domenica 30 aprile 2017

Crostino mozzarella, carciofini e melanzane

Crostino mozzarella, carciofini e melanzane

“Trenta giorni a novembre, con april, giugno e settembre, di ventotto ce n’è uno, tutti gli altri fan trentuno” è una filastrocca popolare per ricordare la diversa composizione dei vari mesi dell’anno. Molto facile da memorizzare e tenere a mente sembrerebbe, nell’era digitale, una ridondante espressione di un passato in cui non era possibile controllare tutto su internet, eppure le filastrocche per l’apprendimento sono utilissime e proprio nel momento in cui i più giovani sono abituati a non tenere a mente, a non organizzare le informazioni in modo da ricordarle, sono decisamente da rivalutare. Talune filastrocche educative aiutavano a ricordare i nomi delle Alpi oppure i giorni della settimana e aiutavano, mediante il gioco e la naturale attitudine ritmico-musicale, i piccoli ad organizzare le nozioni acquisite senza perdere la curiosità per l’apprendimento e la conoscenza.
Questa ricetta, semplice e gustosa, è ispirata alle tante filastrocche educative che potrebbero essere ‘rispolverate’ e riaggiornate a memoria delle future generazioni.

Pane casareccio
Carciofini grigliati sottolio
Melanzane
Sale di rocca
Olio extravergine di oliva
Mozzarella fior di latte
Menta fresca

Lavare le melanzane, affettarle, salarle e grigliarle, condirle con olio e menta fresca ben lavata. Affettare il pane, scaldarlo sulla piastra elettrica o da fornello, farcire la parte più buscata con uno strato melanzane tagliate a pezzettini, uno strato di mozzarella, uno strato di carciofini, rimettere sulla piastra o in forno ben caldo fino a che la mozzarella sarà sciolta e filante. Servire caldo. 

sabato 29 aprile 2017

Troccoli pugliesi con peperoni, olive e capperi

Troccoli pugliesi con peperoni, olive e capperi

Una bella passeggiata al mare, al mare, in montagna, in campagna o in una tra le tante città d’arte italiane ritempra lo spirito e colma gli occhi di armoniosi equilibri. Ossigenare il corpo e la mente può essere un ottimo modo per affrontare una primavera un po’ capricciosa, meteorologicamente parlando, e ritagliarsi del tempo per sé, per stare con le persone più care o semplicemente con sé stessi è decisamente una buona idea per riequilibrare quelli che molte persone chiamano i centri energetici. Chi ne ha la possibilità ha sicuramente approfittato delle festività per trascorrere qualche giorno in località turistiche ma si possono trovare e creare momenti di puro relax anche senza spostarsi troppo da casa. Ricordarsi di porre attenzione al respiro, coccolarsi con un olio o un piccolo massaggio, dedicare anche pochissimo tempo alla meditazione o semplicemente uscire per una piccola passeggiata sono semplici accorgimenti utili per stare bene con sé stessi e con gli altri.
Questa ricetta è ispirata agli splendidi paesaggi pugliesi e ai semplici piaceri quotidiani.

Troccoli pugliesi freschi
Olio extravergine di oliva
Olive verdi
Olive nere
Capperi
Acqua
Sale di rocca
Origano siciliano
Peperoni

Lavare i peperoni e tagliarli a listerelle molto sottili, dissalare bene i capperi, tagliare a fettine le olive dopo averle abbondantemente sciacquate. Scaldare l’olio in una padella capiente, versarvi i peperoni, salare non troppo, insaporire con l’origano e, verso metà cottura, aggiungere olive e capperi. Far bollire l’acqua, salare, cuocere i troccoli, scolarli e ripassarli in padella.

venerdì 28 aprile 2017

Focaccia piccante sibillina

Focaccia piccante sibillina

Il territorio colpito recentemente dal sisma del Centro Italia è un luogo incantevole in cui leggende e miti si incontrano con una Natura forte e talvolta capricciosa. La spianata di Castelluccio di Norcia, ad esempio, tra maggio e luglio si trasforma in una meta imperdibile per gli appassionati di fotografia, di parapendio o semplicemente di bellezza grazie alla coloratissima fioritura che attrae turisti un po’ da tutta la Penisola. Quest’anno la semina che rende tanto variopinta la piana di Castelluccio ha rischiato di non poter aver luogo per ovvi motivi logistici e di sicurezza eppure la popolazione locale si è rimboccata le maniche, ha guardato le paure a brutto muso e con un sorriso caparbio e fiero ha reso possibile il germogliare di quei meravigliosi colori tanto cari e noti a chiunque abbia anche una minima conoscenza dell’Umbria.
Questa ricetta è ispirata alla forza di rialzarsi anche dopo una brutta esperienza e alla bellezza di tornare a splendere di sgargianti, vivacissimi, colori.

Acqua
Farina
Lievito di birra, se secco anche lo zucchero
Salsa dolce di peperoncino rosso Sibilla di Norcia
Patate
Sale di rocca
Olio extravergine di oliva


Impastare la farina con il lievito sciolto in acqua, lasciar lievitare a lungo. Stendere la pizza, sbucciare le patate, tagliarle a fette sottilissime, disporle sulla sfoglia, salarle, condirle con un’emulsione di olio e salsa di peperoncino dolce. Mettere sulla carta forno e dunque su una teglia per pizza o sulla leccarda. Infornare in forno ben caldo a 220°C o 230°C per il tempo necessario alla cottura.

giovedì 27 aprile 2017

Fiori di mele e pere con gorgonzola al cucchiaio

Fiori di mele e pere con gorgonzola al cucchiaio

I meleti italiani sono un luogo incantato protetto da alte e splendide montagne, spesso tanto belle da essere dichiarate Patrimonio UNESCO anche se talune varietà di tale succulento frutto, tra cui le annurche, sono coltivate nel Centro e nel Sud Italia. La fioritura delle coltivazioni di mele è sovente associata ad una profumatissima nuvola bianca e rossa in cui immergersi almeno una volta nella vita per riemergere con lo sguardo colmo di gioiosa fanciullesca meraviglia. Capita non di rado che i meleti siano disposti in valli non lontane da quelle in cui si coltivano con molta attenzione vitigni pregiati, tanto importanti per la vita contadina da richiedere, in alcuni casi un rito di straordinaria bellezza che prevede l’accensione di fuochi per scaldare le piante durante la notte senza ovviamente incendiarle bensì rispettandole in modo tanto amorevole.
Questa ricetta è ispirata alla semplice bellezza di un’immersione tra i meleti in fiore per poi ammirare il rapporto di perpetuo rispetto tra l’Uomo e la Natura nelle valli protette dalle alte Dolomiti.

Mele fresche e croccanti
Pere fresche e croccanti
Gorgonzola al cucchiaio
Limone


Sbucciare le mele e le pere. Con l’apposito utensile o con un coltellino da cucina tagliarle in cerchio cercando di creare un unico ‘filo’ da arrotolare su sé stesso fino a creare un fiore, non senza averlo prima immerso in acqua e poco limone spremuto per evitare che si ossidi, da riempire con morbido gorgonzola al cucchiaio. Servire come parte della merenda o per l’aperitivo. 

mercoledì 26 aprile 2017

Insalata piccante con cocunci e cedro piretto

Insalata piccante con cocunci e cedro piretto

Le calde giornate di primavera sembrano quest’anno alternarsi a freddi giorni in cui il detto ‘aprile non ti scoprire’ sembra essere un distillato di saggezza popolare. Se il sole comincia a scaldare i campi, la frutta e i corpi infreddoliti è anche vero che nel guardaroba di stagione gli indumenti invernali non hanno molta intenzione di lasciare il passo alle delicate fioriture di lini, cotoni, sete e tutto quello che normalmente si trova negli armadi italiani a metà primavera. Tra i banchi delle frutterie però cominciano ad intravedersi ortaggi e prelibatezze della bella stagione e fanno immaginare il tepore delle terre del Sud.
Questa ricetta è ispirata alla vivace allegria dell’estate nelle meravigliose regioni del Mezzogiorno d’Italia.

Peperoni
Olio extravergine di oliva
Salsa di peperoncino piccante calabrese dall’Agriturismo Le Farnie
Salame piccante del Parco della Sila
Cetrioli
Olive nere al forno
Olive verdi dolci
Cocunci sottaceto
Cedro piretto
Sale di rocca
Pane casareccio


Lavare bene i peperoni, privarli di semi e picciolo, affettarli a listerelle sottili, porre in un’insalatiera capiente. Lavare e sbucciare i cetrioli, tagliarli a fette e quindi a spicchi, aggiungerli nell’insalatiera. Lavare bene il cedro piretto, tagliarlo a fette abbastanza sottili e dunque a spicchi, porlo nell’insalatiera. Scolare i cocunci e le olive, eventualmente denocciolarle, sciacquare abbondantemente, affettare e aggiungere all’insalata. Condire con un’emulsione di olio, sale e poca salsa di peperoncino piccante, lasciar insaporire, quindi, prima di servire, aggiungere il salame piccante tagliato a dadini, guarnire con fiammiferotti di pane casereccio. 

martedì 25 aprile 2017

Pizza con patate e salame piccante della Sila

Pizza con patate e salame piccante della Sila

Il 25 aprile è una giornata importantissima per la storia italiana. In qualunque altro Paese sarebbe probabilmente celebrata senza alcuna esitazione ma il BelPaese non ha la medesima fierezza della memoria storica che hanno altri Paesi. Se il 14 luglio è un tripudio di bandierine e fuochi artificiali oltralpe non si può dire la stessa cosa della giornata dedicata alla Liberazione dal nazifascismo. Eppure ci sarebbe di che essere più che fieri, più che orgogliosi dello scatto di orgoglio nazionale, del coraggio di donne, uomini, donne che hanno decretato la fine dell’oppressione. Un insperato movimento popolare, qualcosa di grandioso che ha fatto vibrare nelle strade, nelle piazze e nelle campagne italiane il fremito che aveva portato durante il Risorgimento all’Unificazione italiana. Le tante contraddizioni, le molteplici difficoltà e le caleidoscopiche sfaccettature della libertà nel non vasto ma incredibilmente variegato territorio italiano attenuano i toni entusiastici di festeggiamenti nazionali.
Questa ricetta è ispirata ai tanti significati della parola ‘libertà’ nella vita civile, politica e culturale italiana.

Acqua
Farina
Lievito di birra, se secco anche zucchero
Olio extravergine di oliva
Salame piccante del Parco della Sila
Patate
Sale di rocca


Impastare la farina con il lievito sciolto nell’acqua tiepida, far lievitare a lungo. Stendere la pizza, sbucciare le patate, tagliarle julienne, disporle sulla sfoglia, salare, aggiungere un filo d’olio e qualche fetta di salame piccante. Mettere sulla carta forno e dunque su una teglia per pizza o sulla leccarda. Infornare in forno ben caldo a 220°C o 230°C per il tempo necessario alla cottura.

lunedì 24 aprile 2017

Pizza con patate e salame corallina

Pizza con patate e salame corallina

Vi sono momenti nella vita civile di un Paese o di una confederazione di Stati in cui è più che necessario ribadire alcuni principi basilari. Uno tra questi è sicuramente il diritto ad essere liberi, il che non vuol dire, ovviamente, il diritto di distruggere o di offendere o di agire in modo immediatamente istintuale. Anche nel gioco tra bambini esistono delle regole più o meno semplici e comprensibili ma che rendono evidente lo spazio-tempo dell’attività ludica. Taluni studiosi parlano di sacralità del tempo e dello spazio del gioco che si trasporrebbe direttamente nell’idea stessa dell’agire sociale e soprattutto culturale mediante e tramite il rito e susseguentemente il teatro, la rappresentazione dell’essenzialità della partecipazione sociale e civile.
Le democrazie cosiddette occidentali sono spesso regolate da Costituzioni che garantiscono lo spazio e il tempo all’interno del quale è determinata l’azione politica, sociale e civile. Tali Costituzioni hanno imparato ad elaborare, dopo quanto accaduto con la Repubblica di Weimar, meccanismi di difesa delle basi stesse su cui si fonda lo Stato di diritto e la democrazia.
Ricordare che le idee fondanti delle moderne democrazie hanno lunghe radici che affondano nel Medio Evo, nelle successive rivoluzioni americana e francese, nel Risorgimento può essere un buon modo per ritrovarne l’essenza libertaria.
Questa ricetta è ispirata a Mazzini e ai libertari di qualunque luogo e tempo.

Acqua
Farina
Lievito di birra, se secco anche zucchero
Olio extravergine di oliva
Salame corallina
Patate
Sale di rocca


Impastare la farina con il lievito sciolto nell’acqua tiepida, far lievitare a lungo. Stendere la pizza, sbucciare le patate, tagliarle julienne, disporle sulla sfoglia, salare, aggiungere un filo d’olio e qualche fetta di salame corallina. Mettere sulla carta forno e dunque su una teglia per pizza o sulla leccarda. Infornare in forno ben caldo a 220°C o 230°C per il tempo necessario alla cottura. 

domenica 23 aprile 2017

Gnocchetti con melanzane, pomodori e mozzarella

Gnocchetti con melanzane, pomodori e mozzarella

Pace, libertà, prosperità sono parole che in molte parti del mondo cosiddetto occidentale sono talmente radicate nell’esperienza quotidiana di milioni di persone da essere considerate ovvio prerequisito del vivere civile, una sensazione che, nell’Europa di neanche trent’anni fa era impensabile. Paesi molto vicini tra loro, quali Francia, Spagna, Italia erano divisi da frontiere, dogane, vessati da dazi di medievale memoria, chiusi in un isolamento oggi impensabile. Il Vecchio Continente era letteralmente diviso in due da cavalli di frisia, baionette e militari, da una parte c’erano lucette fluorescenti, spensieratezza e consumismo, si parlava di ambientalismo e di nuove forme di organizzazione sociale fondate sul benessere, dall’altra grigiore, controllo, oppressione, spesso scarsità di beni di prima necessità. La vita, da una parte all’altra del lungo muro, proseguiva come se nulla fosse, in taluni Paesi alcuni eroi cercavano e organizzavano la libertà in quelli in cui la libertà era garantita dalla legge taluni intravedevano la necessità dello smantellamento violento e terrorista dello Stato di diritto inseguendo chimiche illusioni foraggiate, allora probabilmente come adesso, da forze destabilizzanti interne al sistema che avevano tutto l’interesse ad imporre un po’ di repressione gratuita schermandosi dietro la necessità di garantire l’ordine pubblico. Quasi all’improvviso tutto cambiò, l’Europa unita cominciò ad essere una realtà concreta e per la prima volta nella storia la pace eruppe in tutta la sua complessità. Costruire la pace è molto più complesso e bello che far scoppiare guerre o guerriglie e tenere alto il baluardo delle parole libertà, eguaglianza, fratellanza è decisamente rivoluzionario eppure è sempre più necessario, proprio nel momento in cui la pace e la libertà sono concetti che sembrano ovvia precondizione del vivere civile.
Questa ricetta è ispirata alla necessità della libertà e della pace.

Gnocchetti freschi già pronti
Melanzane
Olio extravergine di oliva
Sale di rocca
Pomodori freschi o dell’orto conservati in vetro a pezzettoni
Origano siciliano
Foglie di cipolla fresche o essiccate dall’estate precedente
Acqua
Zucchero


Lavare le melanzane, affettarle, salarle e grigliarle, se freschi lavare e tagliare i pomodori. Grigliare le melanzane Far scaldare l’olio con qualche pezzettino di foglia di cipolla e le melanzane spezzettate grossolanamente, versarvi i pomodori, salare, aggiungere l’origano ed eventualmente aggiungere un pizzico di zucchero per togliere l’acidità del pomodoro. Sminuzzare grossolanamente la mozzarella o il fiordilatte, quando il sugo è cotto, aggiungerlo in padella. Lessare e scolare gli gnocchetti, ripassarli in padella, servire filante. 

sabato 22 aprile 2017

Troccoli pugliesi con zucchine e pancetta croccante

Troccoli pugliesi con zucchine e pancetta croccante

La Giornata della Terra, ispirata dalla necessità di preservare e proteggere l’ambiente naturale e l’ecosistema mondiale, è un’ottima occasione per riflettere sulla necessità di creare sviluppo sostenibile ponendo al centro quell’umanesimo di cui ha parlato con molta passione Papa Francesco. Se infatti, come nella splendida Cappella Brizio di Orvieto, si portasse l’attenzione globale sull’essere umano in quanto tale, in quanto presenza attiva nella propria vita individuale, sociale, artistica, culturale, economica si capirebbe senza troppe difficoltà che non vi è motivo alcuno di lordare e inquinare il Pianeta Terra. Quando l’aria in una stanza diventa irrespirabile istintivamente si aprono le finestre, quando la tensione e l’afa diventano insopportabili si cerca un po’ di refrigerio e relax in un parco, in un luogo pieno di piante, in montagna, al lago, al mare. Le persone sono più felici, vivono meglio, hanno valori di analisi migliori quando vivono rispettando i propri bioritmi, quando sono felici e possono naturalmente, serenamente vivere una vita decente e condividere le proprie passioni, i propri interessi con altre persone, all’interno di una società organizzata senza stress eccessivo. Partendo da queste ovvie constatazioni chiedersi per quale motivo evitare di inquinare il Pianeta e cercare di preservare le risorse naturali a nostra disposizioni sembra superfluo. E forse lo sarebbe pure, se non fosse che ancor oggi, proprio mentre in tutto il mondo si celebra la Giornata della Terra, la popolazione locale pugliese, ad esempio, debba creare barricate e iniziare sassaiole contro la distruzione del proprio territorio, contro l’eradicazione di millenari ulivi per la creazione di un obsoleto gasdotto, o che le popolazioni native degli Stati Uniti vengano attaccate dall’esercito a stelle e strisce con getti di acqua gelata perché stanno difendendo la propria terra dall’intrusione di una delle tante pipelines. Non c’è che dire, il gas naturale in casa è una gran comodità ma sono decenni che esistono alternative reali e concrete all’utilizzo di energie dannose per l’ambiente e non si comprende davvero, anche alla luce della dottrina del nuovo umanesimo francescano, per quale motivo si pensi ancora a gasdotti, oleodotti, allo sfruttamento di sabbie bituminose e altre risorse altamente inquinanti, anziché trasformare le fonti energetiche primarie in fonti rinnovabili tali da garantire un futuro e uno sviluppo sostenibile alle generazioni che verranno oltre a quelle che stanno vivendo in questo momento storico.
Questa ricetta, semplice e gustosa, è ispirata ai secolari ulivi pugliesi e all’importanza dell’educazione alla bellezza per la salvaguardia del Pianeta.

Pancetta affumicata
Troccoli pugliesi freschi
Zucchine romanesche
Sale di rocca
Origano siciliano
Olio extravergine di oliva
Acqua

Lavare le zucchine e tagliarle a rondelle. Scaldare lievemente l’olio in una padella abbastanza capiente, versarvi le zucchine, salare, condire con l’origano, far cuocere a fuoco medio girando di quando in quando. Nel frattempo versare la pancetta a cubetti in una padella a temperatura ambiente, metterla su fuoco piuttosto basso girando per far sì che il grasso si squagli il più possibile e la pancetta diventi croccante lentamente. Mettere l’acqua a bollire, salarla, quando le zucchine saranno cotte e la pancetta croccante buttare la pasta e farla cuocere, unire le zucchine alla pancetta, scolare la pasta quando è cotta, farla saltare in padella aggiungendo, se necessario, un po’ di acqua di cottura della pasta.

venerdì 21 aprile 2017

Scrippelle con sciroppo d’acero

Scrippelle con sciroppo d’acero

La politica economica di uno Stato è questione complessa e complicata, troppo spesso considerata molto al di là e al di fuori dello Stato stesso, qualcosa che non ha niente a che fare con l’educazione, il benessere sociale, la sanità pubblica, i diritti inalienabili del lavoro, l’ambiente. Taluni governanti illuminati, tra cui il Primo Ministro del Canada, Justin Trudeau, hanno capito che disgiungere l’economia di un Paese dalla società è scelta miope e fondamentalmente sbagliata. In una recente intervista il giovane Capo di Stato ha spiegato in modo talmente semplice da far sdilinquire liberali e libertari del Pianeta, andando ovviamente controcorrente, degno figlio di suo padre, e affermando i principi fondamentali su cui si poggia la civiltà cosiddetta ‘occidentale’. Se cambia il mondo del lavoro grazie alle nuove tecnologie tra cui l’intelligenza artificiale e l’elevata automazione, ha affermato, lo Stato deve investire nella cittadinanza, deve mettere i cittadini nelle condizioni di essere i primi a comprendere e agire il cambiamento, così da non essere costretti a subirne conseguenze devastanti, per trovare le nuove forme di lavoro e di diritti ad esso connesso. Una grande, straordinaria fiducia nelle capacità individuali e collettive della società, nella voglia delle persone di fare, di inventare qualcosa di nuovo, di adattarsi e ricreare nuove forme di attività remunerativa grazie alla possibilità di una vita dignitosa e alla formazione costante e continua. Le università, i centri di ricerca debbono poter essere sempre all’avanguardia e fornire gli strumenti per la cosiddetta formazione continua. Da quanto tempo se ne sente parlare? Ebbene lui mette in pratica questi concetti, così come ha fatto il padre sul multiculturalismo ottenendo lo straordinario successo di costruire l’unico sistema sociale finora in grado di gestire in modo proficuo per chiunque e pacifico l’immigrazione. Lo Stato, oltre a garantire i diritti fondamentali quali quelli all’istruzione e alla sanità, stimola concretamente le azioni capillari e reticolari della società civile, quella forza immensa individuata dalle Nazioni Unite quale vero motore di libertà, crea coesione sociale con politiche atte a sviluppare pace e prosperità, alza, unico Paese al mondo, le pensioni, adatta il sistema pensionistico alle nuove esigenze lavorative, definisce nuovi diritti ascoltando le esigenze reali della società.
Anche sull’ambiente la questione non cambia, l’economia non può e non deve essere in contrasto con le politiche ambientali e un Paese lungimirante non può non comprendere che il futuro è necessariamente nelle tecnologie verdi, in tutto ciò che aiuterà ad ‘aggiustare’ i danni del passato e a sviluppare nuove forme, produzioni innovative per uno sviluppo sostenibile.
In questo momento il Canada fa pensare a quelle monarchie europee che sono sopravvissute ai moti rivoluzionari popolari grazie alla loro capacità di comprendere le esigenze reali della popolazione e di agire di conseguenza.
Questa ricetta è ispirata alla lungimiranza di uno tra i pochi leader politici del nostro tempo.

Sciroppo d’acero
Uova
Latte
Farina
Acqua
Olio extravergine di oliva


Impastare farina, uova, latte e acqua tiepida a creare una pastella molto morbida, quasi densamente liquida. Lasciarla riposare qualche minuto. Porre qualche goccia d’olio su un tovagliolo e con questo oliare il fondo di una padella adatta all’occorrenza. Far scaldare la padella su fuoco basso ma non bassissimo, porre la giusta quantità di pastella necessaria a coprire il fondo con veloci movimenti della mano sul manico oppure con una paletta apposita. Cuocere, girare una volta, quindi ripetere con le altre scrippelle. Farcirle con un lieve strato, su metà del cerchio, di sciroppo d’acero. Servire calde o comunque tiepide.

giovedì 20 aprile 2017

Scrippelle con sciroppo d’acero e robiolino

Scrippelle con sciroppo d’acero e robiolino

L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea non è questione di poca rilevanza internazionale, a guardarla da Sud potrebbe sembrare un modo per ricreare nuovi equilibri e nuove forme di cooperazione internazionale, o meglio avrebbe potuto se vi fosse stata una progettualità di fondo, una capacità di leadership politica che evidentemente manca all’attuale Primo Ministro di Downing Street 10. Le discussioni parlamentari, le risposte a chi si opponeva hanno messo in evidenza un vuoto di capacità progettuale, dunque di quelle capacità politiche, anche un po’ visionarie, necessarie per la costruzione pratica di un’alternativa ad un’organizzazione faticosamente creata che ha garantito sessant’anni di relativa pace e prosperità. Per guidare un forte cambiamento è necessario che vi siano persone in grado di immaginare quel cambiamento, di pensare il futuro e il presente, di rendere concretezza ciò che sembrava utopia. In questo modo si creano le grandi riforme, in questo modo è stato possibile rovesciare le monarchie oppure trasformarle in monarchie costituzionali, in tal modo si è potuto immaginare che le donne avessero diritto di voto e i bambini diritto all’istruzione, o il concetto stesso di cittadinanza composta da persone che hanno diritti e doveri e liberamente scelgono, tra eguali. Senza queste capacità è alquanto improbabile pensare che un Capo di Stato o di Governo possa oggettivamente realizzare cambiamenti epocali quale è l’uscita del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall’Unione Europea senza fare passi indietro di secoli nell’implementazione delle libertà fondamentali e di quei delicatissimi equilibri di interazione tra Stati che implica, ovviamente, il concetto di sovranazionalità alla base delle organizzazioni internazionali tanto importanti per la pace mondiale.
Le elezioni prossime venture saranno una interessantissima occasione per comprendere se il Primo Ministro britannico, Theresa May, abbia la più pallida idea di cosa sta facendo, cosa che effettivamente è apparsa, dalle sue dichiarazioni recenti, poco probabile, oppure se sia soltanto l’espressione di una retriva mentalità che tende a conservare ciò che da decenni e forse anche da secoli non ha più ragion d’essere e che la sua massima oppositrice, Nicola Sturgeon, Primo Ministro della Scozia, le ricorda. Per guidare un cambiamento del genere sarebbe stata forse necessaria una donna, sì, ma con le capacità politiche di Justin Trudeau e la capacità di aggregazione di Papa Francesco.
Questa ricetta è ispirata all’importanza della politica visionaria e concreta nella vita quotidiana.

Robiolino
Sciroppo d’acero
Uova
Latte
Farina
Acqua
Olio extravergine di oliva

Impastare farina, uova, latte e acqua tiepida a creare una pastella molto morbida, quasi densamente liquida. Lasciarla riposare qualche minuto. Porre qualche goccia d’olio su un tovagliolo e con questo oliare il fondo di una padella adatta all’occorrenza. Far scaldare la padella su fuoco basso ma non bassissimo, porre la giusta quantità di pastella necessaria a coprire il fondo con veloci movimenti della mano sul manico oppure con una paletta apposita. Cuocere, girare una volta, quindi ripetere con le altre scrippelle. Farcirle con un lieve strato, su metà del cerchio, di sciroppo d’acero su cui spalmare un sottile strato di robiolino. Servire calde o comunque tiepide. 

mercoledì 19 aprile 2017

Involtini di prosciutto, parmigiano e melanzane

Involtini di prosciutto, parmigiano e melanzane

Le organizzazioni internazionali hanno la fondamentale funzione di mettere d’accordo Stati su questioni rilevanti per la pace mondiale o almeno questo sarebbe il fine primario di tali strutture burocratiche che comprendono un numero considerevole e variabile di Nazioni. Non sempre le finalità di tali strutture sovranazionali paiono evidenti e non sempre si comprendono le innumerevoli variazioni del dissenso espresse da obiezioni, emendamenti, dichiarazioni, lentezze nella ratifica di trattati internazionali e vari strumenti di rallentamento del meccanismo di funzionamento delle organizzazioni internazionali, vere e proprie guerre diplomatiche che talvolta si combattono in modo quasi impercettibile all’interno di strutture la cui esistenza è talvolta sconosciuta alla maggioranza delle persone non strettamente addette ai lavori. Gli emendamenti e le obiezioni sollevate su una risoluzione in una determinata Agenzia specializzata delle Nazioni Unite possono trasformarsi in vero e proprio ostruzionismo all’interno di un’altra Agenzia specializzata e possono trascinare le conseguenze di accordi non precisati fin nelle Assemblee di Stati di organizzazioni internazionali indipendenti dall’ONU. Questo è il caso del crimine di aggressione definito dallo Statuto di Roma istitutivo della Corte Penale Internazionale, le cui alterne vicende, oltre ad essere ovviamente collegate all’attualità politica internazionale, sono, molto più spesso di quanto si pensi, da intrecciare con quelle di risoluzioni dell’OPCW, l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ovvero di strutture disgiunte dalla CPI seppure vi siano espliciti riferimenti formali ai contatti e alle relazioni interne nella carta istitutiva della Corte, o addirittura della NATO, organizzazione formalmente distinta e separata dalla CPI, e di altre organizzazioni internazionali per la lotta al crimine organizzato senza la cui collaborazione più o meno esplicita sarebbe alquanto complicato portare avanti una serie di indagini e di investigazioni necessarie all’ottenimento di prove dibattimentalmente rilevanti.
Il crimine di aggressione, per l’appunto, è uno di quei terreni su cui si combattono invisibili quanto importanti battaglie diplomatiche internazionali e non è un caso che sia ancora uno tra i punti più delicati e dibattuti della effettiva possibilità di azione sovranazionale e totalmente democratica azione della CPI.
Questa ricetta, semplice e gustosa, è ispirata alla complessità delle relazioni internazionali.

Melanzane
Olio extravergine di oliva
Sale di rocca
Prosciutto crudo
Parmigiano reggiano della Latteria sociale di Beduzzo inferiore

Tagliare le melanzane in fette di poco meno di un centimetro, salarle e grigliarle. Lasciarle riposare in olio, quindi tagliuzzarle con le forbici da cucina. Tagliare il parmigiano in fiammiferi o petali, adagiarlo su una fetta di prosciutto insieme alle melanzane e arrotolare.

martedì 18 aprile 2017

Insalata colorata in padella

Insalata colorata in padella

Spesso si pensa che la storia e l’innovazione siano due concetti molto diversi tra loro eppure l’utilizzo della scienza e delle tecnologie più all’avanguardia per comprendere il passato è sempre più frequente. La chimica, la ricostruzione tridimensionale e le più recenti scoperte in campo aerospaziale e fisico sono utilissime per capire la materia e dunque possono fornire preziose informazioni sulla provenienza, l’uso e la natura di moltissimi reperti archeologici consentendo anche l’individuazione, in taluni casi, di luoghi di cui non si conosce nemmeno l’esistenza o di cui si hanno frammentarie tracce in qualche antico testo talvolta parzialmente decifrato.
Immaginare lo studio della storia e dell’antichità oggi senza il fondamentale apporto delle scienze matematiche sarebbe come pensare di tornare all’età della pietra della ricerca storico-archeologica, inoltre, l’interazione produttiva tra le varie discipline non soltanto permette di comprendere maggiormente e con più precisi dettagli ciò che fu bensì fornisce un utilissimo strumento per la divulgazione, la conoscenza e, ovviamente, il turismo sostenibile, chiave di volta di quello sviluppo armonico delle società contemporanee cui tanta attenzione dedicano le maggiori organizzazioni internazionali. Per capire da quale cava proviene il marmo di una determinata costruzione vengono applicate formule chimiche, che forniscono utilissimi strumenti agli archeologi per ricostruire fondamentali tasselli di conoscenza, scienze all’apparenza molto distanti tra loro interagiscono in modi e forme talvolta impensate. Dalla sinergia, dal dialogo scientifico tra differenti campi di studio si può immaginare la nuova scienza del futuro seppure le tendenze attuali porterebbero ad immaginare esattamente il contrario. Basterebbe, per comprendere quanto sia importante l’interazione scientifica, vedere quel che accade nelle cosiddette nuove tecnologie. Moltissimi utensili considerati oggi di uso comune sono stati inventati con scopi ben diversi, il touch-screen, sottoprodotto della ricerca del CERN di Ginevra, è uno tra questi, internet e i social network sono un altro evidente esempio. Oggi si comincia a parlare in modo estensivo di wearable computers, di computer indossabili eppure la ricerca scientifica e artistica da molti anni stanno proponendo possibili utilizzi di tali tecnologie. La moda, la danza, la musica e l’arte da oltre quarant’anni interagiscono con le tecnologie creando nuovi linguaggi e soprattutto reinterpretando in modo creativo scienza e tecnologie anche in luoghi e centri noti a livello internazionale e talvolta anche in centri di ricerca universitari con risultati spesso strabilianti dal punto di vista economico. È dunque evidente che l’interazione costruttiva nella ricerca è la forma più prevedibilmente innovativa nella ricerca del futuro.
Questa ricetta, naturale fonte di vitamine molto gradevole e colorata, è ispirata alla bellezza dell’interazione tra arte e scienza.

Rape rosse
Mais
Carote
Sesamo biologico
Olio extravergine di oliva
Sale di rocca
Timo fresco


Sbucciare, lavare e cuocere al vapore gli ortaggi, quindi farli intiepidire, tagliarli a pezzetti irregolari abbastanza grandi, di circa 3 centimetri. Scaldare l’olio in padella con il sesamo e il timo ben lavato, aggiungere le verdure, salare. 

lunedì 17 aprile 2017

Tartine di cedro piretto con carpaccio di baccalà affumicato

Tartine di cedro piretto con carpaccio di baccalà affumicato

Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi, dice il proverbio, esortando a trascorrere le festività invernali nel calduccio tepore familiare e quelle primaverili in libertà. Eppure la libertà, quando si crea una famiglia, si trova spesso all’interno di essa. Per qualche magica alchimia si passa senza quasi accorgersene dalla prima persona singolare alla prima persona plurale e ci si sente pienamente liberi soprattutto quando si sta insieme, quando si riescono a trovare quei momenti in cui abbracciarsi e coccolarsi fino a sentirsi pienamente sé stessi.
Da molti anni imperversa la polemica su apertura e chiusura di centri commerciali e negozi durante i giorni festivi maggiormente celebrati in un determinato Paese, ebbene forse è il caso di ripensare alla bellezza di una gita fuori porta, di una scampagnata o di una passeggiata tra le vie cittadine o sulle rive di un fiume, al mare, in montagna, in campagna. Certamente si spera che le strutture turistiche rimangano aperte durante i giorni festivi e magari si concedano un po’ più di spazio nei giorni feriali però non è certamente necessario consumare il proprio tempo libero in un centro commerciale.
Questa ricetta è ispirata alla semplicità e alla bellezza del trascorrere insieme alla propria famiglia, ai propri amici e alle persone care le festività.

Baccalà affumicato artigianalmente Sapor Maris
Cedro piretto non trattato
Pane ‘antico’ tiburtino
Olio extravergine di oliva
Burro della Latteria sociale di Beduzzo inferiore


Aprire la confezione di baccalà affumicato, lasciarlo ‘respirare’ per qualche tempo, affettarlo sottilmente. Lavare il cedro piretto, affettarlo sottilmente e dunque creare listerelle o triangolini. Tagliare il pane a fette sottili, bruscarlo, ungerlo leggermente con pochissimo burro, porvi sopra il baccalà affumicato, quindi il cedro, condire con olio extra vergine di oliva. 

domenica 16 aprile 2017

Spadellata di basmati, menta fresca, melanzane grigliate e mozzarella

Spadellata di basmati, menta fresca, melanzane grigliate e mozzarella

Il giorno di Pasqua nella tradizione gastronomica italiana di origine cattolica è un momento di grandi abbuffate, si comincia la mattina con la tradizionale colazione a base di uova, dolciumi, spesso salumi e carni, pizze salate di vario genere per proseguire durante il pranzo con un tripudio di portate a segnare la fine della Quaresima e festeggiare con gaudio la risurrezione cristiana.
Lasciando da parte l’immagine che potrebbe sembrare blasfema dell’agnus dei grigliato o cotto al forno con le patate, mangiare fino allo sfinimento durante il giorno di Pasqua è una tradizione che spesso viene rispettata anche da persone che col cristianesimo poco o nulla hanno a che fare. Dopo una colazione da nababbi e un pranzo luculliano c’è chi ancora muove le mandibole durante la cena, ecco che per gli stomaci insaziabili si possono immaginare piatti un po’ più leggeri.
Questa ricetta è ispirata alla sera pasquale e a tutte le persone che non amano abbuffarsi durante le festività, preferendo concentrarsi sulla bellezza della primavera.

Riso basmati
Acqua
Sale di rocca
Menta fresca
Olio extravergine di oliva
Melanzane
Mozzarella


Lavare bene le melanzane, affettarle, salarle, lasciarle riposare qualche minuto e dunque grigliarle, metterle in olio. Lessare il riso basmati in abbondante acqua salata, scolarlo. Scaldare l’olio in una padella capiente con le melanzane grigliate tagliate a pezzettini con le forbici e la menta fresca, aggiungere il riso, dunque la mozzarella, servire ben caldo. 

sabato 15 aprile 2017

Frittatine con menta e fiocchi di cedro piretto

Frittatine con menta e fiocchi di cedro piretto

Le azioni individuali talvolta possono essere importantissime e una parola gentile in più al posto di un’offesa in un momento di rabbia è sempre una buona idea. In teoria e in pratica anche se realizzare questa semplicissima azione è talvolta complicatissimo, o almeno così pare. L’abitudine alla gentilezza è però qualcosa su cui sarebbe utile concentrare i propri sforzi e una parte delle energie quotidiane. Si impara da piccoli a lavarsi le mani prima di mangiare, si può imparare ad essere gentili, o almeno ci si può e ci si dovrebbe provare.
Questa ricetta, semplicissima, è ispirata alla facilità con cui si dovrebbe riuscire a trasformare una parola ‘storta’ in una carezza o una frase gradevole.

Fiocchi di buccia di cedro piretto non trattato
Uova
Menta fresca
Sale di rocca
Olio extravergine di oliva


Lavare bene il cedro piretto, fare fiocchetti di buccia con l’apposito utensile, lavare la menta e triturarla grossolanamente, porre in una terrina, aggiungere le uova sbattute e il sale. Far scaldare l’olio in una padella, versarvi il composto, quindi girare al momento giusto se necessario anche due o tre volte. Ripetere il procedimento per le altre frittatine, quindi eventualmente tagliarle a listerelle e/o disporle in modo grazioso. 

venerdì 14 aprile 2017

Insalata con verza viola, cedro piretto e noci brasiliane

Insalata con verza viola, cedro piretto e noci brasiliane

La scrittrice e intellettuale indiana Arundhati Roy qualche anno fa chiedeva incredula, durante una conferenza, se gli Stati Uniti volessero far credere al mondo intero di aver attaccato l’Afghanistan inviando i marines a combattere in una missione femminista. Posta così, in modo tanto semplice e chiaro, la questione dell’esportazione della democrazia e della necessità internazionale di salvare popolazioni inermi sembrava ridicola, insensata e quanto mai assurda. Osservata dal punto di vista mediaticamente considerato mainstream la guerra in Afghanistan era necessaria per mantenere gli equilibri internazionali sgominando barbuti talebani che sembrano usciti da un racconto medievale alquanto truculento e che minacciavano la pace mondiale andando a lanciare aerei contro edifici pubblici e militari nonché a terrorizzare il Pianeta. Gli oppositori a questa linea di pensiero non hanno pressoché mai contestato la validità di tale teoria preferendo affermare il diritto alla pace e colpevolizzare contestualmente il cosiddetto mondo occidentale, e soprattutto gli States, per aver ‘provocato’ reazioni inconsulte da parte di barbarici invasori barbuti. Nessuno ha mai, o quasi, ridotto a semplici parole come quelle di Roy l’assurdità di posizioni innegabilmente ipocrite per non dire tendenziosamente fasulle. Se i media mainstream e gli oppositori che su di essi trovano spazio, spesso piuttosto ampio, di discussione e dibattito lo avessero fatto sarebbe stato necessario affrontare e soprattutto risolvere situazioni di assoluta mancanza di diritti e legalità in varie parti del Pianeta, anche eventualmente con l’utilizzo delle armi, ma per far questo sarebbe stato necessario un informato e libertario dibattito, cosa che sembra a dir poco improbabile negli Stati Uniti. Gli antichi romani, d’altronde, ben avevano compreso che la gestione del consenso popolare per fini non sempre nobili era ottenibile con panem et circenses. Da un Paese che proclama la necessità della democrazia e della libertà forse ci si aspetterebbe qualcosa di diverso, un atteggiamento che il Primo Ministro del Canada, in pochi mesi di governo, ha dimostrato essere non soltanto possibile bensì vincente ed estremamente produttivo.
Questa ricetta è ispirata alla gentilezza e alle possibilità di costruire la pace attraverso la pace e la libertà.

Cedro piretto non trattato
Verza viola
Noci brasiliane
Menta fresca
Olio extravergine di oliva
Sale di rocca


Lavare la verza, le noci e il cedro, sbucciare le noci. Tagliare la verza a fette di circa un centimentro e dunque a listerelle di circa cinque centimetri di lunghezza in modo da lasciarle il più possibile il taglio irregolare, quindi affettare a fette sottili ma non trasparenti il cedro piretto e dunque a spicchi irregolari. Triturare grossolanamente le noci. Porre tutto in un’insalatiera e condire con sale, olio e menta fresca ben lavata. Lasciar riposare per una ventina di minuti e quindi servire con la guarnizione di fiori creati con fette molto sottili di piretto e menta. 

giovedì 13 aprile 2017

Panetto pasquale con vin santo, canditi, speck e pancetta

Panetto pasquale con vin santo, canditi, speck e pancetta

I diritti umani fondamentali sono importantissimi tant’è che vengono appunto paragonati alle fondamenta su cui si costruisce l’edificio sociale internazionale fatto di leggi scritte e non dette che definiscono il comportamento individuale all’interno di una collettività, di un insieme di persone. Per garantirli le società contemporanee hanno posto all’interno delle basi che vanno a costituire il complesso sistema di relazioni internazionali e interne alle nazioni del Pianeta alcuni più o meno solidi paletti di ferro, i trattati internazionali e le organizzazioni internazionali che da essi derivano, e hanno cementato il tutto con una serie di aggiustamenti, conferenze, buon senso comune. In molti casi tali paletti, esattamente come accade nell’edilizia, vanno modificati, rafforzati o eventualmente sostituiti per garantire la solidità e la stabilità dell’edificio, di quel delicato meccanismo che è costituisce la dimora politica terrestre. Da qualche tempo, però, questi diritti umani fondamentali oltre ad essere poco rispettati vengono sbandierati da chi non li rispetta e sono spesso proprio coloro che negano tali diritti a vestirsi con la bandiera di chi ne chiede a gran voce il rispetto. La questione è piuttosto complessa perché fa pensare tanto a chi per affermare la parola ‘libertà’ e non la sua concreta espressione nega qualunque forma di libertà anche faticosamente conquistata.
Questa ricetta è ispirata all’importanza di concetti e diritti fondamentali, spesso faticosamente conquistati.  

Farina
Vin santo
Macedonia di canditi
Lievito di birra
Acqua
Provola affumicata
Pancetta affumicata
Speck
Menta
Uova
Maraschino
Zucchero per la superficie
Olio extra vergine di oliva


Impastare tutti gli ingredienti con il lievito di birra sciolto in acqua tiepida far lievitare a lungo, quindi porre in una piccola teglia ben oliata e cospargere la superficie con zucchero semolato e un filo d’olio. Infornare in forno ben caldo a temperatura non troppo alta, 170°C o 190°C fino a cottura. 

mercoledì 12 aprile 2017

Panetto pasquale con speck e menta

Panetto pasquale con speck e menta

La ricerca industriale è importantissima per lo sviluppo economico di un Paese eppure l’Italia ha spesso costruito la propria forza sull’artigianato di alta e altissima qualità sin dai tempi più antichi. Una tradizione che si rinnova costantemente unendo la sapienza di mestieri millenari alle esigenze più contemporanee e che unisce la ricerca cosiddetta pura all’applicazione pratica, alle maestranze spesso altamente qualificate andando a creare prodotti belli, funzionali, durevoli.
L’abitudine ai prodotti artigianali, una volta che si cominciano a comprendere le differenze tra qualcosa cui ci si deve adattare e qualcosa che si adatta il più possibile alle proprie personali esigenze, è oggettivamente molto utile anche per comprendere le difficoltà create da produzioni industriali che si occupano di tutto tranne delle necessità e della praticità di determinati prodotti, soprattutto quando questi hanno a che fare con l’utilizzo quotidiano e dunque il movimento muscolare, il rapporto delle persone con lo spazio, con il proprio corpo, le relazioni interpersonali. Ovviamente personalizzare eccessivamente potrebbe essere controproducente per una grande azienda che punta alla standardizzazione e a vendere il più alto numero di prodotti al minor prezzo al maggior numero di persone epperò, forse, un po’ più di artigianalità anche nella grande industria potrebbe essere utile.
L’artigiano, se deve costruire qualcosa, si occupa della persona che andrà ad utilizzare un determinato oggetto, cerca di capire cosa è meglio per un determinato spazio, per talune abitudini e necessità reali, concrete. Pertanto, se deve costruire una bicicletta, ad esempio, cercherà di studiare a fondo il movimento umano e quello che è più adatto per facilitarlo non certamente ciò che è più omologabile e meno funzionale, andando avanti con la produzione migliorerà i materiali, la mano d’opera e l’immediatezza della risposta nei confronti della clientela, difficilmente andrà a ridurre la funzionalità per far contento il designer modaiolo di turno perché è un artigiano il cui lavoro si fonda sulla qualità e non una grande industria che basa il proprio successo spesso sulla pubblicità.
Questa ricetta è ispirata alla bellezza della produzione artigianale e alla necessità, da parte delle grandi industrie, di ricominciare a cercare la maestria e non il favore politico o l’apparente convenienza economica durante il processo di assunzione del personale.

Farina
Latte
Lievito di birra
Acqua
Provola affumicata
Pancetta affumicata
Speck
Menta
Pepe nero per la superficie
Olio extra vergine di oliva


Impastare tutti gli ingredienti con il lievito di birra sciolto in acqua tiepida far lievitare a lungo, quindi porre in una piccola teglia ben oliata e cospargere la superficie con pepe nero e un filo d’olio. Infornare in forno ben caldo a temperatura non troppo alta, 170°C o 190°C fino a cottura. 

martedì 11 aprile 2017

Fagottelli pasqualini con maraschino e parmigiano

Fagottelli pasqualini con maraschino e parmigiano

L’attacco militare in Siria, avvenuto dopo enormi vessazioni della popolazione, è stato condotto in un modo a dir poco difficilmente giustificabile a livello internazionale. Il neoeletto Presidente degli Stati Uniti non ha consultato nessuna organizzazione internazionale, non ha chiesto se fosse il caso di agire militarmente e ha bombardato un altro Paese. Da quanto ha affermato il Primo Ministro del Canada, il primo alleato statunitense è stato avvertito un’ora prima dell’inizio dell’offensiva, un tempo non utile neanche a dire no, tanto sono collegate le truppe dei due Paesi nordamericani. Questo ha ovviamente causato non pochi problemi a chi aveva affermato che ‘il problema del terrorismo sono i profughi da mettere in salvo’ e aveva accolto all’aeroporto migliaia di civili siriani scampati all’orrore con grandi sorrisi e un meraviglioso ‘benvenuti a casa’. La questione che potrebbe essere più spinosa da affrontare per lui sarà probabilmente giustificare davanti alla comunità internazionale, presso cui il suo Paese ha un prestigio e una credibilità decisamente superiore a quella degli U.S.A., quello che potrebbe prefigurarsi come crimine di aggressione in base alla definizione ormai inserita nello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale di cui il Canada non è soltanto Stato Parte ma attivamente partecipe e promotore di principi, idee, azioni. Mentre il Presidente degli States non può essere messo sotto processo dalla C.P.I. in quanto ne ha sempre negato la legittimità, altrettanto non si può ovviamente dire del Canada. Assicurando il proprio sostegno morale e materiale, il Primo Ministro canadese ha decisamente tolto le castagne dal fuoco al suo insopportabile vicino e ha messo a repentaglio la forte credibilità diplomatica e internazionale del proprio Paese nonché la propria reputazione, senza contare che potrebbe, nel caso in cui venissero riscontrati gli estremi per farlo, essere messo sotto accusa dalla Corte dell’Aja.
Questa ricetta è ispirata alle tante azioni che talune persone compiono quotidianamente per ‘togliere le castagne dal fuoco’ a chi, forse, ha un po’ meno senso di responsabilità.

Farina
Uova
Pepe bianco
Pepe nero
Lievito di birra
Acqua
Noce moscata
Scorza di limone grattugiata
Maraschino
Zucchero
Sale marino grosso
Burro della Latteria sociale di Beduzzo inferiore
Tintura imperiale dell’Abbazia di Casamari
Timo fresco
Salvia fresca
Parmigiano reggiano della Latteria sociale di Beduzzo inferiore


Sbattere le uova, con una proporzione molto approssimativa di 3 per chilo di farina, con lo sbattitore elettrico, aggiungere pian piano la farina e quindi cominciare ad impastare a mano o con l’orbitale. Aggiungere una generosa spolverata di pepe senza esagerare, quindi la noce moscata, circa un cucchiaino, la scorza di un limone grattugiata, un paio di cucchiai di zucchero, un cucchiaio di sale grosso, timo e salvia ben lavati e sminuzzati a piacere, mezzo bicchiere di acqua tiepida con un cubetto di lievito ben sciolto, un cucchiaio scarso di tintura imperiale, una ventina di grammi di burro a dadotti, un paio di cucchiai di parmigiano grattugiato, una generosa manciata, quasi due, di dadini di parmigiano di circa un centimetro e anche più piccoli, maraschino quanto ne prende l’impasto che deve risultare morbido e denso. Far lievitare una notte quindi la mattina fare delle pallette un po’ più piccole di una pallina da ping-pong, spolverare in superficie con parmigiano grattugiato. Infornare in forno ben caldo a 180°C o 200°C per il tempo necessario alla cottura.

lunedì 10 aprile 2017

Fagottelli pasqualini con maraschino e dulce de leche

Fagottelli pasqualini con maraschino e dulce de leche

Alcune amicizie sono un po’ magiche, per qualche inspiegabile motivo vi sono talune persone che riescono ad essere presenti nella vita esattamente nei momenti più importanti non tanto per formalità o per altro, piuttosto per istinto di affetto.
Non importa quanto siano distanti, vi sono istanti, attimi in cui le distanze temporali e spaziali si riducono notevolmente perché si ha voglia di stare vicini ad un amico o ad un’amica. Questo non accade sempre e non con chiunque, però succede e molto più di frequente di quanto si pensi.
A livello scientifico non è né comprensibile né studiabile perché ha a che fare con qualcosa che, per il momento, non è studiabile, la scienza non dispone di sufficienti strumenti per comprendere qualcosa che ancor oggi afferisce alla sfera più intima dell’essere umano, quella delle sensazioni, dei sentimenti.
L’arte da molti secoli prova a fornire una prova di questa inspiegabilità e inevitabilmente si avvicina al vero senza mai raggiungerlo appieno.
Questa ricetta è ispirata a quelle sensazioni che non si spiegano e che fanno tanto piacere.



Farina
Uova
Pepe bianco
Pepe nero
Lievito di birra
Acqua
Noce moscata
Scorza di limone grattugiata
Maraschino
Zucchero
Sale marino grosso
Burro della Latteria sociale di Beduzzo inferiore
Tintura imperiale dell’Abbazia di Casamari
Timo fresco
Salvia fresca
Parmigiano reggiano della Latteria sociale di Beduzzo inferiore
Dulce de leche dei Monaci cistercensi


Sbattere le uova, con una proporzione molto approssimativa di 3 per chilo di farina, con lo sbattitore elettrico, aggiungere pian piano la farina e quindi cominciare ad impastare a mano o con l’orbitale. Aggiungere una generosa spolverata di pepe senza esagerare, quindi la noce moscata, circa un cucchiaino, la scorza di un limone grattugiata, un paio di cucchiai di zucchero, un cucchiaio di sale grosso, timo e salvia ben lavati e sminuzzati a piacere, mezzo bicchiere di acqua tiepida con un cubetto di lievito ben sciolto, un cucchiaio scarso di tintura imperiale, una ventina di grammi di burro a dadotti, un paio di cucchiai di parmigiano grattugiato, una generosa manciata, quasi due, di dadini di parmigiano di circa un centimetro e anche più piccoli, maraschino quanto ne prende l’impasto che deve risultare morbido e denso. Far lievitare una notte quindi la mattina fare delle pallette un po’ più piccole di una pallina da ping-pong, guarnire con un cucchiaino di dulche de leche. Infornare in forno ben caldo a 180°C o 200°C per il tempo necessario alla cottura.

domenica 9 aprile 2017

Fagottelli pasqualini con maraschino e mele

Fagottelli pasqualini con maraschino e mele

La Domenica delle Palme è il primo momento di gaudio della Quaresima prima della Passione che porterà alla morte e alla resurrezione di Gesù nella liturgia cristiana, vi si celebra l’entrata trionfale del Dio in Terra a Gerusalemme, dove venne accolto con un tripudio di rami di palma, onore tributato ai re. Le celebrazioni ebbero inizio nel IV secolo per l’appunto a Gerusalemme e si diffusero immediatamente in Egitto e in Siria, il Paese che in questo momento storico forse meglio incarna le sofferenze dell’umanità intera.
Le immagini che giungono dai territori siriani, da una terra da anni martoriata in cui l’infanzia e la vita stessa vengono negate, sono dolorose. I volti terrei degli innocenti un atto di accusa nei confronti di quell’intera umanità che non è stata in grado di difenderne la dignità, i diritti, le vite. Sono trascorsi mesi e dunque anni dalle prime denunce alla comunità internazionale ma nessuna azione è stata di fatto intrapresa, quando tutto era ormai pressoché distrutto i raid aerei statunitensi hanno aggiunto dolore a sofferenza e hanno smosso le intorbidite acque dell’inazione collettiva. Questo ha ovviamente generato non poche polemiche, non tanto per i bombardamenti in sé, che sarebbero stati auspicabili ben prima di quando sono oggettivamente avvenuti, bensì per il modo in cui è stata condotta l’azione militare.
In primis la macchina bellica è stata attivata a Paese già annientato, quindi forse è stata la cosa meno razionale da fare, poi le azioni sono state decise in modo a dir poco discutibile che molto fa pensare ai crimini di aggressione condannati dal diritto penale internazionale. La comunità internazionale non è intervenuta in Siria, ha lasciato e ha dovuto giustificare le repentine quanto non dibattute nelle opportune sedi azioni belliche statunitensi.
La croce della sofferenza del mondo sembra essersi abbattuta sul Paese che, tra i primi, aveva accolto le celebrazioni gioiose della Domenica delle Palme che viene celebrata in tutto il mondo cristiano proprio nella giornata odierna.
Questa ricetta è ispirata alla complessità che dovrebbe sottendere alla creazione della pace mondiale e alla facilità con cui i delicatissimi equilibri internazionali rischiano di essere messi a repentaglio da azioni umorali e non coordinate a livello internazionale.

Farina
Uova
Pepe bianco
Pepe nero
Lievito di birra
Acqua
Noce moscata
Scorza di limone grattugiata
Maraschino
Zucchero
Sale marino grosso
Burro della Latteria sociale di Beduzzo inferiore
Tintura imperiale dell’Abbazia di Casamari
Timo fresco
Salvia fresca
Parmigiano reggiano della Latteria sociale di Beduzzo inferiore
Mele


Sbattere le uova, con una proporzione molto approssimativa di 3 per chilo di farina, con lo sbattitore elettrico, aggiungere pian piano la farina e quindi cominciare ad impastare a mano o con l’orbitale. Aggiungere una generosa spolverata di pepe senza esagerare, quindi la noce moscata, circa un cucchiaino, la scorza di un limone grattugiata, un paio di cucchiai di zucchero, un cucchiaio di sale grosso, timo e salvia ben lavati e sminuzzati a piacere, mezzo bicchiere di acqua tiepida con un cubetto di lievito ben sciolto, un cucchiaio scarso di tintura imperiale, una ventina di grammi di burro a dadotti, un paio di cucchiai di parmigiano grattugiato, una generosa manciata, quasi due, di dadini di parmigiano di circa un centimetro e anche più piccoli, maraschino quanto ne prende l’impasto che deve risultare morbido e denso. Far lievitare una notte quindi la mattina fare delle pallette un po’ più piccole di una pallina da ping-pong, infilare all’interno un pezzetto di mela. Infornare in forno ben caldo a 180°C o 200°C per il tempo necessario alla cottura.

sabato 8 aprile 2017

Fagottelli pasqualini con maraschino e ovetti di cioccolato

Fagottelli pasqualini con maraschino e ovetti di cioccolato

L’ultima settimana di Quaresima si avvicina e in molti paesini italiani fervono i preparativi per la rappresentazione della Via Crucis, una tradizione molto sentita in alcune regioni dove è spesso partecipata con grande entusiasmo. La processione più sfarzosa e mediaticamente più conosciuta è quella romana, cui partecipano tutte le più alte cariche ecclesiastiche della Chiesa di Roma e che ripercorre idealmente e simbolicamente la sofferenza divina nella forma umana prima della resurrezione e il ritorno nel Regno dei Cieli.
A ben guardare la Via Crucis ha molte caratteristiche in comune con i riti primaverili per la simbolica rinascita della Natura dopo le rigidità climatiche e l’apparente silenzio invernale, fatto sta che la teatrale processione del Venerdì Santo è tanto importante nella cultura cattolica da essere costantemente raffigurata anche nei luoghi di culto tradizionali. Il passaggio tra le strade romane, nei luoghi simbolo di quel potere considerato pagano dai cattolici, è ovviamente un’affermazione molto decisa del cambio di priorità per la Città Eterna, elemento particolarmente evidente nella ‘nuova’ disposizione michelangiolesca della Piazza del Campidoglio, un tempo orientata verso i fori, ora rivolta verso San Pietro e il centro del potere spirituale e temporale della Chiesa di Roma.
Per molti secoli, spesso definiti ‘bui’, le processioni religiose hanno costituito l’unica vera forma di teatralità inclusiva, di partecipazione popolare al rito drammatico che si rinnova con la rappresentazione di importanti eventi per la vita sociale e in taluni casi questa festosa tradizione in cui lasciar fluire i dolori per ritornare catarticamente a nuova gioia è rimasta fortemente sentita in alcuni paesi italiani.
Questa ricetta è ispirata alla bellezza di celebrare insieme i momenti importanti della vita comunitaria e alla meravigliosa capacità del teatro di riemergere sempre, in qualunque epoca storica.

Farina
Uova
Pepe bianco
Pepe nero
Lievito di birra
Acqua
Noce moscata
Scorza di limone grattugiata
Maraschino
Zucchero
Sale marino grosso
Burro della Latteria sociale di Beduzzo inferiore
Tintura imperiale dell’Abbazia di Casamari
Timo fresco
Salvia fresca
Parmigiano reggiano della Latteria sociale di Beduzzo inferiore
Ovetti di cioccolato per guarnire


Sbattere le uova, con una proporzione molto approssimativa di 3 per chilo di farina, con lo sbattitore elettrico, aggiungere pian piano la farina e quindi cominciare ad impastare a mano o con l’orbitale. Aggiungere una generosa spolverata di pepe senza esagerare, quindi la noce moscata, circa un cucchiaino, la scorza di un limone grattugiata, un paio di cucchiai di zucchero, un cucchiaio di sale grosso, timo e salvia ben lavati e sminuzzati a piacere, mezzo bicchiere di acqua tiepida con un cubetto di lievito ben sciolto, un cucchiaio scarso di tintura imperiale, una ventina di grammi di burro a dadotti, un paio di cucchiai di parmigiano grattugiato, una generosa manciata, quasi due, di dadini di parmigiano di circa un centimetro e anche più piccoli, maraschino quanto ne prende l’impasto che deve risultare morbido e denso. Far lievitare una notte quindi la mattina fare delle pallette un po’ più piccole di una pallina da ping-pong, infilare all’interno un ovetto di cioccolata. Infornare in forno ben caldo a 180°C o 200°C per il tempo necessario alla cottura.