Frittata di
patate e rosmarino
Da qualche anno
sono in voga i rave parties di musica classica, un modo per esprimere il
malcontento generazionale, lo spirito di rivolta e rivoluzione che dovrebbe, un
po’ naturalmente, animare giovani e giovanissimi. Se il sistema sociale
cosiddetto ‘mainstream’ cerca di imporre modelli culturali fondati sull’indifferenza,
la maleducazione, la violenza e, fondamentalmente, l’assenza di contenuti,
idee, pensieri, capacità di ragionamento e di critica, prima di tutto sociale,
i rivoluzionari di oggi rispondono a suon di sinfonie, andando a rispolverare partiture
che tengono ben attivi i neuroni celebrali e spesso inneggiano al progresso
sociale, alla conoscenza, alla libertà. Di fronte, insomma, al tentativo più che
evidente di abbassare il livello intellettuale, culturale, civile per creare
alienazione e sfruttamento i giovani, o almeno alcuni di loro, i veri
rivoluzionari, si oppongono con Rossini, Wagner, Strauss, Bach, Beethoven,
Bellini, bacchette alzate contro la banalità del male e il male della banalità
e delle banalizzazioni.
Questa ricetta è
ispirata al potere rivoluzionario della musica cosiddetta classica.
Patate
Rosmarino
Olio
extravergine di oliva
Sale iodato
Uova
Sbucciare le
patate, sciacquarle, affettarle sottilissimamente, far scaldare l’olio in una
padella antiaderente, versarvi le patate e gli aghi di rosmarino tritati
finissimamente col coltello o con la mezzaluna, farle dorare, dunque versare le
uova sbattute e salate così da coprirle bene ma a sfioro, la frittata dev’essere
non più alta di uno o due centimetri, girarla col piatto, proseguire la cottura
eventualmente coprendo la padella.
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