Spadellata di patate, lonza, mozzarella e timo
Il Regno Unito
di Gran Bretagna e Irlanda del Nord ha innescato il processo per l’uscita
dall’Unione europea come previsto dall’articolo 50 del trattato, Theresa May ha
fieramente difeso i valori europei di libertà e democrazia e ha rassicurato la
House of Commons che si sarebbe impegnata a negoziare il migliore e più
conveniente accordo di ‘separazione’. Rappresentanti di Scozia, Irlanda e
Gibilterra si sono infuriati asserendo che il Regno Unito non è unanime sulla
volontà di uscita dall’Unione e che Londra non ha preso nella dovuta
considerazione le scelte della cittadinanza di due Stati con status di Pari
all’interno del Regno Unito, Scozia (con oltre il 62% di voti contrari a
Brexit), Irlanda del Nord (con oltre il 56% di voti contrari all’uscita
dall’Unione) e di un territorio d’oltremare, Gibilterra in cui le percentuali
contrarie alla proposta conservatrice hanno sfiorato la maggioranza assoluta
(circa 95% per il Remain) e gli altri Territori britannici d’oltremare, tra cui
le Isole Falkland che fondano la propria economia per oltre il 90% sulle
esportazioni verso l’EU. Theresa May ha affermato le priorità: ottimi affari
con l’UE ma per quanto concerne immigrazione, confini, sicurezza e regole
interne la Gran Bretagna non ha intenzione alcuna di ‘sottostare’ alle
decisioni europee, affermazione quanto mai in contrasto con l’idea di una UK ‘truly
global’, veramente globale, in quanto negazione stessa della possibilità di una
azione concretamente sovranazionale.
La risposta di
Guy Verhofstadt, a capo della delegazione europea per Brexit, non si è fatta
attendere e in poche ore ha chiarito che le priorità europee sono, nell’ordine:
i cittadini, quindi la sicurezza e dunque l’economia e il commercio. In
semplici frasi ha anche ricordato che, seppure l’UE abbia tutta l’intenzione di
prendere in considerazione il voto espresso dalla Scozia, poco potrà fare se il
Paese guidato da Nicola Sturgeon non agirà prima all’interno del Regno Unito in
modo da non mettere in imbarazzo la diplomazia europea. Discorso ben diverso, e
neanche minimamente preso in considerazione da May e addirittura dalla BBC,
quello sull’Irlanda del Nord. L’Unione, ha chiarito, ha dato un importantissimo
contributo alla risoluzione della questione irlandese e, quale parte del Good
Friday Agreement, ha ottenuto che i cittadini dell’Irlanda del Nord potessero
avere la doppia cittadinanza britannica e Irlandese. Essendo l’Irlanda Stato
membro dell’Unione, i cittadini dell’Irlanda del Nord, che dunque fanno parte
sia del Regno Unito che dell’Irlanda unita, sono anche cittadini europei e
ovviamente l’Unione europea farà di tutto per garantire loro accesso all’UE. Verhofstadt
ha inoltre ricordato la pesante multa che l’UK dovrà pagare per Brexit ma ha,
contestualmente, riaffermato i valori europei dei Padri Fondatori, asserendo
che la lettera da Londra, seppur giunta senza il preliminare accordo con la
Scozia e con l’Irlanda del Nord, potrebbe essere lo stimolo, la spinta per
riformare finalmente l’Unione e dare vita a quel sogno che ha avuto le prime
basi nel Trattati di Roma e che, ad oggi, non è ancora implementato. Ha
immaginato un vero governo europeo, una difesa comune e politiche efficacemente
decise da una vera e propria Unione di Stati.
In altre parole,
seppure Theresa May abbia cercato di rassicurare gli elettori che il Regno
Unito avrebbe ottenuto splendidi risultati nel più breve tempo possibile perché
è negli interessi di Bruxelles, che spinge per tenere Londra nell’UE, e abbia
sostenuto i valori europei la questione sembra molto più complessa e la
discussione, anche se con i toni moderati che si addicono alla situazione, è
molto più accesa di quanto sembri.
L’ironia è che
chi ha richiesto l’uscita dall’Unione pare non abbia grandi idee e progetti su
come muoversi altrimenti mentre l’UE potrebbe cogliere l’occasione per
ripensare l’Europa e renderla finalmente unita allontanando, magari
provvisoriamente, uno Stato con un peso notevolissimo e poca voglia di
rinunciare ai privilegi economici, commerciali e militari che la sua attuale
posizione di forza consente.
Questa ricetta,
creata con quello che c’era in cucina e nel frigo, è ispirata alle infinite
possibilità individuali e collettive di ribaltare una situazione apparentemente
difficile in una grandissima opportunità per il futuro e per il presente.
Patate
Acqua
Sale di rocca
Olio
extravergine di oliva
Lonza
Mozzarella
Timo
Lavare e lessare le patate con tutta la buccia, scolarle, lasciarle
intiepidire, sbucciarle, sbriciolarle con le mani, condirle con sale e olio
senza salarle troppo. In una padella antiaderente a temperatura ambiente porre
la lonza spezzettata, porre su fuoco medio, vivace ma non troppo, insieme al timo
lavato, quando la lonza è ben croccante aggiungere le patate, far rosolare
bene, quindi aggiungere la mozzarella sciacquata e spezzettata, far sciogliere
e servire ben caldo, eventualmente su un letto di verdure di stagione, quali
agretti o asparagi.