mercoledì 31 gennaio 2018

Pan di radicchio

Pan di radicchio

La moda spesso interpreta le istanze delle società, traducendo nel lusso quelle che sono le ispirazioni e le aspirazioni di generazioni o di taluni gruppi particolari. Da qualche tempo imperversa su internet l’hashtag #metoo per sensibilizzare sul livello di diffusione della violenza di genere, è diventato popolare al punto da giungere sulle passerelle di Alta Roma Alta Moda, glitterato sui marsupi Gattinoni, che afferma di essere dalla parte delle donne.
Questa ricetta è ispirata al femminismo, con la speranza che possa presto essere modaiolo dichiararsi apertamente femministe e femministi.

Radicchio tondo
Farina
Olio extravergine di oliva
Olive nere denocciolate
Pochissimo vino rosso Chianti o comunque secco e corposo circa un bicchiere per 2 kg di farina
Lievito di birra fresco
Lievito di birra secco
Pochissima acqua
Sale integrale
Semi di zucca
Semi di girasole


Lavare il radicchio rosso, affettarlo a listerelline, metterlo nella padella in cui è stato appena scaldato l’olio a coprire il fondo, salarlo, coprirlo e girare, cuocerlo abbastanza, così da ottenere una consistenza non troppo soda, un po’ molliccia. Farlo freddare dunque porlo in un recipiente oppure al centro della fontanella di farina sulla spianatoia, mescolarlo con la farina, il lievito e le olive, quando l’impasto ha una consistenza abbastanza soda ma non troppo aggiungere al centro un po’ di vino, dunque continuare ad impastare fino ad ottenere una consistenza morbida ma soda e non appiccicaticcia, praticare alcuni tagli sulla superficie. Coprire e far lievitare almeno una notte, lavorare l’impasto con le mani oliate, stendere in una teglia con carta forno l’impasto di circa 3 cm, praticare fori con le dita e con la forchetta, cospargere la parte superiore con semi di zucca e di girasole e un filo d’olio. Infornare in forno ben caldo a 190°C o 210°C fino a cottura, quindi accendere il grill e far dorare ben bene per un paio di minuti. 

martedì 30 gennaio 2018

Crostino (aproten) con macedonia, ricetta di Nonna Lucilla e Nonno Pietro


Crostino (aproten) con macedonia, ricetta di Nonna Lucilla e Nonno Pietro

Il miele è un alimento completo e particolarmente energetico, utilizzato fin dall’antichità per conservare e insaporire ingredienti, è anche un rimedio per la salute. Non c’è niente di meglio di una bella tazza calda di latte o di tisana con il miele per lenire la tosse o per far passare del tutto i sintomi da raffreddamento tipici della stagione fredda. È talmente ricco di nutrienti ed elementi curativi che potrebbe essere annoverato tra le panacee, anche se ovviamente ha delle controindicazioni specifiche, tra cui quella, sconosciuta ai più, di essere poco digeribile per i piccolissimi. Gli apicoltori ‘informati’ consigliano infatti di tenere da parte il miele e conservarlo, tanto è un alimento che, al contrario di marmellate e altre conserve, ‘non scade’, ha soltanto, per legge, una data entro la quale sarebbe preferibile consumarlo, per quando i neonati saranno più grandi e avranno necessità di riserve nutritive nei freddi mesi invernali.
Questa ricetta, ideata da Nonni Lucilla e Pietro, è ispirata all’importanza della conservazione delle proprietà nutrizionali degli alimenti.

Pane aproteico preparato da Nonno Pietro oppure pane casareccio
Miele del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Mele
Pere
Arance
Mandarini


Affettare il pane, tostarlo, spalmarvi il miele, dunque aggiungere la frutta tagliata a dadini, porre un foglio di carta forno sulla superficie e tostarlo nella piastra elettrica anche nella parte superiore. Guarnire con foglioline di menta fresca oppure petali di rosa non trattata oppure un fiorellino di tarassaco. 

lunedì 29 gennaio 2018

Bieta coste gratinata con caprino semistagionato, ricetta di Nonna Lucilla rielaborata

Bieta coste gratinata con caprino semistagionato, ricetta di Nonna Lucilla rielaborata

Firenze è una città meravigliosa, di una bellezza ammaliatrice e accogliente. Attenta alle nuove mode, con una naturale e storica vocazione internazionale ha sviluppato un’interessante industria del turismo ‘responsabile’ e attento ad una serie di bisogni imposti da stili di vita contemporanei e la tendenza a creare città kid’s friendly ha iniziato a farsi strada. I fasciatoi nei bagni stanno cominciando a diventare una normale dotazione nei luoghi pubblici e nei musei, strade e marciapiedi sono percorribili con facilità, ma molto c’è ancora da fare per assicurare il minimo delle dotazioni necessarie affinché Firenze, e molte altre città italiane, si adegui agli standard nord-europei.
Questa ricetta, rielaborazione di una tradizionale di Nonna Lucilla, è ispirata al femminismo intersezionale.

Bieta coste
Olio extravergine di oliva
Sale integrale
Formaggio di capra semistagionato
Noci
Acqua
Pangrattato finissimo fatto in casa da Nonni Giancarlo e Enza
Pangrattato grossolano


Lavare la bieta a coste, lessarla al dente, scolarla. Asciugare le foglie con un canavaccio molto pulito o con la carta assorbente, passarle nel pangrattato finissimo mescolato a poco sale, disporle nella teglia oliata, coprendo pangrattato grossolano e granella di noci, un filo d’olio. Infornare in forno ben caldo a 180°C o 200°C per il tempo necessario, quasi a fine gratinatura aggiungere il caprino semistagionato grattugiato julienne quindi proseguire la cottura.

domenica 28 gennaio 2018

Insalata invernale, ricetta di Papà Claudio

Insalata invernale, ricetta di Papà Claudio

Il Primo Ministro del Canada Justin Trudeau ha l’abitudine di agire l’inatteso con un tempismo da gran politico. Durante il conferimento della laurea honoris causa da parte dell’Università di Edimburgo pronunciò un discorso in cui parlò dell’importanza di piccoli gesti quotidiani e in buona sostanza chiese agli scozzesi di essere generosi nella quotidianità. Prima delle elezioni rispose ad un importante giornalista canadese che i primi passi che avrebbe intrapreso il governo per contrastare la crisi economica sarebbe stato partecipare ai summit sull’ambiente. Durante il World Economic Forum di Davos ha affermato che gli accordi commerciali internazionali sono e debbono essere soprattutto conquiste di diritti civili e sociali.
Questa ricetta, creata da Papà Claudio, è ispirata agli uomini femministi.

Finocchi
Carote
Semi di finocchio
Olio extravergine di oliva


Pulire ei finocchi, sbucciare le carote e le arance, lavare gli ortaggi e affettarli, tagliare a dadotti le arance, condire con olio e semi di finocchio, mescolare bene. 

sabato 27 gennaio 2018

Panfortini cucciddata

Panfortini cucciddata

Nella storiografia degli ultimi due o tre secoli si è spesso creduto, o voluto immaginare, che nel Medioevo non vi siano state grosse comunicazioni o rapporti tra sponda Sud e Nord del Mediterraneo o tra Sud e Nord Italia ma gli studi più recenti hanno dimostrato che non vi è niente di più falso e hanno evidenziato delle società in costante evoluzione, movimento, cambiamento progressivo. Una tra queste interazioni liquidamente dinamiche è rappresentata dalla Scuola padovana del bronzetto cui afferiva Donatello, che era nella città veneta al seguito di Palla Strozzi, esiliato da Firenze. Donato di Niccolò di Betto Bardi produsse a Padova una serie di bronzi dando il via ad una vera e propria scuola di cui fece parte Bartolomeo Bellano, accreditato presso la corte di Maometto II a Costantinopoli, l’attuale Istanbul.
Questa ricetta, in cui si uniscono la tradizione siciliana e quella toscana, è ispirata al Medioevo.

Datteri
Fichi secchi
Scorza d’arancia
Noci
Ostia da cucina


Tritare tutti gli ingredienti nel mixer fino ad ottenere un composto omogeneo, disporlo a torta aiutandosi con l’ostia da cucina e dunque lasciare amalgamare i sapori in frigo per qualche giorno. 

venerdì 26 gennaio 2018

Troccoli caprino stagionato e limone

Troccoli caprino stagionato e limone

Camminare è importantissimo per riattivare la circolazione sanguigna e linfatica, scaricare lo stress e ricaricarsi di vitamina D, il cui apporto è fondamentale per il corpo umano e la cui produzione è stimolata pressoché esclusivamente dall’esposizione alla luce e ai raggi solari. Prendere l’abitudine di fare una passeggiatina quotidianamente può non essere così immediato soprattutto quando si ha un senso di spossatezza che, in taluni casi, potrebbe derivare proprio da una scarsa e/o ostruita circolazione.
Questa ricetta è ispirata alle buone abitudini.

Troccoli freschi
Acqua
Limone non trattato
Caprino stagionato
Sale integrale
Olio extravergine di oliva


Far bollire i troccoli in abbondante acqua salata, scolarli lasciando da parte l’acqua di cottura. A parte preparare un’emulsione con olio extravergine di oliva, caprino stagionato grattugiato, fiocchi di scorza di limone non trattato, poco succo dal medesimo frutto, condire i troccoli con la cremina aggiungendo eventualmente un po’ di acqua di cottura della pasta. 

giovedì 25 gennaio 2018

Maritati pugliesi con olive verdi greche e Piccadilly, ricetta di Papà Claudio

Maritati pugliesi con olive verdi greche e Piccadilly, ricetta di Papà Claudio

Uno tra i più divertenti rapporti tra cineasti della storia italiana è quello tra Carlo Verdone e Sergio Leone, due personaggi dal carattere diametralmente opposto, espressioni di una romanità, e di una Cinecittà, di cui ormai si è quasi persa la memoria nel vissuto quotidiano della città.
Grazie alla loro frequentazione, Verdone era poco più che un ragazzo di bottega alle prime armi o almeno così la racconta col suo inconfondibile stile, si creò un altro sodalizio artistico, quello con Mario Brega, attore ‘cult’ nei film verdoniani.
Questa ricetta, creata da Papà Claudio, è ispirata alle casualità.

Maritati pugliesi freschi
Olive verdi greche
Pomodori Piccadilly
Sale integrale
Olio extravergine di oliva
Acqua


Lavare i pomodori, tagliarli a dadotti, metterli in padella, aggiungere sale e olio, far cuocere a fuoco vivace ma non troppo, quasi a fine cottura aggiungere le olive sciacquate e tagliate a pezzettini. Lessare la pasta, scolarla, saltarla in padella. A piacere aggiungere pecorino grattugiato. 

mercoledì 24 gennaio 2018

Maritati pugliesi con pesto e Delicapra

Maritati pugliesi con pesto e Delicapra

L’astrofisica italiana Margherita Hack amava ripetere che siamo della stessa materia di cui sono fatte le stelle e aggiungeva talvolta che la scienza ha conoscenze, competenze e strumentazioni inadeguate ad escludere forme di vita differenti da quelle che conosciamo. Immaginare dimensioni ulteriori non è fantasticare bensì ragionare in base a calcoli di probabilità e ricordarsi che la scienza stessa ipotizza che la materia oscura, dunque sconosciuta, è vastissima.
Questa ricetta è ispirata alla scienza.

Maritati pugliesi freschi
Delicapra
Pesto Ecor
Acqua
Sale


Far bollire l’acqua, salare, cuocere la pasta, scolarla al dente lasciando da parte dell’acqua di cottura, condire con pesto e delicapra, mescolare bene. 

martedì 23 gennaio 2018

Tapas rosse di polenta con pecorino

Tapas rosse di polenta con pecorino

Parigi val bene una messa, Firenze ne val bene due.
Questa ricetta è ispirata alla bellezza.

Farina di polenta, acqua e sale oppure polenta Valsugana già pronta
Sugo semplicissimo con pomodori dell’orto (pomodori, olio extra vergine di oliva, sale)
Olio o burro d’alpeggio
Formaggio di pecora


Preparare la polenta nel modo tradizionale, porla in un recipiente, farla raffreddare per almeno una notte, tagliarla a fette, oppure sciacquare e tagliare a fette e dunque a quadrati la Valsugana già pronta. Porre le fette in una teglia oliata o imburrata se non vi sono intolleranze al latte vaccino, condire col sugo semplicissimo, infornare in forno ben caldo a 180°C o 200°C per il tempo necessario, dunque aggiungere una fettina di formaggio pecorino appena tolti dal forno. 

lunedì 22 gennaio 2018

Filetto di manzo con vino rosso e salvia

Filetto di manzo con vino rosso e salvia

La storia d’Italia è espressione di una incredibile diversità, di una molteplicità di differenze che si sono intrecciate in modi talvolta incredibili. Talvolta un semplice particolare, quale un dettaglio in un mosaico può rivelare meravigliose connessioni euro-mediterranee di cui sembrerebbe essersi persa la memoria tra i flutti delle onde. I giardini botanici toscani, ad esempio, sono un’interessantissima forma di mescolanza di sapienze tramandate, modificate, rielaborate nel corso di secoli e millenni. La caratteristica più interessante è la commistione tra hortus conclusus alto medievale e giardini arabi e el-andalusi, la cui influenza è, per l’appunto, documentata da un piccolo pezzetto di mosaico che si trova all’interno del Battistero di Pisa, sotto l’altare.
Questa ricetta è ispirata al sapere rivoluzionario di giardiniere e giardinieri nella storia mediterranea.

Filetto di manzo acquistato dal macellaio di fiducia
Vino rosso della Cantina Sociale del Chianti senese di Colle Val d’Elsa
Salvia fresca
Sale grosso integrale


Scaldare la padella con rivestimento in pietra sul cui fondo sia stato sparso un pizzico di sale grosso, adagiarvi il filetto, girarlo dunque sfumare con vino e aggiungere salvia, girare ed eventualmente aggiungere altro vino fino al grado di cottura desiderato. 

domenica 21 gennaio 2018

Spadellata di farro con pomodori, olive e fagioli corona, ricetta di Papà Claudio

Spadellata di farro con pomodori, olive e fagioli corona, ricetta di Papà Claudio

Le nuove tecnologie hanno portato radicali mutamenti allo scenario giuslavoristico che dovrebbe adeguarsi alle novità, garantendo i diritti fondamentali faticosamente conquistati in anni, decenni e secoli di battaglie. Il sindacato è un’invenzione relativamente recente ma la progressione per l’affermazione della dignità del lavoro ha radici antichissime. Attualmente tutto sembra più vicino, più facile, più alla portata di ognuno ma quando si guarda un po’ più attentamente si svelano situazioni inaccettabili di sfruttamento che fanno pensare molto agli albori delle attività sindacali, a quando i sindacati, anziché essere una tra le tante corporazioni che di fatto impediscono anziché garantire l’accesso a giuste condizioni e precondizioni, agivano per l’ottenimento di quei diritti che oggi sembrano demodé. Affermare che si lavora per denaro, oltre che per il piacere di svolgere un mestiere, e che è importante riconoscere valore oggettivo e morale a tale attività è uno tra i tanti prerequisiti delle democrazie. Nuove forme di lavoro, più flessibili e più adattabili alle possibilità e alle esigenze di ciascuno, dovrebbe voler dire aumentare il benessere individuale e collettivo della cittadinanza nella sua complessità pertanto il complesso di norme che regolano le attività lavorative dovrebbe essere notevolmente aggiornato e corretto.
Questa ricetta è ispirata al senso di realtà in politica.  

Olio extra vergine di oliva
Farro
Acqua
Sale integrale
Olive nere
Olive taggiasche
Pomodori freschi
Origano
Fagioli corona


Far rinvenire i fagioli corona in acqua per almeno 12 ore, scolarli, metterli in pentola, aggiungere acqua per almeno il doppio del volume, far sobbollire per il tempo necessario alla cottura. Far rinvenire il farro in acqua per un paio d’ore, metterlo in pentola con acqua per almeno il doppio del volume, far cuocere per il tempo necessario alla cottura e scolare. Lavare i pomodori, tagliarli a dadotti. Far scaldare l’olio con le olive, aggiungere i pomodori, quando hanno fatto un po’ di sughetto, aggiungere il farro, i fagioli, l’origano e aggiustare di sale. Far insaporire il tutto a fuoco vivace. 

sabato 20 gennaio 2018

Filetto di manzo con vino rosso e rosmarino, ricetta di Prozio Romeo

Filetto di manzo con vino rosso e rosmarino, ricetta di Prozio Romeo

Le nuove tecnologie hanno notevolmente modificato le modalità dell’economia e del lavoro, in alcuni casi con risultati sorprendentemente positivi, in altri dirompenti per quanto concerne i diritti connessi. Gli spazi in cui si lavora sono cambiati e nelle aziende più tecnologicamente avanzate si progettano luoghi in cui sia piacevole trascorrere del tempo. Vi sono uffici con tavoli da ping-pong e sale relax per giocare con videogames o fare meditazione, grande attenzione è data alla luce, alla presenza di piante e di elementi che possano notevolmente ridurre l’inquinamento interno agli edifici, zone per preparare tisane e spuntini o dove scaldare vivande e mangiare un pasto in compagnia. Ridurre lo stress al minimo, ottimizzare la produzione creando le condizioni per lavorare serenamente, adeguando, ove possibile, i ritmi e le tempistiche di ciascuno, ovviamente entro certi limiti, garantire giusti compensi alle persone che lavorano e delineare i diritti connessi al lavoro in base alle esigenze effettive di chi effettivamente lavora, consentendo, in talune situazioni, di svolgere le proprie mansioni anche in luoghi differenti dagli uffici preposti. Queste sono le tendenze più innovative a cui, però, fanno da contraltare condizioni infami di sfruttamento lavorativo cui è necessario porre un argine a livello politico e legale.
Questa ricetta è ispirata alle progressioni.

Filetto di manzo acquistato dal macellaio di fiducia
Sale grosso integrale
Rosmarino fresco
Vino rosso della Cantina sociale Chianti di Colle Val d’Elsa


Far marinare il manzo nel vino e rosmarino per qualche ora, dunque cuocerlo in padella su cui è stato cosparso del sale grosso, girarlo un paio di volte, indi sfumare con il vino di marinatura e regolare la fiamma in base al grado di cottura preferito. 

venerdì 19 gennaio 2018

Crostata speziata

Crostata speziata

Il salario minimo, il pagamento di un minimo costo orario è una conquista sociale che sta rischiando di creare un ulteriore gap tra contrattualizzati e lavoratori con contratti irregolari oppure col cosiddetto popolo delle partite I.V.A. che costituisce una fetta molto importante di settori quali quello agricolo, edilizio e intellettuale e si applica prevalentemente con le P.M.I., ovvero il motore stesso dell’economia italiana.

Questa ricetta è ispirata all’importanza del rispetto della Costituzione. 

Pasta frolla
Mele
Cannella in polvere
Chiodi di garofano
Marmellata di pesche
Mandorle


Stendere la pasta frolla, versarvi un composto di marmellata di pesche, cannella in polvere, mele tagliate a pezzettini, mandorle, dunque aggiungere qualche chiodo di garofano, 4 o 5, e infornare in forno ben caldo a 170°C o 190°C. 

giovedì 18 gennaio 2018

Pan di zucca con mandorle e dulce de leche monaci cistercensi

Pan di zucca con mandorle e dulce de leche monaci cistercensi

Da alcuni anni si sta affermando una nuova forma di pensiero liberista e libertario, il liberismo libertario neoumanista che trova in personaggi di tutto rilievo a livello internazionale, tra cui Papa Francesco I Bergoglio e la Presidente del Cile Michelle Bachelet, espressione di concretezza.
Tale idea pone al centro dell’agire politico l’essere umano in quanto persona, mazzinianamente scardinando le contrapposizioni sociali fondate su categorie di lavoratori, tesi tipicamente marxiana che pone al centro dell’analisi un dualismo antitetico obsoleto già mentre veniva descritto, e riprendendo in considerazione la personalizzazione dell’agire. Una società fondata su classi sociali è fallimentare perché ripropone inevitabilmente la non comprensione dell’elemento fondativo e fondante di qualunque società: l’essere umano nelle sue complessità di persona all’interno di una complessità di rapporti.

Questa ricetta è ispirata a Mazzini e Garibaldi.  

Farina
Zucca, possibilmente cotta al forno da Nonno Pietro
Lievito di birra
Farina di castagne
Mandorle
Dulce de leche Monaci cistercensi


Sbucciare la zucca cotta al forno oppure affettare la zucca cruda, sciacquare la buccia, togliere semi e barbetta, porre in forno ben caldo a 180°C o 200°C e cuocere, dunque farla intiepidire e sbucciarla, indi sfilacciarla con le mani e impastarla con la farina e il lievito di birra sciolto in pochissima acqua tiepida oppure riattivato con lo zucchero. Coprire e far lievitare almeno sei ore. Con le mani ben pulite e oliate con un filo di olio reimpastare aggiungendo poca farina di castagne e creare panetti da porre sulla carta forno nelle teglie per plum cake. Inserire le mandorle nel panetto, dunque praticare un solco per lungo al centro del panetto e versarvi il dulce de leche, abbondante ma non eccessivo. Infornare in forno ben caldo a 200°C o 220°C per il tempo necessario alla cottura, ricordando che la zucca è piuttosto umida e il pane deve rimanere abbastanza morbido ma non risultare gommoso. 

mercoledì 17 gennaio 2018

Pan di zucca con noci e sciroppo d’acero grado C

Pan di zucca con noci e sciroppo d’acero grado C

Nella campagna elettorale da poco iniziata si è parlato di abolire o drasticamente diminuire le tasse universitarie. L’idea in sé potrebbe sembrare folle o giusta ma in realtà tra il bianco e il nero vi sono molte gradazioni di colore. Garantire eguali possibilità di accesso alle carriere di studio universitario è giusto ma non lo è lasciar fare chi non ha voglia di fare e di contribuire adeguatamente alle proprie possibilità. Il diritto allo studio è sacrosanto, premiare chi ha intenzione di studiare è giusto ma lo sfruttamento di risorse universitarie, accademiche, culturali dovrebbe essere equiparato ad un reato.

Questa ricetta è ispirata all’importanza della lealtà.   

Farina
Zucca, possibilmente cotta al forno da Nonno Pietro
Lievito di birra
Farina di castagne
Noci
Sciroppo d’acero grado C


Sbucciare la zucca cotta al forno oppure affettare la zucca cruda, sciacquare la buccia, togliere semi e barbetta, porre in forno ben caldo a 180°C o 200°C e cuocere, dunque farla intiepidire e sbucciarla, indi sfilacciarla con le mani e impastarla con la farina e il lievito di birra sciolto in pochissima acqua tiepida oppure riattivato con lo zucchero. Coprire e far lievitare almeno sei ore. Con le mani ben pulite e oliate con un filo di olio reimpastare aggiungendo poca farina di castagne e creare panetti da porre sulla carta forno nelle teglie per plum cake. Praticare un solco per lungo al centro del panetto e versarvi abbondante, non eccessivo, sciroppo d’acero grado C, chiudere e sigillare con gherigli di noci. Infornare in forno ben caldo a 200°C o 220°C per il tempo necessario alla cottura, ricordando che la zucca è piuttosto umida e il pane deve rimanere abbastanza morbido ma non risultare gommoso. 

martedì 16 gennaio 2018

Pan di zucca ‘mbriachello anisello

Pan di zucca ‘mbriachello anisello

La musica è una passione che riesce ad oltrepassare confini e abbattere barriere di incomprensione anche millenaria. Attraverso suoni, parole, armonie e melodie è possibile far comunicare persone al di là del tempo e dello spazio. Comprendendone i segreti si possono capire le basi delle scienze cosiddette esatte, quali matematica, fisica, astronomia, e avvicinarsi alla conoscenza di culture differenti tra loro. Nell’Antica Grecia era considerata una scienza necessaria all’educazione sia morale che scientifica, in quanto proprio attraverso di essa si poteva raggiungere l’equilibrio armonico tra i vari elementi che compongono gli insiemi del tutto e si potevano studiare rapporti matematici di proporzioni geometriche e astronomiche. Oggi molte teorie e pratiche pedagogiche ritengono l’insegnamento della musica e di altre arti e mestieri fondamentale.

Questa ricetta è ispirata all’importanza dell’insegnamento della musica nelle scuole. 

Farina
Zucca, possibilmente cotta al forno da Nonno Pietro
Lievito di birra
Farina di castagne
Anice stellato
Tintura imperiale Abbazia di Casamari 90°


Sbucciare la zucca cotta al forno oppure affettare la zucca cruda, sciacquare la buccia, togliere semi e barbetta, porre in forno ben caldo a 180°C o 200°C e cuocere, dunque farla intiepidire e sbucciarla, indi sfilacciarla con le mani e impastarla con la farina e il lievito di birra sciolto in pochissima acqua tiepida oppure riattivato con lo zucchero. Coprire e far lievitare almeno sei ore. Con le mani ben pulite e oliate con un filo di olio reimpastare aggiungendo poca farina di castagne e creare panetti da porre sulla carta forno nelle teglie per plum cake. Praticare un solco centrale per lungo nel panetto e versarvi qualche goccia di tintura imperiale, richiudere e sigillare con qualche fiorellino di anice stellato. Infornare in forno ben caldo a 200°C o 220°C per il tempo necessario alla cottura, ricordando che la zucca è piuttosto umida e il pane deve rimanere abbastanza morbido ma non risultare gommoso. 

lunedì 15 gennaio 2018

Arrosto di vitella con radicchio

Arrosto di vitella con radicchio

Partecipare alla vita culturale è un modo molto importante per star bene con sé stessi e con gli altri. Seguire esposizioni e concerti, spettacoli e conferenze, prendere parte attiva in incontri e letture è importante per una vita attiva e naturalmente piacevole.
Questa ricetta è ispirata agli agi.

Arrosto di vitella acquistato dal macellaio di fiducia
Radicchio
Sale integrale
Carote
Vino bianco
Birra chiara
(sarebbe auspicabile olio extravergine di oliva)


Lavare il radicchio e tagliarlo a listerelle, metterlo a mollo nel vino e nella birra, circa 1 parte di vino e 1 di birra, insieme alle carote sbucciate e lavate e all’arrosto per qualche ora. Sigillare dunque l’arrosto in pentola, possibilmente in poco olio caldissimo, girandolo varie volte. Dunque sfumare con birra e aggiungere il liquido di ammollo e le verdure. Far cuocere a lungo e aggiungere sale a metà cottura. 

domenica 14 gennaio 2018

Rotolini di pasta fillo, libera rielaborazione di una ricetta di Nonna Enza

Rotolini di pasta fillo, libera rielaborazione di una ricetta di Nonna Enza

Le nonne sono una risorsa straordinaria. Quando ci sono bimbi più o meno piccoli sono sempre pronte ad aiutare e a cercare di capire insieme quali potrebbero essere le difficoltà, le problematiche e le possibili soluzioni a ciò che parrebbe, talvolta, insormontabile.
Questa ricetta è la libera reinterpretazione di una ricetta siciliana tramandata da Nonna Enza e di un dolcetto portato da una cara amica che ha risolto una di tali problematiche che sembrano insormontabili, ovvero in che modo riuscire a rendere piacevole mangiare i fichi secchi, ricchissimi di calcio, a chi non ne ama particolarmente il sapore.

Datteri
Fichi secchi
Scorza d’arancia
Noci
Pasta fillo
Mele
Olio extravergine di oliva


Denocciolare i datteri, togliere dai fichi secchi il picciolo e la parte finale, mettere nel mixer con scorza d’arancia e noci. Triturare il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo e ben bilanciato. Porre l’impasto in frigorifero coperto per qualche giorno così da far amalgamare meglio gli ingredienti e far sì che non vi sia alcuna punta prevalente bensì una omogeneità gradevole in cui sia possibile tuttavia distinguere ogni sapore. Srotolare la pasta fillo, prenderne due fogli sovrapposti, posarli nella teglia oliata, farcire con un rotolino di composto di circa 6 mm il lato corto, arrotolare e proseguire a riempire, considerando che con un foglio si dovrebbero fare due o tre rotolini per il lato corto. Coprire la teglia con il coperchio o con un foglio di alluminio, dunque infornare nel forno ben caldo a 180°C o 200°C per circa 10’, quindi togliere il coperchio e far cuocere qualche altro minuto fino a che diventerà croccante e ben dorata. Servire semplice oppure con miele di acacia. 

sabato 13 gennaio 2018

Rotolini di pasta fillo con radicchio, ricotta, olive nere e pecorino

Rotolini di pasta fillo con ragù

Il diritto di sciopero è sancito dalla Costituzione italiana ed è più che giusto cercare di comprendere le richieste degli scioperanti, nonché solidarizzare, quando possibile, con chi sta cercando di affermare importanti diritti concernenti il proprio lavoro, il proprio mestiere. Detto questo,è necessario ripensare i sindacati e immaginare nuovamente forme di organizzazione per la difesa dei diritti fondamentali.
Questa ricetta è ispirata all’importanza del rispetto nelle società contemporanee.

Carne macinata
Pomodori o passata dell’orto oppure passata Mutti
Sedano
Cipolla
Carota
Olio extravergine di oliva
Sale integrale
Pepe nero
Vino bianco Greppo delle Fate di Genzano di Roma
Acqua


Fare un trito leggero con poca cipolla, poco sedano e una carotina, mettere nell’olio caldo, aggiungere la carne, far cuocere a fuoco vivace, quando l’acqua naturale della carne evaporerà, sfumare appena con il vino, dunque aggiungere i pomodori lavati e tagliati a pezzetti oppure la passata e l’acqua, aggiungere sale e appena una spolveratina di pepe macinato al momento. Cuocere per sei o sette ore, girando di quando in quando, aggiungendo acqua se necessario, dunque aggiustare di sale. Svolgere due fogli sovrapposti di pasta fillo, porli nella teglia oliata, farcirli con ragù per il lato corto, arrotolare, per ogni lato dovrebbero esservi circa tre rotololini. Coprire la teglia con il coperchio o con un foglio di alluminio, dunque infornare nel forno ben caldo a 180°C o 200°C per circa 10’, quindi togliere il coperchio e far cuocere qualche altro minuto fino a che diventerà croccante e ben dorata.

venerdì 12 gennaio 2018

Rotolini di pasta fillo con ragù

Rotolini di pasta fillo con ragù

Il diritto di sciopero è sancito dalla Costituzione italiana ed è più che giusto cercare di comprendere le richieste degli scioperanti, nonché solidarizzare, quando possibile, con chi sta cercando di affermare importanti diritti concernenti il proprio lavoro, il proprio mestiere. Detto questo, trasformare lo sciopero in tradizionale appuntamento mensile, soprattutto per i mezzi di trasporto pubblico, potrebbe risultare poco efficace o comprensibile da parte della popolazione nella sua complessità.
Questa ricetta è ispirata all’importanza del rispetto nelle società contemporanee.

Carne macinata
Pomodori o passata dell’orto oppure passata Mutti
Sedano
Cipolla
Carota
Olio extravergine di oliva
Sale integrale
Pepe nero
Vino bianco Greppo delle Fate di Genzano di Roma
Acqua


Fare un trito leggero con poca cipolla, poco sedano e una carotina, mettere nell’olio caldo, aggiungere la carne, far cuocere a fuoco vivace, quando l’acqua naturale della carne evaporerà, sfumare appena con il vino, dunque aggiungere i pomodori lavati e tagliati a pezzetti oppure la passata e l’acqua, aggiungere sale e appena una spolveratina di pepe macinato al momento. Cuocere per sei o sette ore, girando di quando in quando, aggiungendo acqua se necessario, dunque aggiustare di sale. Svolgere due fogli sovrapposti di pasta fillo, porli nella teglia oliata, farcirli con ragù per il lato corto, arrotolare, per ogni lato dovrebbero esservi circa tre rotololini. Coprire la teglia con il coperchio o con un foglio di alluminio, dunque infornare nel forno ben caldo a 180°C o 200°C per circa 10’, quindi togliere il coperchio e far cuocere qualche altro minuto fino a che diventerà croccante e ben dorata.

giovedì 11 gennaio 2018

Rotolini di pasta fillo liberamente ispirati ai cucciddata di Nonna Enza

Rotolini di pasta fillo liberamente ispirati ai cucciddata di Nonna Enza

Il Risorgimento italiano è stato uno tra i momenti più interessanti della variegatissima storia italiana, con picchi di creatività sociale, artistica, culturale, comunicativa di incredibile attualità. Visionari, idealisti, concretamente rivoluzionari, radicali nel pensiero e nelle azioni, i risorgimentali hanno saputo creare alcuni tra i più importanti movimenti transnazionali per l’affermazione di diritti fondamentali e la costituzione di organizzazioni sovranazionali, oltre che delle moderne forme dello Stato di diritto. Il Novecento ha ammirato e preso in grande considerazione le idee marxiane, comuniste e liberiste ma non ha, forse per l’essenza avanguardistica delle teorie poste in essere e immaginate, saputo o voluto compiutamente percorrere le strade indicate durante l’Ottocento, prese realmente in considerazione soltanto nell’ultima decade o due del XX secolo.
Uno tra i simboli di questa rivoluzione, di tale forza creatrice, di queste forme di quello che oggi si chiamerebbe neo-umanesimo, è stato Giuseppe Verdi.
Questa ricetta, rielaborazione creativa di una tipicità siciliana, è ispirata alla bellezza della libertà.

Datteri
Fichi secchi
Scorza d’arancia
Noci
Pasta fillo
Mele
Olio extravergine di oliva


Denocciolare i datteri, togliere dai fichi secchi il picciolo e la parte finale, mettere nel mixer con scorza d’arancia e noci. Triturare il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo e ben bilanciato. Porre l’impasto in frigorifero coperto per qualche giorno così da far amalgamare meglio gli ingredienti e far sì che non vi sia alcuna punta prevalente bensì una omogeneità gradevole in cui sia possibile tuttavia distinguere ogni sapore. Srotolare la pasta fillo, prenderne due fogli sovrapposti, posarli nella teglia oliata, farcire con un rotolino di composto di circa 6 mm il lato corto, aggiungere le mele tagliate a dadini, arrotolare e proseguire a riempire, considerando che con un foglio si dovrebbero fare due o tre rotolini per il lato corto. Coprire la teglia con il coperchio o con un foglio di alluminio, dunque infornare nel forno ben caldo a 180°C o 200°C per circa 10’, quindi togliere il coperchio e far cuocere qualche altro minuto fino a che diventerà croccante e ben dorata. Servire semplice oppure con miele di acacia. 

mercoledì 10 gennaio 2018

Rollè di vitellone con mele cotogne e castagne

Rollè di vitellone con mele cotogne e castagne

L’accoglienza, l’amore nella gioia e nella felicità sono, o almeno dovrebbero essere, alla base del vivere civile. Mazzini parlava di fratellanza universale e su questa base ha costituito le idee, le parole e i concetti che hanno creato le fondamenta del pensiero liberale e libertario contemporaneo.
Questa ricetta è ispirata all’importanza del vivere in armonia.

Una fetta di vitellone grande per rollè acquistata dal macellaio di fiducia
Mele cotogne non trattate
Castagne
(Alloro se non vi sono donne in gravidanza, allattamento o intolleranti)
Olio extravergine di oliva
Sale integrale
Vino Recioto oppure, se si preferisce un gusto più delicato, Durello Lessini


Sbollentare le castagne, sbucciarle cercando di lasciale intere. Adagiare la carne su un tagliere, lavare le mele cotogne, sbucciarle e controllare bene l’interno, tagliarle in fette non troppo sottili così che possano rimanere ben sode, adagiarle sulla carne insieme alle castagne, arrotolare, chiudere con lo spago. Far sigillare il rollè in olio caldo, giusto il necessario ad oliare la teglia o la pentola, dunque aggiungere il vino, qualche castagna sbucciata, qualche foglia di alloro se non vi sono donne in gravidanza o in allattamento, coprire e far cuocere a fuoco lento oppure in forno a temperature non alte. 

martedì 9 gennaio 2018

Crostino cacio, pere, datteri e noci pecan

Crostino cacio, pere, datteri e noci pecan

La musica è fondamentale per vivere in armonia con sé stessi e con l’ambiente.

Questa ricetta è ispirata alla gioia.  

Pane
Pecorino
Pere
Datteri
Noci pecan


Affettare il pane, bruscarlo, condirlo con pecorino a fette sottili ma non troppo, pere in fette sottili, pezzetti di datteri e mezzi gherigli di noci pecan. 

lunedì 8 gennaio 2018

Mezze maniche con Delicapra e cardi

Mezze maniche con Delicapra e cardi

Il primo lunedì feriale del nuovo anno è il giorno adatto per cominciare a mettere in pratica i buoni propositi con semplici gesti, quali iniziare la giornata dedicando a sé stessi qualche minnuto di meditazione, camminare e mangiar sano almeno cinque volte a dì.

Questa ricetta è ispirata alle buone intenzioni. 

Cardi
Delicapra
Olio extravergine di oliva
Acqua
Sale integrale
Semi di finocchio
Birra chiara


Pulire i cardi, tagliarli a pezzetti. Scaldare l’olio, versare nella pentola i cardi a pezzetti e i semi di finocchio, sfumare con la birra, continuare a cuocere. Lessare al dente la pasta, condirla con una crema di cardi triturati nel mixer e Delicapra. 

domenica 7 gennaio 2018

Fagottelli fichi secchi e noci

Fagottelli fichi secchi e noci

Progettare città e società adatte ai bimbi è un modo per immaginare luoghi fisici e ideali in cui vivere sia gradevole.

Questa ricetta è ispirata alla meraviglia della maternità e della genitorialità.

Farina
Lievito di birra
Acqua
Fichi secchi
Noci

Impastare la farina con il lievito sciolto in acqua tiepida. Tritare i fichi secchi e le noci insieme. Stendere dischetti di circa 7 cm di diametro, farcirli con il composto di noci e fichi secchi, richiudere, infornare in forno ben caldo a circa 180°C o 200°C, cuocere per il tempo necessario. 

sabato 6 gennaio 2018

Cerchietti di polenta misti

Cerchietti di polenta misti

La festa della befana, o epifania per la tradizione cristiana, è in primis la festa delle calze piene di ghiottonerie. La sensazione di curiosità infantile, l’attesa della notte, mettere una calza appesa al camino o vicino ad una stufa o in cucina o accanto ad un calorifero e cercare di aspettare il mattino quando la calza magicamente si trasformerà in un contenitore di dolciumi e ghiottonerie è un momento di pura gioia.

Questa ricetta è ispirata alle tradizioni fanciullesche. 

Polenta gialla, bianca e di saraceno già pronta dalla sera prima
Pasta di olive nere
Pasta di olive verdi
Pomodorini secchi
Lampascioni Azienda agrituristica Le farnie


Preparare la polenta ben densa, avvolgerla nella carta forno così da ottenere un cilindro, farlo addensare nel frigo. Tagliare un numero sufficiente di fette tali da ottenere fette di circa un centimetro di spessore, tostarla dunque sulla piastra e condire con pasta di olive nere, pasta di olive verdi o pomodorini secchi. 

venerdì 5 gennaio 2018

Zuppa di indivia, patate e topinambur su crostoni di pane

Zuppa di indivia, patate e topinambur su crostoni di pane

Il cinque gennaio del 1968 ebbe inizio la Primavera di Praga, il movimento di liberazione dall’oppressione sovietica della Cecoslovacchia che diede vita alla creazione di due Stati indipendenti, la Repubblica Ceca e la Slovacchia, e ad una serie di riforme per la democratizzazione del Paese che non vennero ben tollerate da Mosca. La storia, a distanza di mezzo secolo, ha visto il crollo dell’URSS e l’affermarsi delle democrazie europee ma il cammino irredentista non è stato facile.

Questa ricetta è ispirata al coraggio. 

Pane tipo sfilatino sottile
Indivia
Patate
Topinambur
Acqua
Sale integrale
Olio extravergine di oliva
Pecorino romano


Sbucciare le patate e il topinambur, lavarli e tagliarli a dadini. Lavare l’indivia e tagliarla a listerelle. Scaldare l’olio, aggiungere l’indivia, salare e far appassire, dunque aggiungere l’acqua abbondante ma non troppa, giusta per ottenere una densità morbida a fine cottura, le patate e il topinambur. Tagliare il pane per il lato lungo così da ottenere costoni croccanti lunghi circa 10 cm e larghi circa 3 cm disporli sul piatto, versarvi sopra la zuppa ben calda e condire con un filo di olio a crudo e pecorino romano grattugiato. 

giovedì 4 gennaio 2018

Bruschettine con pecorino e olive nere

Bruschettine con pecorino e olive nere

Gli orti botanici europei hanno una storia relativamente recente, essendo riconducibili al quindicesimo secolo con un certo margine di esattezza, prendendo come riferimento quello pisano cui si ispirò quello universitario fiorentino.
I giardini strutturati su criteri e proporzioni ben precise, con riferimenti matematici, astronomici, mistici e spirituali, non sono però un’invenzione così recente e hanno costituito uno tra gli elementi che ha consentito all’umanità intera di non perdere determinate, e determinanti, conoscenze.
Le antiche società della mezzaluna fertile hanno costruito giardini meravigliosi, la Grecia e Roma hanno proseguito tale tradizione, India, Cina, Giappone, America hanno sviluppato originalissime tecniche, il mondo arabo e el-andaluso medievale ha elaborato le suggestioni orientali tramandando il sapere alle società medievali europee occidentali.
Il fatto che il primo orto botanico dell’era moderna occidentale, che ovviamente richiedeva competenze idrauliche, scientifiche, tecnologiche e mistiche notevoli, sia toscano è decisamente interessante.
Pisa era un importantissimo porto di mare e intratteneva fiorenti rapporti commerciali con la sponda africana del Mediterraneo e con la Spagna di tale e tanta importanza da venir rappresentati simbolicamente nel maestoso battistero della Piazza de’ Miracoli con un mosaico marmoreo, unico nel suo genere, con un decoro rintracciabile soltanto nelle tarsie lignee che provenivano da quella parte del mondo.
L’orto botanico pisano e quello universitario fiorentino, immediatamente successivo, palesano tale vivacità di scambi culturali tra Asia, Africa e Europa nel Medioevo.

Questa ricetta è ispirata alla progressione della conoscenza. 

Pane
Pecorino
Olive nere


Tagliare il pane, bruscarlo, adagiarvi sopra il pecorino tagliato a fette non troppo sottili, scaldarlo levissimamente, coprire con olive nere denocciolate e tagliate a rondelle. 

mercoledì 3 gennaio 2018

Zuppa di legumi misti e cereali

Zuppa di legumi misti e cereali

La libertà è una condizione che le società e le persone devono affinare, affermava Mazzini, aggiungendo che è prima di tutto progressione verso un continuo e costante miglioramento.

Questa ricetta è ispirata alla bellezza della partecipazione.

Legumi misti in proporzione variabile
Mix di cinque cereali
Acqua
Olio extravergine di oliva
Salvia
Timo
Sale integrale
Rosmarino


Far rinvenire i legumi, sciacquarli, scolarli, lessarli al dente, scolarli lasciando da parte l’acqua di cottura. Scaldare l’olio con le erbe aromatiche, aggiungere i cereali, salare e girare bene. Aggiungere parte dell’acqua di cottura dei legumi e, quasi a fine cottura una piccolissima parte di legumi passati col passaverdure così da addensare la zuppa senza fare un passato e i legumi interi. Far finire di cuocere e servire con un filo di olio a crudo. 

martedì 2 gennaio 2018

Minestra depurativa

Minestra depurativa

Talvolta l’essere umano interagisce con la Natura in modo alquanto intelligente, andando a creare le condizioni più adatte alla vita, le opere di bonifica e di controllo delle acque ideate da Leonardo da Vinci sono uno tra gli esempi più palesi di tale armoniosità.

Questa ricetta è ispirata alla bellezza del rispetto e dell’amore nel rapporto con sé stessi, con gli altri e con l’ambiente. 

Finocchi
Carote
Ortica
Cardo
Bacche di ginepro
Acqua
Semi di finocchio
Chiodo di garofano
Cavolfiore
Broccolo
Lattuga o cappuccina
Sale integrale
Cicoria
Bieta
Timo


Lavare le verdure, pulire i finocchi, i cardi e le carote, tagliarle a listerelle, a tocchetti e a rosette, metterle in pentola, aggiungere le bacche e gli aromi, coprire con l’acqua e far cuocere il tempo necessario. Servire con un filo di olio a crudo, con pasta o con crostini di pane. 

lunedì 1 gennaio 2018

Insalatona di farro tricolore

Insalatona di farro tricolore


L’inizio del nuovo anno è sempre un ottimo momento per i buoni propositi, quali quelli di fare passeggiate nel verde tutti i giorni, leggere un libro in più, imparare qualcosa di nuovo, immaginare viaggi, ripromettersi di meditare e di fare esercizi per l’equilibrio psico-fisico, essere sempre gentili con sé stessi e con gli altri, lavorare meno e guadagnare di più, etc.
Talvolta immaginare di fare qualcosa può portare a farla veramente come è accaduto per l’Unità d’Italia.

Questa ricetta è ispirata all’immaginazione quale forma di creazione. 

Cavolfiore
Broccoletto siciliano
Acqua
Farro integrale
Semi di finocchio
Sale integrale
Melograno
Olio extravergine di oliva

Pulire e lessare separatamente al dente i cavolfiori, il broccoletto siciliano e il farro. Scaldare l’olio con i semi di finocchio, ripassare i broccoletti siciliani, quindi aggiungervi le cimette di cavolfiore e dunque il farro. Salare e far intiepidire. Sgranare il melograno e aggiungere all’insalatona da servire, eventualmente, su foglie di radicchio rosso tondo, di insalata cappuccina ben verde e di cavolo bianco.