Zuppetta di febbraio
Riuscire ad affermarsi
col proprio lavoro e ottenere il giusto riconoscimento economico e sociale è
importante per poter essere nelle condizioni oggettive di produrre con la
necessaria serenità. Molte persone hanno un carattere più o meno schivo, altre
più espansivo e socievole ma in generale pressoché ciascuno ha piacere nello
stare insieme a persone con cui si possa sentire a casa, in famiglia, tra
amici.
Questa ricetta è
ispirata all’importanza della socialità concreta e non virtuale.
Topinambur
Spinaci
Valeriana
Cicorietta da
taglio
Carote
Pane oppure
acqua e farina di farro
Olio
extravergine di oliva
Porri
Sale integrale
Timo
Ginepro
Salvia
Acqua
Bieta
Fagioli Sor
Checco
Mettere a bagno
i fagioli la sera prima. Sbucciare i tobinambur e le carote, lavare tutte le
verdure, tagliarle a dadotti e listerelle metterle in pentola insieme agli
aromi e ad una parte di fagioli, non troppi. Riempire con l’acqua, senza eccedere,
così da ottenere, a fine cottura, una minestra abbastanza densa. Lessare gli
altri fagioli a parte. Quando la minestra è pressoché cotta e abbastanza densa,
passare col passaverdure a mano circa un mestolo per quattro person di fagioli,
aggiungere la purea alla zuppa, aggiustare di sale e far cuocere ancora un po’.
Tostare il pane così da ottenere crostini ben croccanti oppure preparare degli
gnocchetti, da cuocere direttamente nella zuppa per due o cinque minuti, impastando
acqua e farina di farro, facendo budellini e dunque gnocchetti. Servire con un
filo di olio a crudo ed eventualmente del formaggio grattugiato.
Nessun commento:
Posta un commento