Nella giornata mondiale del Turismo viene inevitabilmente da pensare che l'Italia è
il Paese perfetto in cui viaggiare, vivere momenti indimenticabili e
assaporare squisitezze locali tra panorami che ritemprano il cuore e
lo spirito e fanno pensare che le il rapporto tra le società e la
natura può anche essere di profondissima armonia. Si pensa e si dice
spesso che il turismo potrebbe essere il vero motore di sviluppo
sostenibile del BelPaese, culla della Cristianità e della cultura
romana, rinascimentale, umanistica, risorgimentale, classicista.
Chilometri e chilometri di coste meravigliose, montagne splendide,
talmente belle da essere considerate Patrimonio UNESCO, parchi
naturali e città d'arte dove camminare in un'opera d'arte urbana
stratificata nei secoli. Posti esclusivi e luoghi incantevoli,
regioni e aree che spesso fanno notevoli sforzi, anche economici, per
promuovere territori e prodotti dell'incredibile biodiversità
italiana, di quella enorme varietà di prodotti eccellenti che
caratterizzano e rendono unico il settore agro-alimentare italiano.
Ma allora dov'è il problema, ci sarebbe da chiedersi guardando la
situazione reale, effettiva dell'Italia. Facilissimo sarebbe
rispondere che non ci dovrebbe essere alcun problema, alcuna
difficoltà. Eppure basta fare un giro in una grande stazione
italiana per avere una sensazione di sgradevolezza. Da molti anni il
trasporto su rotaia sta degradando verso disservizi inaccettabili a
causa di gestioni assurde di veri e propri tesori infrastrutturali,
quello aereo sta abbassando sempre più gli standard qualitativi dopo
aver 'accorciato' le distanze tra Paesi e Continenti e per quello
spaziale c'è ancora parecchio da fare. Le persone però continuano a
spostarsi e gli autobus sono sempre più un mezzo per muoversi e
vivere luoghi che altrimenti sarebbero irraggiungibili. Le persone
vanno in vacanza, utilizzano il proprio tempo libero per essere
felici, per ritemprarsi e conoscere il BelPaese. Molti turisti
arrivano da altre nazioni e quando devono raggiungere qualche luogo
di villeggiatura particolarmente bello hanno anche la possibilità
del trasporto su gomma, tra l'altro molto meno inquinante di quello
aereo. Ecco allora che il viaggio può ricominciare ad essere
considerato non soltanto uno spostamento verso un luogo, qualcosa di
poco gradevole, ma un'esperienza di bellezza ed eleganza, qualcosa
che deve rimanere impresso nella memoria, qualcosa di talmente bello
e piacevole da far sentire le persone, i viaggiatori, all'interno di
un grandissimo sogno, di un'esperienza unica perché è la vacanza
che hanno sognato, preparato, immaginato e per la quale magari hanno
fatto qualche rinuncia. Viaggiare è anche un atto di bellezza e di
piacere, un atto di eleganza e meraviglia, un momento di rispetto nei
confronti di sé stessi e del luogo in cui si agisce. Una stazione di
autobus locali, regionali, interregionali e internazionali deve
essere un luogo piacevole, un posto in cui arrivare con tutto l'agio,
depositare i bagagli che verranno stivati con calma dal personale
addetto, dove essere accolti e sentirsi in un luogo elegante, in un
posto dove è bello essere perché si sta facendo qualcosa di
importante come viaggiare, andare a vedere una città d'arte e luoghi
talmente spettacolari da essere unanimemente considerati tali. Il
lusso è d'altronde un marchio distintivo dell'italianità, qualcosa
che può essere un biglietto da visita anche e soprattutto nei luoghi
quali le stazioni, le stazioni degli autobus, i porti e gli
aeroporti. La stazione romana Tibus dovrebbe essere il fiore
all'occhiello della città, un luogo dove rilassarsi prima di una
partenza o dove essere accolti quando si arriva o si torna nella
Città Eterna perché il lusso di un viaggio, di una vacanza e di una
bella gita deve essere un'esperienza piacevole, gradevole e
appagante, non qualcosa di squallido e sgradevole, da guardare con
sospetto quando si pensa a prenotare una vacanza o un viaggio.
Questa
ricetta, in cui i punti cardinali europei si incontrano, è ispirata
all'eleganza del turismo quale possibilità di sviluppo sostenibile
del BelPaese.
Pasta fillo
Mozzarella
Indivia belga
witlof
Olio per
oliare e spennellare
Oliare la
teglia, disporre la pasta fillo nel modo consueto per creare la pita
o il burek, lavare e tagliare a listerelle sottili, unire alla
mozzarella sbriciolata, riempire la pasta fillo nel modo consueto per
la pita e il burek. Quindi spennellare con l'olio e infornare in
forno già caldo a 180°C o 200°C.
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