Panino con hamburger e crauti, ricetta di Claudio
I grandi
progetti architettonici e ingegneristici potrebbero avere un roseo futuro se
venissero delocalizzati e riorganizzati su base locale, andando a mettere a
frutto le competenze e le conoscenze pratiche delle maestranze locali con il
coordinamento anche di architetti e ingegneri che potrebbero interessarsi e
commissionare o attivare commissioni di ricerca e studio su territori con
problematiche similari, quali ad esempio il terreno argilloso, l’alto rischio
sismico, siccità o alluvioni, smottamenti del terreno, vicinanze a vulcani o
altri fattori di pericolosità ambientale e civile.
Se le maestranze
locali potrebbero avere notevoli conoscenze su specificità che sfuggirebbero a
studi ampi e opere su vasta scala, le stesse potrebbero non possedere le
necessarie competenze scientifiche, i necessari macchinari e sistemi di ricerca
per affrontare criticamente e risolvere questioni di grandissima rilevanza
civile e geografica.
In Sicilia, ad
esempio, spesso gli approvvigionamenti di acqua non sono sufficienti. Un approfondito
e dettagliato studio idrogeologico potrebbe aiutare ingegneri ed esperti di
tecnologie ambientali ed ecologiche a sviluppare prototipi ed innovativi
sistemi per recuperare le acque durante le stagioni piovose per poterle
convogliare durante quelle più calde, facendo affidamento sulla storia edile e
agricola locale, sulle competenze del territorio che sono peculiari di quella
meravigliosa isola.
L’Italia
Centrale e Appenninica è certamente un’altra zona che potrebbe beneficiare non
poco di ricerche di alto livello ben coordinate e soprattutto stimolate da
personalità in grado di sviluppare progettualità che possano essere ascoltate a
livello nazionale e possibilmente internazionale e soprattutto attirare investimenti
di notevole entità tali da poter convogliare poi nei territori i necessari
fondi per poter unire l’esperienza e le conoscenze specifiche delle maestranze
locali alle tecnologie più innovative e pertanto rispettose delle specificità locali.
Qualcosa, a ben guardare, che può essere sviluppato senza troppe difficoltà
soltanto in Italia, Paese con una straordinaria biodiversità e con
interessantissime caratteristiche che si intrecciano a formare un unicum
composito di differenze. Le soluzioni trovate in Italia non andando ad imporre
strutture incompatibili con la natura stessa dell’ambiente e delle tradizioni,
bensì contando e appoggiando sulle peculiarità locali proprio per sviluppare progettualità
reticolari e potenzialmente infinite, potrebbero dunque essere, riadattandole
alle specificità locali, il punto di partenza per una nuova forma di economia e
di creazione e gestione delle cosiddette grandi opere. In altre parole, l’Italia
potrebbe divenire, proprio andando a valorizzare e non mortificare le
innumerevoli diversità che ne caratterizzano il territorio, una nazione cui
fare riferimento senza ombra di dubbio per la progettazione e realizzazione di
grandi opere su scala potenzialmente infinita e perfettamente compatibili con l’ambiente
e le esigenze locali in una enorme rete di interconnessioni sapientemente
tessuta da abilissime mani, intelletti ed economisti.
Questa ricetta,
di facile realizzazione, è ispirata alla genialità che sottende alla
cooperazione costruttiva nella progettazione e realizzazione di grandi opere
compatibili con ambiente, culture, territorio, società civile e foriere di
sviluppo sostenibile.
Hamburger di
manzo macinato al momento dal macellaio di fiducia
Sale integrale
Ketchup
Crauti bavaresi
Semi di
finocchio
Pan bauletto ai
cereali
Cospargere una
bistecchiera o una padella con fondo in pietra con il sale. Farla scaldare bene
quindi porvi l’hamburger, condire con i semi di finocchio e girare un paio di
volte. Nel frattempo scaldare il pane, mettere il ketchup sulle due fette,
aggiungere l’hamburger, quindi i crauti scaldati nella padella o sulla piastra.
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