Insalata di
patate con hummus
Gandhi era
mazziniano, giustamente, ovviamente. La scelta tra i grandi pensatori libertari
dell’epoca era, per semplificare molto, tra Mazzini e Marx. L’italiano parlava
di persone, di individualità, di umanità e libertà, di doveri dell’uomo e della
donna prima ancora che di diritti. Il tedesco parlava di classi sociali, non
riuscendo mai a scrollarsi di dosso il regime antico che presupponeva il
classismo, la distinzione delle persone in base al censo. Il primo si rivolgeva
a uomini, donne, giovani e anziani, parlava dell’evoluzione e della
rivoluzione, esprimeva fiducia negli individui e nell’umanità intera, il
secondo rovesciava i dittatori, al posto del capitalista voleva mettere il
proletario, ma proprio questa distinzione soltanto sulla base della condizione
di una società pre-esistente, l’incapacità di immaginare la libertà a prescidere
dai condizionamenti sociali del presente costituiva un limite invalicabile per
chi, come Gandhi, viveva come un sottoproletario (categoria, che ovviamente prescinde
dalle persone, da Marx quasi schifata), proveniva da una benestante famiglia baniani
e reclamava la libertà per il popolo indiano, tutto il popolo, senza
distinizione di razza, censo, religione, sesso, e per tutti i popoli oppressi.
Questa ricetta è
ispirata alla libertà e all’umanità.
Patate
Aceto di vino
bianco
Hummus
Olio
extravergine di oliva
Gomasio e/o sale
Lavare le patate
e metterle in pentola con l’acqua a coprirle di almeno un dito, far bollire, scolarle,
farle intiepidire, sbucciarle, condirle con olio, sale e/o gomasio, aceto, hummus.
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