La Sicilia è una
chimera, una sirena che irretisce chiunque la conosca in una spirale
di bellezza, aromi, profumi, sapori, arte, suoni e cultura. Si parla
tanto del mal d'Africa, di quel senso di nostalgia che attanaglia i
cuori e le menti di chi è stato nel Continente Nero e poi torna nel
cosiddetto Occidente. Può essere che esista davvero, certo è che
qualcosa di molto simile accade anche a chi si avventura nell'Isola a
tre punte. Questa ricetta si ispira ai colori e alla dolcezza di
sapori unici.
Spezzatino di
vitellone abruzzese
Olio extravergine
di oliva Sabina D.O.P. o di sasso dei Monti Lucretili
Sale
Aglio fresco dei
Monti Iblei
Arance siciliane
novelle
Bacche di ginepro
Chiodi di garofano,
pochi
Acqua e limone
Carruba, una punta
Infuso di ginepro,
semi di finocchiella selvatica, timo, menta fresca
Cannella piccantina
siciliana, un pezzetto
Aglio, uno spicchio
Scarola
Porre in una
pentola di acciaio la carne, possibilmente acquistata in un posto di
fiducia, quale una macelleria abruzzese, mondata dai nervetti e dai
pezzi di grasso più invadenti, insieme all'olio e all'aglio fresco.
Sigillare e, una volta che ha esaurito il liquido, aggiungere arance
siciliane novelle, se si ha la fortuna di averle non trattate, con
tutta la buccia, dopo averla lavata accuratamente, altrimenti
sbucciate e mondate dalla parte bianca, sale, qualche chiodo di
garofano, pochi, bacche di ginepro, uno spicchietto d'aglio tagliato
a fettine sottilissime, una puntina di carruba, un pezzettino di
cannella siciliana piccantina, se non si ha quella piccantina meglio
non metterla, far cuocere a fuoco basso coperto, quando il liquido è
asciugato, aggiungere l'infuso leggero, cuocere a lungo a fuoco
bassissimo, fino a che la carne non si sfilaccia, quasi a cottura
ultimata lavare accuratamente e tagliare a pezzettini piccolissimi la
scarola ed eventualmente qualche pezzettino di indivia riccia e
aggiungerlo. Far finire di cuocere e servire su un letto di scarola
appena sbollentata in acqua e succo d'arancia, con scorzette di
arancia candita e zuccata, se si trova, ai lati.
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