domenica 31 maggio 2020

Focaccia con pomodorini e capperi ripiena di ricotta, cocunci, olive e pomodorini secchi


Focaccia con pomodorini e capperi ripiena di ricotta, cocunci, olive e pomodorini secchi

La fantasia è un ottimo alleato della realtà non soltanto perché può rendere più piacevole la vita ma anche perché può aiutare a risolvere problemi considerati serissimi. Un esempio, alquanto curioso, è quello dell’allunaggio del 1969, che non sarebbe mai stato possibile, probabilmente, se Jules Verne non avesse scritto nel 1865 De la Terre à la Lune, trajet direct en 97 heures 20 minutes.
Questa ricetta è ispirata alla fantasia.

IMPASTO:
Farina integrale biologica
Farina 2 biologica
Farina di grano duro Cappelli
Olio extravergine di oliva
Capperi
Pomodorini freschi oppure conservati in barattolo sotto vetro
Lievito di birra o pasta madre
Acqua

RIPIENO:
Ricotta freschissima
Pomodorini secchi sottolio
Cocunci, frutto del cappero, sottaceto o sotto vino e aceto, ben sciacquati
Olive nere e verdi

Impastare tutti gli ingredienti dell’impasto, far lievitare a lungo, circa 1 giorno e una notte, impastare di nuovo, mettere a lievitare per un altro giorno e un’altra notte, impastare di nuovo e mettere in teglia, far lievitare qualche ora, quindi cuocere in forno ad una temperatura tra i 190°C e i 210°, inversamente proporzionale allo spessore dell’impasto, cioè più è basso l’impasto più alta sarà la temperatura del forno, cuocere per il tempo necessario. Far intiepidire abbastanza da poter tagliare la focaccia orizzontalmente così da ottenere due dischi, o due rettangoli o quadrati o qualunque altra forma sia stata utilizzata per la cottura in teglia. Preparare il ripieno sciacquando bene e tritando i pomodorini secchi coi cocunci e le olive nere e verdi denocciolate, in proporzione variabile in base al gusto, unire alla ricotta così da ottenere un composto soffice e gustoso. Farcire la focaccia, richiuderla e servirla come antipasto oppure come sfiziosità da scampagnata.

sabato 30 maggio 2020

Focaccia con pomodorini e capperi ripiena di ricotta, cocunci e pomodorini secchi


Focaccia con pomodorini e capperi ripiena di ricotta, cocunci e pomodorini secchi

La scienza è in continua evoluzione e, grazie alle nuove tecnologie per l’osservazione di fenomeni fino a qualche tempo fa assolutamente ignoti agli esseri umani se non a livello mitologico, viene messa in discussione continuamente. Alcune basi, ad esempio la fisica meccanica, sono abbastanza stabili.
Questa ricetta è ispirata alla attualità degli studi scientifici e filosofici.

IMPASTO:
Farina integrale biologica
Farina 2 biologica
Farina di grano duro Cappelli
Olio extravergine di oliva
Capperi
Pomodorini freschi oppure conservati in barattolo sotto vetro
Lievito di birra o pasta madre
Acqua

RIPIENO:
Ricotta freschissima
Pomodorini secchi sottolio
Cocunci, frutto del cappero, sottaceto o sotto vino e aceto, ben sciacquati

Impastare tutti gli ingredienti dell’impasto, far lievitare a lungo, circa 1 giorno e una notte, impastare di nuovo, mettere a lievitare per un altro giorno e un’altra notte, impastare di nuovo e mettere in teglia, far lievitare qualche ora, quindi cuocere in forno ad una temperatura tra i 190°C e i 210°, inversamente proporzionale allo spessore dell’impasto, cioè più è basso l’impasto più alta sarà la temperatura del forno, cuocere per il tempo necessario. Far intiepidire abbastanza da poter tagliare la focaccia orizzontalmente così da ottenere due dischi, o due rettangoli o quadrati o qualunque altra forma sia stata utilizzata per la cottura in teglia. Preparare il ripieno sciacquando bene e tritando i pomodorini secchi coi cocunci, in proporzione variabile in base al gusto, unire alla ricotta così da ottenere un composto soffice e gustoso. Farcire la focaccia, richiuderla e servirla come antipasto oppure come sfiziosità da scampagnata.

venerdì 29 maggio 2020

Focaccia con cipolla, pomodorini e vino bianco


Focaccia con cipolla, pomodorini e vino bianco

Ridere fa star bene e bisognerebbe trovare almeno un motivo, nell’arco di una giornata normale per sorridere alla vita, alla perfezione della natura, alla bellezza dell’esistenza.
Questa ricetta è ispirata ai sorrisi improvvisi.  

Farina integrale biologica
Farina 2 biologica
Farina di grano duro Cappelli
Lievito di birra o pasta madre
Vino bianco Chianti
Origano
Acqua
Sale integrale
Olio extravergine di oliva

Impastare tutti gli ingredienti, far lievitare a lungo, circa 1 giorno e una notte, impastare di nuovo, mettere a lievitare per un altro giorno e un’altra notte, impastare di nuovo e mettere in teglia, far lievitare qualche ora, quindi cuocere in forno ad una temperatura tra i 190°C e i 210°, inversamente proporzionale allo spessore dell’impasto, cioè più è basso l’impasto più alta sarà la temperatura del forno, cuocere per il tempo necessario.

giovedì 28 maggio 2020

Focaccia con mix di semi, uva di Corinto e bacche di Goji


Focaccia con mix di semi, uva di Corinto e bacche di Goji

I crolli di ponti e strade è un’eventualità che dovrebbe essere meno che remota in un Paese normale, figuriamoci in una nazione che è tra le sette più sviluppate del Pianeta. Anche nel caso di remotissime possibilità di stragi e disastri, un Paese civile dovrebbe dotare le proprie vie di meccanismi di controllo ed eventualmente di interruzione del traffico, nel caso di rischi concreti.
Questa ricetta è ispirata ai sistemi tutor di controllo della velocità.

Mix di semi bio con uva di Corinto e bacche di Goji
Farina integrale biologica
Farina 2 biologica
Farina di grano duro Cappelli
Lievito di birra o pasta madre
Acqua

Impastare tutti gli ingredienti, far lievitare a lungo, circa 1 giorno e una notte, impastare di nuovo, mettere a lievitare per un altro giorno e un’altra notte, impastare di nuovo e mettere in teglia, far lievitare qualche ora, quindi cuocere in forno ad una temperatura tra i 190°C e i 210°, inversamente proporzionale allo spessore dell’impasto, cioè più è basso l’impasto più alta sarà la temperatura del forno, cuocere per il tempo necessario.

mercoledì 27 maggio 2020

Focaccia con pomodorini e capperi


Focaccia con pomodorini e capperi

Mangiare bene può essere una gran fatica ma i risultati si vedono in termini di benessere fisico e felicità. Un modo per riuscire ad alimentarsi correttamente senza spendere ore in cucina tutti i giorni è quello di cucinare intensamente una volta a settimana o due volte al mese e surgelare gli alimenti. La surgelazione, però, richiede vari accorgimenti igienici e di durata che vanno tenuti in considerazione. Oltre tutto è molto importante anche cercare di non usare, per quanto possibile, i contenitori monouso per ridurre l’inquinamento.
Questa ricetta è ispirata alle maratone culinarie.

Farina integrale biologica
Farina 2 biologica
Farina di grano duro Cappelli
Olio extravergine di oliva
Capperi
Pomodorini freschi oppure conservati in barattolo sotto vetro
Lievito di birra o pasta madre
Acqua

Impastare tutti gli ingredienti, far lievitare a lungo, circa 1 giorno e una notte, impastare di nuovo, mettere a lievitare per un altro giorno e un’altra notte, impastare di nuovo e mettere in teglia, far lievitare qualche ora, quindi cuocere in forno ad una temperatura tra i 190°C e i 210°, inversamente proporzionale allo spessore dell’impasto, cioè più è basso l’impasto più alta sarà la temperatura del forno, cuocere per il tempo necessario.

martedì 26 maggio 2020

Infornata di verdure con zucca


Infornata di verdure con zucca

L’abitudine alla libertà, come scriveva Mazzini, è un lungo esercizio di responsabilità individuale e civile.
Questa ricetta è ispirata alla libertà.

Verza viola
Zucca
Cicoria
Olio extravergine di oliva
Semi di finocchio
Cipolla
Aglio
Vino bianco Chianti, poco
Sale integrale
Zenzero fresco
Curcuma fresca
Timo
Menta

Lavare gli ortaggi, tagliarli, porli in una teglia con olio, sale, menta, timo, zenzero, curcuma, semi di finocchio, un goccio di vino, coprire con il coperchio, infornare in forno caldo a circa 180°C per il tempo necessario alla cottura.


lunedì 25 maggio 2020

Minestrone con fagioli verdi e segale


Minestrone con fagioli verdi e segale

L’educazione al rispetto reciproco inizia nelle famiglie e prosegue nel corso della vita, durante i cicli educativi e, talvolta, mediante una profonda disamina dei propri principi morali. Chiunque, anche persone con una formazione e un’educazione pessima nelle famiglie e nel corso della propria vita, può sviluppare una forte moralità e un’ottima educazione, sebbene sia ovviamente meno naturale di quel che accade crescendo in una famiglia con saldi e sani principi e un buon livello culturale. Ciò è particolarmente lodevole e richiede la capacità di capire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, una forza non sempre presente, soprattutto in persone che sono state vittime di violenti soprusi all’interno della propria famiglia. Pensare di risolvere la questione ‘mele marce’ inserendole a forza e a spinte all’interno di un ambiente sano, culturalmente e moralmente parlando, è sbagliato, dannoso e inutile. E in ogni caso, nel momento in cui le persone che non hanno deciso di comprendere cosa sia giusto e sbagliato o che l’hanno decisamente capito male, debbono essere punite, anche in modo esemplare, per i loro misfatti. Se è particolarmente lodevole che una persona riesca ad avere sani principi morali pur proveniendo da una famiglia non proprio raccomandabile, è comunque da punire chi perservera nella violenza, nella maleducazione, nella mancanza di rispetto delle più elementari regole del vivere civile.
Questa ricetta è ispirata alla responsabilità individuale quale principio democratico.

Fagioli verdi (vigna radiata)
Cicorione
Aglio
Cipolla
Zucca
Timo
Menta fresca
Rosmarino
Verza viola
Bieta
Insalatina al taglio
Segale (Segala alimentare)
Acqua
Spinaci
Sale integrale
Zenzero fresco
Curcuma fresca
Ginepro bacche
Semi di finocchio

Mettere a bagno i fagioli e la segale per 8/12 ore, sciacquarli. Nel frattempo, lavare bene gli ortaggi, sbucciare zucca, zenzero, curcuma, cipolla, aglio, tagliarli e metterli in pentola, così da ottenere una pentola piena di verdure, aggiungere acqua fino a coprirle, aggiungere semi di finocchio, ginepro, timo, rosmarino, menta, sale, far cuocere, aggiungere i fagioli e la segale, aggiustare di sale, continuare a cuocere.

domenica 24 maggio 2020

Cous cous con uvetta di corinto e gruviera francese


Cous cous con uvetta di corinto e gruviera francese

Esiste un intero mondo di ricette viaggianti, una di queste è la rielaborazione di ricette tradizionali da parte degli immigrati italiani.
Questa ricetta è ispriata alla cucina italiana all’estero.

Cous cous precotto
Acqua
Spezie per il cous cous, prevalentemente curry, curcuma e zenzero
Uvetta di Corinto
Gruviera francese
Verza viola
Olio extravergine di oliva
Aceto balsamico di Modena

Preparare il cous-cous nel solito modo. Affettare la verza finemente, condirla con olio e aceto. Tagliare la gruviera a pezzettini piccoli, aggiungerli al cous cous insieme alla verza lievemente macerata nell’aceto e all’uvetta.


sabato 23 maggio 2020

Insalata con broccolo e patate


Insalata con broccolo e patate

Insegnare ai bambini richiede molta umiltà: bisogna studiare, cercare di conoscere le tecniche o almeno i principi ispiratori elaborati dalla pedagogia e lasciarli lì in un angolo della memoria quando ci si avvicina ai piccoli. È necessario comprenderli, capirli e porre il proprio ego in un angolo remoto del proprio essere. E bisogna aggiornarsi, continuamente, costantemente, con tanta, tantissima voglia di imparare in che modo insegnare.
Questa ricetta è ispirata alla semplicissima constatazione che i bambini non sono cretini.

Broccolo
Acqua
Gomasio
Olio extravergine di oliva
Patate
Aceto balsamico di Modena

Lavare accuratamente il broccolo, lessarlo, scolarlo abbastanza al dente ma non troppo, sbucciare le patate, cuocerle al vapore, metterle col broccolo, condire con olio, aceto e gomasio.

venerdì 22 maggio 2020

Bresaola, grana e insalatina


Bresaola, grana e insalatina

La tutela del paesaggio è un concetto che sembrerebbe destinato ad essere compreso soltanto da persone di cultura medio-alta ma forse non è così assurdo pensare che anche chi non ha mai studiato Orazio e Lucrezio possa amare il profilo familiare di monti, laghi, colline, spiagge e scogliere. Lucia Mondella non era certamente un letterata bensì una popolana, giovane e, fondamentalmente, ignorante ma l’Addio ai monti che Manzoni le fa pronunciare esprime tutta la forza dell’attaccamento anche viscerale, quasi primitivo, degli abitanti di un determinato luogo al paesaggio che ne delinea l’identità culturale, linguistica, enogastronomica, oltre che geografica.
Questa ricetta è ispirata all’importanza di non sottovalutare mai l’amore per la Terra da parte delle persone che vi abitano.

Insalatina al taglio
Trentin grana o grana padano, oppure, se d’alpeggio, Parmigiano reggiano
Olio extravergine di oliva
Bresaola

Lavare bene l’insalata, in un piatto disporre la bresaola affettata, qualche scaglia di formaggio e le foglioline dell’insalatina a taglio, condire con un filo d’olio.

giovedì 21 maggio 2020

Pasta con ragù bianco veloce


Pasta con ragù bianco veloce

Un recente studio sulle diseguaglianze sociali e territoriali nel Comune di Roma, non ben impostato visto e considerato che ora la Capitale è Città Metropolitana e quindi avrebbe dovuto analizzare anche i territori che erano di pertinenza della Provina, ha messo in luce che l’elettore medio del centro sinistra nel solo Comune di Roma è una persona che ha molto poco a che fare con la sinistra italiana: single, non proletario anzi senza neanche un figlio, benestante e alquanto borghese. Mentre lo strato popolare, o comunque le famiglie con figli, voterebbe altrimenti. Un quadro desolante che vede una sinistra lontanissima dalla popolazione, completamente avulsa dalle reali esigenze di chi ha esigenze effettive e richieste concrete alla società e allo Stato.
Questa ricetta è ispirata alla sinistra col portafoglio a destra, spesso quelli che un tempo si chiamavano cattocomunisti, che da troppo tempo popola i corridoi del potere romano, facendo ben attenzione a mantere le proprie posizioni calando di fatto le braghe di fronte al clero e ai ‘poteri forti’ senza porsi come alternativa e come effettiva forza di governo.

Vino bianco tipo Chianti
Macinato acquistato dal macellaio di fiducia
Sale iodato
Timo
Rosmarino
Bacche di ginepro
Aglio
Cipolla
Pasta corta Ecor

Tritare finemente aglio e cipolla, fare un ‘soffritto’ in pochissima acqua in una padella antiaderente in pietra Bialetti, aggiungere la carne, il timo, il ginepro, il rosmarino, far cuocere un po’, sfumare col vino, salare, girare e quando necessario aggiungere un po’ di acqua, continuare a girare fino a cottura. Nel frattempo, lessare la pasta in abbondante acqua bollente salata, scolarla lasciando da parte dell’acqua di cottura, saltarla in padella e aggiungere, a piacere, del formaggio grattugiato quale parmigiano o pecorino.

mercoledì 20 maggio 2020

Risotto leggero con ragù bianco


Risotto leggero con ragù bianco

L’insegnamento della religione cattolica nelle scuole, a fronte di un aumento di persone di differente nazionalità di origine e di una, si spera, sempre progressiva laicizzazione dello Stato dalle inopportune interferenze ecclesiastiche, è a dir poco inaccettabile. I bambini che non si avvalgono di tale indottrinamento, spesso e volentieri impostato su un becero creazionismo a negazione di qualunque moderna teoria scientifica, sono ‘liberi’ di uscire dal gruppo classe o di esserne allontanati per un paio di ore alla settimana, a partire dai tre anni. Una esperienza di esclusione assolutamente inconcepibile in un Paese democratico, le cui leggi dovrebbero essere regolate dal principio dell’eguaglianza e della partecipazione attiva dei cittadini senza alcuna distinzione, e altamente traumatica soprattutto per bambini in età prescolare e scolare e/o preadolescenziale e adolescenziale. In Italia esistono molte chiese, che peraltro non pagano le tasse allo Stato, in cui è possibile impartire lezioni di dottrina cattolica, la Scuola pubblica non è un oratorio.
Questa ricetta è ispirata alle intereferenze non gradite del Vaticano nello Stato italiano.

Basmati
Vino bianco tipo Chianti
Macinato acquistato dal macellaio di fiducia
Sale iodato
Timo
Rosmarino
Bacche di ginepro
Aglio
Cipolla

Tritare finemente aglio e cipolla, fare un ‘soffritto’ in pochissima acqua in una padella antiaderente in pietra Bialetti, aggiungere la carne, il timo, il ginepro, il rosmarino, far cuocere un po’, aggiungere il riso, far diventare traslucido, sfumare col vino, salare, girare e quando necessario aggiungere un po’ di acqua, continuare a girare fino a cottura.

martedì 19 maggio 2020

Brodo di carne con zafferano e timo


Brodo di carne con zafferano e timo

L’Italia è una nazione di creativi e quindi, perché non interpretare i canoni imposti dalle regole della strada per elaborare nuove modalità comunicative ai limiti dell’arte contemporanea?
Questa ricetta è ispirata ai nuovi, e affatto diversi tra loro, segnali stradali per monopattini e affini nelle città italiane.

Lesso di carne acquistato dal macellaio di fiducia
Stimmi di zafferano
Topinambur
Timo
Rosmarino
Cipolla
Aglio
Acqua
Sale integrale
Zenzero fresco
Curcuma fresca

Far bollire l’acqua con lo zenzero e la curcuma sbucciate e tagliate a pezzetti, l’aglio, la cipolla, a bollore aggiungere la carne, dunque lo zafferano, il timo, il rosmarino, il sale, far bollire di nuovo, dunque abbassare la fiamma e far restringere, cuocendolo a lungo. Filtrare con un colino e sorbire tal quale oppure con cappelletti, tortellini, quadrucci, cannolicchietti o altra pasta.

lunedì 18 maggio 2020

Insalata di spinacetti, avena e melograno


Insalata di spinacetti, avena e melograno

C’è una cosa, tra le tante, su cui gli italiani primeggiano nel mondo in modo pressoché indiscusso: il cibo. Da qualche tempo, per una evidente ondata di rimbecillimento generale, le ‘buone forchette’ hanno cominciato a definirsi ‘food-lovers’ e a chiamare il cibo ‘food’. Ora, a prescidere dal fatto che lover fa pensare subito ad amante, e dunque ad un tradimento nella tradizione culturale italiana, ma food evoca necessariamente il mondo anglofono, noto e arcinoto per essere a dir poco povero di idee e pratiche gastronomiche.
Questa ricetta è ispirata al senso del ridicolo.

Spinacetti freschi
Parmigiano reggiano
Olio extravergine di oliva
Gomasio
Aceto balsamico di Modena
Miele di acacia
Melograno
Verza crauti fresca
Radicchio
Cipollina fresca
Avena lessata (avena, acqua, sale integrale)

Lessare l’avena, scolarla. Lavare le verdure, affettare finemente la verza e la cipollina, tagliare gli spinacetti e il radicchio, sgranare un po’ di melograno, porre tutto in una insalatiera, condire con olio, aceto, miele, gomasio dunque aggiungere scagliette di parmigiano e girare bene.



domenica 17 maggio 2020

Insalata di spinaci, parmigiano e melograno


Insalata di spinaci, parmigiano e melograno

In ogni dramma che si rispetti c’è un deus ex machina che risolve le questioni più spinose e all’apparenza talmente intricate da risultare impossibili. Generalmente è un garante super-partes, il più delle volte qualche re o regina più o meno fiabesco, in altre qualche entità religiosa che ‘fa la grazia’, nei sistemi democratici questo ruolo solitamente è svolto dal Presidente della Repubblica e/o dalla Corte Costituzionale e/o da figure analoghe, quali lo Speaker del Parlamento nel sistema britannico e/o da qualche diplomatica/o particolarmente abile.
Questa ricetta è ispirata ai grandi drammi della storia.

Spinacetti freschi
Parmigiano reggiano
Olio extravergine di oliva
Gomasio
Aceto balsamico di Modena
Miele di acacia
Melograno
Verza crauti fresca
Radicchio

Lavare le verdure, affettare finemente la verza, tagliare gli spinacetti e il radicchio, sgranare un po’ di melograno, porre tutto in una insalatiera, condire con olio, aceto, miele, gomasio dunque aggiungere scagliette di parmigiano.

sabato 16 maggio 2020

Insalata di verza, spinaci e melograno


Insalata di verza, spinaci e melograno

I poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dovrebbero essere indipendenti e comunicare in modo efficace tra loro, sebbene talvolta una ben funzionante macchina burocratica possa aiutare ad evitare errori politici che potrebbero essere foriere di conseguenze gravissime sulla popolazione e sui meccanismi di difesa costituzionali e democratici. Le procure, ad esempio, dovrebbero dialogare proficuamente con la politica e con la diplomazia senza sovrapporre le proprie competenze ma consigliando e talvolta correggendo quelle storture che talvolta vengono forzate per mantenere buone relazioni con altre nazioni.
Questa ricetta è ispirata all’importanza del rispetto dei diritti fondamentali anche nelle complesse situazioni di realpolitik e di diplomazia.

Verza viola
Spinacetti freschi
Pecorino Adrianus
Olio extravergine di oliva
Gomasio
Aceto balsamico di Modena
Miele di acacia
Melograno

Lavare le verdure, affettare finemente la verza e tagliare gli spinacetti, tagliare il pecorino a pezzetti, sgranare un po’ di melograno, porre tutto in una insalatiera, condire con olio, aceto, miele, gomasio.

venerdì 15 maggio 2020

Insalata con verza viola, spinaci e pecorino


Insalata con verza viola, spinaci e pecorino

La Cina probabilmente non avrà alcuna intenzione di lasciare ad Hong Kong margini di libertà e presumibilmente si comporterà come ha fatto con il Tibet. Il mondo si indignerà e l’opinione pubblica si mobiliterà ma nessuno si opporrà con convinzione al governo di Pechino perché, al contrario della Cina, l’Europa, le Americhe e il cosiddetto ‘Occidente’, non hanno la forza commerciale per competere col colosso rosso. Hanno lasciato alla dittatura comunista asiatica, per incuria, corruzione e incapacità di sviluppare azioni comuni, troppo margine di manovra. Già negli anni ’70 del secolo scorso la Cina accumulava in Africa miniere di minerali fondamentali per le tecnologie contemporanee, stilava programmazioni economico-finanziarie di lungo e breve periodo, portava sul proprio territorio tutte le competenze necessarie a costruire pressochè qualunque oggetto. Comodo, in fondo, per le industrie ‘occidentali’, manodopera a basso costo, nessuna preoccupazione per lo smaltimento di rifiuti, poche tasse, nessun problema. Ora che Hong Kong, com’era ampiamente prevedibile sin dal 1997 e ben prima, è passata completamente sotto il dominio cinese, seppure con una piccola clausola di indipendenza che finirà nel 2047, cosa impedirà alla Cina di ragionare negli stessi termini in Africa, ben più vicina alle europee, continente in cui ha moltissimi interessi e proprietà?
Questa ricetta è ispirata all’importanza di un risorgimento democatico.

Verza viola
Spinacetti freschi
Pecorino Adrianus
Olio extravergine di oliva
Gomasio
Aceto balsamico di Modena
Miele di acacia

Lavare le verdure, affettare finemente la verza e tagliare gli spinacetti, tagliare il pecorino a pezzetti, porre tutto in una insalatiera, condire con olio, aceto, miele, gomasio.

giovedì 14 maggio 2020

Misto di campo in padella con aglio e peperoncino senza olio


Misto di campo in padella con aglio e peperoncino senza olio

L’Italia ha bisogno, è ormai evidente, di un’opera di ‘bonifica politica’. Dopo oltre un ventennio di sfascisti è necessario che il BelPaese torni ad essere una nazione civile, degna del rispetto e dell’ammirazione internazionale e a svolgere un ruolo importante nello scenario internazionale.
Questa ricetta è ispirata al’importanza dell’Italia.

Aglio
Peperoncino
Misto di campo
Pochissima acqua
Sale integrale siciliano da riserva WWF

Lavare bene il misto di campo, tagliarlo, in una padella antiaderente in pietra Bialietti fare un ‘soffritto’ in acqua di aglio affettato finemente e peperoncino, aggiungere la verdura tagliata e lavata ma non ben scolata, salare, coprire e far cuocere il tempo necessario. Servire come contorno o come ripieno di pizze, focacce o pita.

Minestrone con misto di campo


Minestrone con misto di campo

La Terra non ha bisogno degli esseri umani mentre gli esseri umani hanno assoluta necessità del Pianeta Terra. Ora, l’ambientalismo moderno pretende di proteggere il globo ma forse farebbe molto meglio a porsi come obiettivo la protezione dell’umanità nella sua complessità. I disastri cosiddetti ambientali sono, gran parte delle volte, causati da azioni scellerate degli esseri umani, scellerate, beninteso, nei confronti degli stessi esseri umani. Da qualche tempo in Italia sono scomparsi gli uccellini, non si vedono più nei paesini, nelle campagne, non allietano col loro canto i risvegli e non mangiano la frutta non raccolta sugli alberi, lasciandola marcire sui rami come un memento mori per l’umanità. Molti politicanti italiani e una fetta della popolazione abbrutita dall’ignoranza e dalla mancanza assoluta di rispetto per sé stessi e per gli altri blaterano di un ideale Nord produttivo e di un Sud indolente, di una Miano da bere e una Roma ladrona ma… e se le cose stessero diversamente? In primis, la Pianura Padana è una delle regioni più inquinate dell’intera Europa, con livelli paragonabili alla Cina, Paese attualmente non proprio dedito al rispetto delle norme internazionali in materia di aria, acqua e terra pulite e i miasmi di microparticelle dannose per la salute arrivano, evidentemente, fino all’indolente Sud, fino al mare, scoraggiando persino gli uccellini a frequentare zone che dovrebbero essere paradisi terrestri per la vita sul pianeta. In secundis, in Italia non c’è mai stato un livello così alto di corruzione come da quando sono ‘scesi in campo’ alcuni personaggi che hanno fatto dell’essere settentrionali un cavallo di battaglia.
Questa ricetta è ispirata all’altro lato della medaglia.

Bieta
Spinaci
Zucca
Verza viola
Cipolla
Aglio
Acqua
Sale integrale siciliano da riserva WWF
Misto di campo
Broccolo romanesco
Timo fresco
Zenzero fresco
Curcuma fresca
Grano saraceno
Fiocchi di avena

Lavare bene le verdure, tagliarle, sbucciare la zucca, tagliarla a dadini, sbucciare la cipolla, lo zenzero, la curcuma, tagliarla, sbucciare l’aglio, mettere tutto in una pentola, aggiungere acqua, salare, far cuocere a lungo. Una mezz’oretta prima della fine della cottura, aggiungere grano saraceno ed eventualmente, se piacciono, fiocchi di avena, condire con olio a crudo.

mercoledì 13 maggio 2020

Spadellata di verza, zucca, spinaci e misto di campo


Spadellata di verza, zucca, spinaci e misto di campo

Venezia è stata, per oltre vent’anni, massacrata e seviziata da politicanti corrotti ed incapaci di gestire le più semplici questioni della città lagunare. L’ultima tortura inflitta ad una delle città più belle del mondo è stata la devastazione dell’acqua alta, non arrestata, non fermata da strutture ingegneristiche né placata dal divieto più che necessario dell’accesso delle grandi navi in laguna. Tutto ciò è accaduto, per una ironia macabra della storia, proprio nel cinquecentenario leonardesco, di quel genio italiano snobbato dai politicanti moderni studiato in tutto il mondo e che ha creato ovunque solidissime quanto leggere e poco invasive strutture per arginare l’acqua ancor oggi utilizzate in molte parti del globo terrestre. Una devastazione che è simbolo di una distruzione sistematica del patrimonio culturale del BelPaese a cui, però, proprio i veneziani, così come i sarajevesi durante l’assedio della ‘Parigi dei Balcani’, non vogliono arrendersi. E lo dimostrano con tenacia nel luogo in cui tutto è possibile, il teatro. Alla prima della Fenice non si manca, neanche con due metri di acqua.
Questa ricetta è ispirata all’importanza della cultura.

Verza viola
Zucca
Spinacini freschi
Misto di campo
Cipolla
Aglio
Olio extravergine di oliva
Sale integrale siciliano
Semi di zucca
Vino bianco dell’area del Chianti senese

Sbucciare la zucca, tagliarla a dadini, lavare benissimo le verdure, tagliarle a listarelle sottili, affettare sottilissimamente la cipolla, un paio di fettine, e l’aglio, circa ½ spicchio, lavare e affettare la verza viola. Far scaldare l’olio, aggiungere le verdure e gli aromi, tranne i semi di zucca, da aggiungere quasi alla fine e dopo aver sfumato col vino, salare, e cuocere a fuoco più o meno vivace in base alla freschezza e alla genuinità degli ingredienti, sfumare col vino per amalgamare i sapori, servire come contorno o come antipasto su tartine di mais, cerchietti di polenta o bruschette.

martedì 12 maggio 2020

Pizza con aglio e capperi, ricetta di Papà Claudio


Pizza con aglio e capperi, ricetta di Papà Claudio

Serendipity, tradotto malamente in italiano con serendipità, è una parola molto interessante che indica una scoperta, spesso fortunata, mentre si sta cercando altro o si sta facendo altro. Molto spesso, per accorgersene, è però necessario avere uno stato mentale libero da stress e nervosismi, essere rilassati e pronti ad amare la vita nel suo scorrere imprevedibile e talvolta bizzoso. Se determinazione e cocciutaggine possono spesso essere foriere di grandi conquiste è anche vero che rilassamento e tranquillità aiutano non poco nella continua ricerca di equilibrio.
Questa ricetta è ispirata alla serendipità.

Farina 2
Farina di grano duro Cappelli
Acqua
Olio extravergine di oliva
Lievito di birra
Sugo con i capperi (pomodoro, capperi, sale, aglio, cipolla, origano)
Aglio

Impastare la pizza, con circa 1 kg di farina 2 e 200 gr di Cappelli, acqua, lievito di birra e un cucchiaio d’olio, farla lievitare a lungo, stendere l’impasto molto sottile, disporlo su teglia oliata o cartaforno, condire con sugo coi capperi e fettine di aglio, infornare in forno ben caldo a circa 220°C per il tempo necessario alla cottura.  

lunedì 11 maggio 2020

Ciambellone con cocco e mirtilli rossi e neri


Ciambellone con cocco e mirtilli rossi e neri

I disciplinari per la produzione di DOC e DOP europei hanno, dopo l’approvazione e l’implementazione della CETA, il trattato commerciale tra Europa e Canada, la possibilità di essere riconosciuti anche oltreoceano. Ora il Paese degli aceri dovrà dotarsi di simili meccanismi di protezione, tutela e promozione dei tanti prodotti tipici locali, dai vari tipi di pesce oceanico afffumicato con i vari legni, ai frutti di bosco, dalle preparazioni tradizionali, dalla carne secca e affumincata tipica delle lande del Nord, passando per il vino del ghiaccio, fino alle preparazioni tradizionali delle nazioni indigene.
Questa ricetta è ispirata alle buone pratiche.

200 gr. di farina 2
100 gr. di farina di cocco, cocco rapè
200 gr. di zucchero
130 gr. di latte
100 gr. di olio extravergine di oliva
20 gr. di burro
2 uova
Una bustina di lievito per dolci
Una manciatina di mirtilli rossi e neri disidratati
Farina e burro per infarinare la teglia

Con lo sbattitore elettrico o con la frusta a mano, sbattere le uova con lo zucchero, dunque unire la farina a pioggia, il latte, l’olio, il burro, il cocco, i mirtilli, quindi il lievito. Sbattere per una decina di minuti o più, versare il composto in una teglia imburrata e infarinata con la tipica forma da ciambellone, spolverare la superficie con una manciatina di zucchero, infornare in forno caldo a 180° C o 200°C per 30’. Non aprire il forno durante la cottura per non interrompere la lievitazione ma, a fine cottura, aprire velocemente e controllare con uno stuzzicandenti lungo il grado di umidità e cottura.

domenica 10 maggio 2020

Ciambellone ‘bounty’ con cacao e cocco


Ciambellone ‘bounty’ con cacao e cocco

Non abbassare l’IVA sugli assorbenti è una idiozia maschilista che denota una incapacità di ragionamento da parte della classe politica italiana. Se è vero che gli assorbenti (e i pannolini, le traversine utilizzate per i malati ma anche dai sedicenti amanti degli animali, ecc.) sono molto difficili da smaltire nella spazzatura, è anche vero che sono disponibili sul mercato delle materie naturali per produrli, valide alternative compostabili. Politici degni del ruolo che rivestono dovrebbero avere l’accortezza di rendere illegale il confezionamento di tali prodotti con materiale altamente inquinante, obbligando le aziende a produrre soltanto senza eccessivi impatti ambientali, e abbassare l’IVA.
Questa ricetta è ispirata alla dignità.

200 gr. di farina 2
100 gr. di farina di cocco, cocco rapè
200 gr. di zucchero
130 gr. di latte
100 gr. di olio extravergine di oliva
20 gr. di burro
2 uova
Una bustina di lievito per dolci
Cacao amaro in base al gusto
Farina e burro per infarinare la teglia

Con lo sbattitore elettrico o con la frusta a mano, sbattere le uova con lo zucchero, dunque unire la farina a pioggia, il latte, l’olio, il burro, il cocco, il cacao, quindi il lievito. Sbattere per una decina di minuti o più, versare il composto in una teglia imburrata e infarinata con la tipica forma da ciambellone, spolverare la superficie con una manciatina di zucchero, infornare in forno caldo a 180° C o 200°C per 30’. Non aprire il forno durante la cottura per non interrompere la lievitazione ma, a fine cottura, aprire velocemente e controllare con uno stuzzicandenti lungo il grado di umidità e cottura.

sabato 9 maggio 2020

Ciambellone con cocco e zenzero


Ciambellone con cocco e zenzero

L’Unione Europea è uno dei più importanti meccanismi socio-politici creati dall’uomo per mantenere la pace. Le visionarie intenzioni e i primi coraggiosi passi dovrebbero però, attualmente, essere seguiti da un rafforzamento dell’unione verso la creazione di una vera e propria entità sovranazionale in grado di dialogare e di creare solidissime alleanze ed eventuali future unioni con altri Paesi e altre confederazioni di Stati, ampliando il concetto di allargamento.
Questa ricetta è ispirata al consolidamento della pace.

200 gr. di farina 2
100 gr. di farina di cocco, cocco rapè
200 gr. di zucchero
130 gr. di latte
100 gr. di olio extravergine di oliva
20 gr. di burro
2 uova
Una bustina di lievito per dolci
Zenzero macinato in base al gusto
Farina e burro per infarinare la teglia

Con lo sbattitore elettrico o con la frusta a mano, sbattere le uova con lo zucchero, dunque unire la farina a pioggia, il latte, l’olio, il burro, il cocco, lo zenzero, quindi il lievito. Sbattere per una decina di minuti o più, versare il composto in una teglia imburrata e infarinata con la tipica forma da ciambellone, spolverare la superficie con una manciatina di zucchero, infornare in forno caldo a 180° C o 200°C per 30’. Non aprire il forno durante la cottura per non interrompere la lievitazione ma, a fine cottura, aprire velocemente e controllare con uno stuzzicandenti lungo il grado di umidità e cottura.

venerdì 8 maggio 2020

Frittata soffice con cicoria e patate, ricetta di Nonni Lucilla e Pietro

Camminare è un ottimo modo per scoprire città e vivere il paesaggio,  oltre che mantenersi in forma.  Questa ricetta è ispirata alle scampagnate e ai trekking.

Uova
Patate
Acqua
Olio extravergine di oliva
Sale iodato
Cicoria

Lessare le patate con tutta la buccia, scolarle, sbucciarle, passarle col passapatate, condirle con sale e olio. Lessare la cicoria ben lavata, scolarla bene, tritarla nel mixer,  aggiungerla alle patate,  quindi aggiungere le uova ben sbattute,  versare il composto in una padella antiaderente in cui sia stato scaldato l'olio,  far cuocere a fuoco medio, girare col piatto quando necessario.

giovedì 7 maggio 2020

Ciambellone con bacche di goji


Ciambellone con bacche di goji

L’Europa è un continente geograficamente abbastanza definito e politicamente in continua evoluzione. I confini europei per molti secoli si sono allargati fino a toccare tutti i continenti, sia per le scellerate politiche coloniali sia per la spinta propulsiva a creare enti sovranazionali per il mantenimento della pace mondiale.
Questa ricetta è ispirata alle cosiddette ‘like-minded countries’ ovvero Nazioni che hanno impostazioni politiche e valori condivisi a prescindere dalla vicinanza geografica.

300 gr. di farina 1 o 2
200 gr. di zucchero
100 gr. di latte
100 gr. di olio extravergine di oliva o di burro
2 uova
Una bustina di lievito per dolci
Una manciata di bacche di goji

Con lo sbattitore elettrico, sbattere le uova con lo zucchero, dunque unire la farina a pioggia, il latte, l’olio o il burro. Sbattere per una decina di minuti o più, versare il composto in una teglia imburrata e infarinata con la tipica forma da ciambellone, aggiungere le bacche inserendole nell’impasto con un cucchiaino, non troppo in profondità, infornare in forno caldo a 180° C o 200°C per 30’ o 35’. Non aprire il forno durante la cottura per non interrompere la lievitazione ma, a fine cottura, aprire velocemente e controllare con uno stuzzicandenti lungo il grado di umidità e cottura.

mercoledì 6 maggio 2020

Ciambellone con mirtilli rossi


Ciambellone con mirtilli rossi

Alcune regioni in Italia hanno una lunga tradizione di buon governo, con tutte le difficoltà della mancanza di una vera e propria alternanza politica ma anche con la stabilità che essa comporta.
Questa ricetta è ispirata a quelle regioni italiane che hanno fatto del buongoverno un’abitudine.

300 gr. di farina 1 o 2
200 gr. di zucchero
100 gr. di latte
100 gr. di olio extravergine di oliva o di burro
2 uova
Una bustina di lievito per dolci
Una manciata di mirtilli rossi, freschi se possibile, altrimenti disidratati

Con lo sbattitore elettrico, sbattere le uova con lo zucchero, dunque unire la farina a pioggia, il latte, l’olio o il burro. Sbattere per una decina di minuti o più, versare il composto in una teglia imburrata e infarinata con la tipica forma da ciambellone, aggiungere i mirtilli inserendoli nell’impasto con un cucchiaino, non troppo in profondità, infornare in forno caldo a 180° C o 200°C per 30’ o 35’. Non aprire il forno durante la cottura per non interrompere la lievitazione ma, a fine cottura, aprire velocemente e controllare con uno stuzzicandenti lungo il grado di umidità e cottura.


martedì 5 maggio 2020

Ciambellone con mirtilli neri


Ciambellone con mirtilli neri

Viaggiare in bassa stagione, potendolo fare, è sempre stato un buon modo per conoscere più da vicino i luoghi che si intende visitare, osservare la quotidianità nel suo normale svolgersi anche se si corre il rischio di trovare chiuse le attrazioni turistiche. Talvolta è anche un modo per risparmiare ma non sempre.
Questa ricetta è ispirata ai viaggi in bassa stagione.

300 gr. di farina 1 o 2
200 gr. di zucchero
100 gr. di latte
100 gr. di olio extravergine di oliva o di burro
2 uova
Una bustina di lievito per dolci
Una manciata di mirtilli neri, freschi se possibile, altrimenti disidratati

Con lo sbattitore elettrico, sbattere le uova con lo zucchero, dunque unire la farina a pioggia, il latte, l’olio o il burro. Sbattere per una decina di minuti o più, versare il composto in una teglia imburrata e infarinata con la tipica forma da ciambellone, aggiungere i mirtilli inserendoli nell’impasto con un cucchiaino, non troppo in profondità, infornare in forno caldo a 180° C o 200°C per 30’ o 35’. Non aprire il forno durante la cottura per non interrompere la lievitazione ma, a fine cottura, aprire velocemente e controllare con uno stuzzicandenti lungo il grado di umidità e cottura.

lunedì 4 maggio 2020

Penne con sugo semplicissimo con olio a crudo


Penne con sugo semplicissimo con olio a crudo

Talvolta anche la RAI svolge le funzioni che dovrebbe svolgere, quelle di servizio pubblico, e per le quali è profumatamente pagata dai cittadini italiani. È un evento rarissimo ma evidentemente non impossibile da realizzare. Oltre all’egregio lavoro quotidiano di Radio Classica e a qualche registrazione di spettacoli altrimenti inaccessibili ai più rintracciabile su RaiPlay, una di queste introvabili preziosità è costituita dai Concerti alla Cappella Paolina del Quirinale di Rai Radio 3.
Questa ricetta è ispirata alla RAI quale servizio di pubblico interesse.

Penne
Acqua
Sale iodato
Olio extravergine di oliva
Scalogno, pochissimo
Origano
Basilico fresco

In una padella antiaderente fare un ‘soffritto’ in pochissima acqua, neanche a coprire il fondo, di qualche fettina sottile di scalogno, far insaporire bene, dunque togliere lo scalogno, aggiungere i pomodori freschi oppure da conserva, se si utilizzano i pelati, sminuzzarli con la forchetta, aggiungere se necessario pochissima acqua, salare, insaporire con origano, far cuocere aggiungere basilico fresco quasi a fine cottura. Nel frattempo, lessare le penne, condirle col sughetto, aggiungere un filo di olio a crudo, meglio l’olio nuovo, se disponibile. Eventualmente aggiungere parmigiano o pecorino romano grattugiati.

domenica 3 maggio 2020

Penne con sugo montanaro arrabbiato


Penne con sugo montanaro arrabbiato

Alcuni artisti hanno la capacità di creare delle modificazioni profonde in vari ambiti dell’agire artistico, spesso sconfinando alquanto oltre il loro ambito professionale. Il mimo-coreografo-danzatore Lindsay Kemp, artista poliedrico nato il 3 maggio 1938 in Scozia e cresciuto in una città di mare del Nord dell’Inghilterra poi trasferitosi in Italia, è sempre stato un rivoluzionario e un ribelle che ha creato modificazioni enormi nel modo di fare spettacolo, soprattutto nel rock e nella pedagogia, ambiti a lui pressoché estranei. Il suo straordinario lavoro, prevedibilmente, è stato poco apprezzato dal mondo accademico coevo, tranne qualche rara eccezione.
Questa ricetta è ispirata ai rivoluzionari della gentilezza.


Penne
Acqua
Sale iodato
Olio extravergine di oliva
Salvia
Timo
Rosmarino
Scalogno o cipolla
Aglio

In una padella antiaderente fare un ‘soffritto’ velocissimo in acqua e olio con le erbe aromatiche, aggiungere i pomodori freschi oppure da conserva, se si utilizzano i pelati, sminuzzarli con la forchetta, sale, cipolla tritata finemente, aglio in spicchio intero. Nel frattempo, lessare le penne, condirle col sughetto, mangiare tal quale o aggiungere fontina valdostana grattugiata julienne.

sabato 2 maggio 2020

Ciambellone con ananas disidratato


Ciambellone con ananas disidratato

Ascoltare il rumore della pioggia è meraviglioso, soprattutto se ben al riparo dalle intemperie, magari con un libro in mano e una tazza di gustosa tisana, calda o fredda in base alla stagione.
Questa ricetta è ispirata ai centri culturali francesi.  

300 gr. di farina 1 o 2
200 gr. di zucchero
100 gr. di latte
100 gr. di olio extravergine di oliva o di burro
2 uova
Una bustina di lievito per dolci
Un paio di fettine di ananas disidratato

Con lo sbattitore elettrico, sbattere le uova con lo zucchero, dunque unire la farina a pioggia, il latte, l’olio o il burro, l’ananas sminuzzato con le forbici e il lievito passandolo nel passino per evitare grumi. Sbattere per una decina di minuti o più, versare il composto in una teglia imburrata e infarinata con la tipica forma da ciambellone, infornare in forno caldo a 180° C o 200°C per 30’ o 35’. Non aprire il forno durante la cottura per non interrompere la lievitazione ma, a fine cottura, aprire velocemente e controllare con uno stuzzicandenti lungo il grado di umidità e cottura.

venerdì 1 maggio 2020

Ciambellone con mango



Ciambellone con mango

La laicità dello Stato si vede anche nella celebrazione delle festività civili. Fino a qualche anno fa, ad esempio, il primo maggio era un momento in cui l’intera città di Roma aveva le serrande chiuse. Nessun bar, panificio, pizzeria, negozio era aperto, nessun autobus, tram o filobus circolavano nelle strade. Per un giorno tutto si fermava, era festa per tutti quanti, con evidenti disservizi per la popolazione ma anche con la sensazione che la città avrebbe potuto essere qualcosa di diverso, in primis luogo di partecipazione. Purtroppo, la partecipazione non era per tutti quanti e quindi si riattivarono i servizi necessari, poi via via tutti gli altri e la festività divenne una tra le tante, celebrata da alcuni, snobbata da altri.
Questa ricetta è ispirata alle festività civili e a quelle di origine religiosa che, nel momento in cui vengono inserite nel calendario civico diventano per tutta la popolazione, in base ai principi costituzionali di eguaglianza e non discriminazione.  

300 gr. di farina 1 o 2
200 gr. di zucchero
100 gr. di latte
100 gr. di olio extravergine di oliva o di burro
2 uova
Una bustina di lievito per dolci
Un paio di fettine di mango essiccatto

Con lo sbattitore elettrico, sbattere le uova con lo zucchero, dunque unire la farina a pioggia, il latte, l’olio o il burro, il mango sminuzzato con le forbici e il lievito passandolo nel passino per evitare grumi. Sbattere per una decina di minuti o più, versare il composto in una teglia imburrata e infarinata con la tipica forma da ciambellone, infornare in forno caldo a 180° C o 200°C per 30’ o 35’. Non aprire il forno durante la cottura per non interrompere la lievitazione ma, a fine cottura, aprire velocemente e controllare con uno stuzzicandenti lungo il grado di umidità e cottura.