martedì 27 settembre 2016

Pita con mozzarella e witlof

Nella giornata mondiale del Turismo viene inevitabilmente da pensare che l'Italia è il Paese perfetto in cui viaggiare, vivere momenti indimenticabili e assaporare squisitezze locali tra panorami che ritemprano il cuore e lo spirito e fanno pensare che le il rapporto tra le società e la natura può anche essere di profondissima armonia. Si pensa e si dice spesso che il turismo potrebbe essere il vero motore di sviluppo sostenibile del BelPaese, culla della Cristianità e della cultura romana, rinascimentale, umanistica, risorgimentale, classicista. Chilometri e chilometri di coste meravigliose, montagne splendide, talmente belle da essere considerate Patrimonio UNESCO, parchi naturali e città d'arte dove camminare in un'opera d'arte urbana stratificata nei secoli. Posti esclusivi e luoghi incantevoli, regioni e aree che spesso fanno notevoli sforzi, anche economici, per promuovere territori e prodotti dell'incredibile biodiversità italiana, di quella enorme varietà di prodotti eccellenti che caratterizzano e rendono unico il settore agro-alimentare italiano. Ma allora dov'è il problema, ci sarebbe da chiedersi guardando la situazione reale, effettiva dell'Italia. Facilissimo sarebbe rispondere che non ci dovrebbe essere alcun problema, alcuna difficoltà. Eppure basta fare un giro in una grande stazione italiana per avere una sensazione di sgradevolezza. Da molti anni il trasporto su rotaia sta degradando verso disservizi inaccettabili a causa di gestioni assurde di veri e propri tesori infrastrutturali, quello aereo sta abbassando sempre più gli standard qualitativi dopo aver 'accorciato' le distanze tra Paesi e Continenti e per quello spaziale c'è ancora parecchio da fare. Le persone però continuano a spostarsi e gli autobus sono sempre più un mezzo per muoversi e vivere luoghi che altrimenti sarebbero irraggiungibili. Le persone vanno in vacanza, utilizzano il proprio tempo libero per essere felici, per ritemprarsi e conoscere il BelPaese. Molti turisti arrivano da altre nazioni e quando devono raggiungere qualche luogo di villeggiatura particolarmente bello hanno anche la possibilità del trasporto su gomma, tra l'altro molto meno inquinante di quello aereo. Ecco allora che il viaggio può ricominciare ad essere considerato non soltanto uno spostamento verso un luogo, qualcosa di poco gradevole, ma un'esperienza di bellezza ed eleganza, qualcosa che deve rimanere impresso nella memoria, qualcosa di talmente bello e piacevole da far sentire le persone, i viaggiatori, all'interno di un grandissimo sogno, di un'esperienza unica perché è la vacanza che hanno sognato, preparato, immaginato e per la quale magari hanno fatto qualche rinuncia. Viaggiare è anche un atto di bellezza e di piacere, un atto di eleganza e meraviglia, un momento di rispetto nei confronti di sé stessi e del luogo in cui si agisce. Una stazione di autobus locali, regionali, interregionali e internazionali deve essere un luogo piacevole, un posto in cui arrivare con tutto l'agio, depositare i bagagli che verranno stivati con calma dal personale addetto, dove essere accolti e sentirsi in un luogo elegante, in un posto dove è bello essere perché si sta facendo qualcosa di importante come viaggiare, andare a vedere una città d'arte e luoghi talmente spettacolari da essere unanimemente considerati tali. Il lusso è d'altronde un marchio distintivo dell'italianità, qualcosa che può essere un biglietto da visita anche e soprattutto nei luoghi quali le stazioni, le stazioni degli autobus, i porti e gli aeroporti. La stazione romana Tibus dovrebbe essere il fiore all'occhiello della città, un luogo dove rilassarsi prima di una partenza o dove essere accolti quando si arriva o si torna nella Città Eterna perché il lusso di un viaggio, di una vacanza e di una bella gita deve essere un'esperienza piacevole, gradevole e appagante, non qualcosa di squallido e sgradevole, da guardare con sospetto quando si pensa a prenotare una vacanza o un viaggio.
Questa ricetta, in cui i punti cardinali europei si incontrano, è ispirata all'eleganza del turismo quale possibilità di sviluppo sostenibile del BelPaese.


Pasta fillo
Mozzarella
Indivia belga witlof
Olio per oliare e spennellare



Oliare la teglia, disporre la pasta fillo nel modo consueto per creare la pita o il burek, lavare e tagliare a listerelle sottili, unire alla mozzarella sbriciolata, riempire la pasta fillo nel modo consueto per la pita e il burek. Quindi spennellare con l'olio e infornare in forno già caldo a 180°C o 200°C.

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