Questa
ricetta è ispirata alla ricotta morbida tipica dei Monti Iblei, che
abbracciano e proteggono la splendida città di Siracusa, e contiene
in sé l'aroma dolcissimo dell'acqua d'arancia, quella che si
utilizza per la pastiera napoletana e che inevitabilmente fa pensare
alle enormi distese di aranceti che arricchiscono il Mezzogiorno
inondando lo spazio olfattivo di dolcissime note amarognole. Il
pecorino canestrato fresco dell'Abruzzo dà corposità al composto,
creando il giusto mix tra dolce e salato, perfetto per una proposta
sfiziosa o per un pranzo importante quale elemento per stupire gli
ospiti.
Uova
Farina sabina
Ricotta dei
Monti Iblei oppure, Santa Lucia Galbani
Acqua di
fiori d'arancio per pastiera
Impastare
uova e farina, tirare la sfoglia a mano oppure con la macchinetta al
penultimo buco. Tritare nel robot da cucina la ricotta, il formaggio
e qualche goccia di acqua di fiori d'arancio. L'ideale sarebbe
utilizzare la ricotta dei Monti Iblei, che però non è facilissima
da reperire al di fuori della provincia di Siracusa, per cui ci si
può adattare con la ricotta Santa Lucia, tritandola nel robot per
togliere consistenza. La ricotta dei Monti Iblei è affatto diversa
da quella del Centro Italia, tipicamente soffice, è dunque morbida
ma non molle. Riempire la sfoglia, chiuderla e sigillarla con la
rotellina o con la forchetta. Lessare in abbondante acqua salata e
servire con olio e parmigiano reggiano della Latteria sociale di
Beduzzo Inferiore oppure friggere e servire con filetti di agrumi
canditi, scagliette di cioccolato di Modica e zucchero a velo.
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