venerdì 29 aprile 2016

Farro con verdure al curry



Il mondo è bello perché è vario, recita il proverbio, eppure spesso quando si parla di plurilinguismo, multiculturalismo e di costruire un valore aggiunto sulle differenze, ecco che si erigono muri col filo spinato e barricate coi cavalli di frisia. La diffidenza solitamente aumenta quando dall'Europa si guarda verso Est o verso Sud e questo per un manipolo di cretini che si è insediato nella culla della civiltà occidentale andando ad instaurare regimi dittatoriali e clericocratici. Il riferimento a Ernesto Rossi, uno dei compilatori del Manifesto di Ventotene, è casuale eppure necessario. Se egli, infatti, denunciava l'ingerenza della Chiesa Cattolica nell'Italia post-fascista con il termine 'clericocrazia', è ovvio che non si possa neanche immaginare che le dittature nell'Oriente Medio e Lontano abbiano qualcosa a che fare con la divinità, definirle 'dittature teocratiche' è dunque una blasfemia, non tanto in quanto offesa alla deità, quanto al popolo e al suo governo di fronte alla scarsa importanza che tali omuncoli rivestono nell'immaginario collettivo. In altre parole, se Dio è qualcosa di veramente importante per molte persone e lo è stato nel corso della storia umana, altrettanto non si dirà di dittatorucoli da strapazzo il cui nome si dimentica prima ancora di mettere nel dimenticatoio i fatti di cronaca nera o rosa che funestano brevemente popolazioni intere costringendole a fuggire dai loro Paesi in cerca di libertà, sicurezza e ragionevole civiltà, anche giuridica.
La diffidenza tra Est e Ovest di un immaginario centro dell'Europa è particolarmente poco sensata se si pensa che molte culture con radici antichissime hanno o potrebbero avere un'origine comune da rintracciare proprio in quell'Oriente Medio o Lontano che sui titoli di giornale sembra tanto distante. Se culturalmente e storicamente le differenze ci sono e sono anche piuttosto evidenti, non altrettanto palesi sono le tante vicinanze, anche nel più semplice e antico gesto, nel più semplice e antico mestiere, cucinare.
In questa ricetta tali differenze si compongono in una lievissima armonia di sapori adatti anche ai vegetariani.
Si pensa che il farro sia il primo cereale coltivato dall'uomo, molto probabilmente nel Mediterraneo, dove veniva coltivata anche la cipolla, successivamente esportata nelle Americhe da Colombo, mentre il curry è un elemento tipico della cultura culinaria indiana e orientale. Continuando a 'girare verso Est' si arriva nelle Americhe, da cui provengono zucchine e peperoni, per poi tornare in Europa, dove i funghi champignon vengono coltivati almeno da duemila anni, in forma intensiva da qualche secolo, grazie all'intuizione di alcuni francesi. Ad amalgamare il tutto, l'olio extravergine d'oliva rigorosissimamente italiano e una sfumata di birra, la bevanda preparata fino a qualche secolo fa da donne, in origine sacerdotesse.


Farro
Sale
Birra
Acqua
Olio extravergine di oliva
Zucchine
Peperone
Funghi champignon
Menta fresca
Timo fresco
Bacche di ginepro
Cipollina ramata
Curry
Semi di finocchio


Lavare, tagliare e salare le verdure. In una padella fare un soffritto leggero con acqua e olio di cipollina tagliata finemente e bacche di ginepro, aggiungere, in sequenza, peperoni, zucchine, funghi, curry. Far cuocere a fuoco medio-basso, coperto così da far rimanere del liquido di cottura senza però avere l'effetto 'lesso'. Nel frattempo fare un soffritto leggero con acqua, olio, cipollina, curry, semi di finocchio in una pentola, aggiungere il farro, salare, far insaporire, aggiungere birra, poca, far sfumare completamente l'alcool, aggiungere acqua, far cuocere al dente, scolare e saltare nella pentola con le verdure. Lasciar riposare.

Nessun commento:

Posta un commento