Panpizza con mix
di semini mediterranei
La determinazione
individuale è talvolta correlata alle condizioni sociali e ambientali, alle
possibilità di agire in armonia e senza doversi continuamente preoccupare di
questioni che non dovrebbero, normalmente, costituire motivo di preoccupazione.
Attraversare la strada sulle strisce pedonali, ad esempio, dovrebbe essere quanto
di più ovvio e naturale in un contesto urbano civile ma in Italia pare che anche
tale semplicissima azione possa avere una serie di complicazioni e di relativi
accorgimenti da prendere. In primis non è dato sapere, se si sta camminando in
un bel viale alberato, se la manutenzione sia stata effettuata in modo adeguato
per cui quella che dovrebbe essere una remotissima probabilità diventa un
fattore di rischio da calcolare abitualmente, cioè, che potrebbe cadere un
albero sulla strada in caso di vento; poi bisogna fare attenzione ai probabili
dissesti nel manto stradale e dunque a buche e voragini ed evitare di caderci
dentro; indi è necessario cercar di capire se chi guida le automobili, gli
autobus, i tir etc. abbia intenzione di fermarsi davanti al segnale di strisce
pedonali oppure no e se tale segnaletica orizzontale sia posta in un modo tale
da risultare comprensibile e visibile anche a chi, in buona fede, avrebbe
intenzione di rispettare le regole della strada e non cercare di trasformare i
pedoni in figure bidimensionali da associare al disegno zebrato sull’asfalto. Chi
guida, inoltre, deve riuscire ad interpretare i troppo spesso contrastanti
messaggi della segnaletica orizzontale e verticale. Capita sovente, infatti,
che coesistano due segnali verticali, ad esempio senso unico e senso vietato posto
all’inizio di una via, oppure che siano stati cambiati i sensi di marcia in una
strada e che ciò sia stato segnalato soltanto con un segnale verticale, spesso
coperto da fronde di alberi potati, eventualmente, in modo a dir poco assurdo,
lasciando una bella linea tratteggiata sulla carreggiata che sovente induce
anche i navigatori satellitari all’errore.
Questa ricetta è
ispirata alla normalità quale concetto astratto nel BelPaese.
Farina 2
Farina 00
Lievito di birra
Acqua
Semini mediterranei
Olio extravergine
di oliva
Impastare le
farine con acqua e lievito, far lievitare per circa tre giorni, aggiungendo
farina 2 quando necessario, stendere in una teglia non troppo grande una
focaccia di circa due centimetri di spessore, guarnirla con semini mediterranei
e infornare in forno caldo a circa 190°C per il tempo necessario alla cottura.
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