Giovedì grasso,
tempo di maschere, coriandoli e stelle filanti ma soprattutto di
dolci carnevaleschi. Ultimi strappi alla regola prima della
morigeratezza quaresimale, i quaranta giorni in cui i cattolici
tradizionalmente dovrebbero astenersi da eccessi alimentari prima
delle abbuffate di Pasqua e Pasquetta. Il Carnevale ha in realtà
origini ben più antiche rispetto alla nascita di Gesù ma una delle
funzioni delle religioni è quella di scandire il tempo sociale,
spesso mescolando ritualità precedenti la fondazione della religione
medesima. Così come i riti pubblici dialogano tra loro nel tempo e
nello spazio, così le ritualità private, spesso custodite nelle
cucine, si incontrano e si abbracciano in un circolo virtuoso nella
creazione di squisitezze da leccarsi i baffi e le dita. Il carnevale
italiano ha ormai 'istituzionalizzato' in tutte le regioni le frappe,
chiamate in modo differente in base alla latitudine, e le castagnole,
nelle differenti versioni locali, nonché un dolce originario della
Campania, parrebbe proprio di Napoli, che viene declinato in
tantissimi modi, gli struffoli. Questa è la ricetta che Mamma
Lucilla tramanda dalle mani della Prozia Paola, antenata vissuta a
cavallo tra il XIX e il XX secolo.
Uova
Farina
Miele
Olio per friggere
Palline di zucchero
colorate
Impastare uova e
farina come per la pasta all'uovo ma piuttosto soda, non 'tosta' ma
assolutamente non morbida, fare i budellini piccoli e tagliarne
pezzettini piccolissimi di circa 0,5 cm, friggerli in molto olio,
scolarli, ripassarli in abbondante miele, guarnire con palline di
zucchero colorato.
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