lunedì 11 aprile 2016

Ravioli con canestrato abruzzese, Pachino secchi, granella di pistacchio


“Il tricolore italiano quale bandiera nazionale – si legge sul sito istituzionale della Presidenza della Repubblica Italiana - nasce a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, quando il Parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, decreta "che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti". Ma perché proprio questi tre colori? Nell'Italia del 1796, attraversata dalle vittoriose armate napoleoniche, le numerose repubbliche di ispirazione giacobina che avevano soppiantato gli antichi Stati assoluti adottarono quasi tutte, con varianti di colore, bandiere caratterizzate da tre fasce di uguali dimensioni, chiaramente ispirate al modello francese del 1790.
E anche i reparti militari "italiani", costituiti all'epoca per affiancare l'esercito di Bonaparte, ebbero stendardi che riproponevano la medesima foggia. In particolare, i vessilli reggimentali della Legione Lombarda presentavano, appunto, i colori bianco, rosso e verde, fortemente radicati nel patrimonio collettivo di quella regione:: il bianco e il rosso, infatti, comparivano nell'antichissimo stemma comunale di Milano (croce rossa su campo bianco), mentre verdi erano, fin dal 1782, le uniformi della Guardia civica milanese. Gli stessi colori, poi, furono adottati anche negli stendardi della Legione Italiana, che raccoglieva i soldati delle terre dell'Emilia e della Romagna, e fu probabilmente questo il motivo che spinse la Repubblica Cispadana a confermarli nella propria bandiera. Al centro della fascia bianca, lo stemma della Repubblica, un turcasso contenente quattro frecce, circondato da un serto di alloro e ornato da un trofeo di armi”.
Questo è quanto è scritto sul sito del Quirinale eppure nella cucina italiana il bianco, il rosso e il verde sono indissolubilmente legati al Sud dell'Italia, tanto che la più famosa, e peraltro insignita del riconoscimento di prodotto tipico, pizza italiana è la pizza Margherita, creata da un pizzaiolo napoletano in onore della Regina Margherita di Savoia con gli ingredienti più tipici e caratteristici del Mezzogiorno d'Italia: la mozzarella, il pomodoro e il basilico. Si potrebbe obiettare che il pomodoro non è autoctono, e questa sarebbe un'ottima obiezione a cui si potrebbe rispondere con una sferzante battuta di un geniale politicante italiano, Giulio Andreotti, che ebbe ad affermare, in merito alla questione immigrazione che “a Roma è capitato soltanto una volta nella storia che vi fossero due romani originari di Roma: si chiamavano Romolo e Remo e si uccisero tra loro”.
Si potrebbe pensare che la scelta di tre colori abbia anche qualche attinenza alla religione predominante nel periodo in oggetto sul suolo italiano, il cattolicesimo, che indica nell'unità trinitaria un mistero della fede, ma questa è un'altra storia. Certo è che quando si pensa al BelPaese si fa spesso riferimento al Centro, al Nord e al Sud, quasi fossero entità distinte e non parti della medesima identità fondata sulla differenziazione microscopica di usi, costumi, dialetti e cibo che caratterizza la più grande ricchezza italiana, Paese minuscolo per estensione con la maggiore biodiversità sul Pianeta.
In questa ricetta i tre colori della bandiera italiana, racchiusi nella sfoglia tirata 'all'emiliana', vengono simboleggiati dal verde della granella di pistacchio, dal rosso del pomodorino essiccato al sole del Sud e dal pecorino canestrato abruzzese, il formaggio preparato con latte di pecora munto in primavera e messo in forma in piccoli cesti, che conferiscono alla buccia la tipica striatura da canestro.


Uova
Farina sabina
Pomodorini secchi di Pachino
Granella di pistacchio biologica
Pecorino canestrato fresco



Impastare farina, uova e tuorli per conferire un colore più giallo e maggiore elasticità alla sfoglia. Passarla nella macchinetta fino al penultimo buco oppure stenderla a mano sottile ma non trasparente. Preparare un trito con i pomodorini secchi, grattugiare il formaggio julienne, aggiungere la granella, mischiare e mettere il composto nella sfoglia, chiuderla e sigillarla con la rotellina o con la forchetta. Cuocere in abbondante acqua salata, servire con olio e petali di pecorino canestrato stagionato.

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