Petto di
tacchino con timo, ginepro e mele
L’Italia è un
paese meraviglioso, creato da una straordinaria coesistenza di diversità, o
meglio, una vera e propria fucina di peculiarità. Ogni regione, comune,
paesino, rione, quartiere, famiglia sa costruire il proprio multiverso di particolarità,
sfumature che creano innovazione, custodiscono la tradizione e stimolano la
creatività e l’industriosità.
Questa ricetta è
ispirata all’importanza della tutela dell’arte e dell’artigianato europei.
Petto di
tacchino acquistato dal macellaio di fiducia
Mele
Bacche di
ginepro
Timo citronella
Pochissima acqua
Sale iodato
Aglio
Foglioline di
cipollina fresca
Tagliare il tacchino a listerelle, sbucciare le
mele e tagliarle a pezzi irregolari, in una padella antiaderente in pietra
Bialetti, preparare un ‘soffritto’ con un trito di aglio in pochissima acqua
bollente, neanche a coprire il fondo della padella, far evaporare quasi
completamente l’acqua, aggiungere il tacchino tagliato a listerelle, far
evaporare il liquido naturale, aggiungere ginepro, timo, mele, sfumare con la
birra, continuare a cuocere a fuoco vivace, aggiungendo, quando necessario,
mele ed eventualmente birra. Far evaporare il liquido ma non eccessivamente
così che il tacchino non rimanga mai secco ma mantenga una gustosa morbidezza.
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