Ciammella a cancellu, ciambella a cancello
L'origine di questo pane condito altomedievale probabilmente risale allo storico incontro tra Carlo Magno e Leone III che definì i primi confini dell'Europa moderna, incredibilmente simili a quelli della prima Unione Europea, e sancì l'esclusione delle donne dal potere europeo per oltre un millennio.
Quando il pontefice incontrò il re dei Franchi in quello che potrebbe essere definito come un G2 dell'epoca, venne esclusa Irene d'Atene, basilissa dell'Impero Romano d'Oriente, ma la notizia forse arrivò in ritardo a chi aveva predisposto le specialità gastronomiche da servire in tavola per quell'occasione tanto importante.
La ciammella a cancellu ha una forma particolare: è una croce in campo tondo, una simbologia molto leggibile all'epoca come segno di consacrazione, con dei rimandi orientali. Vi è un cerchio, il mondo, una croce, indicante la cristianità, e quattro mezzelune, l'Oriente. Il terzo 'strato' fu il grande escluso, o meglio la grande esclusa, di quell'incontro.
Per secoli la ricetta si è tramandata di mano in mano, per oltre un millennio ha costituito una tradizione festiva, ancor oggi custodita gelosamente, legata alla consacrazione delle unioni matrimoniali di Mentana.
Questa è la ricetta che è arrivata a me, con le modifiche apportate grazie a consigli e rimproveri paesani, ma potrebbero esservene altre versioni.
1,5 kg di farina
1/2 litro di olio
1/2 litro di vino
100 gr di semini di anice
42 grammi di sale più il sale per lessare
Acqua per lessare
Impastare farina, olio, vino, anice, sale per almeno 45' a mano o con l'impastatrice. Mettere in forma le ciammelle, lessarle, scolarle quando vengono a galla, farle asciugare una notte, cuocerle in forno ben caldo per circa un'ora.
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