Il kamut, o
khorasan, ha una storia antichissima e particolare, proviene
dall'Egitto dei faraoni ed è arrivata fino ai nostri giorni non con
un processo di continuità colturale in una remota regione iraniana
e, pare, tramite una germogliazione di un seme conservato per
millenni in un sepolcro egizio, miracoli dell'era moderna e saperi
arcaici. La farina estratta da questo cereale è un'ottima base per
preparati quali pizze, focacce, paste ed è perfetta se unita ad
ingredienti che fanno parte della tradizione culinaria mediterranea
da millenni, quali il miele e le nocciole, con l'aggiunta di un
pizzico di 'cibo degli dei', il cacao, pianta arrivata fino a noi
dalle terre degli Atzechi e degli Incas, civiltà sviluppatesi
dall'altra parte dell'oceano ma con tantissimi collegamenti con
quella degli antichi Egizi.
Farina di kamut
Nocciole di
Capranica Coopernocciole
Latte di riso
Miele millefiori
locale
Lievito madre
essiccato
Cacao amaro
Perugina
Olio extravergine
di oliva
Far tostare le
nocciole sbucciate in una padella antiaderente o vulcanica,
triturarle nel robot da cucina a creare una farina, unirla alla
farina di kamut, mescolare bene, aggiungere, con una proporzione di
circa 230gr di farina di kamut, 140gr. di nocciole sgusciate, un
cucchiaio da cucina di miele sciolto all'interno di un bicchierino da
100 gr. di latte di riso tiepido, un filo d'olio, il latte e miele,
sciogliere poi un cucchiaio o due in base al gusto di cacao amaro in
un goccetto di latte di riso, il necessario a creare una pasta molto
densa e cremosa, aggiungerlo all'impasto e lavorare a lungo. Metterlo
in una insalatiera di plastica, effettuare taglietti in superficie,
coprire con carta pellicola e una coperta, far lievitare. Dividere in
più panetti, stendere la pasta in cerchietti di circa 8 cm di
diametro e 1cm scarso di spessore, mettere in teglia con carta forno,
forare con i rebbi della forchetta e infornare in forno caldo a circa
200°C per il tempo necessario alla cottura. Sono più buoni tiepidi
o freddi che appena sfornati.
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