mercoledì 31 agosto 2016

Fettuccine grezze con champignon, zucchine e provola affumicata

L'eleganza è una condizione dello spirito, un talento, che, come tutti i talenti, va coltivato con l'esercizio e molta pratica. A volte può capitare di passare accanto ad una persona e, senza neanche capire perché, avere lo stimolo ad alzare la testa, drizzare la schiena, mettere le gambe in modo più aggraziato, è qualcosa per cui si viene immediatamente spinti a migliorare qualcosa di sé. L'eleganza non ha a che fare con vestiti, accessori e monili costosi, anche se certamente indossare un abito di seta confezionato da abilissime mani di alta sartoria abbinandolo a scarpe fatte a mano da artigiani del lusso in abbinamento a borse, orologi, gioielli e accessori di qualità superiore non è qualcosa che possa essere considerato nocivo alla bellezza, è più che altro qualcosa di semplice, che può essere plasmato con l'esercizio ma che ha a che fare spesso con una limpidezza spirituale che si legge nella dolcezza di un sorriso sincero. Ci sono poi alcune persone che hanno una naturale inclinazione all'eleganza, che è anche decoro, dignità, ma spesso è espressione di solidi valori morali e grandissima serenità interiore, oltre ad una morbidezza nei movimenti che fa inevitabilmente pensare alle forme più sinuose della natura.
Questa ricetta, delicata e saporita, è ispirata all'eleganza della semplicità e della libertà.


Zucchine julienne
Aglio
Olio extravergine di oliva
Farina bianca
Farina integrale
Sale
Funghi champignon
Prezzemolo
Provola affumicata


Impastare le fettuccine con uova e farina, mescolando farina bianca e integrale al fine di ottenere un impasto solido, passare la sfoglia fino al terzultimo buco dell'impastatrice.

In una padella scaldare l'olio con l'aglio tagliato a fettine, quindi aggiungervi i funghi lavati e tagliati a tocchetti, salare e far cuocere a fuoco mediamente vivace, quasi a fine cottura aggiungere il prezzemolo fresco, lavato. In un'altra padella, scaldare l'olio con l'aglio a fettine sottili, aggiungere le zucchine lavate e tagliate julienne, farle cuocere a fuoco vivace ma non troppo, più sono fresche le zucchine più alta sarà la fiamma perché cuociono prima. Quindi unire le verdure in un'unica padella dove ripassare anche la pasta. A parte far bollire le fettuccine in abbondate acqua salata, saltarle in padella con la provola spezzettata, girare bene e servire.  

martedì 30 agosto 2016

Pita con mozzarella, pomodori e fiori di iperico del Monte Amiata

Sentirsi a casa non è necessariamente una condizione spaziale. Ci si sente a casa quando si sta bene, a volte ci si sente a casa in un abbraccio o in riva al mare, su una montagna, in un luogo che si conosce bene, altre volte, più rare, più inaspettate e quindi ancor più belle, ci si sente a casa in un luogo in cui non si è mai stati prima, un posto in cui si arriva per caso, magari perdendosi per aver sbagliato strada, col navigatore che non funziona e le cartine non troppo precise. In quei casi, in quei momenti si comprende quanto la felicità sia semplice.
Questa ricetta è ispirata ad un campo di iperico sul Monte Amiata, un luogo speciale, dove fantasia e immaginazione superano i confini di spazio, tempo e razionalità.




Pasta fillo
Olio extravergine di oliva
Sale
Pomodori datterini
Mozzarella
Fiori di iperico del Monte Amiata



Lavare e tagliare i pomodori, condirli con sale, olio e qualche fiorellino di iperico, posizionare la pasta fillo nel modo tradizionale in una teglia oliata, condire con mozzarella sfilacciata e pomodori, oliare la superficie e infornare in forno già caldo a 200°C o 220°C per circa 15' o 20'.  

lunedì 29 agosto 2016

Granita melangolo e limone con la ricetta di Enza

La Sicilia è un luogo un po' particolare, un posto dove le culture del Mediterraneo si sono incontrate o spesso scontrate, dove un po' tutti gli stili, le suggestioni indoeuropee hanno trovato una qualche forma di rappresentazione e rielaborazione nella elaboratissima cucina isolana. La Sicilia ispira, con la sua natura selvaggia e resiliente, con i suoi paesaggi talmente belli da essere riconosciuti quali Patrimoni UNESCO, con gli aromi e i profumi che ne caratterizzano il variegatissimo territorio dove la neve attecchisce sul fuoco incandescente delle viscere più infuocate della Terra. In questa terra, unica e meravigliosa, mosaico multiforme e policromo di ritmi che includono formale linearità norrmanna, melodiosa cantilena araba, scintillante passione spagnola, teatrale democrazia greca, testardo orgoglio delle popolazioni preesistenti la Magna Grecia, cultura e papiri egiziani, oratoria romana e, più recentemente, forza combattiva risorgimentale e senso della frontiera statunitense, il cibo ha il sapore dell'assolutezza. In questo luogo che sembrerebbe uscire da una fiaba non foss'altro che esiste in una realtà in cui l'aria è densa di mare, gelsomini, zagare e vulcani la cucina siciliana ha creato la granita, inimitabile dolce di indescrivibile bontà. La granita siciliana è una crema morbida e fresca in cui i sapori si uniscono a creare esperienze sensoriali difficilmente dimenticabili. Esistono però in Italia molteplici forme di questa delizia, vi sono le grattachecche romane, e quelle che vengono definite granite, da distinguere decisamente da quelle siciliane.
Questa ricetta, ideata da una siciliana sabino-nomentana, Enza, unisce alla dolcezza dei limoni maturi nell'estate calda e assolata l'amarognolo del melangolo appena raccolto in una granita in cui le due granite, quella 'italiana' e quella 'siciliana' vanno a creare un insieme armonico squisito.


Acqua
Zucchero
Limoni
Melangolo



Fare uno sciroppo con acqua e zucchero, far freddare, aggiungere quindi il succo di agrumi con una proporzione di circa 2:1:1, il succo ha una proporzione tra limoni e melangoli di circa 3:2. Far ghiacciare.  

domenica 28 agosto 2016

Pomodori al forno con sesamo biologico


Libertà, uguaglianza, fratellanza. I dieci comandamenti. La Costituzione italiana. Spesso più le parole sono semplici più sembra necessario spiegarle affinché possano realizzarsi nella pratica quotidiana. Cosa ci sia di tanto complicato nella parola 'amore', tanto per fare un esempio, è evidente dalla quantità di tragedie, poesie, commedie, saggi, frasi, film, sculture, quadri composti nel nome del più semplice tra i sentimenti. La parola 'libertà' è talmente semplice che vi sono state costruite sopra religioni, sistemi sociali, sistemi politici per negarla perché essere liberi implica essere felici, quindi essere in pace e in armonia, ma a quel punto lo sfruttamento, per denaro, solo per denaro, diventa insensato, oltre che stupido perché le persone provano gioia nell'essere insieme agli altri nel proprio universo di senso.
Questa ricetta è ispirata alla semplicità degli ideali mazziniani.


Pomodori
Olio extravergine di oliva
Sale
Sesamo
Eventualmente pangrattato



Lavare i pomodori, spaccarli, metterli in una teglia oliata, condire con sale e olio, spolverare con sesamo ed eventualmente con pangrattato. Infornare in forno già caldo a 180°C o 200°C fino a cottura.  

sabato 27 agosto 2016

Hamburger con aglio, olio peperoncino e pomodoro

Taluni politici sono una grande ispirazione, agli abili equilibrismi nel governare e nel bilanciare forze spesso opposte talvolta associano anche una forte capacità di comprensione intellettuale. Capita finanche che siano anche grandi statisti, quel tipo di personaggi che entrano nella Storia con la 'S' maiuscola e diventano motivo di studio, di orgoglio e di cambiamenti radicali nelle società. È questo il caso di Mazzini, di Ghandi, di Roosevelt, della famiglia Kennedy e, più recentemente, della famiglia Trudeau. Il giovane Primo Ministro canadese, figlio di uno tra i più interessanti politici del XX secolo, ha iniziato il nuovo millennio con una ridefinizione di semplici concetti quali quelli di libertà, cittadinanza, politica, democrazia, fratellanza, femminismo, si è dunque dedicato alla ridefinizione dei confini politici che stavano ostacolando la formazione di società aperte e libere. Nel giro di qualche mese ha spiegato, con il pragmatismo di un cow-boy molto ben istruito, che l'Europa, il Mediterraneo, le Americhe, l'Asia e l'Oceania sono luoghi fisici in un pianeta in cui si svolge la vita di miliardi di persone e altre forme viventi. Ha cominciato ascoltando le parole di studiosi e ricercatori, rielaborandole in forma pratica, ha messo insieme Messico, Stati Uniti, Canada facendo firmare loro un protocollo d'intesa sull'ambiente e mettendo in pratica il concetto di continentalismo, che però, essendo persona particolarmente abituata al libero pensiero, ha capito non essere quello che più serviva alla creazione della pace. Si è quindi recato in Europa e, tra sorrisi e pacche sulle spalle, ha spiegato che gli ideali di Mazzini non sono un concetto astratto e che 'siamo nel XXI secolo' quindi è ora di agire la pace. 'As simple as that'.
Questa ricetta, così semplice, è ispirata alla forza della libertà.


Hamburger Montana
Pomodori maturati al sole
Aglio
Cipollina
Sale
Olio extravergine di oliva



Scaldare l'olio con l'aglio tagliato a fettine sottilissime, peperoncino e poca cipollina tritata finemente, quindi aggiungere i pomodori lavati e tagliati, salare, girare e aggiungere gli hamburger, abbassare la fiamma, coprire e far cuocere girando gli hamburger un paio di volte a fuoco medio basso.  

venerdì 26 agosto 2016

Melanzane ripiene


Il Mediterraneo è stato per molti anni un luogo su cui si sono riversate speranze e aspettative della politica italiana con trattative, accordi e addirittura con l'istituzione di un gruppo di lavoro per la creazione di una Unione Euro-mediterranea, cui si è preferito una Unione europea. Visto e considerato il mutato scenario politico internazionale è impossibile immaginare un'Europa paradossalmente isolata, mentre i Paesi 'like-minded' ricreano quelli che furono gli equilibri geo-politici imperialisti. Se è evidente che il concetto, che pareva all'avanguardia fino a qualche anno fa, di 'continentalismo' opposto a 'nazionalismo', è altrettanto necessario che l'Europa cominci a diventare una vera e propria forza politicamente rilevante prendendo in considerazione non soltanto l'ampliamento dei confini verso il Medio Oriente ma la creazione di una nuova forma di organizzazione sovranazionale che includa di tutta evidenza una radicale riforma delle Nazioni Unite e delle tante Organizzazioni internazionali che potrebbero creare le basi per una nuova forma di interazione internazionale. Chissà che questi nuovi equilibri possano essere ridefiniti a partire dallo spazio e dal diritto intergalattico che si sta delineando come nuova frontiera della libertà e del diritto.
Questa ricetta, adatta a vegani e a qualunque religione, è ispirata alla possibilità di unione tra multiversi di sensi.


Melanzane
Olio extravergine di oliva
Zucchine
Aglio
Cipolla
Paprika dolce
Farina di ceci Antico Mulino Terravecchia
Sale
Sesamo integrale biologico
Noce moscata
Pepe nero appena macinato


Lavare e svuotare le melanzane senza spaccare l'involucro, mettere il ripieno nel mixer, lavare e tagliare grossolamente le zucchine, metterle nel tritatutto, pelare uno spicchio d'aglio piccolo, tagliarlo finissimamente e metterlo nel robot da cucina insieme alle zucchine, alle melanzane e ad pezzettino di cipolla fresca, aggiungere sale, olio e triturare il tutto fino ad ottenere una morbida crema che verrà posta in una terrina. Addensare la crema con la farina di ceci fino a farla diventare un impasto morbido, sodo ma non solido, aggiungere sesamo, sale e olio se necessario, quindi poca paprika dolce, poca noce moscata e una grattugiatina di pepe. Riempire le melanzane, condite precedentemente con sale e olio e posizionate in una teglia oliata, con il composto, coprire con il coperchio della melanzana se sono quelle tonde, oppure spolverare con del sesamo se sono quelle lunghe, che saranno tagliate dal lato lungo. Infornare in forno già caldo a 180°C o 200°C.



giovedì 25 agosto 2016

Minestra estiva di borlotti freschi


La sibilla è una figura molto importante nella religione cattolica e nella cultura mediterranea, tanto da essere spessissimo rappresentata accanto a santi, martiri e addirittura Madonna e Bambinello. Le sibille, come indica il genere del sostantivo, sono donne, spesso con un buon livello culturale anche se non sono considerate dotte nel senso tradizionale del termine, più che altro sono quelle che nell'Islam e nelle culture orientali sono spesso definite 'mistiche', persone che hanno un rapporto particolare con la Natura, il Cosmo e gli Universi il cui consiglio viene spesso richiesto da molteplici personalità e viene preso in considerazione al punto da essere inserito nei testi religiosi.
Diverse dalle Vestali, altra figura femminile collegata alla conoscenza, e dalle cosiddette Streghe, che in un passato non troppo remoto venivano arse sui roghi dell'ignoranza e della grettezza pseudoreligiosa, in nome di qualche divinità in voga in quel particolare momento storico, le Sibille sono tenute spesso in gran considerazione anche se vivono in qualche luogo di cui non si conoscono in modo preciso le coordinate geografiche.
Molti sono gli esempi e le tracce che nel Centro Italia testimoniano la loro presenza e l'importanza che era loro tributata, dal Monte Sibilla nelle Marche al Tempio della Sibilla Tiburtina, nel pieno centro storico di Tivoli, a quella Cumana situata a Napoli.
Questa ricetta è ispirata a tutte le figure profetiche femminili la cui presenza ideale, concreata e spirituale è ancor forte nella cultura mediterranea.


Fagioli borlotti freschi
Olio extravergine di oliva
Sale
Pomodori dell'orto maturati al sole
Cipollina fresca dell'orto



Sgranare i fagioli, sciacquarli, far scaldare l'olio a coprire il fondo della pentola con la cipollina tritata finemente, aggiungere qualche pomodoro lavato e tagliato a pezzi grossolani ma non grossi, salare non troppo, aggiungere i fagioli scolati e immediatamente l'acqua con generosità ma non troppa, così che a fine cottura rimanga un po' di sughetto e non l'acqua come quando si lessano i fagioli, salare e far bollire fino a cottura. Servire caldi, tiepidi o freddi.   

mercoledì 24 agosto 2016

Spaetzle di spinaci con melanzane dell'orto e mozzarella filante


Ma chi l'ha detto che il digital devide è qualcosa che riguarda i non nativi dell'era digitale? Molti studi, ovviamente, eppure sono molteplici i casi in cui le persone già adulte nel momento di passaggio dall'era analogica a quella digitale hanno molto da insegnare anche a chi ha imparato a digitare un sms o navigare in internet su uno smartphone prima ancora di saper parlare, leggere e scrivere. Questa caratteristica è evidente in particolare per quanto concerne tutto ciò che riguarda l'amministrazione e i procedimenti burocratici digitalizzati. Se molte persone non hanno ritenuto opportuno aggiornare il proprio livello di alfabetizzazione mediante l'apprendimento delle nuove tecnologie, sono tanti i casi in cui sono i genitori ad insegnare ai figli e non viceversa, anche perché sono coloro che erano già senzienti nel momento della rivoluzione a comprendere che la schermata del computer è un'interfaccia elaborata sulla base di taluni criteri per l'organizzazione efficace di contenuti e Content Management Systems, sistemi di gestione e organizzazione dei contenuti. Sanno anche che il documento burocratico prima ancora di esistere in forma di ipertesto esiste in forma di elaborazione logica del pensiero in forma lineare, organizzata e strutturata in base all'organizzazione delle e della conoscenza con cui si sono confrontati durante la loro formazione scolastica. C'è poi da aggiungere che molti nativi digitali stanno crescendo con la testa piegata in un perenne inchino, ad un perenne svuotamento di dignità posturale in nome delle tavole del sapere che si potrebbero anche definire come tavole dell'ignoranza in questo caso. I nativi digitali, i Millenials, non hanno voglia di sporcarsi le mani con la terra perché altrimenti rischierebbero di sporcare lo schermo del telefono mentre i loro genitori e gli adulti delle generazioni precedenti non hanno alcuna remora a rotolarsi in un campo di grano per ridere e sentire il profumo intenso dell'erba tagliata di fresco, non hanno paura a lanciarsi nel mare per il gusto di farlo e non per caricare un'immagine adatta al concetto virtuale di divertimento. Vedere una bambina che salta per la strada non perché ha voglia di farlo ma perché il Papà le sta facendo la foto da postare su internet è triste e non soltanto è triste ma è anche espressione di una fondamentale incapacità di istintualità fondata sul gioco con gli elementi della Terra, con gli altri bambini. C'è da chiedersi se questi nativi digitali ameranno il proprio territorio, per il momento pare di sì, anche perché, almeno questo di positivo c'è, sono perfettamente consapevoli del fatto che attraverso le nuove tecnologie le distanze sono molto relative.
Questa ricetta, in cui tipicità locali di luoghi geograficamente distanti tra loro si incontrano a creare un insieme gustoso e delicato, è ispirata ai gap ideali e a quelli reali.


Spaetzle di spinaci
Mozzarella
Acqua
Olio extravergine di oliva
Melanzane dell'orto
Sale
Cipollina fresca
Pomodori datterini ben maturi



Scaldare l'olio con la cipollina, tagliuzzata, lavare e tagliare le melanzane a cubetti, aggiungerle in padella, salare e girare, lavare e tagliare i pomodori, salarli e aggiungerli alle melanzane quasi a fine cottura. A parte lessare gli spaetzle e ripassarli in padella con le melanzane e la mozzarella tagliuzzata.  

martedì 23 agosto 2016

Pita con mozzarella affumicata e cuore di bue


Dare alla luce in italiano vuol dire far nascere un bambino o più bambini, certo è un'espressione un po' colorita, che potrebbe essere fraintesa da una persona che non ha una gran dimestichezza con le parole o che ne ha talmente tanta da giocare con il significante per riempirlo di significati altri, un gioco, eppure non sarebbe così difficile capire. A volte far nascere un bambino può essere complicato, altre semplicemente una gioia infinita. Per molti la nascita è una serie di paure che si affastellano e che si dissolvono al primo vagito, alla prima constatazione che tutto è a posto, che non c'è nulla da temere. La luce, d'altronde, è spesso sinonimo di vita, per molte religioni è la stessa essenza divina e allora dare alla luce in italiano potrebbe avere il duplice significato di 'far nascere' e 'dare a Dio', ma anche questo, nella lingua italiana e nella religione può avere molteplici significati, tra cui far nascere nella luce divina, eterna, e quindi strappare dalle tenebre mortali della vita terrena, in un alternarsi non compresente tra vita e morte, almeno nelle religioni dualistiche, quelle fondate sulla contrapposizione di bene e male e non sulla compresenza e comprensione dell'amore e della assolutezza vitale. L'ateismo contemporaneo non esclude l'assolutezza, la perfezione dell'estasi mistica o meditativa ma rifiuta nettamente il dualismo delle religioni, troppo spesso fondate sulla negazione stessa dell'amore e della assoluta comprensione del tutto.
Questa ricetta è ispirata alla bellezza dell'esistenza, alla compresenza di elementi apparentemente dissonanti e in realtà perfettamente armonizzabili.


Mozzarella affumicata
Pomodori cuore di bue
Sale
Olio extravergine di oliva
Pasta fillo


Lavare e tagliare i pomodori cuore di bue, condirli con sale e olio, posizionare la pasta fillo nel modo tradizionale in una teglia oliata, sciacquare la mozzarella e riempire la pasta fillo con pomodori e mozzarella, oliare la superficie e infornare in forno già caldo a 200°C o 220°C per circa 15' o 20'.



lunedì 22 agosto 2016

Bracioline di melanzane panate e fritte


La sinistra di ispirazione comunista ha spesso rintracciato nel 'sottoproletariato urbano' la causa di tutti i fallimenti delle lotte proletarie contro il nemico capitalista, senza mai porsi il problema della assurdità, per essere gentili, di tale affermazione. Il sottoproletario urbano è quello che, in Italia e nell'Europa in perenne mutamento, nel corso della storia, insomma, s'è sempre arrangiato in qualche maniera, ha sempre trovato il modo di sopravvivere e di costruire, spesso pietra su pietra, un'esistenza decente, a volte povera, altre proiettata verso la ricchezza, ma dignitosa. Parola troppo spesso considerata superflua eppure alla base delle pietre miliari, per proseguire con l'elemento roccioso, del diritto internazionale e delle idee più liberali e libertarie. Se, ad esempio, le varie 'Internazionali comuniste' hanno preferito escludere il popolo nella sua interezza per concentrarsi sulla classe operaia, ben distinta dagli artigiani e da tutte quelle maestranze che hanno creato la meravigliosa diversità della bellezza europea, non altrettanto hanno fatto i grandi rivoluzionari dell'era moderna. Garibaldi ha sconfitto interi eserciti con pochi e male-armati gruppetti di persone, grazie al popolo che non ha mai sottovalutato, il cui appoggio ha sempre cercato e non ha mai considerato ovvio. Chi ha veramente compreso la variegatissima realtà europea e quella che oggi si potrebbe definire transcontinentale ha sempre rispettato profondamente il popolo e il 'popolino', senza distinzioni classiste atte a scatenare una guerra tra poveri che hanno uno status di proletari e poveri che non hanno neanche quello ma hanno la dignità, la conoscenza e la sapienza negli occhi, nelle mani, nell'esperienza e nella straordinaria capacità di creare bellezza, anche con un fiore. Se nei centri urbani delle città più eleganti è possibile trovare balconi adornati riccamente di statue e qualche pianta, è nelle borgate, nei paesini di provincia, nei giardini e sui balconi di quegli artigiiani, di quei sottoproletari tanto vituperati dai luminari comunisti e fascisti di tutti i tempi che si crea la meraviglia del BelPaese e la rivoluzione gloriosa della libertà democratica. Il liberalismo e il libertarismo su cui si fondano le idee più importanti della politica contemporanea, quella gentilezza tanto chiaramente espressa dal Primo Ministro del Canada, Justin Trudeau, non suddividono la società in classi di 'intoccabili', di 'convertibili', e di assoluti rappresentanti dell'idealità dottrinale, perché il liberalismo e il libertarismo si fondano sul rispetto profondo delle persone, dell'ambiente e di tutto ciò che è, compresa la fantasia, la bellezza, la maestria.
Questa ricetta, appresa in una borgata romana da artigiani con mani esperte e sapienti e occhi che ne hanno viste tante, è ispirata alla libertà e al libero pensiero.


Melanzane
Sale
Olio di semi
Uovo
Pangrattato


Tagliare le melanzane, possibilmente appena raccolte, in fette di circa 0,5cm o 0,8 cm, dunque metterle sotto sale in uno scolapasta coperte con la carta pellicola e una pentola piena d'acqua fredda o altro oggetto pesante. Far scolare bene l'acqua delle melanzane per qualche ora, quindi asciugarle ben bene con la carta assorbente, passarle nell'uovo sbattuto, quindi nel pangrattato. Friggere in abbondante, ma non eccessivo, olio caldo e cambiarlo frequentemente appena il pangrattato si fa neretto, girare, quindi togliere dalla padella mettendole su un piatto con la carta assorbente, coprire con la carta assorbente. Devono risultare croccanti fuori e moribidissime dentro, se sono molto fresche, cioè appena raccolte o comunque raccolte la mattina stessa, il risultato sarà una cremina di melanzane racchiusa in una croccantissima conchiglia di pangrattato, soda e morbida al contempo. Se possibile servire calde, appena fritte e scolate dell'olio in eccesso.



domenica 21 agosto 2016

Penne di grano saraceno con spadellata ortolana


Definire l'arte è pressoché impossibile, ci hanno provato in tantissimi, molti hanno imposto addirittura delle regole basandosi su libri passati di mano in mano, di biblioteca in monastero fino ad arrivare nelle sagge mani di Averroè, testi che hanno attraversato confini, mari e terre, onde implacabili di conoscenza, spesso semplicissime narrazioni che hanno poi ricevuto la scomunica del dogma imposto quale norma assoluta e imprescindibile. Sarebbe assurdo pensare che se la Poetica di Aristotele fosse stata letta per quello che era, un ottimo libro di critica teatrale e di elucubrazioni filosofiche, anziché essere presa a modello assoluto della perfezione artistica, del formalismo assoluto, probabilmente lo sviluppo del teatro moderno e della società sarebbe avvenuto qualche secolo prima. Ma forse la Poetica di Aristotele non sarebbe mai arrivata davvero fino a noi se le parole non fossero state copiate dai solerti monaci amanuensi che riempivano di segni a loro spesso incomprensibili pagine e pagine di tomi fortunatamente giunti fino a noi.
Questa ricetta è ispirata ad Averroè e alla libertà di scienza, coscienza, amore, scelta e conoscenza, nonché alla meravigliosa biodiversità eno-gastronomica italiana.
Ottima con Acqua Levissima frizzante.


Penne di grano saraceno Felicia Bio
Sale
Menta fresca
Patate novelle
Cipollina fresca
Carote
Zucchine
Friggitelli
Birra Pedavena
Timo citronella fresco
Funghi champignon
Mentuccia fresca



Lavare, pelare e tagliare le verdure a tocchetti, i funghi a spicchi, dunque fare un soffritto leggero in acqua e olio con un trito di cipollina e carote, poi aggiungere i friggitelli tagliati a listerelle, immediatamente dopo le patate tagliate a dadini, far cuocere dapprima a fuoco mediamente vivace poi basso fino a che sono abbastanza morbide, quindi mettere menta, timo e mentuccia ben lavati, aggiungere le zucchine calcolando il tempo di cottura in base alla freschezza e allo spessore del taglio, salare lievemente ricordando di aver già salato un po' le patate, far cuocere, aggiungere poi i funghi salati a parte, quando le patate sono cotte, sfumare con la birra. Lessare la pasta in abbondante acqua salata, scolare e ripassare in padella eventualmente aggiungendo acqua di cottura della pasta.  

sabato 20 agosto 2016

Risotto al vino bianco mentanese con foglie di cipollina fresca, funghi e salsa tartufata


I modi per trascorrere l'estate sono molteplici, c'è chi ama andare in montagna, chi al mare e chi non vuole rinunciare alla bellezza delle città d'arte. Chi è solito coltivare un orticello sa che è una stagione soprattutto impegnativa, in cui si debbono mettere da parte i pomodori, i legumi e le verdure per l'inverno, si debbono preparare conserve e marmellate per godere appieno dei frutti della Natura anche quando cominciano ad imbiancarsi le cime delle montagne non frequentate da nevi perenni.
Questa ricetta è ispirata alla meraviglia delle stagioni.


Vino bianco mentanese
Foglie di cipollina fresca
Funghi champignon
Salsa tartufata
Aglio
Riso basmati
Sale
Acqua
Olio extravergine di oliva



Fare scaldare l'olio con l'aglio tagliato a fettine sottilissime e una foglia di cipollina freschissima lavata e asciugata. Aggiungere quindi il riso, sfumare con il vino bianco, quindi aggiungere i funghi puliti e tagliati a spicchi, poi acqua e vino o acqua in cui sono stati fatti bollire due o tre spicchi di fungo, girando fino quasi a fine cottura, quindi aggiungere la salsa tartufata, girare e spegnere. Servire con una spolverata di Parmigiano Reggiano della Latteria Sociale di Beduzzo Inferiore oppure con foglioline di cipollina fresca.  

venerdì 19 agosto 2016

Sedanini di lenticchie rosse con fagiolo verdolino aquesiano e crema di peperoncini

Quando si pensa al MedioEvo si immaginano secoli bui, inquisizione, mancanza di cultura, grettezza e assoluta mancanza di comunicazione tra persone, culture, religioni, società, popolazioni. Se da una parte è vero che non vi erano le medesime facilità di spostamento che sussistevano durante l'Impero romano, che moltissime nozioni e informazioni scientifiche e culturali si erano perdute, è anche vero che durante il MedioEvo si creò la versione italiana, e quindi ampiamente diversificata e variegata del concetto moderno di stato e soprattutto di democrazia.
Questa ricetta è ispirata alla enorme biodiversità italiana e alle differenze di pensiero quale elemento fondamentale di libertà.

Sedanini di lenticchie rosse da agricoltura biologica BIORÌ Molino Andriani
Pomodori secchi
Aglio
Crema di peperoncino Azienda Agrituristica Le Farnie
Olio extravergine di oliva
Cipollina ramata
Semi di finocchiella selvatica siciliana
Arancello di Papà Pietro
Sale
Acqua
Fagiolo verdolino Aquesiano Azienda Cerqueto



Far rinvenire i fagioli in acqua per qualche ora. Fare un soffritto leggero in acqua e olio con un trito di cipolla e semi di finocchiella selvatica, sfumare dunque con il liquore arancello, aggiungere acqua e quindi i fagioli sciacquati. Salare e far sobollire a lungo fino a cottura. Quindi fare un soffritto veloce in padella con aglio tagliato a fettine sottilissime, pomodori secchi sciacquati e spezzettati grossolanamente, olio e crema di peperoncino, quindi aggiungere i fagioli e un po' di acqua di cottura degli stessi oppure sfumare con pochissima acqua di cottura della pasta, lessare la pasta in abbondante acqua salata, scolarla e ripassarla in padella.  


giovedì 18 agosto 2016

Sedanini di lenticchie rosse bio con crema di zucchine, alici e fiocchi di limone

Libertà, uguaglianza, fratellanza sono parole scolpite nella storia europea, elementi imprescindibili della cultura liberale e libertaria che nella Rivoluzione Francese e nel Risorgimento italiano hanno trovato espressioni di altissimo livello intellettuale e culturale.
L'Unità d'Italia che nel tricolore ha trovato una sua simbologia è stata complicatissima ma ancor più complesso è stato, e per certi versi tuttora è, creare un sentimento di unità nazionale fondata sullo Stato quale baluardo di diritti fondamentali ed espressione cristallina dei principi libertari e liberali.
“Fatta l'Italia – affermava Massimo D'Azeglio, patriota autore di Ettore Fieramosca o la Disfida di Barletta – bisogna fare gli italiani”
Questa ricetta, con alcuni tra gli ingredienti più tipici della Dieta Mediterranea, è ispirata al Risorgimento e al tricolore.


Sedanini di lenticchie rosse da agricoltura biologica BIORÌ Molino Andriani
Zucchine freschissime
Alici sottolio
Sale
Olio extravergine di oliva
Aglio
Vino bianco mentanese Garibaldino
Limone non trattato



Lavare le zucchine medio-grandi, tagliarle a pezzettoni e frullarle nel mixer con una o due alicette. A parte scaldare l'olio con un spicchio d'aglio tagliato finissimamente, qualche fiocco di scorza di limone, aggiungere la cremina, salare lievissimamente considerando che le alici sono già piuttosto saporite, far cuocere a fuoco moderatamente vivace, quindi sfumare con poco vino bianco, dunque abbassare la fiamma e continuare la cottura per qualche minuto. A parte lessare in abbondante acqua salata la pasta facendo attenzione a non farla scuocere, quindi ripassarla in padella con il condimento. Servire con fiocchi di scorza di limone appena grattugiati.  



mercoledì 17 agosto 2016

Cous-cous con spadellata ortolana e mozzarelline


La danza è una delle forme più pure e naturali di arte ed è anche la più efficace forma di espressione del momento presente. “Dimmi come danzi e ti dirò da dove vieni” è una frase riportata in uno tra i più importanti manuali di storia di questa forma artistica e attribuita a talune popolazioni africane. Pare infatti che nel 'Continente Nero' il modo di ballare sia indicativo di talune ritualità tipiche di regioni e paesini. La libertà di danzare è spesso stata inglobata nei riti religiosi e altrettanto spesso è stata proibita, forse proprio per il profondo senso di benessere che suscita in chi la pratica non professionalmente e un sentimento di estasi nei ballerini professionisti, la cui disciplina è sovente assimilabile a quella monastica.
In Italia la questione è più qualcosa di simile a 'dimmi come mangi e ti dirò da dove vieni'. La cucina italiana, e più in generale la Dieta Mediterranea, Patrimonio UNESCO, è l'insieme armonioso di diversità e di dialoghi, più o meno pacifici, culturali che sono rimasti nella memoria del cibo.
Questa ricetta, in cui tanti elementi si incontrano a creare un insieme leggero e gustoso, è ispirata alla mediterraneità.


Mozzarelline Malga Paradiso
Olio extravergine di oliva
Sale
Menta fresca
Patate novelle
Cipollina fresca
Carote
Zucchine
Friggitelli
Birra Pedavena
Timo citronella fresco
Funghi champignon
Mentuccia fresca
Curry mild
Cous cous



Lavare, pelare e tagliare le verdure a tocchetti, i funghi a spicchi, dunque fare un soffritto leggero in acqua e olio con un trito di cipollina e carote, poi aggiungere i friggitelli tagliati a listerelle, immediatamente dopo le patate tagliate a dadini, far cuocere dapprima a fuoco mediamente vivace poi basso fino a che sono abbastanza morbide, quindi mettere menta, timo e mentuccia ben lavati, aggiungere le zucchine calcolando il tempo di cottura in base alla freschezza e allo spessore del taglio, salare lievemente ricordando di aver già salato un po' le patate, far cuocere, aggiungere poi i funghi salati a parte, quando le patate sono cotte, sfumare con la birra. Cuocere il cous-cous facendolo rinvenire in acqua bollente salata con curry e olio oppure sgranarlo a mano. Condire il cous-cous con la spadellata, aggiungere le mozzarelline sciacquate in acqua calda.  

martedì 16 agosto 2016

Cous-cous con zucchine, uva ursina e semi di finocchiella selvatica


Lo ius murmurandi è una particolare branca del diritto che vede il mugugno oggetto di contrattualizzazione. I liguri marinai di Camogli, particolarmente abili e ben pagati, godevano di un antichissimo privilegio, quello di poter scegliere tra lavoro 'con mugugno', che prevedeva una paga lievemente inferiore e la possibilità di brontolare ed esprimere le proprie opinioni liberamente, e 'senza mugugno', che evidentemente non rendeva applicabile tale libertà a costo di qualche denaro in più.
Andar per mare è sempre stato piuttosto periglioso e sebbene la Repubblica Marinara di Genova fosse frequentata da esperti navigatori, magari con uno scarso senso dell'orientamento come un tale Cristoforo Colombo, i bravissimi liguri, proverbialmente molto sensibili al lato pecuniario della vita, pretendevano, riuscendo peraltro ad ottenerlo, il diritto ad esprimersi liberamente e manifestare eventuale incapacità nella gestione dell'imbarcazione che avrebbe, tra l'altro, rischiato di mettere a repentaglio l'incolumità stessa di naviganti e marinai.
Questa ricetta è dedicata ai marinai mugugnanti di tutte le epoche e di tutte le latitudini.


Cous-cous
Curry mild
Acqua
Sale
Olio extravergine di oliva
Zucchine
Cipolla, pochissima
Uva ursina
Semi di finocchiella selvatica dai Monti Iblei



Cuocere il cous-cous in acqua salata e condita con curry, sale e olio, farlo riposare, quindi sfarinarlo oppure preparare il cous-cous a mano. A parte scaldare in acqua e olio uva ursina, pochissima cipolla tritata finemente e semi di finocchiella selvatica. Aggiungere le zucchine lavate e tagliate a rondelle più o meno sottili in base alla freschezza, alle dimensioni dell'ortaggio e all'età della pianta. Salare il giusto, far cuocere a fuoco moderato, poi eventualmente abbassare la fiamma e coprire fino a cottura, rialzarla e far saltare le zucchine fino a farle diventare croccanti e ben cotte.  

lunedì 15 agosto 2016

Barchette di zucchine con alici sottolio

C'era una volta una grande fabbrica nell'immediata periferia della città che attirava tante persone in cerca di lavoro e di un futuro per sé e la propria famiglia, venivano dal Sud e dal Nord, a malapena si riuscivano a capire tra loro anche se erano cittadini dello stesso Stato. Ne arrivarono così tanti che la città si ingrandì e anche la fabbrica ebbe bisogno di nuovi spazi. Il capannone si spostò e in quella che era diventata una zona all'interno della città rimase un grande edificio in ferro, vetro e cemento con cui non si riusciva proprio a capire cosa fare.
Fu così che un bel giorno venne utilizzata quale spazio di arte e cultura, con alcune iniziative interessanti e altre amenità artistiche.
La storia è comune a moltissimi centri urbani ma non è sempre simile la riuscita della riconversione degli spazi industriali in spazi culturali. Mentre a Linz, in Austria, nel momento stesso in cui si è cominciata ad avvertire la crisi dell'industria pesante le amministrazioni locali e i cittadini hanno proposto e ottenuto di trasformare gli spazi in luoghi della creatività ludica e tecnologica andando a costruire un polo economico di prima grandezza fondato sull'arte, il gioco, la tecnologia più innovativa, in moltissime altre città non c'è stata la medesima lungimiranza e capacità politica, sociale, culturale, economica ed ecologica.
Questi grandi spazi sono utilizzati per esposizioni e sedi distaccate di musei ma troppo spesso non sono spazi di [ri]creazione culturale.
Questa ricetta, semplice e saporita, è ispirata alle tante potenzialità che, con una vera politica culturale, si potrebbero sviluppare in spazi quali La Fabbrica del Vapore di Milano.


Alici sottolio Noi&Voi
Sale
Zucchine
Olio extravergine di oliva



Lavare e tagliare per lungo le zucchine di almeno 30 cm o 40 cm, se sono troppo grandi e la buccia è duretta ma non dura, scorticarla con un coltello a seghetta e tagliarle in più pezzi grossi. Svuotare le zucchine lasciando i bordi, a formare delle barchette, salare lievemente la parte chiara, triturare l'interno nel mixer insieme alle alici, riempire dunque le barchette con il composto, adagiarle in una teglia oliata e infornare in forno già caldo a 190°C o 200°C per circa 20' o 30' in base alla freschezza e al periodo di raccolta, se la pianta ha già dato molti ortaggi e la zucchina non è freschissima sarà necessario tenere il forno più basso e cuocere per più tempo. Prima di sfornare sentire con la forchetta telescopica se le pareti della barchetta sono abbastanza morbide ma non molli.  

domenica 14 agosto 2016

Vermicelli di riso con baccalà, pomodori secchi e vino bianco mentanese


E se invece di fare la guerra mondiale si provasse a fare la pace mondiale? 

Domanda semplice, elementare quasi, che pare sia tanto complicato mettere in pratica seppure sarebbe così semplicemente ovvio. 

Qualcosa di talmente lapalissiano da richiedere la creazione di organizzazioni internazionali atte al raggiungimento dell'obiettivo, quali le Nazioni Unite le cui basi per la fondazione vennero create il 14 agosto 1941 nel bel mezzo dell'Oceano Atlantico tra il Presidente U.S.A. Franklyn Delano Roosevelt e il Primo Ministro Britannico Winston Churchill.

In questa ricetta si ritrovano i sapori e le suggestioni delle cucine di tutto il mondo. 

I vermicelli di riso, tipicamente cinesi, sono prodotti in Thailandia, il baccalà e i pomodori hanno una storia in cui si intrecciano le leggende di popoli nordici tra l'America e l'Europa, mentre olive e capperi sono l'espressione più solare del Mare Nostrum, il Mediterraneo.


Vermicelli di riso Suzi Wan
Baccalà dissalato
Baccalà dissalato
Olive nere
Capperi
Pomodori secchi
Olio extravergine di oliva
Vino mentanese bianco



Far scaldare l'olio con i pomodori sciacquati e tagliati a listerelle, le olive nere, se sono quelle grandi e carnose sciacquarle e privarle del nocciolo, i capperi sciacquati. Spellare il baccalà e tagliarlo a dadi di circa 4cm, metterlo nell'olio caldo ma non bollente, girare e sfumare con vino bianco mentanese, abbassare la fiamma, coprire e far cuocere. A parte far lessare i vermicelli, quando sono cotti, scolarli e ripassarli in padella con il condimento.  

sabato 13 agosto 2016

Spaetzle di spinaci con Bergader, menta e Reggiano

Si parla spesso di immigrazione, di difficoltà che si incontrano sulla strada della coesistenza pacifica, d'altronde oggi vedere una fotografia di londinesi ad un concerto di, per dire un nome a caso, The Beatles in cui le facce sono soltanto bianche e tipicamente britanniche fa un certo effetto, sembra quasi una messa in scena. L'immagine che abbiamo della popolazione nelle grandi capitali europee è molto simile a quella che si potrebbe avere del centro di Roma quando l'Urbe era la capitale dell'Impero Romano o nella corte Este-Gonzaga a Mantova. Persone da ogni angolo del Pianeta o quasi vestite nei modi più diversi, colori e profumi di luoghi vicini o apparentemente lontani, suoni e idiomi differenti che si intrecciano in luoghi in cui discutere e ragionare, si fa per dire, di politica, filosofia, arte e scienza. Eppure fino ad una trentina di anni fa a Roma si faceva ancora distinzione tra romani di settima generazione e tutti gli altri, un insieme che comprendeva quelli che arrivavano dalla provincia e dalle altre regioni italiane. Oggi è impensabile camminare in una città italiana e non vedere persone di nazionalità differenti e questo è certamente un indice di sviluppo economico e al contempo di grande sofferenza. Se l'Italia non era, e forse non è, più stata meta di immigrazione dopo la caduta dell'Impero Romano ma certamente terra di emigrazione verso Paesi più floridi perché più democratici e più liberi, c'è forse da gioire e non da barricarsi in casa per paura dell'altro, di ciò che non sembra essere l'ovvio. Gli italiani oggi sono, ancor più evidentemente di prima, una mescolanza di nazionalità e questo può certamente essere un importante dato di sviluppo. È anche vero che talune problematiche possono essere più aspre in contesti più variegati ma gli italiani hanno sviluppato nei millenni una caratteristica che li accomuna oltre alla 'passione' per il calcio e per il 'panem', la resilienza che si nota in modo netto nella enorme biodiversità.
Questa ricetta è ispirata alla resilienza e alla capacità tutta italiana di unire e ricreare sapori.


Spaetzle di spinaci Ca' Bianca
Acqua
Sale
L'Originalissimo Bergader
Latte di riso biologico Fiorentini
Menta fresca
Parmigiano Reggiano della Latteria Sociale di Beduzzo Inferiore



In un pentolino far sciogliere il Bergader in un po' di latte di riso con delle foglioline di menta fresca lavate e spezzettate grossolanamente. Porre parte della cremina nel piatto di portata, dunque lessare gli spaetzle, scolarli e metterli nel piatto, aggiungere il condimento, spolverare generosamente con Parmigiano grattugiato e girare bene. Servire caldi o intiepiditi.  

venerdì 12 agosto 2016

Barchette di zucchine con Cremosissimo Bergader e menta

L'estate è per moltissime persone tempo di vacanze, di viaggi e di scoperte di luoghi, sapori, suoni e culture, per moltissime persone è invece la stagione lavorativa per eccellenza, quella in cui è necessario guadagnare i soldi praticamente per tutto l'arco dell'anno o quasi. Il Mediterraneo pullula di luoghi così, posti di una bellezza tale da richiamare un gran numero di turisti e creare ovviamente lavoro.
Non sempre, però, lo sviluppo economico collegato al turismo è sostenibile, come accade in moltissime località italiane. Il BelPaese, tra i suoi tantissimi difetti, ha anche qualche pregio quale la resistenza e una solida resilienza ai tentativi sistematici di distruzione del paesaggio e del patrimonio culturale, artistico, storico, economico e creativo.
Questa ricetta è ispirato al Viaggio in Italia di Goethe, capolavoro della letteratura di viaggio in cui la passione per l'arte e l'archeologia che ha caratterizzato taluni movimenti culturali tedeschi ed europei si è palesata nei faticosissimi e piuttosto difficoltosi Grand Tour che in Italia trovava la sua espressione più colta.


Zucchine
Sale
Olio extravergine di oliva
Cremosissimo L'Originale Bergader
Menta fresca
Mandorle
Nocciole



Lavare e tagliare per lungo le zucchine di almeno 30 cm o 40 cm, se sono troppo grandi e la buccia è duretta ma non dura, scorticarla con un coltello a seghetta e tagliarle in più pezzi grossi. Svuotare le zucchine lasciando i bordi, a formare delle barchette, salare lievemente la parte chiara, triturare l'interno nel mixer insieme al formaggio, qualche fogliolina di menta fresca, una manciata di mandorle e nocciole, riempire dunque le barchette con il composto, adagiarle in una teglia oliata e infornare in forno già caldo a 190°C o 200°C per circa 20' o 30' in base alla freschezza e al periodo di raccolta, se la pianta ha già dato molti ortaggi e la zucchina non è freschissima sarà necessario tenere il forno più basso e cuocere per più tempo. Prima di sfornare sentire con la forchetta telescopica se le pareti della barchetta sono abbastanza morbide ma non molli.  

giovedì 11 agosto 2016

Polpette ricetta di 'Mamma Lucilla con friggitelli e Pedavena

Non serve andare lontano è il motto di molte associazioni culturali che vivono l'arte concretamente, che agiscono nello spazio e nel tempo in cui vivono, si potrebbe definire il leit motiv del Settimo Stato, una condizione sociale, politica e creativa, in cui il punto di vista si sfuma nel punto di essere fino ad arrivare al punto emozionale, un luogo e un tempo che comprende tempi, luoghi, emozioni e sentimenti profondi e leggeri, fluttuanti come raggi di sole sull'acqua, felici di essere vivi, pirati nel grandissimo vascello del libero pensiero.
Questa ricetta è ispirata agli insegnamenti di libertà di Mamma Lucilla e Papà Pietro, a chi ha creduto nella verità, nella bellezza e nella vita contrapponendola sempre e comunque al formalismo fine a stesso, cercando sempre la libertà, le emozioni e l'amore invece di farsi intrappolare in sovrastrutture che hanno nella negazione intrinseca della libertà la loro ragion, se tale si può chiamare, d'essere.


Polpette con la ricetta originale e inimitabile di Mamma Lucilla
Olio extravergine di oliva
Friggitelli appena colti
Sale
Birra chiara Pedavena


Cuocere al forno o in padella le polpette e lasciarle raffreddare, in una padella mettere a scaldare l'olio, aggiungere i friggitelli lavati, privati del picciolo e dei semi e tagliati a listerelle, salare lievissimamente, aggiungere le polpette fredde, far cuocere qualche minuto a fuoco vivace ma non troppo, quindi sfumare con poca birra, girare bene e servire. Se i friggitelli non fossero appena raccolti dall'orto, farli cuocere qualche minuto prima di mettere le polpette a fuoco prima vivace ma non troppo, quindi medio-basso, coperti. Le polpette sono composte di arista, ortaggi e pane, ma la ricetta è un segreto. prima di mettere le polpette a fuoco prima vivace ma non troppo, quindi medio-basso, coperti.  

mercoledì 10 agosto 2016

Fagottelli con tonno



Moby Dick è indubbiamente la più famosa balena della storia della letteratura mondiale se si eccettua la balena di Pinocchio e quella nel cui ventre visse il profeta Giona in base a quanto scritto nel testo presente nella Bibbia ebraica e che varrebbe la pena leggere per rendersi conto del perché le guerre sono quasi sempre giustificate da una qualche divinità.
Astolfo sulla Luna di Gustav Doré
Nell'incipit del capolavoro di Melville si descrive una atteggiamento tipico delle persone, quello di andare verso l'acqua, verso le rive di un fiume o verso il mare, anche se non vi sono motivi apparentemente logici per questo atteggiamento e anche se le persone in questione non hanno né avranno mai l'intenzione di imbarcarsi per un avventuroso viaggio tra i flutti oceanici.

Probabilmente è vero e se lo fosse probabilmente questa tendenza potrebbe derivare da una specie di attrazione tra molecole d'acqua o un non sopito istinto primordiale di sopravvivenza.

Certo, le parole di un narratore, per quanto incensato e osannato, non vengono mai prese troppo sul serio dalla scienza, con qualche rara eccezione che include la traiettoria scelta per riuscire finalmente ad allunare che venne copiata di sana pianta da un celeberrimo racconto di Jules Vernes.

Questa ricetta, essenziale e semplicissima, racchiude il sapore del mare nella delicatezza del tonno sott'olio italiano, specialità ineguagliata della gastronomia nostrana.

Farina Frumenta
Farina Integrale
Tonno sottolio in tranci
Lievito di birra
Acqua
Olio extravergine di oliva


Impastare le due farine con il lievito di birra sciolto in acqua tiepida, porre in un recipiente, coprire con la carta pellicola e con una coperta, far lievitare. Fare dischetti di circa 10cm di diametro con le mani oliate, porvi il tonno in tranci, richiudere, aggiungere un filo d'olio, mettere nella teglia da plum cake avvolti nella carta forno, infornare in forno già caldo a circa 200°C o 220°C per circa 15' o 20'.

martedì 9 agosto 2016

Fagottelli con peperoncini ripieni di tonno e origano ibleo


In questa ricetta si uniscono due regioni unite e divise dal mare e da un campanilismo che si potrebbe definire tutto europeo.
La leggenda di Scilla e Cariddi
La Calabria e la Sicilia, sebbene siano state spesso accomunate per ragioni amministrative, politiche e geografiche, hanno molteplici punti di contatto, tra cui panorami mozzafiato, siti storico-archeologici e città di una bellezza difficilmente eguagliabile, oltre che una lunga, lunghissima storia di dominazioni che ha innescato un processo di resistenza tale da creare una cultura fondata su alcuni tratti che potrebbero essere immaginati come similari.

Uno tra i tantissimi punti di unione tra le due terre è la presenza diffusa di garibaldini e liberi pensatori sui territori. Nonostante le apparenze potrebbero far supporre il contrario, la Calabria e la Sicilia sono fucine di libero pensiero e resistenza, nonché luoghi di assoluta resilienza intellettuale e libertaria.

Questa ricetta tricolore racchiude in una morbidezza semplice e ruvida all'aspetto un interno di piccante ribalderia tipico di queste due grandi regioni del Sud Italia.

Farina Frumenta
Farina Integrale
Origano siciliano dai Monti Iblei
Peperoncini ripieni di tonno Azienda Agrituristica Le Farnie
Lievito di birra
Acqua
Olio extravergine di oliva


Impastare le due farine con il lievito di birra sciolto in acqua tiepida, porre in un recipiente, coprire con la carta pellicola e con una coperta, far lievitare. Fare dischetti di circa 10cm di diametro con le mani oliate, porvi il peperoncino ripieno di tonno, richiudere, mettere nella teglia da plum cake avvolti nella carta forno infilare un fiore di origano ibleo sulla superficie, aggiungere un filo d'olio, infornare in forno già caldo a circa 200°C o 220°C per circa 15' o 20'.

lunedì 8 agosto 2016

Fagottelli con marmellata di mandarini e Grana Padano


Garibaldi e Mazzini, la Giovine Italia
In Italia i luoghi del piacere estetico ed estatico e quelli del piacere enogastronomico sono spesso, anche se non sempre, associabili. 

Non è difficile recarsi in un luogo meraviglioso, dove sono custoditi tesori dell'arte mondiale e assaporare specialità dal sapore unico e irripetibile. In alcuni casi tali sapori si possono unire nella creazione di prelibatezze e leccornie.

Un po' come le idee, a ben pensarci, e un po' come l'Italia, che per unirsi di nuovo, dopo l'Impero Romano, ha impiegato non poco tempo, fatica e profondissimo dolore.

Stesso discorso potrebbe essere fatto per l'Europa, un continente che esprime in modo chiaro e netto una cultura fondata sulle arzigogolate differenze.

Questa ricetta, in cui il formaggio della Repubblica Cispadana incontra il calore solare del Sud calabrese, esprime la semplice grandezza delle idee e delle pratiche di libertà, degli ideali del Risorgimento, mazziniani e garibaldini che hanno attraversato l'Italia, le Alpi e gli oceani, fino ad a giungere all'essenza stessa dell'unione e della fratellanza fra le popolazioni.




Farina Frumenta
Farina Integrale
Grana Padano
Marmellata di Mandarini Azienda Agrituristica Le Farnie
Lievito di birra
Acqua
Olio extravergine di oliva


Impastare le due farine con il lievito di birra sciolto in acqua tiepida, porre in un recipiente, coprire con la carta pellicola e con una coperta, far lievitare. Fare dischetti di circa 10cm di diametro con le mani oliate, porvi il Grana in dadini, un cucchiaino di marmellata, richiudere, mettere nella teglia da plum cake avvolti nella carta forno, infornare in forno già caldo a circa 200°C o 220°C per circa 15' o 20'.

domenica 7 agosto 2016

Fagottelli con pesto e mozzarella


Viaggiare, scoprire nuovi luoghi o tuffarsi a capofitto nel relax di ciò che ben si conosce, una delle prerogative della bella stagione per chi non lavora con il turismo estivo o semplicemente per chi riesce a ritagliare per sé un piccolo spazio di serenità.

La Liguria è certamente una tra le regioni italiane che hanno fatto del turismo un'attrattiva e una importante parte dell'economia puntando sulla sostenibilità del turismo e utilizzando le risorse paesaggistiche, enologiche e gastronomiche in modo da fornire una moltitudine di possibilità pur nel rispetto del territorio.

Dalle naturalmente esclusive Cinque Terre fino alla festivaliera Sanremo e alla vivacissima costa che confina con l'esclusiva e costruitissima Costa Azzurra, la Liguria è un esempio della vicinanza e della diversità che accomuna un territorio in cui i confini politici sono soltanto antichi retaggi ma quelli culturali caratterizzano le differenze su cui si costruisce l'identità europea.
Questa ricetta è ispirata alla Liguria e all'amicizia campanilistica tra italiani e francesi.


Farina Frumenta
Farina Integrale
Pesto senza aglio
Mozzarella
Lievito di birra
Acqua
Olio extravergine di oliva

Impastare le due farine con il lievito di birra sciolto in acqua tiepida, porre in un recipiente, coprire con la carta pellicola e con una coperta, far lievitare. Fare dischetti di circa 10cm di diametro con le mani oliate, porvi la mozzarella, un cucchiaino di pesto, richiudere, mettere nella teglia da plum cake avvolti nella carta forno, infornare in forno già caldo a circa 200°C o 220°C per circa 15' o 20'.