venerdì 28 agosto 2020

Pappina con ricotta, spinaci e segale


Pappina con ricotta, spinaci e segale

Il plagio, il furto del lavoro intellettuale è attualmente, sebbene ancora difficile da dimostrare senza ragionevole dubbio, un reato eppure vi sono ancora molte persone che associano il lavoro intellettuale a qualcosa di aleatorio e chiede, o più spesso pretende senza accorgersi neanche della rabbiosa ilarità che suscita nell’interlocutore, ‘mi potresti scrivere giusto giusto due righe?’, ‘mi potresti buttare giù giusto giusto due note?’, ‘mi potresti disegnare giusto giusto uno schizzo?’, .’mi abbozzi un progettino?’. Ecco, la risposta è ‘mi paghi adeguatamente per questo?’, se la risposta è sì si può pensare di eseguire e/o proseguire il lavoro intellettuale richiesto, altrimenti, di tutta evidenza, la risposta non può che essere: ‘caro amico, cara amica… no’. È un po’ come pensare di entrare in un negozio, mettere la merce desiderata in un carrello e uscire senza pagare: non si può fare.
Questa ricetta è ispirata ai tanti lavoratori ‘di concetto’ e ai diritti connessi.

Segale biodinamica
Acqua
Spinaci, possibilmente freschi oppure cotti freschi e poi surgelati
Ricotta di pecora
Sale iodato
Olio extravergine di oliva

Mettere a bagno la segale, lessarla in abbondante acqua poco salata, scolarla, farla freddare. Lavare bene gli spinaci, cuocerli in padella, coperti. Far intiepidire. Frullare nel mixer da cucina o nell’omogeneizzatore insieme alla ricotta e all’olio. Aggiustare di sale

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