Spezzatino con
birra, cipolline e rosmarino
Raccontare le
crisi umanitarie richiede talvolta un enorme sforzo di fantasia, sia perché
spesso i corrispondenti dalle zone a rischio non si recano, talvolta per motivi
logistici e di sicurezza, nei luoghi e ricostruiscono racconti in base a fonti
più o meno attendibili, sia perché la narrazione sensazionalistica deve
riuscire a muovere a sdegno l’opinione pubblica internazionale in taluni casi,
anche in base alle possibilità oggettive di intervento in un’area piuttosto che
in un’altra.
Questa ricetta è
ispirata ad Antonio Russo.
Spezzatino
acquistato dal macellaio
Semi di
finocchio
Rosmarino
Acqua
Sale iodato
Birra giusto per
la sfumatura
Cipolline bionde
Aglio rosso di
Sulmona
Carote
Portare a
bollore pochissima acqua, meno di un dito, con i semini di finocchio, il
rosmarino, l’aglio, le cipolle e le carote sbucciate e lasciate intere, quindi
versare nella pentola la carne, farla sigillare e cuocere nel suo brodo
naturale, girare bene e, quando il liquido è esaurito, sfumare con la birra,
far evaporare completamente, dunque aggiungere acqua, coprire, far bollire per
ore, aggiustando di sale.
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