domenica 4 settembre 2016

Pasta Libera con spadellata ortolana




Una ragazzina che legge un libro scatena reazioni inspiegabilmente violente, spaventa terroristi, terrorizza fondamentalisti, disarma preti di tutte le religioni, scatena ire funeste di dittatori, attira su di sé le maledizioni di bigotti di qualunque angolo del Pianeta, incute timore tra i vertici delle organizzazioni criminali organizzate. Perché tanta furia? Verrebbe da chiedersi oppure perché tanto accanimento? Cosa sta facendo quella ragazzina di così inaccettabile? Sta leggendo, sta studiando e quindi sta scardinando l'oppressione. Aprendo la copertina di un libro, sfogliando le pagine, leggendo le parole ella crea libertà, è libera.
La libertà, però, non è un elemento particolarmente gradito a chi non ne capisce le potenzialità e soprattutto a chi è talmente poco potente da dover ricorrere al timor panico per imporre la propria presenza e le proprie convinzioni. Non che spiegare la bontà di una tesi per quanto giusta sia semplice, assolutamente no, però non è con la coercizione che si ottengono i risultati sperati se quello che si sta facendo è il bene della comunità di persone che si governa per motivi istituzionali o di altra natura.
Una bambina che legge è un simbolo potente, significa tante cose, libertà, libero pensiero, fantasia, immaginazione, cultura. Tutte parole che agli oppressori di ogni epoca e luogo suonano minacciose. Un terrorista armato fino ai denti può far ben poco contro una bambina che legge. Se le torce un capello rischia l'odio da parte della gente e quindi perde non soltanto la battaglia ma la guerra intera, se le impedisce di leggere rischia maggior interesse. C'è poco, pochissimo da fare contro una bambina che legge, non è un nemico che spara, non è un nemico contro cui battersi valorosamente, eppure al solo guardarla il terrorista sa che lei è pericolosa per la sua stessa esistenza, o meglio per l'esistenza del ruolo di cattivo che suo malgrado interpreta.
Le organizzazioni criminali organizzate sono molto attente a tenere la popolazione nell'ignoranza perché inferiore è il livello di istruzione e conoscenza, minori sono gli strumenti delle persone per creare sviluppo sostenibile e quindi libertà.
Questa ricetta, con la pasta prodotta da aziende liberate dall'oppressione malavitosa, è ispirata alla libertà da qualunque oppressione e a tutte le bambine che leggono.


Cipolla
Pomodorini
Zucchine
Melanzane
Origano siciliano
Olio extravergine di oliva
Sale iodato
Acqua
Pasta Libera



Lavare bene le verdure, tagliare le zucchine julienne, le melanzane a cubetti molto piccoli, inferiori al cm, e i pomodorini in quattro, scaldare l'olio con un trito di pochissima cipolla, aggiungere zucchine e melanzane, salare condire con l'origano e far cuocere a fuoco vivace, quasi a fine cottura aggiungere i pomodori salati. A parte lessare la pasta in abbondante acqua salata, scolarla e ripassarla in padella con il condimento. A piacere aggiungere ricotta fresca al forno oppure scamorza affumicata o granella di anacardi.

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