L'agricoltura
biologica è ormai diventata un importante settore del comparto
agroalimentare, ovunque nei supermercati e nei negozi di alimentari è
possibile trovare prodotti 'biologici' o che contengono ingredienti
da coltivazioni biologiche certificate. Esistono negozietti
specializzati in alimenti vegani, vegetariani e biologici e
addirittura i prodotti alimentari di talune marche sono vendute nelle
erboristerie, nelle parafarmacie se non proprio nelle farmacie.
Andando a leggere l'etichetta si scopre che spesso anche i marchi che
infondono maggior fiducia nel consumatore consapevole si scopre però
molto spesso che anche i legumi provengono da coltivazioni non
europee, andando a leggere meglio si trovano molti prodotti cinesi e
sudamericani e addirittura può accadere di trovare prodotti
biologici, vegani, vegetariani a base di soia proveniente dalla
Svizzera con criteri aderenti alla carta di Basilea creata con il
WWF. Ora, certamente l'Italia ha tanti difetti e tantissimi problemi
irrisolti però è vero che è il Paese con la maggiore biodiversità
che, per quanto poi riguarda i legumi sbaraglia letteralmente
qualunque altra nazione per varietà, qualità e 'purezza', tra
l'altro generalmente certificata dai rigidi controlli del MIPAAF. In
ogni regione italiana vi sono decine di qualità di legumi, cosa
impensabile in qualunque altra nazione in cui le cultivar si contano
comodamente con le dita di una mano, il che vuol dire che ogni
terreno, ogni clima, ogni territorio ha i propri legumi tipici
selezionati nei secoli dagli agricoltori che hanno dovuto e saputo
rispettare le caratteristiche peculiari della zona di produzione
senza bisogno di utilizzare sostanze chimiche dannose per la terra,
per gli animali e per l'uomo. Molte di queste coltivazioni non
vantano il bollino 'biologico' perché, semplicemente, non hanno
necessità di pre-trattare i terreni: le coltivazioni sono quelle che
ormai vengono pressoché spontaneamente, quelle che hanno trovato il
loro habitat ideale e quindi non hanno necessità di trattamenti
particolari ma spesso non sono idonee ad ottenere la certificazione
che tanta fiducia incute nel consumatore informato.
Questa
ricetta è preparata con un ruspante pollo toscano e gli ortaggi
dell'orticello che non ha mai avuto altri trattamenti del riposo,
concime naturale e acqua del pozzo giudicata pressoché potabile, non
include prodotti biologici, anche perché gli ingredienti non
supererebbero mai i criteri per tale certificazione.
Friggitelli
Patate
Peperoni
Olio
extravergine di oliva
Pollo
ruspante
Sale
Birra chiara
Timo
Ginepro
In una teglia
antiaderente porre il pollo tagliato in quattro, senza testa e zampe,
i peperoni lavati, mondati di semi e picciolo e tagliati a fette
grossolane, le patate sbucciate lavate e tagliate a pezzi grossolani,
il sale e l'olio in abbondanza ma non troppo, il timo, le bacche di
ginepro, più avanti aggiungere i friggitelli se li si vuol mangiare
come contorno oppure metterli insieme al pollo per dare più sapore e
un filino di birra.
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