giovedì 30 gennaio 2020

Fagioli bianchi tondini con pomodoro, timo e semi di finocchio


Fagioli bianchi tondini con pomodoro, timo e semi di finocchio

L’annosa questione tra democrazia e oligarchia, monarchia e repubblica trova in questi mesi in cui tanto si discute di Gran Bretagna una sua particolare ragion d’essere. Chi sostiene l’importanza della monarchia, sebbene possa sembrare tanto anacronistico molti Paesi europei sono monarchie e altri, quali Canada e Australia, pagano la loro fedeltà alla Regina, spesso si apella all’impossibilità della reale implementazione della democrazia e soprattutto ai rischi che comporterebbe in termini democratici. I repubblicani rispondono senza troppi pensieri che quasi tutte le dittature sono fondate su un sistema fondamentalmente monarchico e che sono nate quasi tutte all’interno di sistemi monarchici. Trasversalmente, molti ritengono che la democrazia sia un’utopia, più o meno ben riuscita, più o meno ben implementata e realizzata, diretta fondamentalmente da un’oligarchia, da pochi potentissimi, e spesso poco noti ai più, manovratori di invisibili trame e orditi. C’è chi afferma che in realtà il mondo è un grande impero governato da un gruppo di pochissimi che deciderebbero le sorti globali orientando l’opinione pubblica e definendone le abitudini. A ben guardare, si potrebbe pensare che vi sia una buona dose di realtà e di buon senso in ognuna di queste affermazioni, molto semplificate. È vero che vi sono alcuni potentati globalmente molto influenti, è anche vero che la democrazia reale è molto difficile da implementare – spesso proprio per volere di quei potentati internazionali che esercitano pressioni alquanto convincenti –, è altresì vero che molti sistemi altamente democratici sono innestati su monarchie che prevedono, nel momento stesso in cui si accettano le figure di re, regine e cortigiani, la negazione del principio di eguaglianza, alla base stessa della democrazia. La repubblica democratica è però un sistema altamente libertario, difficile, certo, da implementare ma molto più efficace e, paradossalmente, conveniente economicamente di qualsivoglia monarchia. Il punto è, e rimane, intendersi su cosa voglia dire repubblica e cosa sia la democrazia.
Questa ricetta è ispirata ai massimi sistemi.

Fagioli bianchi piccoli, tondini o zolfini, acquistati dal rivenditore di fiducia
Aglio
Pomodoro
Acqua
Sale
Timo
Semi di finocchio

Far rinvenire in acqua i fagioli, in una pentola antiaderente Bialetti fare un ‘soffritto’ in pochissima acqua con il timo, i semi di finocchio, la cipolla, l’aglio, aggiungere i fagioli e i pomodori, salare, far cuocere, aggiungere acqua a poco a poco, cuocere a fuoco medio, con la pentola coperta. Servire quale contorno oppure con l’aggiunta di crostini di pane in coccio. Nel caso in cui si utilizzi una fagioliera in coccio, mettere tutti gli ingredienti insieme e procedere alla cottura sotto la brace o ne forno a legna.  

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