Mettendo due
Everest uno sopra all'altro, con un po' di fatica e molto allenamento
si arriverebbe nella cosiddetta Ozonosfera, una sorta di pellicola
che avvolge il Pianeta Terra composta da un gas 'serra' che ha la
caratteristica di accogliere l'energia solare trasformando la
nocività per la vita terrestre dei raggi solari in elementi utili al
proliferare della vita stessa.
A circa 15
chilometri sopra le nostre teste c'è un gas, il cui nome è Ozono,
che si premura di proteggerci e trasformare le radiazioni per noi
nocive in qualcosa che non soltanto ci fa stare bene ma rende
possibile la vita sul Pianeta, fa sì che tutto ciò che noi siamo e
conosciamo esista.
Nel
1974 alcuni scienziati denunciarono il pericolo di assottigliamento
della ozonosfera a causa dell'utilizzo sconsiderato di prodotti
utilizzati per le bombolette spray. Da lì partirono campagne di
sensibilizzazione e dunque oggi si è arrivati a comprendere che è
necessario proteggere l'Ozonosfera. In altre, semplicissime parole,
si è capito che distruggere la vita, la natura e tutto ciò di cui
siamo parte non è esattamente una buona idea, anzi è una pessima
idea.
Questa
ricetta, semplicissima e che riutilizza taluni elementi già cotti in
precedenza, è ispirata alla necessità di comprendere quanto la
protezione e tutela dell'ambiente sia fondamentale.
Patate
novelle
Sale
Olio
extravergine di oliva
Rosmarino
Curry mild
Latte di
farro
Farina 00
Indivia belga
Cipolla
Lavare per
bene le patate novelle senza sbucciarle, asciugarle e mettere in una
teglia oliata, salare, aggiungere il rosmarino e infornare in forno
già caldo a 200°C o 220°C fino a cottura, farle freddare, quindi
lavare e tagliare a listerelle l'indivia belga e sbattere le uova con
farina e latte di farro. In una padella far scaldare l'olio con un
po' di cipolla, togliere la cipolla, aggiungere il curry, l'indivia
belga e le patate novelle cotte e tagliate a fette di circa 2 cm.
Cuocere a fuoco moderatamente alto quindi aggiungere il composto di
latte, farina e uova, far cuocere a fuoco vivace ma non troppo,
girare la frittata sul piatto quando è necessario e continuare a
cuocere fino al raggiungimento della giusta consistenza.
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