martedì 31 ottobre 2017

Mezze maniche con zucca, timo, patate e pecorino, ricetta di Papà Claudio

Mezze maniche con zucca, timo, patate e pecorino, ricetta di Papà Claudio

Quest’anno ricorre il 150° anniversario della Battaglia di Mentana del 3 novembre 1867 che segnò un momento cruciale nella lotta per l’Unità d’Italia. Come è noto Roma venne liberata poco meno di tre anni dopo, quando, il 20 settembre 1870, venne aperta la breccia in quel lembo di muro tra Porta Pia e Porta Salaria nonostante la scomunica papale contro chiunque avesse osato mettere in discussione il potere temporale del Papa. Le terribili parole di Pio IX avevano sortito un certo effetto sulle truppe italiane di fede cattolica ma certamente non potevano intimorire Giacomo Segre, ebreo. Andando a fare un giro vicino alla monumentale porta michelangiolesca, rimasta illesa, si possono ancora vedere i segni di quel muro che proteggeva il pontefice e tutti quei cardinali che Nino Bixio avrebbe volentieri “gettato nel Tevere” e fa sorridere pensare che nella storia moderna per unire l’Europa sia stato necessario buttare giù qualche muro. La liberazione di Roma ha chiuso non soltanto le guerre di indipendenza risorgimentali di cui la battaglia di Mentana è un momento cruciale, bensì l’epoca, durata millenni, in cui si credeva chi governava lo Stato fosse consacrato dagli dei.

Questa ricetta, elaborata da Papà Claudio, è ispirata alla battaglia di Mentana. 

Mezze maniche De Cecco
Acqua
Sale integrale siciliano
Zucca
Timo citronella
Patate
Olio extra vergine di oliva
Acqua
Pecorino Ecofattorie sabine


Sbucciare zucca e patate, pulire la zucca, lavare le patate, tagliarle a dadini. Scaldare l’olio in padella con il timo, aggiungere zucca e patate, salare, far cuocere a fuoco vivacetto ma non troppo girando spesso, quindi, quando sono leggermente bruscate, abbassare la fiamma, coprire e continuare a cuocere a fuoco basso. Nel frattempo mettere a bollire l’acqua, salare, cuocere la pasta, scolarla, saltarla in padella con il condimento, aggiungere pecorino grattugiato. 

lunedì 30 ottobre 2017

Fusilli con crema di bieta coste e mandorle

Fusilli con crema di bieta coste e mandorle

Sorelle d’Italia, l’Italia s’è desta… l’inno italiano forse potrebbe anche cominciare in questo modo, oppure Mameli avrebbe potuto dedicare alle donne risorgimentali almeno una strofa. Il Risorgimento italiano, infatti, è stato forse il primo momento in cui le donne italiane hanno preso coscienza dell’importanza di essere pilastri della società, indispensabili alla lotta per l’indipendenza italiana. La liberazione dell’Italia, la presa di coscienza dell’importanza dell’essere persone, con sentimenti, passioni, diritti e doveri, è andata di pari passo con il riconoscimento, seppur in forma blanda all’inizio, dell’uguaglianza all’interno delle diversità. Le donne sono diverse dagli uomini, scriveva Mazzini, allo stesso modo in cui un uomo è diverso da un altro. Garibaldi scriveva che avrebbe voluto avere il coraggio di Anita e affidò missioni importantissime alle donne, talvolta fornendole di baionette e armi per combattere al suo fianco. Le giardiniere, ramo femminile della Carboneria, non tradirono mai il loro motto e fecero uso alquanto cruento e mirato delle affilate armi celate nelle giarrettiere.

Questa ricetta è ispirata a tutte quelle donne che hanno fatto l’Italia e le italiane. 

Bieta coste
Mandorle
Olio extra vergine di oliva
Sale integrale siciliano
Acqua
Fusilli De Cecco


Lavare e lessare la bieta al dente, scolarla bene, triturarla nel mixer da cucina con olio, sale e mandorle a creare una crema. Nela frattempo cuocere la pasta, scolarla e condirla con la crema aggiungendo, se necessario, acqua di cottura. 

domenica 29 ottobre 2017

Insalata con cacio, pere e balsamico

Insalata con cacio, pere e balsamico

Le donne sono spesso assenti dai libri di storia, seppure ne siano spesso appassionate lettrici, ma è piuttosto assurdo immaginare che rivoluzioni o cambiamenti epocali siano avvenuti senza di loro. Se l’immaginario western statunitense pullula di donne con la carabina, quello della frontiera canadese è fondamentalmente creato da mani femminili, quello europeo, con qualche eccezione, sembra costituito soltanto da uomini eroici in un mondo di donne pavide o tutt’al più coraggiose al punto di portare un messaggio, andando di fatto a reiterare una tradizione medievale che suddivide il ‘gentil sesso’ in ‘angeli’ e ‘streghe’. I testi di quegli uomini che han avuto il coraggio di scrivere ci fanno però pensare che forse qualche parte in commedia debbano averla avuta anche le donne. Senza parlare di eroine quali Giovanna d’Arco, basterebbe leggere testi relativamente recenti. Garibaldi nelle sue Memorie asserisce che avrebbe voluto avere il coraggio di Anita, Mazzini fu aiutato in modo considerevole da molte donne e ha esortato a non sottovalutarne mai il valore, anche militare.
Questa ricetta è ispirata alle donne che hanno fatto l’Italia e l’Europa.

Pere
Pecorino Ecofattorie sabine stagionato 6 mesi
Olio extravergine di oliva
Sale integrale siciliano
Lattuga romana
Fette tostate Gentilini
Aceto balsamico Antica Aceteria Pedroni


Lavare la lattuga, scolarla e spezzarla o tagliarla a listerelle, sbucciare le pere e tagliarle a dadini, tagliare il pecorino a scagliette, versare il tutto in un’insalatiera e condire con sale, olio e qualche goccia di aceto balsamico di Modena.  

sabato 28 ottobre 2017

Bruschetta con olio nuovo e pecorino

Bruschetta con olio nuovo e pecorino

L’odore piccante, umidiccio e fragrante che si sente nei frantoi durante questo periodo di raccolta delle olive, nel caso in cui gli ulivi fossero stati potati nel modo corretto, è un ricordo che si imprime nelle narici durante la prima infanzia. La bruschetta al frantoio oppure davanti al camino o su un tavolo artigianale insieme ad amici e familiari è una gioia difficile da dimenticare, qualcosa che fa parte dell’identità culturale di molte regioni italiane, o mediterranee in generale, e che afferisce a quella sfera degli affetti costitutiva della bellezza del vivere in Italia.

Pane casareccio
Olio extravergine di oliva fresco di frantoio
Pecorino di Pienza


Bruscare il pane tagliato a fette spesse circa un centimetro, condirle con olio nuovo e qualche scaglietta di pecorino. 

venerdì 27 ottobre 2017

Spezzatino con bieta e patate

Spezzatino con bieta e patate

In Finlandia le istituzioni scolastiche stanno sviluppando e mettendo in pratica nuove forme pedagogiche che prevedono una notevole libertà nello spazio e nel tempo. La suddivisione in materie che caratterizza molti insegnamenti ‘occidentali’ è parzialmente utilizzata, così come la rigida suddivisione in classi in base all’età. Tale modalità di insegnamento libertario, che molto fa pensare ai cenacoli del tempo antico oppure alle scuole nei Paesi più poveri del mondo, sta producendo ottimi risultati, essendo gli studenti finlandesi tra i primi del Pianeta per livello di istruzione.
Questa ricetta è ispirata alla bellezza del tempo libero durante l’infanzia.


Spezzatino acquistato dal macellaio di fiducia
Birra chiara
Acqua
Semi di finocchio
Sale integrale siciliano
Bieta coste
Patate


Porre lo spezzatino in pentola, coprirlo, farlo cuocere a fuoco vivace ma non troppo, quando il liquido naturale della carne si asciuga, aggiungere birra a coprire la carne e i semi di finocchio, coprire, portare a bollore, abbassare la fiamma e far cuocere, quando si asciuga il liquido aggiungere acqua, circa 30’ prima della fine della cottura aggiungere patate a dadini, sbucciate e lavate, e la bieata lavata e tagliata a listerelle, aggiustare di sale se necessario. 

giovedì 26 ottobre 2017

Minestrone con semi di finocchio, timo e menta

Minestrone con semi di finocchio, timo e menta

L’autunno è una stagione meravigliosa, piena di colori e luci difficili da trovare in altre stagioni. Come tutte le stagioni di mezzo è ideale anche per rinnovare il guardaroba e fare le pulizie stagionali, sia in casa che internamente. Depurare l’organismo con un’alimentazione bilanciata, ricca di verdure di stagione è ottimale per prepararsi ai primi freddi.

Patate
Lattuga
Radicchio
Verza viola
Zucca
Semi di finocchio
Sale integrale siciliano
Menta in foglie
Timo citronella
Bieta coste


Sbucciare le patate e la zucca pulendola dalla parte interna, lavare le verdure, tagliarle a dadini e metterle in pentola, salare e aggiungere gli aromi, far cuocere a lungo, a piacere aggiungere un filo di olio a crudo, formaggio e crostini di pane. 

mercoledì 25 ottobre 2017

Spezzatino con birra e semi di finocchio

Spezzatino con birra e semi di finocchio

L’Italia è un luogo meraviglioso, punto di incontro e di fermenti che da millenni influenzano in modo determinante sulla cultura mondiale con un paesaggio straordinariamente bello, un clima variegato e generalmente mite, cibo e vino tra i migliori del Pianeta e, da qualche anno, anche Paese produttore di eccellenti birre artigianali. Sebbene la tradizione nostrana sia notoriamente più orientata verso la produzione vinicola, molti più o meno giovani produttori di bevande alcoliche e agricoltori con la vocazione all’innovazione nella tradizione hanno creato una interessante realtà di artigianato birraio, andando a porsi in un mercato internazionale sempre più specializzato e interessato alla qualità.
Questa ricetta è ispirata al vivace vivaio di birrifici artigianali italiani, che ben si inserisce nell’eccellente tradizione europea.

Spezzatino acquistato dal macellaio di fiducia
Birra chiara
Acqua
Semi di finocchio
Sale integrale siciliano


Porre lo spezzatino in pentola, coprirlo, farlo cuocere a fuoco vivace ma non troppo, quando il liquido naturale della carne si asciuga, aggiungere birra a coprire la carne e i semi di finocchio, coprire, portare a bollore, abbassare la fiamma e far cuocere, quando si asciuga il liquido aggiungere acqua, aggiustare di sale se necessario. 

martedì 24 ottobre 2017

Sedani rigati con due caci e olio

Sedani rigati con due caci e olio

Il liberismo liberale sta orientando le più innovative teorie verso la creazione di sostenibilità ambientale e sociale dell’economia, unendo la richiesta di libertà di impresa e di intrapresa con i principi del neo-umanesimo.
Questa ricetta è ispirata al liberismo neoumanista.

Sedani rigati De Cecco
Pecorino melfitano
Pecorino stagionato Ecofattorie sabine
Olio extravergine di oliva
Acqua
Sale integrale siciliano

Grattugiare i due caci e creare una emulsione con l’olio. Nel frattempo cuocere la pasta, scolarla e condirla con la cremina eventualmente aggiungendo un po’ di acqua di cottura.


lunedì 23 ottobre 2017

Mezze maniche con zucca, radicchio e sughetto dell’arrosto

Mezze maniche con zucca, radicchio e sughetto dell’arrosto

Il magico mondo dell’infanzia, oltre ad essere un momento di intensa gioia per genitori, amici e parenti, è un settore merceologico molto importante per l’economia italiana. Molti articoli per la puericultura vengono infatti prodotti nel BelPaese e c’è indubbiamente un interessante vivaio di talenti, idee, ricerca e innovazione tutto nostrano. Sebbene sia importantissimo mantenere le produzioni in casa, è notizia recente l’accordo tra una nota azienda lombarda e una forse un po’ meno conosciuta ai più società pugliese per una linea di pannolini interamente italiana, è altrettanto importante non confondere lo sviluppo economico, possibilmente sostenibile, e il consumismo. Se, dunque, acquistare Made in Italy è importante, è altrettanto importante non sprecare e rivolgersi, per talune compere, ad associazioni che si prodigano anche per la cooperazione e la solidarietà internazionale.
Questa ricetta è ispirata allo sviluppo economico non consumista.

Sughetto dell’arrosto con radicchio e zucca
Mezze maniche De Cecco
Acqua
Sale integrale siciliano
Radicchio
Zucca
Pecorino Ecofattorie sabine stagionato o parmigiano reggiano Latteria sociale Beduzzo inferiore


Lavare e tagliare a listerelle il radicchio, sbucciare e tagliare a dadini la zucca, aggiungerle al sughetto dell’arrosto con zucca e radicchio rimasto e far cuocere. Nel frattempo far bollire l’acqua, cuocervi la pasta, scolarla e ripassarla nel sughetto aggiungendo pecorino grattugiato o parmigiano a piacimento.

domenica 22 ottobre 2017

Arrosto con zucca e radicchio

Arrosto con zucca e radicchio

Il bien-vivre, seppure sia difficile da tradurre nella nostra lingua, è un’arte tipicamente mediterranea in cui italiani, francesi e spagnoli sono particolarmente abili e che è alla base di quella cultura che fa della piazza il centro di paesi in cui la coesione sociale non si fonda sulla banda di connessione internet bensì su quella rara capacità di godere un caffè a regola d’arte in un luogo di immensa bellezza mentre si chiacchiera di massimi sistemi o si commentano avvenimenti recenti ma soprattutto si socializza, magari salutando gli avventori del tavolo accanto.
Questa ricetta è ispirata all’importanza del buon vivere nella società italiana anche quale elemento del turismo sostenibile.

Arrosto acquistato dal macellaio di fiducia
Radicchio
Zucca sabina
Sale integrale siciliano
Birra chiara
Olio extravergine di oliva
Bacche di ginepro
Semi di finocchio
Timo


Scaldare l’olio, sigillarvi l’arrosto, dunque aggiungere birra, portare a bollore, coprire e abbassare la fiamma, quindi, dopo qualche ora di cottura, aggiungere radicchio lavato e tagliato a listerelle e zucca sbucciata e tagliata a dadini, salare, continuare a cuocere, far freddare, tagliare a fette e continuare a cuocere. 

sabato 21 ottobre 2017

Spezzatino con zucca e borlotti in Aglianico del Vulture

Spezzatino con zucca e borlotti in Aglianico del Vulture

Il Risorgimento italiano è, o meglio dovrebbe essere, un’ispirazione costante per la definizione della politica contemporanea. Mazzini e Garibaldi immaginarono un’Italia e un’Europa unite e libere, un’umanità intera libera da tirannia e oppressione, popoli che vivono in pace nel pieno rispetto di ciascuno.
Questa ricetta è ispirata all’importanza del Risorgimento italiano per una politica liberale, libertaria, liberista neo-umanista.

Spezzatino acquistato dal macellaio di fiducia
Zucca sabina
Fagioli borlotti
Sale integrale siciliano
Timo citronella
Aglianico del Vulture
Acqua

Mettere a bagno i fagioli in acqua e lo spezzatino nel vino con timo citronella per qualche ora, scolare lasciando da parte il liquido di ammollo, dunque metterlo in pentola e lasciare che il liquido naturale evapori. Aggiungere il vino di ammollo e contestualmente i fagioli rinvenuti, scolati e sciacquati. Coprire, portare a bollore e abbassare la fiamma, far cuocere a fuoco lento, aggiungendo acqua quando necessario. Sbucciare la zucca e tagliarla a dadotti, a circa venti minuti dalla fine della cottura aggiungerla allo spezzatino e continuare a cuocere. 

venerdì 20 ottobre 2017

Spaghetti olio extravergine di oliva, melangolo e pecorino melfitano

Spaghetti olio extravergine di oliva, melangolo e pecorino melfitano

Il bon-ton è tornato di gran moda dopo un periodo di relativo imbarbarimento nei costumi e nell’accoglienza. Se da una parte il turismo en plein air è sempre più una tendenza per appassionati di oceani, surfisti e persone che hanno bisogno di rilassarsi completamente è anche vero che i turisti cominciano a cercare luoghi in cui alla genuinità e alla bellezza, anche rustica, di posti meravigliosi si abbini una evidente certezza del rispetto delle basilari regole igieniche nonché una certa grazia nei modi e nella presentazione di piatti, vivande, ambienti. Dopo il boom degli agriturismi, degli home restaurant, delle formule B&B e di altre forme di accoglienza rurale e cittadina si moltiplicano dunque i corsi per l’apprendimento delle buone maniere, al fine di offrire un’accoglienza sempre maggiormente fondata sulla gentilezza e sul benessere.
Questa ricetta è ispirata alle politiche della gentilezza.

Spaghetti
Olio extravergine di oliva
Melangolo non trattato
Pecorino melfitano
Acqua
Sale integrale siciliano


Far bollire l’acqua, salarla, cuocere gli spaghetti, scolarli e ripassarli nell’olio appena scaldato con scorza di melangolo non trattato, grattugiare poi qualche fiocco al momento e poco pecorino melfitano. Servire velocemente. 

giovedì 19 ottobre 2017

Spaetzle agli spinaci con olio extra vergine di oliva, salvia e pecorino al fieno, ricetta di Nonna Lucilla

Spaetzle agli spinaci con olio extra vergine di oliva, salvia e pecorino al fieno, ricetta di Nonna Lucilla

L’olio extravergine di oliva è un alimento indispensabile per una alimentazione corretta e bilanciata, il suo utilizzo è noto sin dall’antichità ed è un cardine della Dieta Mediterranea, tanto importante da essere considerata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. D’altronde il Mediterraneo è sempre stato un luogo di incontro e scontro, un mare di conoscenza e di sapere che ha saputo attraversare secoli e talvolta millenni di pregiudizi con la levità del suo placido ondeggiare. Oggidì la situazione socio-politico-economica del Mare Nostrum è alquanto intricata e complessa, il Mediterraneo è nuovamente al centro delle diatribe internazionali. Caduto il Muro di Berlino, infatti, e ristabilita una unità europea impensabile fino a pochi anni fa si è tornati all’antico scontro tra ‘Saraceni’ e ‘Cristiani’, quello rappresentato con maestria nelle splendide ‘opre’ di pupari e cuntisti siciliani ispirati alla canzone di gesta e alla Chanson de Roland. Sarebbe forse ora di riprendere in mano il progetto euro-mediterraneo andando a costruire ideali ponti di comunicazione tra Nord, Sud, Est e Ovest del mare, relativamente piccolo rispetto alle vastità oceaniche, che bagna tre continenti e unisce culture affatto differenti tra loro. Questo non vuol dire, di tutta evidenza, fare un passo indietro nelle conquiste sociali, civili, politiche ed economiche europee bensì ricreare equilibri anziché creare pericolosissime fratture che potrebbero portare al caos geopolitico particolarmente dannose proprio per quell’Occidente che oggi si pone quale paladino di diritti umani e civili fondamentali. L’Occidente, e nello specifico l’Unione europea, ha oggi più che mai bisogno di progredire verso una riforma in senso maggiormente libertario, liberale e di quel liberismo neo-umanista che potrebbe sembrare ossimorico ma che potrebbe tracciare la via per le nuove frontiere del diritto internazionale e del concetto di cittadinanza attiva all’interno di società aperte e libere.
Questa ricetta, creata da Nonna Lucilla rielaborandone una tradizionale così da alleggerirla per il caldo clima autunnale, è ispirata all’importanza dell’olio nella storia del Mediterraneo.

Salvia fresca
Olio extravergine di oliva
Spaetzle agli spinaci
Acqua
Pecorino al fieno non troppo stagionato
Sale integrale

Far scaldare l’olio con la salvia ben pulita e appena raccolta senza farlo soffriggere, nel frattempo far bollire l’acqua salata e cuocere gli spaetzle, scolarli e condirli con l’olio insaporito e con il pecorino tagliato julienne, far riposare un paio di minuti e servire. 

mercoledì 18 ottobre 2017

Pasta con zucca, timo citronella e pecorino sabino

Pasta con zucca, timo citronella e pecorino sabino

È stato recentemente approvato l’eco-bonus per giardini e terrazzi. Un’iniziativa lodevole del Governo italiano per incentivare al mantenimento del decoro in giardini e terrazzi privati nonché allo svolgimento di una serie di lavori e lavoretti di manutenzione e abbellimento. L’iniziativa in sé sarebbe decisamente interessante, anche per dare un po’ di ossigeno a quelle aziende che lavorano in un settore in cui talvolta la mancanza di competenze specifiche è sostituita dalla forza fisica. Chiunque abbia anche soltanto una minima pratica di giardinaggio hobbistico sa benissimo che fare il giardiniere ed occuparsi di alberi e verde non è mestiere che si possa improvvisare: una potatura sbagliata può portare alla mancata produzione di frutta e olio, una concimazione eccessiva o non adatta può ‘bruciare’ le piante, una valutazione non corretta di taluni agenti patogeni può essere non poco nociva. L’eco-bonus potrebbe certamente aiutare le aziende individuali, piccole, medie e grandi del settore a ripristinare le condizioni affinché i reali giardinieri possano occuparsi del verde privato. Certamente l’iniziativa sarebbe stata più lodevole se ci si fosse occupati anche di incentivare eventi quali i concorsi per il balcone più bello o simili attività che possono contribuire in modo interessante al decoro urbano di piccoli centri in cui i giardini e i terrazzi sono piuttosto piccoli, con benefit anche per chi coltiva orticelli urbani e rende più belle le strade e le piazze con fiori e vasi, possibilmente artigianali e prodotti in Italia.
Questa ricetta è ispirata all’importanza del verde nella vita quotidiana e attiva.

Pecorino sabino stagionato 6 mesi
Zucca sabina
Olio extravergine di oliva
Sale integrale siciliano
Timo citronella
Pasta corta, mezze maniche rigate o simili
Acqua


Sbucciare la zucca, privarla della parte filamentosa, tagliarla a pezzetti abbastanza piccoli, far scaldare l’olio appena appena con il timo, aggiungere la zucca, girare, abbassare la fiamma, coprire e girare di quando in quando, cuocere a fuoco medio basso. Nel frattempo far bollire l’acqua, salare, cuocere la pasta, scolarla e dunque ripassarla nella pentola di cottura della zucca insieme a tocchetti di pecorino sabino non troppo stagionato.

martedì 17 ottobre 2017

Insalata di riso basmati con pecorino, pere e sciroppo d’acero

Insalata di riso basmati con pecorino, pere e sciroppo d’acero

Guy Verhofstadt, il negoziatore di Brexit da parte europea, è recentemente intervenuto pubblicamente sulla questione spagnola e ne ha approfittato per proporre una soluzione federalista, spinelliana forse più che mazziniana, anche per il Belgio che da molto tempo è pressoché ingovernabile a causa di apparentemente insanabili divisioni storiche. Ha condannato senza appello le violenze da parte del governo spagnolo nei confronti della popolazione civile e ha utilizzato parole di aspro rimprovero nei confronti delle autorità catalane che stanno agendo al di fuori di quelle che sono le tutele istituzionali, e costituzionali, delle democrazie europee. Senza indugio ha inoltre affermato l’importanza della presenza europea nella questione suggerendo, più o meno velatamente, di sciogliere la questione in modo simile a come fece il Canada di Pierre Trudeau, il padre dell’attuale premier, nel 1971 con il Multiculturalism Act.
La ‘mossa’ di Verhofstadt è stata molto interessante da un punto di vista politico e degna di attenzione. Tra le righe del suo discorso pronunciato a Bruxelles si poteva intravedere la soluzione della crisi spagnola, attualmente con un’attenzione particolare nei confronti della divisione tra Catalogna e Spagna e alla conseguente questione linguistica, come una soluzione globale di problematiche che prima o poi dovranno essere affrontate da tutti i Paesi europei, quelle inerenti ai flussi migratori e alla necessità di costruire le basi per un’Europa patria delle patrie e società libera, aperta, liberale e neoumanista.
Applicare sistemi che in altri Paesi hanno ben funzionato non è garanzia di riuscita ma potrebbe essere una delle opzioni che, se le due istituzioni non si scontrassero in modo eccessivamente rigido, potrebbero essere discusse a livello internazionale per trovare una soluzione alla crisi spagnola che rischia di divenire una miccia in una polveriera di infinitezze.
Questa ricetta è ispirata ai circoli virtuosi.

Riso basmati
Sciroppo d’acero
Pecorino Ecofattorie Sabine stagionato 6 mesi
Pere kaiser
Acqua
Olio extravergine di oliva


Far bollire il riso, scolarlo, metterlo in un’insalatiera e condirlo con le pere sbucciate e tagliate a dadini, un filo d’olio, pecorino a tocchetti.

lunedì 16 ottobre 2017

Minestrina in bianco con l’ortica, ricetta di Papà Claudio

Minestrina in bianco con l’ortica, ricetta di Papà Claudio

L’Italia ha una particolare vocazione per le relazioni internazionali, sebbene tale affermazione possa cozzare alquanto con la evidente impresentabilità internazionale di taluni politicanti nostrani. Seguendo una lunghissima tradizione che affonda le radici in epoca pre-romana, il BelPaese è sempre riuscito, anche quando al governo c’erano i Savoia, a tessere reti e trame di rapporti internazionali, talvolta basati più sulla politica interpersonale altre sulla creazione di organizzazioni sovranazionali. Purtroppo lo ha fatto anche durante il Ventennio, andando a creare quell’asse tanto funesto per la società italiana nel suo insieme e foriero delle più atroci sofferenze per una parte della popolazione che proprio oggi ricorda con orrore l’anniversario della deportazione romana del 1943. Ciò che forse stupisce in una patria fatta di particolarismi e particolarità, di differenze e campanilismi, ma che non dovrebbe tanto meravigliare vista la sua posizione geografica, è la vocazione a creare collegamenti tra luoghi e culture differenti.
Questa ricetta, elaborata da Papà Claudio, è ispirata alla giornata mondiale dell’alimentazione.

Ortica in foglie secche
Acqua
Cannolicchi rigati La Molisana
Menta
Timo
Olio extravergine di oliva
Sale integrale siciliano
Parmigiano reggiano Latteria sociale Beduzzo inferiore
Patate


Sbucciare le patate, lavarle e tagliarle a dadini, metterle in pentola con l’acqua e le erbe aromatiche, quando le patate sono cotte, aggiungere la pastina e far cuocere leggermente al dente, quindi aggiungere un filo di olio a crudo e parmigiano grattugiato. 

domenica 15 ottobre 2017

Tagliolini cacio, pere e cedro piretto, ricetta di Papà Claudio

Tagliolini cacio, pere e cedro piretto, ricetta di Papà Claudio

Definire il concetto di fine settimana, week-end, potrebbe essere abbastanza complicato, varia infatti molto in base alla religione di riferimento principale anche se, solitamente, per week-end si intende, per lo meno in Italia, il sabato e la domenica, giorni in cui le scuole rimangono chiuse per garantire alle famiglie quei momenti di intimità e raccoglimento che sono importantissimi nella vita familiare e sociale delle persone. In taluni Paesi, soprattutto quelli anglosassoni, il week-end inizia il venerdì sera, allo scoccare dell’ultimo minuto lavorativo, tant’è che esiste una moda, ‘casual Friday’, tale per cui è considerato più che accettabile recarsi in ufficio o nei luoghi di lavoro anziché in giacca e cravatta con vestiti più comodi, seppur eleganti. Per non parlare, ovviamente, di quei Paesi, quali Israele e l’Arabia Saudita, in cui il giorno di vacanza settimanale non è la domenica bensì, rispettivamente, il sabato e il venerdì.
Questa ricetta è ispirata al week-end quale momento di rilassamento in famiglia o tra amici.

Tagliolini freschi all’uovo
Pecorino melfitano
Pecorino sabino
Pere kaiser
Acqua
Sale integrale siciliano
Cedro piretto non trattato


Grattugiare i due pecorini e porli in una terrina, sbucciare le pere e tagliarle a sfoglie irregolari abbastanza sottili, aggiungerle al formaggio e ai fiocchi di scorza di cedro. Nel frattempo cuocere la pasta in abbondante acqua bollente salata, scolarla lasciando da parte un po’ di acqua di cottura, versarla nella terrina e girare velocemente. 

sabato 14 ottobre 2017

Minestrina in bianco con fiocchi di cedro piretto

Minestrina in bianco con fiocchi di cedro piretto

Talvolta la risoluzione di questioni problematiche richiede una notevole velocità di azione e reazione ma la calma, ci insegnano gli antichi, è la virtù dei forti e molte arti marziali orientali fondano la propria efficacia esattamente su questo principio. A ben vedere tale idea è applicata anche dalla ratio che sottende ai principali trattati di diritto internazionale. È necessario, affermano i basilari testi di peace-keeping e peace-enforcing, dare una risposta efficace alle crisi internazionali ma salvaguardando i civili e la pace mondiale.
Questa ricetta è ispirata all’importanza del rilassamento.

Ditalini rigati La Molisana
Acqua
Sale integrale siciliano
Foglie di menta fresca o secca
Timo
Salvia, possibilmente fresca
Parmigiano reggiano della Latteria sociale di Beduzzo inferiore
Olio extravergine di oliva
Buccia di cedro piretto non trattato


Far bollire l’acqua necessaria a cuocere la minestrina e a far rimanere abbastanza brodo, senza esagerare, insieme alle erbe aromatiche, quindi cuocere la pasta un po’ al dente, servire con un filo d’olio extravergine, fiocchi di scorza di cedro e scaglie di parmigiano.

venerdì 13 ottobre 2017

Salsicce al vino bianco e rosso, ricetta di Nonna Lucilla

Salsicce al vino bianco e rosso, ricetta di Nonna Lucilla

Quando nasce un bebè i ritmi familiari cambiano in modo notevole, soprattutto per la mamma che, per lo meno durante il primo anno, vive in una specie di simbiosi con il proprio cucciolotto. Tali cambiamenti non significano, ovviamente, che le donne debbano vivere in una specie di reclusione ovattata. Possono anzi vivere con maggiore serenità la propria vita, anche lavorativa, soprattutto se all’interno dei luoghi di lavoro vi è un nido, la possibilità di un part-time o la semplice abitudine alla presenza di neonati e bambini, ovvero alla presenza della vita stessa in una parte importante della vita individuale e collettiva.
Questa ricetta, creata da Nonna Lucilla, è ispirata alle lotte del femminismo per una società più naturale e ‘normale’.

Salsicce acquistate dal macellaio di fiducia
Vino bianco orvietano
Vino rosso Montepulciano
Alloro


Bucherellare le salsicce, metterle in padella antiaderente e farle bruscare leggermente, aggiungere poco vino bianco d’Orvieto, quindi rosso di Montepulciano con una fogliolina d’alloro, ricordando che tale erba potrebbe essere leggermente tossica durante la gravidanza, far cuocere a fuoco basso per poco meno di un’oretta. 

giovedì 12 ottobre 2017

Toast con pecorino sabino e sciroppo d’acero

Toast con pecorino sabino e sciroppo d’acero

L’ottobrata quest’anno sembra voler rendere più graduale il passaggio tra la torrida estate e un inverno che potrebbe non essere troppo mite, almeno stando ad alcune previsioni meteorologiche, e far sì che chi non ha avuto modo di trascorrere le vacanze al mare o nei luoghi di villeggiatura possa godere qualche momento di relax assoluto e, perché no?, sperare in un bagnetto nelle placide acque mediterranee oppure andar per parchi per immergersi nei caldi colori autunnali.
Questa ricetta è ispirata alla bellezza degli scampoli d’estate nelle belle settimane ottobrine.

Pecorino Ecofattorie sabine stagionato 2 mesi
Sciroppo d’acero
Pane in cassetta tipo pan bauletto


Tostare il pane, versare sull’interno di tutte e due le fette lo sciroppo d’acero, farcire con il formaggio tagliato sottile ma non troppo, chiudere senza scaldare ulteriormente. 

mercoledì 11 ottobre 2017

Spezzatino di vitellone con mandorle e birra

Spezzatino di vitellone con mandorle e birra

Il Cile contemporaneo, dopo tantissime lotte e difficoltà, è finalmente guidato da una Presidente, la prima donna giunta ai vertici del governo cileno, che ha un’importante linea di continuità con il Presidente Allende. Anche lei, insieme a Papa Bergoglio Francesco I e al Primo Ministro del Canada Justin Trudeau, parla di una politica fondata sulla gentilezza. “Essere gentili, non utilizzare parole offensive e non parlare con durezza viene considerato talvolta una forma di debolezza ma la gentilezza è forza, non debolezza”, con queste le parole Verónica Michelle Bachelet Jeria ha risposto alle domande di una giornalista della BBC che l’ha intervistata per il programma sulle 100 donne più influenti del pianeta. Somigliano molto a quelle pronunciate dall’attuale pontefice e dal figlio di Pierre Trudeau e in effetti queste tre personalità della politica internazionale, oltre ad essere americane, hanno in comune il desiderio di costruire una società più giusta, un mondo migliore in cui vivere nel pieno rispetto degli altri e dell’ambiente, e la consapevolezza che sia effettivamente possibile farlo. Per motivi affatto diversi hanno avuto la dimostrazione pratica che i sogni di libertà possono divenire essenza concreta, la base su cui fondare stati ed organizzazioni sovranazionali e sono protagonisti di tali evoluzioni progressive.
Questa ricetta è ispirata all’importanza dei sogni di libertà.

Spezzatino di vitellone acquistato dal macellaio di fiducia
Mandorle siciliane
Birra chiara
Semi di finocchio
Bacche di ginepro
Acqua
Sale integrale siciliano


Mettere a bagno lo spezzatino con la birra e gli aromi, quindi scolarlo e farlo cuocere, aggiungendo prima il liquido di ammollo, dunque acqua, sale e mandorle, continuare a cuocere. 

martedì 10 ottobre 2017

Fettuccine all’uovo con pomodori Piccadilly, noci e pecorino melfitano

Fettuccine all’uovo con pomodori Piccadilly, noci e pecorino melfitano

Il presidente della Generalitat della Catalogna, Carles Puigdemont i Casamajó ha dichiarato che, in seguito al referendum dichiarato illegale dalla Corte costituzionale spagnola ma comunque svoltosi il 1° ottobre, la regione catalana vuole l’indipendenza e un governo repubblicano, ha inoltre richiesto espressamente la fine delle azioni di violenza nei confronti dei cittadini catalani da parte delle forze dell’ordine spagnole e il riconoscimento dello Stato catalano ma prende tempo. Nella seduta odierna l’opposizione ha parlato di golpe, di una maggioranza ‘silenziata e non silenziosa’ che è contraria alla eventuale dichiarazione di indipendenza e che si sente spagnola ed europea. Si appella ai principi europei di unione contro i nazionalismi che abbattono i ponti costruiti dalla UE e preannuncia battaglia alle urne.
Comunque si concluderà questa sessione parlamentare, la questione dell’indipendenza catalana e la richiesta di un governo repubblicano pongono le basi per ciò che da molto tempo viene richiesto da Guy Verhofstadt, il responsabile UE per le negoziazioni Brexit, ossia una sincera riforma della più importante istituzione europea per un’Europa più forte e più unita.
Questa ricetta è ispirata alle idee mazziniane.

Fettuccine all’uovo
Pomodori Piccadilly
Pecorino melfitano
Noci
Olio extravergine di oliva
Sale integrale siciliano
Acqua


Far bollire l’acqua, salarla e cuocere la pasta. Nel frattempo lavare i pomodori e tagliarli a pezzetti, metterli in padella insieme alle noci sbucciate e sbriciolate con le mani, salare e far cuocere pochissimo. Saltare la pasta in padella, aggiungere il pecorino melfitano grattugiato.

lunedì 9 ottobre 2017

Mezze maniche rigate con peperoni e pomodori dell’orto

Mezze maniche rigate con peperoni e pomodori dell’orto e pecorino melfitano

Il rispetto dell’ambiente e del paesaggio è per l’Italia è più che importante, fondamentale. Le esigenze industriali, socio-politiche ed energetiche possono però talvolta sembrare in contrasto con quelle ambientali e la tutela delle bellezze artistiche, naturali e paesaggistiche e lo sviluppo sostenibile degli splendidi territori italiani. Per molti anni, ad esempio, si è cercato di far installare le pale eoliche quale alternativa alle sorgenti non rinnovabili e altamente inquinanti. Sono stati pertanto individuati siti idonei e sono stati costruiti parchi eolici che, sebbene possano avere un loro allure poetico in qualche inquadratura di film artisticamente rilevante, hanno un impatto ambientale e paesaggistico notevole, oltre ad un costo piuttosto alto. Per recuperare il territorio senza buttare via gli investimenti effettuati si potrebbero dunque utilizzare le nuovissime scoperte, peraltro italiane, immaginando un parco in cui al posto delle pale eoliche siano artisticamente inseriti sui plinti pannelli solari della grandezza di un bottone da giacca in modo da interagire con l’ambiente e dialogare con il paesaggio, arricchendolo anziché distruggendolo.
Questa ricetta è ispirata all’interazione tra arte ed ecologia nell’economia contemporanea.

Peperoni dell’orto
Pomodori dell’orto
Olio extravergine di oliva
Sale integrale siciliano
Acqua
Mezze maniche rigate De Cecco
Mentuccia

Lavare i peperoni e i pomodori, tagliare i peperoni a listerelle sottili e i pomodori a cubetti. Far scaldare l’olio leggermente, aggiungere i peperoni, dunque i pomodori, salare e condire con qualche fogliolina di mentuccia, nel frattempo cuocere la pasta, scolarla lasciando da parte l’acqua di cottura e ripassarla in padella. 

domenica 8 ottobre 2017

Ferratelle croccanti vuote, ricetta di famiglia distillata da Nonno Pietro

Ferratelle croccanti vuote, ricetta di famiglia distillata da Nonno Pietro

Il ruolo del padre nel corso della storia è cambiato moltissimo, e lo stesso si può dire di quello del nonno. Nelle famiglie contemporanee il padre partecipa attivamente alla gravidanza, spesso essendo presente durante il parto e aiutando concretamente anche durante i primi mesi, diventando un elemento fondamentale per la crescita dei figli. Il nonno, soprattutto se è stato parte integrante della vita della neo-mamma o del neo-papà, diviene un cardine, una persona indispensabile nella crescita serena dei nipotini. Se le famiglie, basate sulla libera scelta di stare insieme e non da imposizioni, sono sempre più unite, i nonni, oltre a costituire un concreto aiuto nella gestione di alcune questioni pratiche, quali giocare con i pargoli mentre le mamme e i papà si prendono il tempo necessario per una doccia calda o un pasto con tutte e due le braccia libere, hanno sempre più il ruolo, soprattutto nei primi mesi e anni, di fornire stimoli ulteriori di collegamento tra il mondo esterno in cui rigurgiti, ruttini e pannolini non sono il primario argomento di conversazione e la nuova famiglia.
Questa ricetta, distillata da Nonno Pietro da quella tradizionale di famiglia, è ispirata alla bellezza di essere padri e nonni.

700 gr di farina
4 uova
185 grammi di zucchero semolato
80 o 85 grammi di olio
1 bicchierino di limoncello, arancello o altro liquore simile


Impastare gli ingredienti con l’impastatrice al minimo per il tempo necessario, dunque creare delle palline di circa uno o due centimetri di diametro e porle nell’apposito ferro, elettrico o da mettere sul gas, schiacciarle bene e continuare con le altre palline. A piacere farcirle nel modo tradizionale oppure con marmellate fatte in casa, cioccolata o altro. 

sabato 7 ottobre 2017

Bruschetta ajo e olio

Bruschetta ajo e olio

Lo sciopero è un diritto che dovrebbe garantire le condizioni minime necessarie allo svolgimento del lavoro e di una vita attiva nelle società civili.
Questa ricetta è ispirata all’importanza del rispetto nelle relazioni sociali.

Pane casareccio
Olio extravergine di oliva
Aglio
Sale integrale siciliano


Tagliare il pane e bruscarlo sulla griglia nel camino oppure nel grill. Strofinare con l’aglio sbucciato, condire con sale e olio. 

venerdì 6 ottobre 2017

Pesche con zucchero di canna e menta fresca

Pesche con zucchero di canna e menta fresca

La stagione delle pesche volge al termine e già è tempo di pensare alle bruschettate intorno al camino o alle gite nei borghi italiani ma orti e alberi ancora producono qualche prelibatezza estiva da assaporare con gusto assimilando le vitamine necessarie al nostro corpo e alla nostra mente. Le splendide giornate ottobrine dovrebbero però fornire oltre allo stimolo per rincantucciarsi intorno ad un crepitante focherello, anche una solida motivazione per accumulare il più possibile le preziose vitamine del gruppo D e l’unico modo per fare scorta di tale gruppo vitaminico è camminare all’aria aperta almeno una decina di minuti o un quarto d’ora al giorno, attività particolarmente importante per la salute di tutto l’organismo.
Questa ricetta è ispirata alle passeggiate di primo autunno nei boschi o nelle città che sanno incantare con la loro bellezza, godibile soprattutto durante le cosiddette ‘ottobrate’, quali, ad esempio, Roma.

Pesche
Zucchero di canna
Menta fresca


Sbucciare le pesche, tagliarle a pezzetti, condire con zucchero di canna a piacimento e qualche fogliolina di menta fresca spezzettata, far riposare per una mezzoretta e servire. 

giovedì 5 ottobre 2017

Minestra d’ottobre

Minestra d’ottobre

Il CETA, Comprehensive Economic and Trade Agreement, è lo storico accordo euro-canadese per abbattere le frontiere commerciali con conseguente riconoscimento delle denominazioni per i prodotti tipici definiti dagli disciplinari pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea recentemente firmato da Canada e UE. Molte persone hanno aspramente criticato tale trattato, molte altre hanno invece gioito per l’apertura di nuove possibilità commerciali e di esportazione proprio di quei DOP, DOC, IGP, STG le cui certificazioni non venivano considerate valide nel territorio nordamericano. Se l’Europa ha una enorme varietà di prodotti con specificità territoriali e storiche costruite in secoli e spesso millenni di distillazione di sapienze contadine ed enogastronomiche, il Canada dovrà probabilmente, proprio grazie a questo accordo con l’UE che farebbe sperare in una futura Unione comprendente anche Paesi che sono geograficamente ma non culturalmente distanti dall’Europa, ritornare alle proprie origini e chiedere alle Six Nations di sviluppare insieme una sorta di catalogo di specialità locali. Oltre alle rielaborazioni tutte canadesi di alcune ricette di origine europea, tra cui i bagel o l’eiswein, vi sono infatti molte tipicità che sono riconducibili alle tradizioni locali delle Sei Nazioni. Il Canada, dunque, per essere davvero competitivo in questo nuovo mercato dovrà riscoprire e valorizzare la propria cultura, ritrovare le radici e recuperare gli antichi saperi da quelle tribù, da quelle popolazioni che sono state marginalizzate e che, pian piano, stanno tornando ad essere parte attiva della società canadese. Una di quelle situazioni che piacciono tanto al Primo Ministro canadese, il geniale e straordinariamente talentuoso Justin Trudeau, in cui non ci sono vincitori e vinti ma soltanto vincitori in ciò che Mazzini chiamava il progresso dell’Umanità.
Questa ricetta è ispirata all’importanza della riscoperta delle radici storiche e culturali per il progressivo sviluppo sostenibile delle società contemporanee.

Zucca
Patate
Carote
Radicchio
Funghi champignon
Noci
Ravanelli
Lattuga
Fagioli corallo, detti anche fagiolini piatti o taccole
Fagioli mascherini della Garfagnana
Olio extravergine di oliva
Timo
Salvia
Acqua
Sale integrale siciliano


Mettere a bagno i fagioli mascherini per una notte, dunque scolarli, sciacquarli e metterli in pentola. Sbucciare le patate, le carote e la zucca, sciacquarle, tagliarle a dadotti, pulire i funghi e i ravanelli, tagliarli a fette, lavare bene lattuga e radicchio, tagliarli a listerelle, sbucciare le noci e pulire bene i gherigli, sciacquare le erbe aromatiche. Mettere tutto in pentola, aggiungere acqua e sale, far cuocere a lungo. Servire con crostini di pane oppure pastina corta e un filo d’olio, a piacere qualche pezzetto di formaggio. 

mercoledì 4 ottobre 2017

Insalatona d’ottobre

Insalatona d’ottobre

Dopo il referendum clandestino ma autorizzato dalle istituzioni regionali che si è svolto in Catalogna, il re Felipe Juan Pablo Alfonso de Todos los Santos de Borbón y Grecia, conosciuto col nome di Felipe VI di Spagna, ha pronunciato uno storico, quanto forse poco opportuno e pertinente, discorso alla nazione. In primo luogo egli non ha menzionato in alcun modo le violenze contro i civili da parte delle forze dell’ordine, non ha fatto cenno alle motivazioni e all’impatto dello sciopero generale e ha ribadito i principi espressi dalla Carta costituzionale soltanto per quanto concerne quello che si potrebbe definire l’ammutinamento delle istituzioni catalane di fronte alla decisione della Corte costituzionale. Seppure il discorso sia stato di notevole importanza e si inserisca di fatto in una tradizione familiare che vede i reali di Spagna riaffermare i principi democratici dello stato di diritto in situazioni anche notevolmente critiche, le lacune che esso contiene non possono essere sottovalutate. Forse l’effetto che voleva ottenere era quello del deus ex machina che risolve col proprio intervento l’intreccio della commedia, per restare nella terminologia teatrale utilizzata dal Primo ministro che ha definito farsesca la consultazione assicurando nel contempo una ingente presenza militare sul territorio con l’ordine di impedire anche con l’uso della forza tali consultazioni, ma non ha mantenuto l’imparzialità necessaria per svolgere il ruolo di risolutore super partes. Felipe VI ha infatti dimostrato di non essere al di sopra delle parti come la sua carica istituzionale presupporrebbe, egli ha, appellandosi alla Costituzione e ai meccanismi di protezione dell’impianto democratico che essa contiene, ‘tirato le orecchie’ all’istituzione catalana, a rigor di logica del mantenimento dello stato di diritto, ma non alle istituzioni governative che, invece di imporre alle autorità regionali di non aprire i seggi, hanno attaccato i civili che avrebbero dovuto difendere. Il re non è evidentemente equiparabile al nostro Presidente della Repubblica, è persona abituata a pensare di essere sovrano di una nazione per diritto divino e forse non comprende la sacralità del popolo in democrazia.
Questa ricetta è ispirata agli omissis nei sistemi democratici.

Fagioli zolfini del viterbese
Castagne di Melfi
Farro di Ville di Fano o di Amatrice
Pancetta affumicata
Pecorino Ecofattorie sabine stagionato 2 mesi
Olio extravergine di oliva
Sale integrale siciliano
Timo fresco
Melissa officinalis fresca
Fette tostate Gentilini
Acqua
Alloro

Mettere a bagno e lessare i fagioli zolfini, scolarli lasciando da parte l’acqua di cottura e farli intiepidire. Incidere le castagne sul lato lungo con l’apposito coltellino e lessarle da sole o con qualche foglia di alloro tenendo in considerazione che le foglie di tale pianta possono essere pericolose per donne in gravidanza. Scolarle, lasciarle intiepidire e sbucciarle. Mettere a bagno il farro e lessarlo, scolarlo. Porre la pancetta tagliata a cubetti piccoli in una padella a temperatura ambiente, porre sul fuoco molto basso, girando di quando in quando, fino a che diventerà croccante, ripassare nella padella il farro, le castagne parzialmente sbriciolate e fatte a pezzetti, i fagioli, se necessario aggiungere un po’ di acqua di cottura degli stessi, salare, togliere dal fuoco e far intiepidire. Tagliare a dadini il pecorino, mettere nell’insalatiera, aggiungere la spadellata, la melissa e il timo, un filo d’olio e le fette biscottate spezzate a crostini.



martedì 3 ottobre 2017

Polpettone di manzo con Dolcetto d’Alba

Polpettone di manzo con Dolcetto d’Alba


In queste giornate infiammate dagli eventi spagnoli molto si è parlato di diritto all’autodeterminazione cercando stiracchiati quanto spesso impropri raffronti con realtà italiane, belghe, scozzesi. Partendo dal presupposto che nell’era moderna il popolo dovrebbe avere il diritto di scegliere, per lo meno in Europa, se sostenere una monarchia o preferire una repubblica non si può non notare che vi sono molteplici questioni da osservare con una certa attenzione nella crisi spagnola. Oggi è giornata di sciopero generale nella regione di Barcellona, scelta più che rispettabile, ma forse è il caso di ricordare che il referendum indetto dalla Regione della Catalogna è stato dichiarato incostituzionale dalla suprema Corte spagnola e definito farsesco dal premier spagnolo ma, come ha giustamente fatto notare Massimo Bordin durante la rassegna mattutina Stampa e Regime in onda su Radio Radicale, se si considera ‘farsesca’ una consultazione elettorale non confacente ai dettami di quella Costituzione grazie alla quale in varie occasioni la Spagna ha evitato derive totalitarie e colpi di Stato si battono le mani, si dice ‘bravi’ e si torna in quello che teatralmente è lo spazio tempo del quotidiano, differente in sostanza da quello spettacolare che molti critici teatrali definiscono spazio-tempo dell’extra-quotidiano. I civili debbono sempre essere tutelati dalle forze dell’ordine, non attaccati, questo è un assioma fondamentale delle democrazie europee eppure quello che è accaduto a Barcellona crea un precedente, una violazione della norma atta a garantire lo stato di diritto per ottenere il rispetto dell’ispirazione legislativa. La sovranità popolare, la volontà del popolo e il diritto di autodeterminazione sono principi ispiratori della Costituzione ma la Carta non può essere tradita nel suo contenuto per affermare tali principi, bisognerebbe agire nei margini della legalità e una regione che si oppone al rispetto della legge costituzionale è considerabile al di fuori della legge pertanto avrebbe dovuto, anziché forzare con l’azione dimostrativa, riformulare la richiesta referendaria così da renderla costituzionalmente accettabile oppure modificare la forma della consultazione, presentandola non come un referendum ma come consultazione popolare per l’eventuale richiesta di referendum. Il governo di Madrid ha cercato di impedire la violazione della legge, con più o meno convinzione, ha, di fatto, usato violenza, non in maniera eccessivamente sanguinaria ma nemmeno con la delicatezza che dovrebbe essere usata nei confronti di inermi cittadini che debbono sentirsi sicuri di essere protetti dalle forze dell’ordine e non attaccate, contro una potenziale rivoluzione. Uno tra i punti più complessi è la partecipazione diretta, con tanto di indicazioni su dove trovare i seggi da parte dell’amministrazione regionale. Se un organismo che rappresenta lo Stato, il governo regionale, comunica ai cittadini che c’è una votazione in corso e che per tale motivo sono stati allestiti seggi elettorali il governo centrale non può e non deve attaccare i cittadini che espletano i loro doveri di cittadinanza esprimendosi, in base proprio alle norme costituzionali, mediante il voto pacificamente espresso presso urne dichiarate legittime dall’autorità istituzionale, seppur regionale. Evidentemente la questione scozzese, con la richiesta di ripetere un referendum ritenuto legittimo in virtù di un sostanziale cambiamento nell’impostazione dei rapporti tra UE e UK e dunque di una modifica radicale di quei trattati cui gli scozzesi vogliono aderire, o la annosa questione belga, finora mai risolta da alcun governo, o ancora quella italiana, con connotazioni ben diverse, è giustamente ma poco pertinentemente paragonata a quanto accaduto in Spagna.

Questa ricetta è ispirata alle tante sfaccettature della politica europea. 

Vino rosso dolcetto
Cipolla dorata
Lesso di manzo in pezzo unico acquistato dal macellaio di fiducia
Sale integrale siciliano
Acqua
Semi di finocchio
Curry mild
Pane raffermo
Pangrattato fatto in casa o preparato dai suoceri
Carote
Bacche di ginepro
Timo

Mettere la carne nel vino con la cipolla, il timo, le bacche di ginepro e i semi di finocchio, far riposare per alcune ore, girando una volta. Mettere la carne in teglia con il liquido e gli aromi di ammollo, infornare coperto per qualche ora a fuoco basso ma non bassissimo, aggiungere sale e acqua quando è necessario. Far intiepidire, frullare la carne e le verdure, far ammorbidire del pane nel liquido di cottura, dunque frullare e unire alla carne. Sbattere uno o più uova in base alla quantità di carne, aggiungerle al composto insieme ad un pizzico di curry ed eventualmente ad una manciata di pangrattato, compattare nella carta forno su cui è stato cosparso del pangrattato facendo in modo che il polpettone sia completamente impanato, richiudere la carta forno, porre in frigo e dunque in forno ben caldo a circa 200°C per una mezzoretta o per il tempo necessario a che si formi una crosticina esterna e l’interno rimanga morbido.


lunedì 2 ottobre 2017

Troccoli pugliesi con sughetto fresco piccante e pecorino melfitano

Troccoli pugliesi con sughetto fresco piccante e pecorino melfitano

Il Risorgimento italiano è stato uno tra i momenti più gloriosi della storia patria, un’epoca in cui il popolo italiano si è sentito tale, ha unito le forze e ha combattuto per la libertà e l’indipendenza senza organizzazione, con pochi soldi e con un re che tagliava ai gloriosi combattenti per la libertà gli approvvigionamenti, talvolta, come è accaduto in Aspromonte, sparando addirittura all’esercito irregolare guidato dal Generale Garibaldi, che tra l’altro rimase ferito dal fuoco delle baionette savoiarde perché egli si rifiutò di far fuoco contro i suoi conterranei. Il più grave errore del Risorgimento italiano è stato non avere abbastanza fiducia nella possibilità repubblicana, nell’opzione che avrebbe fatto dell’Italia una delle prime nazioni libere e democratiche della storia e che avrebbe, con tutta probabilità, evitato l’insorgere di molte problematiche e divisioni storico-sociali che ancor oggi affliggono la nostra patria. L’incontro di Teano fu un errore madornale e i Savoia hanno ampiamente dimostrato, nel corso della storia italiana, di essere stati una vera e propria iattura per il nostro popolo. Una famiglia di regnanti vanesi e privi di prestigio internazionale, incapaci di governare e di guidare senza timore e con coraggio la rivoluzione liberale, liberista e libertaria italiana. E dire che nel BelPaese le menti eccelse non sono mai mancate, grandi pensatori e persone con le idee piuttosto chiare su come fare e cosa fare ci sono sempre state ma la famiglia reale sardo-piemontese ha dimostrato in varie occasioni, la più grave forse fu quella dell’8 settembre 1943 ma anche l’aver lasciato entrare il dittatore fascista non è da sottovalutare, di non essere capace di gesti d’amore nei confronti di chi avrebbe dovuto proteggere e che ha invece soltanto ingiustamente vessato e lasciato nella miseria con divisioni interne difficili da colmare.
Questa ricetta è ispirata agli ideali repubblicani, liberali e libertari espressi da Mazzini e Garibaldi che hanno animato tutta l’Italia infondendo forza e coraggio nei cuori degli italiani che, almeno durante il Risorgimento, si sono sentiti partecipi della costruzione della loro patria.

Troccoli pugliesi freschi
Olio extravergine di oliva
Pecorino melfitano
Acqua
Sale integrale siciliano
Origano siciliano
Scalogno o cipollina fresca
Peperoncino
Pomodori Piccadilly


Far scaldare acqua e olio con un pizzico di cipollina o scalogno e peperoncino in abbondanza senza esagerare. Aggiungere qualche pomodoro Piccadilly e far cuocere velocemente a fuoco vivace ma non troppo, condire con sale e origano, eventualmente coprire per pochi minuti così che l’olio diventi rosso e i pomodori rimangano abbastanza sodi. Nel frattempo cuocere la pasta in abbondante acqua bollente salata, scolare, saltare in padella e aggiungere pecorino melfitano grattugiato.