Infornata con rape, topinambur e radicchio
I giochi col
pallone hanno sempre avuto una certa fascinazione per gli italiani anche se il
moderno calcio è stato introdotto appena un secolo fa dai marinai inglesi. Nell’Ottocento
il gioco che riscuoteva maggiori consensi popolari era la palla al bracciale qualcosa
di simile al tennis in cui la ‘racchetta’ era costituita da un bracciale di
legno con 105 punte. Per questo sport venivano costruiti degli stadi chiamati
sferisteri, di cui il più famoso è quello di Macerata, attualmente utilizzato
per concerti lirici e considerato da Luciano Pavarotti un vero e proprio teatro
all’aperto con un’acustica, a suo dire, perfetta. Mentre le piazze e le strade
europee si accendevano di ardore patriottico e irredentista, negli stadi, gli sferisteri
appunto, gli italiani si infiammavano per le vittorie di un giocatore di pallone,
il mazziniano Carlo Didimi. Figlio di un conte, nato a pochi chilometri da
Recanati, a Treia, era coetaneo di Giacomo Leopardi, il quale lo immortalò proprio
alla fine di quel 1821 che aveva messo a ferro e fuoco l’Europa nella canzone
civile A un vincitore del pallone. Il
‘garzon bennato’, come veniva definito nella poesia leopardiana, era mazziniano
e l’esortazione del suo amico, o quantomeno conoscente, era quella di
utilizzare il proprio carisma anche per aiutare l’unità italiana. Didimi finì
la sua carriera in gloria, in quanto venne bandito dagli sferisteri perché viziava
il campionato: quando giocava lui vinceva sempre e non c’era più gusto ad
assistere alle gare.
Leopardi e
Didimi sembrano due lati di una stessa medaglia, due volti meravigliosi dell’Italia,
casualmente immersi in un territorio ricco di storia e cultura, le Marche.
Questa ricetta è
ispirata ai dualismi.
Rape rosse
Rape bianche
Topinambur
Radicchio rosso
Radicchio verde
Noci
Sale integrale o
gomasio
Olio extra
vergine di olivaa
Sbucciare rape e
topinambur, sciacquarli e tagliarli a dadini. Lavare il radicchio rosso e
tagliarlo a listerelle. Sbucciare le noci e spezzarle in una granella piuttosto
grossolana. Mettere tutto in una teglia lievemente oliata o con cartaforno,
girare bene, salare poco, oliare leggermente. Infornare in forno ben caldo 180°C o 200°C.
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