domenica 28 febbraio 2016

Ravioloni con cicoria e gorgonzola Croce dolce



La domenica in Italia è, o forse è meglio dire, sarebbe il giorno in cui si riposa e si sta in famiglia, coccolandosi e mangiando prelibatezze fatte in casa. Tra i piatti della domenica di certo si annoverano le paste ripiene, i ravioli, i tortelli, le paste al forno. In questa ricetta si unisce la delicatezza del gorgonzola Croce dolce con la freschezza della cicoria in un'insieme squisito e insolito.

Uova
Farina
Gorgonzola Croce dolce
Cicoria
Acqua
Sale
Olio extravergine di oliva
Pangrattato

Lavare abbondantemente e lessare in acqua salata la cicoria, farla scolare bene ed eventualmente strizzarla, tritarla nel robot da cucina con il gorgonzola, un po' di sale e un filo d'olio, se l'impasto risulta troppo lento aggiungere del pangrattato. A parte fare la sfoglia con uova e farina, passarla nella macchinetta per la pasta fino al terzultimo buco, riempire abbondantemente e poi chiudere con la rotellina. Lessare in abbondante acqua salata e condire con olio e pecorino romanesco o Parmigiano Reggiano della Latteria Sociale di Beduzzo Inferiore.

martedì 23 febbraio 2016

Pappa al pomodoro con rosmarino, parmigiano e stracciatella di bufala


La pappa al pomodoro è una specie di zuppa toscana che ha radici antichissime e tante versioni quante sono le famiglie che la preparano. Questa ricetta unisce suggestioni toscane con ingredienti abruzzesi e laziali con uno sguardo alla tradizione campana in un insieme armonico e gustoso.

Pane raffermo
Olio extravergine di oliva Sabina D.O.P. o di sasso dei Monti Lucretili
Aglio rosso di Sulmona
Peperoncino
Rosmarino fresco
Pomodori dell'orto conservati o passata di pomodoro Mutti o pelati Graziella
Sale
Acqua
Cipollina ramata di Cannara
Zucchero Zefiro
Parmigiano Reggiano della Latteria Sociale di Beduzzo Inferiore
Stracciatella di bufala freschissima

Preparare un soffritto leggero con poca cipolla tagliata sottilissima, uno spicchio d'aglio tritato, rosmarino, olio e acqua; aggiungere pomodoro o passata, aggiungere acqua in base all'acquosità del pomodoro, salare e aggiungere un pizzico di zucchero per togliere l'acidità, far cuocere, se i pomodori sono a pezzetti o pelati, passare con il passaverdura a mano. A parte tagliare a pezzi grossi il pane di qualche giorno prima, farlo indurire nel forno caldo, tirarlo fuori dal forno prima di farlo arrivare al marroncino, poi preparare in una pentola sufficiente a contenere la pappa al pomodoro, un soffritto con olio, aglio fresco tritato, peperoncino abbastanza, non eccessivo ma deciso, far tostare il pane a pezzi grossi nell'olio aromatizzato, aggiungere il sugo precedentemente preparato e acqua in base alla densità, così da far bollire per qualche minuto il pane facendolo diventare una pappa soda, non troppo molliccia né troppo dura, da cucchiaio. Aggiungere a fine cottura la stracciatella, far sciogliere ma non troppo, e il Parmigiano, servire caldo con un filo di olio a crudo.

domenica 21 febbraio 2016

Ravioli ripieni di fagioli zolfini con sugo al rosmarino

Non sempre si ha voglia di mettersi in cucina e preparare tutto a mano, qualche volta capita di essere tentati da qualche piatto pronto insolito nel banco frigo del supermercato, ad esempio i ravioli vegani con creme di legumi prodotti da Arte Pasta Senese, un'azienda di Monteriggioni, a pochi chilometri da Siena. 
Per chi conosce il Chianti senese, Monteriggioni è quel piccolo paese racchiuso tra mura rotonde che si erge appena a Nord del capoluogo toscano, andando verso Colle Val d'Elsa. Certamente la zona ha delle eccellenze e vanta una lunga tradizione di attenzione allo sviluppo sostenibile che invogliano a provare i prodotti lì preparati, se poi alle ricette tradizionali si unisce anche una ricerca per il recupero di antichi sapori con l'innovazione nel campo alimentare quale può essere la tendenza ormai sempre più diffusa a stili di vita naturisti, quali quello vegano, la tentazione si concretizza in acquisto nel carrello della spesa. 
Quest'anno è l'anno internazionale del legume secco e la pasta fresca italiana offre sempre degli ottimi spunti di creatività, per cui desta curiosità l'iniziativa di creare un formato speciale con legumi tipici e un po' particolari, quali quelli con ripieno di cecino rosa, prodotto soltanto in alcuni campi nella provincia di Firenze, e i ravioli cuor di zolfini, anche detto 'fagiolo del cento' perché seminato il centesimo giorno dell'anno, prodotto nella campagna aretina in quantità adatte alla piccola distribuzione e particolarmente digeribile.
Il raviolo con cecino rosa esalta probabilmente le sue caratteristiche con un soffritto di aglio, olio e rosmarino, quelli con fagioli zolfini sono decisamente gustosi con un sugo con rosmarino.

Ravioli cuor di zolfino Arte Pasta Senese
Olio extravergine di oliva
Pomodoro in bottiglia o passata Mutti 
Aglio 
Cipolla 
Sale
Zucchero
Rosmarino
A piacimento parmigiano o pecorino
Acqua

Preparare il sugo con un piccolo soffritto di aglio, olio, cipolla e rosmarino, aggiungere il pomodoro, salare e aggiungere un pizzichino di zucchero per togliere l'acidità. A parte cuocere i ravioli in abbondante acqua salata, scolare, condire ed eventualmente spolverare con un parmigiano e/o pecorino. 

sabato 20 febbraio 2016

Teglia di rape, broccoletti e pecorino



L'inverno è nel pieno della sua espressione e già i primi accenni di primavera sembrano voler bussare alla porta delle stagioni. Il mandorlo ha schiuso il suo profumo bianchissimo e la mimosa, a causa del caldo eccezionale, ha deciso di inondare di soffici nuvolette gialle giardini e strade un mese prima del previsto. Nei mercati ortofrutticoli cominciano già a spuntare le primizie delle festività pasquali ma rape e broccoletti si trovano con facilità.

Rape
Olio extravergine di oliva
Broccoletti
Acqua
Sale
Cacio pecorino
Aglio
Peperoncino

Pulire e lavare i broccoletti, cuocerli al vapore al dente, sbucciare le rape e tagliarle in fette di circa un centimetro di spessore. In una padella larga antiaderente far scaldare aglio, olio e peperoncino, adagiarvi le fette di rapa, salare un po', far cuocere a fuoco basso e coperto, girare di quando in quando. Oliare una teglia, mettere uno strato di rape, uno di broccoletti, un filo d'olio, formaggio di pecora non troppo stagionato a fettine sottilissime tagliate col pelapatate, altro strato di rape, altro strato di broccoletti e formaggio. Mettere in forno già caldo a 180°-200°C per far gratinare e amalgamare i sapori. Servire tiepido.

venerdì 19 febbraio 2016

Cestini di patate del Fucino con agretti e crema di Parmigiano



Gli agretti, o barba di frate, sono la classica verdura che fa pensare alla primavera e alle festività pasquali. Nel 2016 la Pasqua sarà bassa e già si cominciano a scorgere nei banchi ortofrutticoli le primizie di questa pianta dalle tipiche foglie aghiformi lunghe e morbide, ricca di sali minerali e ferro. Ottima per depurare l'organismo e riprendere gli elementi nutritivi per affrontare il cambio di stagione, può fornire ispirazioni per ricette particolari con nuovi abbinamenti e spunti per un pranzo pasquale insolito.


Patate del Fucino, meglio se novelle
Agretti
Parmigiano Reggiano della Latteria Sociale di Beduzzo Inferiore
Latte di alpeggio
Olio extravergine di oliva
Acqua
Sale
Limone


Pulire bene gli agretti togliendo ad uno ad uno la parte dura sentendola con le dita, metterli in acqua e sciacquarli abbondantemente, cuocerli al vapore. Lavare e asciugare le patate, l'ideale sarebbero le precoci novelle con la buccia sottile, bucherellare lievemente sulla superficie e mettere in una teglia con un filo d'olio in forno caldo a 180°-200°C fino a cottura. Se le patate non sono novelle infornarle al cartoccio. Preparare a parte la crema di parmigiano, e, a parte, condire gli agretti con olio, sale e una leggerissima spruzzata di limone immediatamente prima di servire in tavola altrimenti il limone si ossida. Togliere le patate dal forno, lasciarle raffreddare un po', aprire le patate dal lato lungo in alto, condire l'interno con olio, sale e crema di parmigiano. Coprire con un ciuffetto di agretti conditi e fiocchi di scorza di limone grattugiato.

giovedì 18 febbraio 2016

Maccheroni centinara con salsicce di Genzano e broccoletti



I maccheroni 'a centinara', 'a centonara' o 'a cento' sono uno tra i prodotti tradizionali della cucina di Mentana, un paese a pochi chilometri da Roma dove le ricette si tramandano ancora di generazione in generazione. La pasta a base di acqua e farina è declinabile in moltissime versioni, notissimi gli strozzapreti nella versione lunga o corta, e ancor di più le orecchiette pugliesi, ogni luogo ha la sua forma che si abbina alla perfezione con la cucina locale. Questa ricetta combina la delicatezza della pasta con il broccoletto rafforzandone il sapore con la corposità della saporita salsiccia della tradizione norcina di Genzano.


Acqua
Farina sabina
Olio extravergine di oliva
Salsiccia di Genzano
Broccoletti romaneschi
Sale
Aglio rosso di Sulmona
Peperoncino
Pecorino romanesco o Parmigiano Reggiano della Latteria Sociale di Beduzzo Inferiore


Preparare i maccheroni a centinara con la tradizionale preparazione, quindi impastare acqua e farina fino ad ottenere un impasto sodo ma non duro né gommoso, lavorare ad uno ad uno piccoli budellini con un diametro tra 0,5 e 0,8 centimetri e di lunghezza all'incirca tra i 10 e 20 cm. A parte pulire accuratamente, lavare bene e cuocere al vapore i broccoletti, ripassarli con aglio, olio e peperoncino, non troppo aglio e non troppo peperoncino. Mettere a bollire una grande pentola d'acqua salata, a parte mettere le salsicce sbriciolate in una pentola fredda, far rosolare a fuoco medio, aggiungere quasi subito i broccoletti ripassati, quando il condimento è pronto mettere a lessare la pasta, scolarla con il colino per gli gnocchi e ripassare in padella. Servire con una spolveratina di formaggio o di pepe macinato fresco.

mercoledì 17 febbraio 2016

Risotto con finocchi e Aceto Balsamico di Modena



L'Italia è quel Paese in cui se qualcuno decide di 'sprecare' il vino per fare l'aceto beh, quello non potrà essere un aceto qualunque, sarebbe troppo poco 'italiano', quindi bisognerà creare l'aceto per eccellenza, talmente buono, particolare, unico che non ve n'è eguali in tutto il Pianeta. In primo luogo limitarsi ad immaginare un semplice condimento per l'insalata quando si può creare un distillato adatto a qualunque alimento sarebbe decisamente poco appropriato, ecco allora che, nella terra del Lambrusco, territorio di motori e di cibo buono, di aspiranti cow-boys e sceriffi, di arte e di passioni politiche, che però non possono rovinare un buon pasto, viene inventato l'aceto balsamico. Il nome farebbe pensare ai rimedi contadini per guarire i malanni invernali eppure l'aceto di Modena, nella versione Balsamico Tradizionale, distillato in apposite botti di legni aromatici per almeno venticinque anni con risultati a dir poco sorprendenti, o Balsamico, preparato con mosto cotto e invecchiato 'soltanto' tra i dieci e vent'anni, è semplicemente uno tra gli ingredienti più elaborati della cucina italiana. Questa ricetta ne esalta il sapore in un abbinamento con la delicatezza del risotto Carnaroli dalla Maremma Toscana, i finocchi, il Parmigiano Reggiano con latte d'alpeggio, l'olio extravergine di oliva.

Riso Carnaroli della Maremma Toscana
Finocchi
Parmigiano Reggiano della Latteria Sociale di Beduzzo Inferiore
Timo citronella
Semi di finocchio
Anice stellato
Sale
Olio extravergine di oliva 
Cipollina ramata di Cannara
Acqua
Aceto balsamico di Modena di aceteria modenese


Far bollire una pentola con acqua, semi di finocchio, anice stellato, timo citronella un pizzico di sale. In una padella larga fare un soffritto con acqua, olio, cipollina ramata di Cannara, aggiungere i finocchi lavati e tagliati a fettine, salare lievemente, aggiungere il riso, tostare, aggiungere un pizzico di sale, aggiungere un paio di mestolate di acqua bollente aromatizzata con i semi di finocchio, l'anice stellato e il timo citronella, girare e aggiungere acqua bollente aromatizzata pian piano fino a cottura. Aggiungere il Parmigiano grattugiato e girare bene, aggiungere nel piatto alcune gocce di aceto balsamico. 

martedì 16 febbraio 2016

Fusilli con trota iridea affumicata, fiocchi di limone e Oban


La trota iridea affumicata è perfetta per iniziare la settimana quaresimale e disintossicare il corpo dai grassi accumulati durante le feste natalizie e i bagordi carnevaleschi. Da un punto di vista nutrizionale è un alimento ottimale per un buon apporto di omega3 e sali minerali, la trota iridea riesce inoltre a vivere soltanto in zone con scarso inquinamento e si trova perfettamente a suo agio tra i gelidi fiumi della Danimarca. Questa ricetta è un segnale di fumo che dalle fredde terre danesi si unisce alle salmastre suggestioni della costa scozzese per tuffarsi nel calore mediterraneo dei fusilli, unendosi alla freschezza del limone e dell'olio extravergine italiano.

Trota iridea affumicata Arctic
Fusilli Voiello
Olio extravergine di oliva Sabina D.O.P.
Prezzemolo fresco
Oban invecchiato almeno 14 anni
Scorza di limone non trattato
Acqua
Sale
Pepe nero o Parmigiano in base ai gusti

Spezzettare le fette di trota iridea affumicata in una padella vulcanica o antiaderente con olio e fiocchi di scorza di limone, a parte far bollire l'acqua della pasta, contestualmente a quando si butta la pasta nell'acqua salata, accendere il fuoco medio-basso sotto la padella, far soffriggere leggermente, aggiungere poi un bicchiere di acqua con qualche goccia di Oban, far evaporare l'alcool, se il liquido si asciuga aggiungere un po' di acqua di cottura della pasta e, poco prima di servire, il prezzemolo, scolare i fusilli, ripassarli in padella e servire in tavola con una spruzzatina di pepe nero appena macinato oppure con una spolveratina di Parmigiano Reggiano della Latteria Sociale di Beduzzo Inferiore.

lunedì 15 febbraio 2016

Teglia di Witlof e Feta


L'indivia belga, o witlof, è una di quelle verdure che si trovano quasi sempre nei banchi frigo dei supermercati e vengono spesso utilizzate per aggiungere un po' di sapore all'insalata o al pinzimonio. Eppure cotta è squisita, ed è un'ottima base per teglie al forno in abbinamento alla feta o alla pizza.

Indivia belga Witlof
Olio extravergine di oliva Sabina D.O.P. o di sasso dei Monti Lucretili
Sale
Feta
(eventualmente qualche pezzettino di fungo champignon)
Sesamo biologico o Gomasio

Lavare e tagliare a fette oblunghe l'indivia belga witlof, disporle su una teglia oliata a coprire il fondo, aggiungere Feta greca D.O.P. sbriciolata, a piacere qualche pezzettino di fungo champignon fresco, poco sale oppure Gomasio, un filo d'olio extravergine, preparare un altro strato e poi cospargere con sesamo biologico o Gomasio. Infornare in forno già caldo a circa 200°C per meno di 20'.

domenica 14 febbraio 2016

Muscolo in umido con bieta e patate



Il lesso o bollito è uno tra i modi più tradizionali di cuocere la carne, così da farla risultare morbida e leggera. Spesso si unisce alla cottura in umido la preparazione di un brodo oppure si può più semplicemente aggiungere patate e verdure per ottenere un secondo gustoso e non eccessivamente pesante.

Bieta
Patate
Olio extravergine di oliva
Aglio rosso di Sulmona
Cipollina ramata di Cannara
Birra Alpen 7 Plato
Patate del Fucino o del viterbese
Muscolo di bovino adulto
Pepe bianco
Pepe Nero
Sale
Acqua

Lavare la bieta, sbucciare e lavare le patate, tagliarle a pezzi. Far rosolare un filo d'olio con cipolla, aglio, bieta e la carne, sigillare il muscolo e poi aggiungere birra, acqua patate, sale, pepe. Far cuocere a fuoco medio-basso.

sabato 13 febbraio 2016

Castagnole al forno con sciroppo d'acero



Il martedì grasso è l'ultimo giorno di bagordi prima della Quaresima, vi sono però, alcune città e paesi italiani in cui i festeggiamenti si prolungano, il Carnevale Ambrosiano di Milano si conclude il sabato immediatamente precedente la prima domenica di Quaresima, la leggenda narra che il vescovo di Sant'Ambrogio non riuscì ad arrivare in tempo per la celebrazione delle Ceneri e quindi le festività vennero spostate, anche se è storicamente più probabile la versione che rintraccia tale 'prolungamento' in antichi rituali e celebrazioni precedenti il cattolicesimo. Molto interessante anche la versione del Carnevalone Liberato di Poggio Mirteto, che riguarda soltanto il comune nella provincia di Rieti e non tutta la Diocesi Sabina-Poggio Mirteto e trae origine dalle lotte del Risorgimento e segna la liberazione di Poggio Mirteto dallo Stato Pontificio. Il Carnevale Liberato venne proibito durante il fascismo per rendere omaggio ai Patti Lateranensi e ripristinato poi nel 1977 con tratti fortemente anti-clericali. Per non far torto a nessuno, questa ricetta unisce la tradizione di una tipicità carnevalesca con la sobrietà della cottura al forno e cerca di mettere d'accordo osservanti di tutte le religioni, atei e agnostici con il prodotto più multiculturale cui si possa pensare, il canadesissimo sciroppo d'acero.

Latte
Farina
Uova
Lievito Pane Angeli
Zucchero
Sciroppo d'acero

Impastare uova, farina, latte, zucchero, lievito a formare un impasto più morbido ma simile a quello della pasta all'uovo, fare budellini di circa 1cm e tagliare dadini, mettere in una teglia piatta con una spennellata d'olio, fare una crocetta sulla superficie e infornare in forno caldo, condire con sciroppo d'acero e zucchero.

venerdì 12 febbraio 2016

Arancini piccanti con alicette



Gli arancini rossi senza sugo di carne sono buonissimi ma effettivamente un po' di grasso tipico della preparazione della tradizionale salsa di pomodoro col muscolo rende l'arancino più morbido. Questa ricetta è adatta a chi ama i gusti forti, il peperoncino piccante di Calabria, il sugo deciso e le alici.


Riso originario
Sugo piccante con muscolo
Olio extravergine di oliva di sasso Tiburtino o Sabina D.O.P.
Alici sottolio
Burro
Uova da allevamento a terra
Pangrattato


Lessare il riso in abbondante acqua salata un tempo minore rispetto a quello di cottura, raffreddarlo sotto l'acqua fredda, condirlo con sugo piccante con muscolo, in una terrina mescolare olio extravergine con la crema di peperoncino piccante e versare nel riso, mescolare bene, creare le tipiche pallette da arancino e all'interno mettere un pezzetto di alice e un tocchetto di burro, passare nell'uovo, nel pangrattato e cuocere in forno o friggere in abbondante olio.

giovedì 11 febbraio 2016

Sugo piccante con muscolo



Il sugo col muscolo è una tra le ricette più classiche per la preparazione di fettuccine e lasagne nel Centro Italia, la variazione piccante e dal sapore più deciso può essere un modo per accontentare anche i palati abituati a gusti più decisi.


Cipollina ramata di Canara
Olio extravergine di oliva della Sabina o dell'area Tiburtina
Vino rosso della Cooperativa del Chianti Classico di Colle Val D'Elsa
Latte biologico di montagna Milk
Pomodori pelati Graziella
Peperoncino
Pepe bianco appena macinato
Sale
Acqua


Fare un soffritto con peperoncini sbriciolati, cipolline, due o tre, e sigillare il muscolo di bovino adulto, aggiungere il vino rosso e sfumare, far cuocere fino a che il vino è stato completamente assorbito, aggiungere del latte per ammorbidirlo facendo attenzione a non farla raggrumare, salare poco e pepare, quando il liquido sarà completamente assorbito, aggiungere i pomodori pelati, l'acqua un pizzico di sale, far cuocere dapprima a fuoco vivacissimo e poi medio.

mercoledì 10 febbraio 2016

Mini-arancini bianchi burro e parmigiano




Nel primo giorno di Quaresima, il mercoledì delle Ceneri, i cattolici osservanti si astengono dal mangiare carne e praticano il digiuno ecclesiastico che prevede uno spuntino alla mattina e alla sera e un pasto frugale. Gli arancini sono un'ottima soluzione per qualunque evento, una festicciola tra amici o una riunione di famiglia, squisiti nelle tradizionali versioni al burro con piselli e ragù o con il pomodoro e il ragù, sono perfetti anche con sapori più delicati e senza carne. I mini arancini sono sfiziosità da presentare in tavola quale antipasto o per una merenda un po' particolare e sono un pasto perfetto per il giorno delle Ceneri. In quelli burro e parmigiano la genuinità degli ingredienti è fondamentale, essendo delicatissimi, il sapore cambia radicalmente.

Riso originario
Latte di montagna biologico Milk
Parmigiano della Latteria Sociale di Boduzzo Inferiore
Burro a tocchetti
Uova
Pangrattato

Lessare brevemente il riso in abbondante acqua salata così che non scuocia con la seconda cottura in forno o nell'olio bollente, condire con la crema di parmigiano lenta, creare palline un po' più grandi di una noce, inserirvi un tocchetto di burro di circa 1cm, e un tocchetto di parmigiano di eguale grandezza.

martedì 9 febbraio 2016

Castagnole fritte senza alcool



Le castagnole sono uno tra i dolci più tipici della tradizionale carnevalesca italiana, anche se pare abbiano una origine romagnola. Soffici e gustose, sono piccole bombe ipercaloriche, rese più lievi dalla presenza di alcool che ne permette una lievitazione maggiore, non sempre è però possibile ingerire sostanze alcoliche e una buona, anche se non perfetta, alternativa è aggiungere del latte.


Latte
Farina
Uova
Lievito Pane Angeli
Zucchero
Olio per friggere


Impastare uova, farina, latte, zucchero, lievito a formare un impasto più morbido ma simile a quello della pasta all'uovo, fare budellini di circa 1cm e tagliare dadini da immergere nell'olio bollente e poi passare nello zucchero.



lunedì 8 febbraio 2016

Sugo con muscolo e aglio di Sulmona




'Se febbraru nun febbrareggia, marzo e abbrile areppareggia', recita un proverbio mentanese, in cui si esprime tutta la saggezza popolare sulle questioni climatiche. In italiano si può tradurre 'se a febbraio non fa freddo, marzo e aprile saranno gelidi' e quest'anno sembra non dar torto alla cultura popolare, per cui è bene cercare di correre ai ripari dai malanni stagionali con i rimedi naturali, quali un bel pasto caldo e l'aglio di Sulmona. Questo sugo unisce le tradizioni laziale e abruzzese in una ricetta perfetta per gli ultimi bagordi festivi prima della Quaresima.


Aglio rosso di Sulmona
Cipollina ramata di Cannara
Olio extravergine di oliva
Pelati Graziella
Acqua
Sale
Origano siciliano
Muscolo


Fare un soffritto con olio extravergine di oliva, un filo d'acqua, aglio di Sulmona tagliato sottilissimo, e sigillare il muscolo di bovino adulto, aggiungere i pomodori pelati, l'acqua sale e pepe, far cuocere dapprima a fuoco vivacissimo e poi medio.

domenica 7 febbraio 2016

Arancini bianchi burro e salsa di noci


L'inverno è la stagione adatta alla frutta secca, le noci, tanto utili per il corretto funzionamento del cervello, sono uno tra i sapori caratteristici della stagione fredda, di questo freddo che si è fatto tanto aspettare e che pare si stia abbattendo sugli alberi che, pregustando il tepore primaverile, stavano già schiudendo le loro coloratissime ali floreali.


Riso originario
Latte di montagna biologico Milk
Parmigiano della Latteria Sociale di Boduzzo Inferiore
Salsa di noci Giovanni Rana
Uova allevate a terra
Pangrattato
(eventualmente mozzarella)


Lessare brevemente il riso in abbondante acqua salata così che non scuocia con la seconda cottura in forno o nell'olio bollente, condire con la crema di parmigiano lenta, creare palline o piramidine non tanto grandi, inserirvi un tocchetto di parmigiano di circa 0,5cm oppure di mozzarella e un cucchiaino di salsa di noci.

sabato 6 febbraio 2016

Pizza con farina aproteica Aproten



Alcune diete prevedono alimenti con un numero limitatissimo di proteine, al punto da richiedere l'utilizzo di apposite farine anche per la pasta e il pane, trattate chimicamente in modo da non avere proteine. In farmacia si trovano tali prodotti, acquistabili con prescrizione medica, che hanno ovviamente un costo altissimo. Una tra le più note e diffuse è Aproten, del gruppo Heinz. Il pane confezionato è però pieno di grassi non particolarmente adatti ad una dieta equilibrati, quali il famigerato olio di palma e altri grassi, per cui impastare da sé pane e pizza può essere una buona alternativa. Facile a dirsi ma non tanto a farsi. L'aspetto della farina aproteica è piuttosto quello dello zucchero a velo e impastarla in modo tradizionale non è facilissimo, un buona soluzione è quella di utilizzare l'impastatrice orbitale, con cui si riesce ad ovviare alla collosità tipica di quel tipo di farina e aggiungere al lievito di birra un po' di lievito madre essiccato. Per quanto concerne la pizza, il condimento è poi molto importante. È evidente che se si utilizza la farina aproteica si dovranno evitare condimenti a base di salumi, lardo, salsiccia o altri prodotti simili e cercare di ottenere il massimo del gusto con il minimo di apporto proteico. Alcuni condimenti possono includere verdure gustose, quali l'indivia belga witlof, lavata, tagliata a listerelle e condita con pochissimo sale, oppure sughi pronti, quali quelli dell'Agriturismo Le Farnie, buonissimi e leggeri, soltanto a base di ingredienti naturali.

Acqua
Farina Aproten
Lievito di birra
Lievito madre essiccato

Impastare con l'impastatrice orbitale la farina Aproten con il lievito di birra, l'acqua tiepida necessaria e il lievito madre essiccato, far lievitare per almeno 12 ore. Stendere l'impasto a focaccia sulla carta forno, condire a piacere e infornare in forno molto caldo a circa 220°C fino a cottura.

venerdì 5 febbraio 2016

Crema di parmigiano




Tante volte si trovano nei banchi del supermercato salsine pronte che sono ispirate a ricette tradizionali o che possono fornire un'ispirazione per preparare qualcosa di diverso. La crema di parmigiano è uno di quegli elementi che o sono preparati al momento oppure richiedono l'aggiunta di una serie di altri ingredienti per mantenere un equilibrio tra sapore e necessità di conservazione e che non sempre sono adatti al palato di chi cerca delicatezze in cui l'elaborazione non prevalga sulla naturalezza e freschezza del prodotto.


Latte biologico di montagna Milk
Parmigiano Reggiano della Latteria Sociale di Beduzzo Inferiore grattugiato


Grattugiare il parmigiano in quantità, metterlo in un pentolino, mettere il pentolino su fuoco bassissimo, aggiungere lentamente il latte, non troppo, il giusto, e mescolare continuamente con la frusta spumosa I Genietti facendo attenzione a non far attaccare il parmigiano al fondo, fino ad ottenere una crema liquida più o meno densa in base alle necessità, se è da utilizzare su crostini con noci dovrà essere più densa, per condire il riso sarà poco più densa del latte.

giovedì 4 febbraio 2016

Struffoli di Mamma Lucilla


Giovedì grasso, tempo di maschere, coriandoli e stelle filanti ma soprattutto di dolci carnevaleschi. Ultimi strappi alla regola prima della morigeratezza quaresimale, i quaranta giorni in cui i cattolici tradizionalmente dovrebbero astenersi da eccessi alimentari prima delle abbuffate di Pasqua e Pasquetta. Il Carnevale ha in realtà origini ben più antiche rispetto alla nascita di Gesù ma una delle funzioni delle religioni è quella di scandire il tempo sociale, spesso mescolando ritualità precedenti la fondazione della religione medesima. Così come i riti pubblici dialogano tra loro nel tempo e nello spazio, così le ritualità private, spesso custodite nelle cucine, si incontrano e si abbracciano in un circolo virtuoso nella creazione di squisitezze da leccarsi i baffi e le dita. Il carnevale italiano ha ormai 'istituzionalizzato' in tutte le regioni le frappe, chiamate in modo differente in base alla latitudine, e le castagnole, nelle differenti versioni locali, nonché un dolce originario della Campania, parrebbe proprio di Napoli, che viene declinato in tantissimi modi, gli struffoli. Questa è la ricetta che Mamma Lucilla tramanda dalle mani della Prozia Paola, antenata vissuta a cavallo tra il XIX e il XX secolo.

Uova
Farina
Miele
Olio per friggere
Palline di zucchero colorate

Impastare uova e farina come per la pasta all'uovo ma piuttosto soda, non 'tosta' ma assolutamente non morbida, fare i budellini piccoli e tagliarne pezzettini piccolissimi di circa 0,5 cm, friggerli in molto olio, scolarli, ripassarli in abbondante miele, guarnire con palline di zucchero colorato.

mercoledì 3 febbraio 2016

Fagioli di Saluggia con aglio di Sulmona e Parmigiano reggiano


Il Piemonte è uno scrigno di tipicità eno-gastronomiche, un luogo adattissimo a scoprire tesori della biodiversità in quest'anno dedicato dalle Nazioni Unite al legume secco. Il fagiolo di Saluggia esprime appieno la sua delicatezza in abbinamento all'aglio rosso di Sulmona, all'olio extra vergine di oliva Sabina D.O.P. e al Parmigiano Reggiano con latte d'alpeggio.

Fagiolo di Saluggia
Acqua
Olio extravergine di oliva Sabina D.O.P.
Pane di grano duro
Parmigiano Reggiano della Latteria Sociale di Boduzzo Inferiore
Semi di finocchio
Ginepro
Timo
Cipollina ramata di Cannata
Aglio rosso di Sulmona
Salvia
Sale

Fare un lieve soffritto con ginepro, salvia, timo, olio extravergine di oliva Sabina D.O.P., cipolla e aglio tritati finemente, un filo d'acqua. Aggiungere poi acqua in abbondanza ma non troppa, i fagioli lasciati precedentemente in ammollo, i semi di finocchio, salare e far cuocere. Servire su fette di pane di grano duro tostate, adagiarvi fettine di parmigiano reggiano, versarvi sopra i fagioli e il sughetto di cottura.

martedì 2 febbraio 2016

Chili con carne con fagiolo di Saluggia e salsiccia di Venditti




Nella zona tra Vercelli, Ivrea e Torino bagnata dalla Dora Baltea viene prodotto il fagiolo di Saluggia, una cultivar che da secoli viene prodotta con antiche tecniche che incontrano le innovazioni tecnologiche più innovative. Con questo legume si può provare a creare una sinergia di sapori ispirandosi alla tradizionale ricetta del chili con carne. Un ritorno alle origini, in un percorso che arriva fino al Sud America.


Salsiccia di maiale di Venditti
Carne macinata di bovino adulto
Birra Alpen Pedavena 7 plato
Cipolla
Aglio
Olio extravergine di oliva
Kummel carvi
Timo citronella
Panna fresca
Passata Mutti
Pepe nero
Sale
Peperoncino
Paprika forte
Paprika dolce
Ginepro


Sbriciolare la salsiccia nell'olio, un dito d'acqua, cipolla in abbondanza e aglio tritati, il peperoncino spezzettato, il ginepro, aggiungere un po' di birra, far evaporare, aggiungere l'altra birra con l'acqua, aggiungere i fagioli precedentemente messi a bagno, le spezie, far cuocere e aggiungere la passata di pomodoro quando la birra è evaporata. A parte far cuocere in una padellina il trito di bovino adulto, con un pizzico di pepe nero appena macinato e lievemente salato. Aggiungere la carne di bovino adulto nella zuppiera e la panna e far continuare a cuocere.

lunedì 1 febbraio 2016

Filetto di maiale con aglio rosso di Sulmona e patate del Fucino


La carne del laboratorio artigiano Venditti di Luco dei Marsi, distintosi per aver vinto il premio internazionale per la migliore porchetta, esprime appieno la sua delicatezza se abbinata all'aglio rosso di Sulmona, con il suo aroma peculiare e inconfondibile, e alle squisite patate del Fucino.

Filetto di maiale in unico pezzo
Semi di finocchio
Cipollina ramata
Aglio rosso di Sulmona
Sale
Pepe nero
Vino bianco
Olio extravergine di oliva

Sigillare la carne, aggiungere olio, cipollina e aglio tritati, aggiungere il vino e far sfumare l'alcool, aggiungere le patate a pezzi grossi, salare, pepare, far cuocere poco per evitare che la carne diventi stoppacciosa. Tagliare quando è tiepida.