Le
Costituzioni degli Stati sono una conquista relativamente recente del
diritto e si caratterizzano per veri e propri equilibrismi del
pensiero e del logos. Semplici parole che si uniscono a formare
regole semplicissime per esplicitare concetti che spesso dovrebbero
essere ovvie regole della convivenza civile. A volte esprimono idee
di libertà che travalicano confini ideali e aprono nuove forme di
interazione nello spazio civico, nuovi modi dell'essere liberi. Gli
articoli di talune Costituzioni sono delle vere e proprie chicche,
troppo spesso somigliano a luoghi inesplorati del libero pensiero che
forse dovrebbero essere meglio compresi e conosciuti. La Costituzione
in quanto tale presuppone una coscienza condivisa della creazione
collettiva di quello che attualmente chiamiamo 'Stato', o di quello
che si considera essere una 'Organizzazione internazionale' o '
sovranazionale'.
Il concetto
di 'Stato' potrebbe, all'apparenza, sembrare ovvio e invece è
qualcosa di storicamente rivoluzionario. La stesura di quasi tutte le
costituzioni ha richiesto una qualche rivoluzione culturale e
storica, a volte relativamente pacifica, come nei casi della Magna
Charta e della cosiddetta 'Costituzione europea', altre cruenta, come
per la Francia, l'Italia e, parzialmente, la Germania.
Nel corso dei
decenni, a parte qualche sparuto esempio che include la Gran Bretagna
e la Repubblica di San Marino, le Costituzioni sono state modificate
così da ottenere un buon equilibrio tra la libertà individuale e
collettiva e la difesa strutturale delle medesime libertà.
La
Costituzione della Repubblica di Weimar, che insieme a quella della
mazziniana Repubblica Romana rappresenta un fulgido esempio di libero
pensiero, non prevedeva alcuna forma di difesa della democrazia e
della Costituzione stessa, come a dire che era una meravigliosa casa
di finissimo cristallo leggiadramente appoggiata su splendide ninfee.
Pian piano le Costituzioni hanno cominciato, per proseguire nella
metafora edile, a costruire solide fondamenta, a creare muri
antisismici e ad utilizzare materiali quali il cemento armato, i
mattoni e le pietre. Hanno iniziato a progettare scarichi, tubature,
impianti e a strutturare l'edificio in modo solido e resistente. In
taluni casi in materiali talmente resistenti da poter sopportare
anche le cannonate, ma questa è, come per gli edifici, piuttosto
raro.
Le
Costituzioni si basano sul principio dello Stato, che esclude
aprioristicamente il concetto del territorio governato unicamente da
una persona illuminata e designata dalla divinità, presuppone dunque
un sistema di leggi atte a regolamentare la vita pubblica così da
formare una 'difesa' per i cittadini contro angherie e soprusi.
Presuppone dunque il concetto di cittadinanza, in cui le persone sono
parte integrante dello Stato in quanto esseri senzienti e non in
quanto elementi decorativi o dettagli privi di importanza. Nelle
Costituzioni democratiche, la stragrande maggioranza di quelle
esistenti, i cittadini sono il popolo, il quale esercita la sovranità
nei modi e nelle forme previste dalla legge. Per quanto concerne le
monarchie costituzionali il significato di tale affermazione è molto
evidente e presuppone che il re, l'imperatore o il regnante rinunci
ad una parte della propria sovranità, quindi del potere assoluto su
qualunque cosa abbia a che fare con lo Stato, per consentire una
effettiva rappresentanza dello Stato stesso e una reale libertà
all'interno della nazione. A pensarci bene sarebbe evidente anche per
quanto concerne i cittadini. Le persone decidono di vivere insieme,
di rispettarsi reciprocamente e di non affrontare individualmente
talune problematiche bensì di unirsi per far fronte collettivamente
a talune esigenze, quali ad esempio la politica estera e la
costruzione di scuole. Quindi, in astratto, ognuno rinuncia ad una
piccola parte della propria sovranità su sé stesso, della propria
libertà individuale, per stare insieme agli altri e ottenere
maggiore libertà.
Il medesimo
concetto è applicato alla creazione di organismi sovranazionali, che
travalicano cioè, i confini nazionali per garantire la libertà
individuale e collettiva di più cittadini di Stati differenti.
In economia è
un'idea abbastanza semplice e utilizzata da moltissimi secoli, per
quanto concerne il diritto l'applicazione pratica di una idea tanto
semplice è molto più recente e parte dai primi tentativi di
costituire una Società delle Nazioni, che ovviamente avrebbe giovato
in primis all'economia.
Quando fu
inventato il battello a vapore, molto più veloce di una diligenza a
cavalli o di un carretto tirato da buoi, la pratica di dazi e
balzelli rese la navigazione di gran lunga più lenta del trasporto
via terra. Era più veloce trasportare una gerla di fieno a piedi o
su un mulo piuttosto che spedirla per nave. Pian piano i dazi, le
gabelle e le frontiere hanno cominciato ad aprirsi e per fare ciò fu
indispensabile riconoscere ai cittadini la dignità della
cittadinanza e ognuno perse un pochino della propria sovranità per
ottenerne una più ampia, forte e solida.
Questa
ricetta si ispira allo Stato del Virgina, costituitosi in modo
indipendente il 25 giugno del 1788 e alle idee di libertà che ha
ispirato e che hanno portato alla stesura delle moderne costituzioni
'occidentali', a quell'equilibrio semplicissimo di sapori e profumi
che trae forza da ogni ingrediente nella creazione di un unico piatto
delicato perfetto per rinfrescare i bollenti spiriti estivi.
Foglie di
cipollina fresca
Carote
Menta fresca
Zucchine
freschissime
Fiori di
zucchina freschissimi
Acqua
Semi di
finocchiella selvatica siciliana
Sale grigio
di Bretagna
Curry mild
Pulire e
lavare le verdure. Tagliare le foglie di cipollina finemente in
anellini di circa 0,3cm, tagliare le zucchine e le carote a dadini e
i fiori di zucchina a metà e a listerelle sottili. Porle in una
pentola insieme ai semi di finocchiella, riempire con l'acqua per
circa tre volte il volume delle verdure, aggiungere un pizzico di
curry, la menta fresca e salare con il sale grigio di Bretagna
grosso. Portare ad ebollizione e dunque far sobbollire fino a cottura
senza coperchio, così che le verdure risultino cotte e sode, non
sfatte. Far freddare e servire con crostini di pane oppure
semplicemente con un filo d'olio a crudo o in ciotoline.