Minestrina maggiolina
La gastronomia
molecolare è stata spesso al centro di polemiche più o meno condivisibili ma le
vicende che si intrecciano con la ‘rivoluzione tecnologica cuciniera’ sono
particolarmente divertenti. Uno tra gli chef più noti è lo spagnolo Ferran
Adrià, maestro di Massimo Bottura, e in Italia c’è un duo di ricercatori e
sperimentatori la cui storia è piuttosto curiosa, quella di Ettore Bocchia e
Davide Cassi.
Questa ricetta è
ispirata alla cucina e agli innovatori di tutte le epoche.
Asparagi selvatici
Fave fresche
Carciofetti
Menta
Nepitella
Patate novelle
Cardi
Fiori di acacia per
guarnire
Olio extravergine
di oliva
Pecorino abbastanza
fresco
Acqua
Sale integrale
iodato
Limoni per
pulire i carciofi
Sbucciare e spellare
le fave; sbucciare le patate, lavarle e tagliarle a dadini; pulire i carciofetti,
tagliarli a spicchi piccoli; pulire e lavare i cardi, tagliarli a pezzetti, lavare
e pulire gli asparagi, spezzarli a pezzetti. Porre tutto in pentola, aggiungere
acqua, le erbe aromatiche lavate e il sale. Far cuocere abbastanza a lungo ma
non troppo, quasi a fine cottura aggiungere una parte degli asparagi. Servire
con un filo d’olio, pecorino a dadotti, fiori di acacia ben lavati, crostoni di
pane o fette tostate integrali Gentilini a pezzetti oppure con pane di segale
tostato.
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