mercoledì 28 febbraio 2018

Spezzatino con finocchi, carote e anice stellato

Spezzatino con finocchi, carote e anice stellato

Con il freddo polare di questi giorni viene subito voglia di rintanarsi in casa e mangiare alimenti altamente calorici, quali, ad esempio una bella tazzona di cioccolata calda fumante con panna e biscotti, una zuppa calda molto speziata o un piattone di polenta calda fumante. Il freddo, però, può essere anche uno stimolo per svolgere attività all’aria aperta e bruciare, facendo attenzione a non raffreddarsi, i grassi accumulati durante l’inverno e le tensioni.
Questa ricetta è ispirata all’importanza dell’attività aerobica.

Spezzatino di manzo acquistato dal macellaio di fiducia
Vino bianco
Carote
Finocchi
Sale marino
Anice stellato
Bacche di ginepro
Acqua


Mettere a bagno la carne col vino e le verdure, dunque scolarla lasciando da parte il liquido di ammollo e le verdure, porla in pentola, sigillarla a fuoco medio, far evaporare l’acqua naturale di cottura, dunque aggiungere il liquido di ammollo e le verdure, portare a bollore, abbassare la fiamma, coprire, salare, cuocere a lungo a fuoco basso, quando tutto il liquido sarà evaporato, aggiungere l’acqua, portare a bollore, abbassare la fiamma e cuocere a lungo finché sarà ben cotto. 

martedì 27 febbraio 2018

Pizza tricolore con farine Abbondanza e di grano saraceno

Pizza tricolore con farine Abbondanza e di grano saraceno

L’Italia ha una storia lunga storia di contribuzioni alle istituzioni sovranazionali. Per una serie di motivi, è stata spesso capofila delle azioni politiche e lobbystiche internazionali per stimolare la creazione di tali organizzazioni. Senza arrivare necessariamente a Mazzini e Cattaneo, a Spinelli e Colorni, è bene ricordare le azioni più recenti per l’istituzione delle corti internazionali.
A fronte della notevole quantità di contributi economici, sociali, di sedi, servizi, etc. non v’è però una adeguata rappresentanza italiana, né dell’italiano in quanto lingua, in tali organizzazioni. Non c’è, in poche parole, un effettivo ‘ritorno’, anche in termini di presenza (e relativi stipendi), di prestigio internazionale per l’Italia che, essendo un Paese piuttosto benestante nel suo complesso ed essendo parte del G7 contribuisce, per l’appunto, in modo cospicuo.
Questa ricetta è ispirata all’importanza del riconoscimento del contributo individuale nel quadro delle attività internazionali.

Farina Abbondanza e farina di grano saraceno (proporzione: circa 10 mestoli ogni 4 mestoli)
Acqua tiepida
Lievito di birra, se fresco sciolto in acqua se secco con un pizzico di zucchero
Pomodori
Sale marino
Olio extravergine di oliva
Origano
Pecorino dolce
Capperi


Impastare le farine fino ad ottenere un impasto morbido ma non troppo, far lievitare. Stendere una sfoglia di meno di un centimetro, condire con pomodori lavati, tagliati a pezzettini e conditi con sale e olio, pezzettini di pecorino dolce, capperi e origano, infornare in forno ben caldo a 200°C o 220°C.

lunedì 26 febbraio 2018

Focaccia patate e rosmarino con farine di grano saraceno e Abbondanza

Focaccia patate e rosmarino con farine di grano saraceno e Abbondanza

Molti politicanti nostrani lamentano un fondamentale disinteresse da parte della cittadinanza per le questioni dibattute nelle campagne elettorali. Da molti anni, però, la politica nazionale e sovranazionale è spesso assente dalla provincia italiana, dai paesi e da quei piccoli e medi centri che costituiscono la forza e la ricchezza del Paese con il risultato che i cittadini hanno la sensazione di non potersi fidare, di non avere referenti politici con cui interloquire per le questioni più dirimenti nella vita quotidiana.
Questa ricetta è ispirata all’importanza della politica attiva.

Farina Abbondanza e farina di grano saraceno (proporzione: circa 10 mestoli ogni 4 mestoli)
Acqua tiepida
Lievito di birra, se fresco sciolto in acqua se secco con un pizzico di zucchero
Patate del Fucino o della Tuscia
Rosmarino
Olio extravergine di oliva
Sale iodato


Impastare le farine fino ad ottenere un impasto morbido ma non troppo, far lievitare. Stendere una sfoglia di meno di un centimetro in una teglia oliata o con cartaforno, farcire con uno strato pieno ma di patate sbucciate, lavate, tagliate julienne e salate, un rametto di rosmarino, coprire con un altro strato di impasto, più sottile, bucherellare col coltello, infornare in forno ben caldo a 200°C o 220°C.

domenica 25 febbraio 2018

Tasca di annurche e panforte cucciddata con farine di grano saraceno e Abbondanza

Tasca di annurche e panforte cucciddata con farine di grano saraceno e Abbondanza

Il lavoro creativo è spesso il motore propulsivo dell’economia senza il quale non vi sarebbe innovazione: il primo utensile, la prima lancia, il primo piatto, l’agricoltura, hanno avuto necessità di una qualche forma di creatività. Se non è così difficile immaginare che senza il lavoro di un designer non sarebbe possibile progettare un’automobile dal design moderno, potrebbe non essere immediato comprendere quanto sia importante tale attività nella sua complessità. Per ovviare a tali dimenticanze, a tali incomprensioni esiste, e sta sempre più diffondendosi, una branca del diritto internazionale specializzata nella tutela e protezione del lavoro intellettuale, dalle parole scritte al taglio di un abito.
Questa ricetta è ispirata alla fashion law.

Farina Abbondanza e farina di grano saraceno (proporzione: circa 10 mestoli ogni 4 mestoli)
Acqua tiepida
Lievito di birra, se fresco sciolto in acqua se secco con un pizzico di zucchero
Annurche
Panforte cucciddata (datteri, fichi secchi, noci, scorza di arancia candita)

Impastare le farine fino ad ottenere un impasto morbido ma non troppo, far lievitare. Stendere una sfoglia di meno di un centimetro in una teglia oliata o con cartaforno, farcire con un abbondante strato di mele tagliate sottilissime e qualche pezzetto di panforte cucciddata, coprire con un altro strato di impasto, più sottile, bucherellare col coltello, infornare in forno ben caldo a 200°C o 220°C.


sabato 24 febbraio 2018

Focaccia con grano saraceno

Focaccia con grano saraceno

La difesa e la tutela delle tipicità regionali è, insieme alle certificazioni che garantiscono determinati standard qualitativi e rispettosi dell’ambiente, un ottimo indicatore per scegliere cosa mettere in tavola.
Questa ricetta è ispirata ai consorzi di tutela.

Farina Abbondanza e farina di grano saraceno (proporzione: circa 10 mestoli ogni 4 mestoli)
Acqua tiepida
Lievito di birra, se fresco sciolto in acqua se secco con un pizzico di zucchero
Rosmarino
Timo


Impastare le farine fino ad ottenere un impasto morbido ma non troppo, far lievitare. Stendere una sfoglia di circa un centimetro, bucherellare con le dita, aggiungere timo e rosmarino, infornare in forno ben caldo a 200°C o 220°C.

venerdì 23 febbraio 2018

Riso integrale con pere e pecorino

Riso integrale con pere e pecorino

Cattiva maestra televisione è il titolo di un celebre libro del filosofo Karl Popper che viene spesso citato quando si parla di necessità di una maggiore attenzione ai contenuti trasmessi attraverso tale mezzo di comunicazione di massa.
Questa ricetta è ispirata all’importanza delle immagini nella costruzione dell’immaginario.


Riso integrale
Acqua
Sale iodato
Pecorino sardo
Pere


Mettere il riso in pentola, coprirlo con circa il doppio del volume di acqua, se necessario aggiungere acqua, a fine cottura aggiungere il pecorino tagliato a dadini e la pera sbucciata e tagliata a dadini.

giovedì 22 febbraio 2018

Zuppa delicata con pizzoccheri valtellinesi, noci e pecorino di Amatrice

Zuppa delicata con pizzoccheri valtellinesi, noci e pecorino di Amatrice

Molte volte è capitato di incontrare persone di tutte le età che invece di sorridersi e salutarsi, scambiare due chiacchiere, parlare del tempo o degli autobus in ritardo, dello spettacolo che si accingono a guardare o semplicemente del prezzo del latte e di ciò che accade in paese e nel Pianeta, preferiscono tenere la testa bassa a guardare un mondo virtualmente esistente in un qualche altrove, per lo meno nelle grandi città e nei luoghi in cui mancano punti e momenti di aggregazione reale.

Per sensibilizzare e far riflettere su questa questione è stata lanciata per oggi, 22 febbraio, l’iniziativa #sconnessiday, in occasione dell’uscita del film Sconnessi di Cristian Marazziti, con Fabrizio Bentivoglio, Ricky Memphis, Carolina Crescentini, Stefano Fresi ed Eugenio Franceschini, in cui una famiglia si trova in un luogo di montagna dove non è presente la connessione internet. L’intento della giornata è quello di far riavvicinare le persone, far sì che chiacchierino tra loro e non soltanto virtualmente e sensibilizzare l'opinione pubblica, famiglie, scuole e giovanissimi all'importanza della socializzazione.

Patate
Carote
Zucca butternut
Pizzoccheri bio della Valtellina I.G.P.
Pecorino dolce di Amatrice
Acqua
Timo fresco
Sale iodato
Olio extravergine di oliva


Sbucciare gli ortaggi, lavarli e tagliarli a dadotti e rondelle, metterli in pentola con acqua abbondante ma non troppa, così da ottenere una zuppa e non una minestra troppo lenta, salare e aggiungere il timo, far bollire a fuoco vivace, a metà cottura aggiungere i gherigli di noce spezzettati grossolanamente. Quando le patate saranno ben cotte, aggiungere i pizzoccheri, aggiustare di sale e continuare a cuocere a fuoco vivace. Mettere nei piatti  e condire con pecorino di Amatrice a dadini di circa mezzo centimetro e un filo d’olio a crudo.

mercoledì 21 febbraio 2018

Infornata con rape, topinambur e radicchio

 Infornata con rape, topinambur e radicchio

I giochi col pallone hanno sempre avuto una certa fascinazione per gli italiani anche se il moderno calcio è stato introdotto appena un secolo fa dai marinai inglesi. Nell’Ottocento il gioco che riscuoteva maggiori consensi popolari era la palla al bracciale qualcosa di simile al tennis in cui la ‘racchetta’ era costituita da un bracciale di legno con 105 punte. Per questo sport venivano costruiti degli stadi chiamati sferisteri, di cui il più famoso è quello di Macerata, attualmente utilizzato per concerti lirici e considerato da Luciano Pavarotti un vero e proprio teatro all’aperto con un’acustica, a suo dire, perfetta. Mentre le piazze e le strade europee si accendevano di ardore patriottico e irredentista, negli stadi, gli sferisteri appunto, gli italiani si infiammavano per le vittorie di un giocatore di pallone, il mazziniano Carlo Didimi. Figlio di un conte, nato a pochi chilometri da Recanati, a Treia, era coetaneo di Giacomo Leopardi, il quale lo immortalò proprio alla fine di quel 1821 che aveva messo a ferro e fuoco l’Europa nella canzone civile A un vincitore del pallone. Il ‘garzon bennato’, come veniva definito nella poesia leopardiana, era mazziniano e l’esortazione del suo amico, o quantomeno conoscente, era quella di utilizzare il proprio carisma anche per aiutare l’unità italiana. Didimi finì la sua carriera in gloria, in quanto venne bandito dagli sferisteri perché viziava il campionato: quando giocava lui vinceva sempre e non c’era più gusto ad assistere alle gare.
Leopardi e Didimi sembrano due lati di una stessa medaglia, due volti meravigliosi dell’Italia, casualmente immersi in un territorio ricco di storia e cultura, le Marche.
Questa ricetta è ispirata ai dualismi.  

Rape rosse
Rape bianche
Topinambur
Radicchio rosso
Radicchio verde
Noci
Sale integrale o gomasio
Olio extra vergine di olivaa


Sbucciare rape e topinambur, sciacquarli e tagliarli a dadini. Lavare il radicchio rosso e tagliarlo a listerelle. Sbucciare le noci e spezzarle in una granella piuttosto grossolana. Mettere tutto in una teglia lievemente oliata o con cartaforno, girare bene, salare poco, oliare leggermente. Infornare in forno ben caldo  180°C o 200°C. 

martedì 20 febbraio 2018

Insalata d’inverno con avocado

Insalata d’inverno con avocado

Da alcuni anni la consapevolezza dell’importanza del rispetto dell’ambiente per un’economia sostenibile ha cominciato ad ispirare le azioni politiche di governi e organizzazioni sovranazionali ma il discorso sull’ecologia si è sviluppato in tempi piuttosto recenti. Alla fine dell’Ottocento alcuni gruppi di intellettuali, tra cui quelli che si riunivano a Monte Verità, Ascona, Svizzera, avevano iniziato a porsi il problema del rapporto tra l’essere umano e l’ambiente in epoca di sviluppi tecnologici e industriali, praticando il vegetarianesimo. Nella seconda metà del Novecento in Italia Laura Conti, partigiana e senatrice portò con orgoglio la bandiera ecologista ponendo questioni che aprirono la strada a molti studi sulle questioni connesse all’ambiente.
Questa ricetta è ispirata alla via romana ciclopedonale dedicata alle donne, partigiane.

Finocchi
Avocado
Olio extravergine di oliva
Aceto balsamico Il Vecchio Antica Aceteria Pedroni
Noci macadamia


Pulire i finocchi, lavarli e tagliarli a listerelle. Sbucciare l’avocado e tagliarlo a dadotti, sbucciare le noci macadamia e pestarle per farne una granella grossolana. Condire con un filo d’olio e qualche goccia di aceto balsamico. 

lunedì 19 febbraio 2018

Zuppa con farro integrale dicocco, rape rosse e rosmarino

Zuppa con farro integrale dicocco, rape rosse e rosmarino

Vivere il proprio territorio è importante così come esplorare nuovi luoghi. Non sempre, però, vi sono sufficienti punti di aggregazione tali da consentire una effettiva e piacevole socializzazione. La sicurezza sociale è spesso garantita proprio dalla possibilità di una socializzazione libera e partecipata.
Questa ricetta è ispirata alla socializzazione.

Rape rosse
Rosmarino
Farro dicocco Demeter
Patate
Carote
Acqua
Sale integrale
Olio extravergine di oliva
Pecorino romano DOP

Sbucciare le carote, le patate e le rape, lavarle e tagliarle a dadotti, metterli in pentola, aggiungere acqua in modo tale da ottenere una zuppa e non una minestra troppo liquida, sale, rosmarino. Far bollire, quando le patate sono cotte aggiungere il farro, continuare a cuocere e aggiustare di sale. Condire con un filo di olio a crudo e pecorino grattugiato.


domenica 18 febbraio 2018

Spadellata di zucca butternut e rape rosse

Spadellata di zucca butternut e rape rosse

Il potassio è un minerale importantissimo per il corretto funzionamento del nostro organismo. Non essendo sintetizzato dal corpo umano è necessario, tranne in casi particolari, introdurlo inserendo nella dieta alcuni alimenti che possono aiutarne l’assimilazione, tra cui la zucca e i pomodorini secchi. Importante per la regolazione della pressione arteriosa, è necessario anche per il corretto funzionamento muscolare e per contrastare i crampi, tant’è che è spesso abbondante nelle diete degli sportivi. Interessante è anche la storia del nome chimico di tale minerale, noto agli antichi Greci e quindi agli Arabi che, come è accaduto per molta parte della cultura occidentale, hanno poi riportato la conoscenza scientifica verso la sponda Nord del Mediterraneo, attraverso la sponda Occidentale, el-andalusa.
Questa ricetta è ispirata all’importanza della conoscenza.

Rape rosse
Zucca butternut
Sale integrale
Timo
Olio extravergine di oliva
Semi di girasole
Pomodorini secchi

Sbucciare le rape e la zucca, tagliarle a dadotti. Far scaldare l’olio con il timo e i pomodorini secchi scolati e tagliuzzati, versare la zucca e le rape, salare. Se non si trovano le rape fresche è possibile utilizzare quelle già confezionate sciacquate e tagliate a dadotti, le rape fresche debbono essere messe in padella circa 10’ prima della zucca, quelle precotte circa 5’ dopo la zucca.


sabato 17 febbraio 2018

Insalatona di farro con verdure al forno e pecorino dolce

Insalatona di farro con verdure al forno e pecorino dolce

Una dieta bilanciata è particolarmente importante per mantenere l’equilibrio necessario al benessere. Il giusto apporto di proteine, vitamine, carboidrati e minerali è fondamentale.
Il cobalto è un minerale presente in natura e in molti organismi viventi che facilita l’assorbimento del ferro e stimola l’attività di alcune ghiandole endocrine. È parte della struttura della B12 e si trova in moltissimi alimenti, tra cui il radicchio.
Questa ricetta è ispirata ai minerali.

Radicchio rosso
Finocchi
Pomodorini
Zucca butternut
Carote
Sale integrale
Anice stellato
Olio extravergine di oliva
Rosmarino
Farro
Acqua
Pecorino dolce


Mettere a bagno il farro per una notte, lessarlo, scolarlo. Sbucciare le carote e la zucca, lavarle e tagliarle a dadini. Lavare il radicchio, tagliarlo a listerelle, pulire e lavare i finocchi, tagliarli a fette o listerelle, lavare i pomodori e tagliarli in quattro, sei o otto in base alla grandezza del pomodorino. Mettere il tutto in teglia, condire con poco sale e poco olio e un paio di stelline di anice stellato per una teglia di circa 35cm di diametro, e un ramettino di rosmarino. Unire il farro all’infornata e al pecorino tagliato a dadini, girare e servire anche tiepida o a temperatura ambiente. 

venerdì 16 febbraio 2018

Infornata di verdure con zucca butternut

Infornata di verdure con zucca butternut

In Francia i centri culturali sono parte integrante del tessuto urbano di qualunque municipalità. Non v’è paesello senza almeno uno di tali punti di aggregazione dove è possibile apprendere le arti, studiare, agire la cultura sin da giovanissimi. L’Europa unita ha eliminato i dazi doganali ma sembra non aver compreso l’importanza della presenza concreta nelle province, nei paeselli, in quei luoghi, insomma, dove si è affinata l’arte delle infinite variazioni, di quei dettagli di differenze che sono la ricchezza della cultura europea nel suo complesso.
Questa ricetta è ispirata all’importanza della cultura a tutte le età.

Radicchio rosso
Finocchi
Pomodorini
Zucca butternut
Carote
Sale integrale
Anice stellato
Olio extravergine di oliva
Rosmarino


Sbucciare le carote e la zucca, lavarle e tagliarle a dadini. Lavare il radicchio, tagliarlo a listerelle, pulire e lavare i finocchi, tagliarli a fette o listerelle, lavare i pomodori e tagliarli in quattro, sei o otto in base alla grandezza del pomodorino. Mettere il tutto il teglia, condire con poco sale e poco olio e un paio di stelline di anice stellato per una teglia di circa 35cm di diametro, e un ramettino di rosmarino. 

giovedì 15 febbraio 2018

Polpette vegetali con bieta e cicoria

Polpette vegetali con bieta e cicoria

L’Italia, nonostante una relativamente recente passione per il calcio, ha una lunga tradizione di eccellenze nelle attività sportive. La variegata conformazione del territorio e forse anche una certa testardaggine che sembrerebbe caratterizzare l’italianità sembrano essere terreno fertile per la pratica di molteplici sport nonostante le condizioni in cui versano generalmente gli impianti sportivi, specialmente comunali. In moltissimi comuni non è presente nient’altro che qualche centro privato ed eventualmente il campetto della parrocchia. Gli impianti sportivi, e i centri culturali, che sarebbero, insieme alle scuole, ai parchi pubblici e a piste ciclabili e pedonali, il primo punto per un’aggregazione civica consapevole e civile, sono spesso carenti nelle città e nelle province italiane. Ciò nonostante gli atleti italiani riescono ad arrivare spessissimo sui podi olimpici.
Questa ricetta è ispirata all’importanza di punti della socialità anche nella pratica dello sport.

Bieta
Cicoria
Patate
Pangrattato finissimo
Pangrattato grossolano
Sale integrale
Olive nere denocciolate
Olio extravergine di oliva


Lavare le patate e lessarle con tutta la buccia, lavare la cicoria e la bieta, lessarle, scolarle bene levando l’acqua in eccesso con la forchetta oppure strizzandole con le mani molto ben pulite. Sminuzzarle nel robot da cucina o con le forbici. Sbucciare le patate e porle in una terrina o in un’insalatiera, frangerle col passapatate o colla forchetta. Unire le verdure alle patate e alle olive nere denocciolate, sciacquate e tagliate a rondelle, salare e aggiungere olio. Con le mani fare delle palline del composto così ottenuto, aggiungendo pangrattato finissimo per addensare, non troppo altrimenti poi in cottura si seccano. Schiacciare leggermente le palline, passarle nel pangrattato grossolano, metterle in una teglia con cartaforno oppure oliata, infornare in forno ben caldo a 180°C o 200°C per il tempo necessario alla cottura. 

mercoledì 14 febbraio 2018

Tapas di polenta con bieta e pecorino

Tapas di polenta con bieta e pecorino

La scuola fu resa obbligatoria dall’esigenza di dare un’istruzione e delle possibilità a chiunque ma, a fronte di ripetute azioni in contrasto con il buon senso, la decenza, le basi dell’educazione ed in seguito alle reiterate dimostrazioni di scarsa quando non scarsissima voglia di studiare che spesso si trasforma in bullismo nei confronti di alunni maggiormente interessati all’apprendimento, la scuola dovrebbe espellere chi non ha voglia di studiare, apprendere, comportarsi in modo decente e far sì che gli arroganti ignoranti e presuntuosi lascino cortesemente le aule e la scuola. Il diritto ad apprendere è una cosa, tollerare i soprusi di arroganti imbecilli è un’altra.
Questa ricetta è ispirata a chi ha voglia di studiare e fare.

Polenta pronta o farina di semola, acqua e sale
Bieta
Acqua
Bieta
Pecorino dolce


Preparare la polenta nel metodo tradizionale e metterla in forma in una terrina, farla freddare, oppure tagliare quella già precotta in fette di circa 1 cm di spessore. Lavare accuratamente la bieta, lessarla, scolarla triturarla nel mixer insieme al formaggio. Posizionare le fette in una teglia con cartaforno versarvi sopra il composto, infornare in forno ben caldo a 180°C o 200°C.  

martedì 13 febbraio 2018

Tapas di avocado con carpaccio di vitellone e piretto

Tapas di avocado con carpaccio di vitellone e piretto

Con martedì grasso finisce il Carnevale e tutte le feste ridanciane collegate a questo periodo dell’anno.
Questa ricetta è ispirata alla fine di frizzi e lazzi.

Avocado
Carpaccio sottilissimo di vitellone acquistato dal solito macellaio
Cedro piretto non trattato
Aceto balsamico Antica Aceteria Pedroni di Modena
Limone


Marinare in succo di limone e scorza di piretto il carpaccio adeguatamente sfilettato in fettine piuttosto sottili. Sbucciare l’avocado, tagliarlo per il lato lungo in sei o in otto in base alla grandezza del frutto, aggiungere una fettina sottilissima di carpaccio e qualche goccia di balsamico. 

lunedì 12 febbraio 2018

Topinambur col rosmarino

Topinambur col rosmarino

Quest’anno ricorre il centosettantesimo anniversario delle Cinque giornate di Milano che, tra il 18 e il 22 marzo 1848, misero a soqquadro la città lombarda per liberare l’Italia dall’invasione austriaca. L’espressione ‘successe un Quarantotto’ è ormai entrata nel lessico familiare italiano e l’eroica resistenza milanese è celebrata e ricordata nei nomi delle vie e delle piazze in tutta la penisola ma forse non è ben delineato il ruolo che le donne svolsero in quel frangente, a partire da Luisa Battistotti Sassi che disarmò un plotone intero e guidò gli insorti con coraggio e competenza. Fu inoltre una disciplina acrobatica in cui si erano distinte proprio le donne, in particolare Eufrasia Bernardi e Elisa Garnerin, il pallone aerostatico, a forzare l’assedio austriaco e portare notizie dalla città alle campagne.
Questa ricetta è ispirata a donne e palloni.

Topinambur
Rosmarino
Olio extra vergine di oliva
Sale integrale


Bucciare il topinambur, lavarlo e tagliarlo a cubetti irregolari di circa un centimetro, scaldare appena appena l’olio con il rosmarino, versarvi il topinambur, salare, coprire, cuocere a fuoco medio basso, girare di quando in quando. 

domenica 11 febbraio 2018

Minestrone di febbraio

Minestrone di febbraio

Il Carnevale è quasi concluso, i bagordi festaioli con relativo consumo di dolci e dolcetti per l’occasione stanno per concludersi ed è ora di cominciare a pensare a depurare il corpo dagli eccessi alimentari. Frappe, castagnole e i vari dolcetti carnevaleschi stanno per lasciare il posto alle diete depurative e detossinanti. È pertanto importante ricominciare a camminare, fare attività fisica all’aperto, riequilibrare corpo e mente con yoga e discipline olistiche.
Questa ricetta è ispirata all’importanza di star bene.

Patate
Broccoli
Cicoria
Broccoletti
Cipolla
Carote
Topinambur
Olio extravergine di oliva
Sale integrale
Timo
Menta fresca
Citronella fresca
Semi di finocchio
Anice stellato
Zucca


Sbucciare i tobinambur, le patate, la zucca e le carote, lavare tutte le verdure, tagliarle a dadotti e listerelle metterle in pentola insieme agli aromi. Riempire con l’acqua, in abbondanza ma non eccessiva, salare e far cuocere. Servire con un filo di olio a crudo, eventualmente minestrina o crostini di pane. 

sabato 10 febbraio 2018

Zuppetta di febbraio

Zuppetta di febbraio

Riuscire ad affermarsi col proprio lavoro e ottenere il giusto riconoscimento economico e sociale è importante per poter essere nelle condizioni oggettive di produrre con la necessaria serenità. Molte persone hanno un carattere più o meno schivo, altre più espansivo e socievole ma in generale pressoché ciascuno ha piacere nello stare insieme a persone con cui si possa sentire a casa, in famiglia, tra amici.
Questa ricetta è ispirata all’importanza della socialità concreta e non virtuale.

Topinambur
Spinaci
Valeriana
Cicorietta da taglio
Carote
Pane oppure acqua e farina di farro
Olio extravergine di oliva
Porri
Sale integrale
Timo
Ginepro
Salvia
Acqua
Bieta
Fagioli Sor Checco

Mettere a bagno i fagioli la sera prima. Sbucciare i tobinambur e le carote, lavare tutte le verdure, tagliarle a dadotti e listerelle metterle in pentola insieme agli aromi e ad una parte di fagioli, non troppi. Riempire con l’acqua, senza eccedere, così da ottenere, a fine cottura, una minestra abbastanza densa. Lessare gli altri fagioli a parte. Quando la minestra è pressoché cotta e abbastanza densa, passare col passaverdure a mano circa un mestolo per quattro person di fagioli, aggiungere la purea alla zuppa, aggiustare di sale e far cuocere ancora un po’. Tostare il pane così da ottenere crostini ben croccanti oppure preparare degli gnocchetti, da cuocere direttamente nella zuppa per due o cinque minuti, impastando acqua e farina di farro, facendo budellini e dunque gnocchetti. Servire con un filo di olio a crudo ed eventualmente del formaggio grattugiato.


venerdì 9 febbraio 2018

Panbirraio con prosciutto cotto e salvia

Panbirraio con prosciutto cotto e salvia

La birra ha una storia tutta al femminile anche se negli ultimi tempi è stata spesso declinata al maschile. Appannaggio delle donne era la preparazione di quella che si considera essere l’antesignana della schiumosa bevanda già tra gli Assiri e i Babilonesi, nell’antico Egitto e nell’antica Roma. Il ‘monopolio’ femminile sulla produzione della birra si estese fino al basso Medioevo e soltanto in epoche relativamente recenti le tecniche di fermentazione della birra sono state svelate anche agli uomini.
Questa ricetta è ispirata all’importanza delle donne nell’agricoltura familiare

Farina (proporzione 1 kilo di bianca, 4 o 5 cucchiai di farro, 3 cucchiai di mais)
Farina di farro
Farina di mais macinata finemente
Lievito di birra (se secco aggiungere un paio di cucchiaini di zucchero)
Birra Wührer
Salvia
Prosciutto cotto


Impastare le farine col lievito, il prosciutto cotto fatto a pezzettini, la salvia lavata e spezzettata e la birra, far lievitare a lungo, dunque mettere in teglia un panetto alto circa 5 o 6 cm infornare in forno ben caldo a 180°C o 200°C. 

giovedì 8 febbraio 2018

Pan di pomodoro e rosmarino

Pan di pomodoro e rosmarino

La semplicità è spesso la risposta più efficace alla complessità anche perché è spesso il distillato stesso della complessità. La semplicità di un abito è un tratto distintivo dell’eleganza ma semplicità non vuol dire banalità o carenza di immaginazione, tutt’altro. Un broccato coloratissimo può essere ‘semplice’ eppure quanta complessità v’è anche soltanto nei fili di seta che compongono il velluto e i ghirigori giustapposti a creare un insieme armonioso.
Questa ricetta è ispirata all’eleganza.

Farina (proporzione 1 kilo di bianca, 4 o 5 cucchiai di farro, 3 cucchiai di mais)
Farina di farro
Farina di mais macinata finemente
Lievito di birra (se secco aggiungere un paio di cucchiaini di zucchero)
Rosmarino
Pomodori
Sale integrale
Olio extravergine di oliva
Acqua


Impastare le farine col lievito, i pomodori tagliati a pezzetti conditi con sale e olio, far lievitare a lungo, dunque mettere in teglia un panetto alto circa 5 o 6 cm infornare in forno ben caldo a 180°C o 200°C. 

mercoledì 7 febbraio 2018

Fagottelli di pan datterino con ripieno di panfortino cucciddata

Fagottelli di pan datterino con ripieno di panfortino cucciddata

“Non v’è uomo né donna, ma l’essere umano, l’essere nel quale, sotto l’aspetto d’uomo o di donna s’incontrano tutti i caratteri [come] due rami che movono distinti da uno stesso tronco” scriveva Giuseppe Mazzini, padre della Patria, nel 1860. Le sue parole oltre ad essere profetiche in questo particolare contesto sono particolarmente belle e fanno comprendere l’entità della grandezza del pensiero libertario mazziniano.
Questa ricetta è ispirata agli uomini femministi.

Farina (proporzione 1 kilo di bianca, 4 o 5 cucchiai di farro, 3 cucchiai di mais)
Farina di farro
Farina di mais macinata finemente
Lievito di birra (se secco aggiungere un paio di cucchiaini di zucchero)
Rosmarino
Datteri
Acqua
Per il ripieno:
Datteri
Fichi secchi
Scorza d’arancia
Noci

Tritare datteri, noci, fichi secchi e scorza d’arancia nel mixer. Lasciar riposare l’impasto nel frigo per qualche giorno. Impastare le farine col lievito, i datteri tagliati a listerelle e denocciolati, il rosmarino lavato e asciugato, far lievitare a lungo, dunque mettere in teglia panetti di circa 5 cm di diametro e 2 cm di spessore, farcire con un dadino di panfortino cucciddata, infornare in forno ben caldo a 180°C o 200°C.

martedì 6 febbraio 2018

Pan datterino con rosmarino

Pan datterino con rosmarino

I rapporti economico-commerciali tra sponda Sud e Nord del Mediterraneo sono stati spesso molto intensi e frequentissimamente forieri di innovazioni interessantissime e di rielaborazione del sapere accumulato fino ad un determinato momento da una società. La Sicilia offre notevoli esempi lampanti di tali interazioni ma quello che forse è più sorprendente e meno evidente è la continuità di relazioni intercorse tra mondo cosiddetto arabo ed el-andaluso e la Toscana.
Questa ricetta, rielaborazione veloce del panramerino, è ispirata alla conoscenza.

Farina (proporzione 1 kilo di bianca, 4 o 5 cucchiai di farro, 3 cucchiai di mais)
Farina di farro
Farina di mais macinata finemente
Lievito di birra (se secco aggiungere un paio di cucchiaini di zucchero)
Rosmarino
Datteri
Acqua


Impastare le farine col lievito, i datteri tagliati a listerelle e denocciolati, il rosmarino lavato e asciugato, far lievitare a lungo, dunque mettere in teglia un panetto alto circa 5 o 6 cm infornare in forno ben caldo a 180°C o 200°C. 

lunedì 5 febbraio 2018

Fagottelli di panbirraio con prosciutto cotto, olive e salvia

Fagottelli di panbirraio con prosciutto cotto, olive e salvia

La produzione di birra in Italia è relativamente recente, sebbene nell’antica Roma fosse nota una bevanda che si considera un antenato dell’attuale birra. La più antica fabbrica brassicola è la bresciana Wührer, attualmente acquisita da un altro storico marchio italiano, Peroni, e testimonia l’invadente e spesso mal tollerata presenza degli stranieri sul suolo patrio.
Questa ricetta è ispirata alle guerre irredentiste e alla Repubblica italiana.

Farina (proporzione 1 kilo di bianca, 4 o 5 cucchiai di farro, 3 cucchiai di mais)
Farina di farro
Farina di mais macinata finemente
Lievito di birra (se secco aggiungere un paio di cucchiaini di zucchero)
Birra Wührer
Salvia
Prosciutto cotto
Olive verdi


Impastare le farine col lievito, il prosciutto cotto fatto a pezzettini, la salvia lavata e spezzettata e la birra, far lievitare a lungo, dunque mettere in teglia panetti di circa 5 cm di diametro e 2 cm di spessore, guarnire con fettine di olive verdi, infornare in forno ben caldo a 180°C o 200°C. 

domenica 4 febbraio 2018

Patate al forno con pecorino dolce di Pienza

Patate al forno con pecorino dolce di Pienza

Cantare e suonare fa bene all’umore anche se a volte, quando diventa un lavoro, come tutti i mestieri creativi, ha necessità del giusto compenso economico e dell’adeguato riconoscimento autoriale.
Questa ricetta è ispirata ai diritti d’autore.

Patate del Fucino
Sale integrale
Rosmarino fresco
Olio extra vergine di oliva
Pecorino dolce di Pienza


Sbucciare le patate, lavarle, tagliarle, asciugarle e salarle nel canovaccio, metterle in teglia oliata, aggiungere olio e rosmarino, infornare in forno ben caldo a 180°C o 200°C farle cuocere, quindi tirarle fuori dal forno metterle in una teglia più piccola con pecorino grattugiato julienne. 

sabato 3 febbraio 2018

Tasca di panradicchio con ricotta e bieta coste

Tasca di panradicchio con ricotta e bieta coste

Il paradosso è, secondo la definizione Treccani una “affermazione, proposizione, tesi, opinione che, per il suo contenuto o per la forma in cui è espressa, appare contraria all’opinione comune o alla verosimiglianza e riesce perciò sorprendente o incredibile”. Utilizzato sin dall’antichità è spesso usato nelle scienze cosiddette ‘esatte’ e ne esistono di molte varietà. Paradossali sono le frasi pronunciate, facendo un esempio per assurdo, da un politicante condannato per frode fiscale, evasione, falso in bilancio che, dopo aver depenalizzato per legge i reati ascrittigli, chiede un inasprimento delle misure a contrasto dell’evasione durante la campagna elettorale, e contestualmente le affermazioni di un politico, quale è Justin Trudeau Primo Ministro del Canada, il quale ha l’abitudine di sorprendere con azioni paradossalmente interessanti, tra cui dire ai magnati dell’economia raggruppati al World Economic Forum di Davos che essere femministi e creare un’economia sostenibile per le comunità di riferimento è economicamente vantaggioso.
Questa ricetta è ispirata ai paradossi.

Radicchio tondo
Farina
Olio extravergine di oliva
Olive nere denocciolate
Pochissimo vino rosso Chianti o comunque secco e corposo circa un bicchiere per 2 kg di farina
Lievito di birra fresco
Lievito di birra secco
Pochissima acqua
Sale integrale
Ricotta
Bieta coste
Semi di girasole
Semi di zucca



Lavare il radicchio rosso, affettarlo a listerelline, metterlo nella padella in cui è stato appena scaldato l’olio a coprire il fondo, salarlo, coprirlo e girare, cuocerlo abbastanza, così da ottenere una consistenza non troppo soda, un po’ molliccia. Farlo freddare dunque porlo in un recipiente oppure al centro della fontanella di farina sulla spianatoia, mescolarlo con la farina, il lievito e le olive, quando l’impasto ha una consistenza abbastanza soda ma non troppo aggiungere al centro un po’ di vino, dunque continuare ad impastare fino ad ottenere una consistenza morbida ma soda e non appiccicaticcia, praticare alcuni tagli sulla superficie. Coprire e far lievitare almeno una notte, lavorare l’impasto con le mani oliate, stendere in una teglia oliata una sfoglia di circa mezzo centimetro, farcire al centro con la ricotta e le coste di bieta precedentemente lessate al dente, richiudere la tasca e i bordi. Infornare in forno ben caldo a 180°C o 200°C fino a cottura.

venerdì 2 febbraio 2018

Focaccia di panradicchio con ricotta e speck


Focaccia di panradicchio con ricotta e speck

Prendere una buona tazza di caffè, un cappuccino schiumoso, una granita memorabile, un prosecco squisito comodamente seduti in un bar con arredamento creato da artigiani italiani su una piazza ricca di storia, monumenti e cultura è una prerogativa dell’essere italiani, uno tra i privilegi del conoscere il BelPaese. Visto e considerato che può valere la pena di prendere un aereo, pagare un albergo e fare shopping tra le vie cittadine soltanto per trascorrere un week-end a svolgere tali attività ricreative, sarebbe auspicabile garantire che in tali piazze o lungolaghi o lungomari o terrazze su montagne e colline di tale bellezza da essere iscritti nel patrimonio UNESCO ci sia un livello qualitativo adeguato alla bellezza del luogo.
Mangiare un cornetto surgelato o bere un prosecco così così di fronte al duomo di Firenze, ad esempio, seppur servito con gentilezza da manuale, oppure un gelato di scarsa qualità a Campo de’ Fiori a Roma dovrebbe essere qualcosa di inaccettabile, così come lo è alzare i prezzi in modo assurdo e arbitrario.
Questa ricetta è ispirata ad una granita di mandorle strepitosa nella città di Archimede.

Radicchio tondo
Farina
Olio extravergine di oliva
Olive nere denocciolate
Pochissimo vino rosso Chianti o comunque secco e corposo circa un bicchiere per 2 kg di farina
Lievito di birra fresco
Lievito di birra secco
Pochissima acqua
Sale integrale
Ricotta
Speck


Lavare il radicchio rosso, affettarlo a listerelline, metterlo nella padella in cui è stato appena scaldato l’olio a coprire il fondo, salarlo, coprirlo e girare, cuocerlo abbastanza, così da ottenere una consistenza non troppo soda, un po’ molliccia. Farlo freddare dunque porlo in un recipiente oppure al centro della fontanella di farina sulla spianatoia, mescolarlo con la farina, il lievito e le olive, quando l’impasto ha una consistenza abbastanza soda ma non troppo aggiungere al centro un po’ di vino, dunque continuare ad impastare fino ad ottenere una consistenza morbida ma soda e non appiccicaticcia, praticare alcuni tagli sulla superficie. Coprire e far lievitare almeno una notte, lavorare l’impasto con le mani oliate, stendere in una teglia con carta forno l’impasto di circa 1 cm. Tagliare lo speck a listerelline, porle in una padella antiaderente a temperatura ambiente, metterla sul fornello a fiamma bassissima fino a farlo diventare croccante senza bruciacchiarlo, farlo intiepidire e aggiungere alla ricotta, stendere uno strato di circa 2cm di condimento sulla sfoglia e richiudere i bordi. Infornare in forno ben caldo a 210°C o 230°C fino a cottura.

giovedì 1 febbraio 2018

Tapas vegane di pan di radicchio con avocado

Tapas vegane di pan di radicchio con avocado

Nel Risorgimento un ruolo importante è stato svolto dagli italiani di religione ebraica. Uno tra i più simbolici atti dell’irredentismo italiano fu compiuto proprio da un ebreo, il Capitano Giacomo Segre, il quale, incurante per ovvi motivi della scomunica lanciata da Pio IX sparò la prima cannonata sulle mura, a pochi passi da Porta Pia e, con buona pace di quel pontefice e di quei cardinali che Nino Bixio avrebbe volentieri, stando alle parole del Papa, gettato nel Tevere Roma divenne italiana.
Questa ricetta è ispirata alla bellezza della pace.

Radicchio tondo
Farina
Olio extravergine di oliva
Olive nere denocciolate
Pochissimo vino rosso Chianti o comunque secco e corposo circa un bicchiere per 2 kg di farina
Lievito di birra fresco
Lievito di birra secco
Pochissima acqua
Sale integrale
Semi di zucca
Semi di girasole
Avocado


Lavare il radicchio rosso, affettarlo a listerelline, metterlo nella padella in cui è stato appena scaldato l’olio a coprire il fondo, salarlo, coprirlo e girare, cuocerlo abbastanza, così da ottenere una consistenza non troppo soda, un po’ molliccia. Farlo freddare dunque porlo in un recipiente oppure al centro della fontanella di farina sulla spianatoia, mescolarlo con la farina, il lievito e le olive, quando l’impasto ha una consistenza abbastanza soda ma non troppo aggiungere al centro un po’ di vino, dunque continuare ad impastare fino ad ottenere una consistenza morbida ma soda e non appiccicaticcia, praticare alcuni tagli sulla superficie. Coprire e far lievitare almeno una notte, lavorare l’impasto con le mani oliate, stendere in una teglia con carta forno l’impasto di circa 3 cm, praticare fori con le dita e con la forchetta, cospargere la parte superiore con semi di zucca e di girasole e un filo d’olio. Infornare in forno ben caldo a 190°C o 210°C fino a cottura, quindi accendere il grill e far dorare ben bene per un paio di minuti. Farlo intiepidire, possibilmente tagliandolo al centro per far evaporare il vapore, dunque tagliare delle fettine e aggiungere avocado tagliato in fette di circa 1cm.