sabato 30 aprile 2016

Panfocaccia con cipolla, ciliegini Pachino e capperini


Una delle più tradizionali focacce del Meridione d'Italia è quella in cui la cipolla e altri alimenti facilmente reperibili in quelle zone, quali ad esempio i pomodori, le olive e i capperi, vengono mischiate all'impasto e messe a lievitare. Probabilmente all'origine aveva la stessa funzione delle pizze ripiene con le verdure del Centro Italia: sentire se il forno a legna era alla giusta temperatura prima di infornare il pane, impastando, con quel che rimaneva dalla preparazione delle pagnotte che rimanevano fragranti anche per un paio di settimane, qualche erbetta di campo o gli ortaggi più comuni che non mancano mai nelle cucine italiane, almeno in quelle in cui si cucina. Questa ricetta ricalca abbastanza quella tradizionale, proponendo un ideale ponte che unisca le terre di Scilla e Cariddi nel sapore avvolgente del caldo sole del Sud Italia. Beninteso che il ponte è soltanto ideale e non di asfalto e cemento, come taluni propongono, fingendo di ignorare completamente la cultura stessa di un Paese in cui per costruire qualche decina di chilometri di autostrada tra Salerno e Reggio Calabria si stanno impiegando decenni di lavori pubblici che non hanno la minima intenzione neanche di far finta di volersi concludere un giorno, chissà quando. Ma questo fa parte delle contraddizioni di una Nazione nota in tutto il Pianeta per le indubbie capacità e competenze degli ingegneri che si occupano di costruire strade e ponti pressoché ovunque nel mondo. Il collegamento, dunque, 'tra l'isola e il continente' è un ponte fatto di acqua, onde, voci, suoni, miti, leggende e sapori, che esprimo l'essenza stessa del Sud.
L'olio utilizzato è quello extravergine di oliva prodotto ad Altomonte, presso l'Azienda Agrituristica Le Farnie, seguendo l'antico metodo della molitura a freddo con alcuni accorgimenti dell'epoca contemporanea, quali una tecnologia piuttosto innovativa per ottenere la giusta viscosità mantenendo intatte le proprietà nutritive e il gusto dell'oliva maturata a pochi chilometri dal mare e dal Parco Nazionale del Pollino. L'aroma deciso e forte ben si abbina ai saporitissimi pomodorini secchi di Pachino, alla soda morbidezza dei capperini isolani e all'aspra dolcezza di uno tra gli ortaggi più antichi del Mediterraneo.


Farina sabina
Olio extravergine di oliva Frantoio del Castello, Azienda Agrituristica Le Farnie, Altomonte
Sale grigio di Bretagna
Pomodorini secchi di Pachino
Capperini isolani
Acqua
Lievito di birra
Cipolla


Affettare sottilmente una cipolla intera, lavare e tagliuzzare i pomodorini secchi di Pachino. In una terrina o sulla spianatoia mettere la farina, il lievito di birra sciolto in acqua tiepida e tutti gli ingredienti, aggiustare di olio e di acqua in base alla necessità, creare un composto sodo ma non troppo compatto, lasciar lievitare a lungo. Mettere in teglia oliata o con carta forno, infornare a 180°C-200°C per almeno 30'.

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