sabato 10 gennaio 2015

Risotto dietetico piselli e gamberetti in padella vulcanica

Il risotto è veramente una squisitezza, peccato che non sia esattamente il piatto più dietetico che possa venire in mente, ma d'altronde il riso in bianco non a tutti piace, per fortuna la moderna tecnologia culinaria ci offre delle valide alternative al soffritto e al lesso.

Piselli fini surgelati
Cipolla, pochissima
Sale
Gamberetti surgelati sgusciati
Zenzero
Curry mild o hot a seconda dei gusti
Vino bianco misto ad acqua
Pepe appena macinato
Riso carnaroli


Far scaldare leggerissimamente una padella vulcanica aggiungere piselli surgelati, un pezzettino di cipolla tagliata sottilissima, lo zenzero, non tantissimo altrimenti copre gli altri sapori, il riso, il curry e salare leggermente, dopo aver salato aggiungere i gamberetti ancora surgelati e poi un bicchiere di acqua e poco vino bianco, abbassare la fiamma e girare costantemente. A cottura ultimata servire nei piatti con una spolverata di pepe nero macinato al momento. 

venerdì 9 gennaio 2015

Filetti di platessa al forno con erbe aromatiche

Dopo le feste si inizia quasi sempre una dieta e ci sono poche cose più dietetiche del pesce. Chi conosce bene il pesce può acquistarlo da un rivendintore di fiducia, io non sono da annoverare tra questo gruppo di esperti per cui preferisco andare nei negozi specializzati in surgelati. Il filetto di platessa è uno di quei pesci adatti anche a chi non ama particolarmente il pesce e sicuramente una delle ricette più note è quella del filetto infarinato e fritto ma la dieta non prevede fritti, per cui bisogna escogitare qualche strategia alternativa alla griglia e alla padella anti-aderente.

Filetti di platessa
Farina
Aglio
Rosmarino fresco
Timo fresco
Salvia fresca


Far scongelare i filetti, a parte fare un trito a mano o nel macinaspezie con aglio e le erbe aromatiche, preparare la farina mescolandovi il trito, infarinare i pesci, disporli in una teglia con la carta-forno e infornare a 180°-200° C per circa 20'.

giovedì 8 gennaio 2015

Cavolini di Bruxelles in padella

Dopo aver provato i cavolini al forno mi è rimasta la tentazione di cercare di capire in che modo potesse 'togliersi l'amaro'. Forse in padella?

Cavolini di Bruxelles
Cipolla
Zenzero
Birra
Kummel Carvi
Olio extra vergine di oliva
Sale
Pepe


Lavare abbondamente i cavolini, tagliarli a fettine. Far scaldare in padella l'olio con un po' d'acqua, la cipolla e lo zenzero tagliati finemente, aggiungere i cavolini, salare e far appassire leggermente, aggiungere un filo di birra e poi eventualmente aggiungere altra birra, i cavolini risulteranno morbidi ma non molli e non si sentirà l'amarognolo. 

mercoledì 7 gennaio 2015

Cavolini di Bruxelles al forno

Mi è capitato un'infinità di volte di aver visto i cavolini di Bruxelles, aver avuto la tentazione di assaggiarli senza però sapere in che modo cucinarli fino a che non ho deciso di provare in qualche modo. Il Belgio e la birra sono due cose che ben si abbinano e probabilmente nelle cucine fiamminghe è più facile trovare della birra avanzata che del vino per cucinare, quindi il primo tentativo è stato con la birra. Tentativo riuscito a metà, perché permane comunque un retrogusto amarognolo che può anche non piacere.

Cavolini di Bruxelles
Birra bionda
Sale
Noce moscata
Kummer carvi
Timo
Sale
Cipollina

Lavare con attenzione i cavolini, lasciandoli a mollo in acqua e bicarbonato per qualche minuto e poi sciacquandoli bene, praticare dei taglietti nel gambo, posizionarli in una teglia insieme alla cipollina intera e ricoprire con la birra e le spezie. Infornare in forno molto caldo, 230° C per circa 35', girandoli di tando in tanto e sentire con la forchetta quando sono morbidi.


martedì 6 gennaio 2015

Crocchette di miglio al forno

Le crocchette di miglio sono perfette per un secondo alternativo alla carne e sono relativamente semplici da preparare, quello che è importante scegliere con attenzione è la verdura da associare al composto, deve essere morbida e aver mantenuto un po' del liquido di cottura se cotta in padella, o deve essere scolata ma non strizzata se viene lessata.

Miglio
Verdure a piacimento
Erbe aromatiche
Sale
Acqua
Uova
Farina
Pangrattato


Lessare il miglio in abbondante acqua salata, scolarlo, lasciarlo raffreddare per qualche minuto, poi passarlo nel mixer. Se si utilizza della verdura lessata, quali spinaci, bieta, cicoria, condirla e poi triturare nel mixer anche la verdura ma non completamente, aggiungendola nel mixer quasi alla fine, insieme all'uovo. Comporre con le mani una palla, considerando che il composto non sarà particolarmente sodo, più della consistenza di una pastella ben ferma che degli gnocchi di patate, passare la palla nel pangrattato grattugiato grossolanamente, posizionare in una teglia con carta forno oppure cosparsa di olio extra vergine di oliva e infornare per circa 20' a temperatura abbastanza alta, 220° C.

lunedì 5 gennaio 2015

Cinghiale in padella

Il cinghiale non è difficilissimo da cucinare, richiede tempo e si deve un po' comprendere quello che la carne richiede. Ho iniziato a prepararlo dopo una vacanza nella Maremma Toscana, non lo mangio ma è sempre un ottimo piatto nelle cene tra amici che amano la cucina dai sapori forti. Il cinghiale ha una caratteristica: è selvatico, e anche se è di allevamento l'odore e il sapore debbono essere ammansiti con un buon ammollo in latte o vino, erbe e spezie.

Polpa di cinghiale
Vino rosso, preferibilmente Chianti o Montepulciano
Ginepro
Rosmarino
Aglio
Sale
Peperoncino
Pepe
Alloro
Timo
Salvia
Olio extra vergine di oliva
Acqua


Lasciare in ammollo il cinghiale ancora congelato (la polpa di cinghiale deve essere congelata per l'abbattimento dei germi) con le erbe aromatiche, le spezie, il vino e l'acqua quasi a coprire (circa 3/5 vino, 2/5 di acqua, dipende dalla corposità del vino) per almeno una notte intera, se non un giorno e due notti. Scolare facendo attenzione a non buttare il liquido di ammollo, sciacquare la polpa sotto l'acqua corrente e metterla in una padella capiente e antiaderente, fredda, senza olio né sale. Lasciar cuocere a fuoco medio fino a che non ha esaurito la sua acqua naturale, a quel punto aggiungere il liquido di ammollo, olio, sale, pepe, peperoncino (pochissimo), aglio, far bollire, poi abbassare la fiamma al minimo e far cuocere per almeno 4 ore. Se si dovesse asciugare completamente il liquido e lo spezzatino non fosse ancora pronto, aggiungere acqua e vino in proporzione variabile in base al livello di cottura, se deve cuocere ancora almeno un'ora metà vino e metà acqua, se si toglie dal fuoco dopo 10'-15' minuti, un bicchiere d'acqua e un dito di vino.