L'inverno è la
stagione di zuppe e minestre che scaldano il corpo e combattono
malanni da raffreddamento, la tradizionale cucina regionale italiana
è una continua ispirazione per l'elaborazione di nuove ricette con
ingredienti naturali.
Nell'anno internazionale del legume secco, la
prima zuppa del 2016 è necessariamente a base di fagioli secchi e
nello specifico di Fagiolo del Purgatorio di Gradoli, coltivato senza
pesticidi seguendo antichi metodi da secoli.
Vi è traccia scritta
della presenza del fagiolo del Purgatorio di Gradoli già a partire
dal 1600, con ogni probabilità, dunque, il piccolo fagiolo bianco e
tondetto viene fatto germogliare e crescere nelle terre di Gradoli,
Grotte di Castro e Onano da molti più secoli, essendo la
trasmissione orale della conoscenza la più diffusa forma di cultura
colturale tra agricoltori e contadini.
Il fagiolo, dalla
consistenza soda, la buccia lievissima e l'interno soavemente
cremoso, è adattissimo quale contorno e per la preparazione del
tipico primo piatto invernale, unito poi al cavolo nero che
caratterizza le minestre contadine toscane ed in particolare della
Toscana del Sud, a ridosso del viterbese ma prodotto anche nelle
campagne tiburtine, e all'aglio rosso di Sulmona si ottiene un vero
toccasana delicatamente saporito per contrastare i malanni stagionali
senza rinunciare al gusto.
Cipollina ramata
Aglio rosso di
Sulmona
Olio extravergine
di oliva
Sedano
Carota
Cavolo nero
Fagioli del
Purgatorio di Gradoli
Acqua
Pane
Parmigiano Reggiano
della Latteria Sociale di Boduzzo Inferiore
Sale
In una pentola
antiaderente dal fondo largo e non troppo alta oppure nella
tradizionale pentola di coccio preparare un soffritto con un filo
d'olio extravergine di oliva e il trito composto da mezza costa
piccola di sedano tagliato sottilissimo, una cipolla piccola ramata,
di quelle da fare sottaceto, sottilissima, uno spicchio d'aglio rosso
di Sulmona grande o due piccoli tagliati sottilissimi, una carota
grande o due piccole sbucciate e tagliate a cubetti piccoli, una
decina di foglie di cavolo nero lavato, non scolato bene, e tagliato
a listerelle di circa tre-quattro centimetri di altezza, un pizzico
di sale. Far ammorbidire a fuoco medio, poi aggiungere acqua fino
quasi a coprire la pentola e i fagioli del Purgatorio di Gradoli,
circa centocinquanta grammi, precedentemente posti in ammollo, salare
non troppo. Sobollire e far evaporare il brodo senza far rincorrere i
fagioli e fino a cottura degli stessi, a parte preparare spesse fette
di pane casareccio tostato, da rompere grossolanamente nei piatti
fondi, versarvi sopra il brodo così da ammorbidire il pane e
lasciare in evidenza verdure e fagioli, spolverare con scagliettine
di Parmigiano Reggiano della Latteria Sociale di Boduzzo Inferiore,
prodotto seguendo i metodi tradizionali con latte d'alpeggio e
accompagnare con un buon vino rosso o una tisana non troppo profumata
a base di timo per favorire la digestione del legume.