lunedì 23 gennaio 2017

Minestrina leggera con foglie di carote

Minestrina leggera con foglie di carote

Agire politicamente significa comprendere le esigenze attuali e future di un Paese o di un piccolo centro, comprendere che le proprie azioni dovranno fare il bene del territorio anche negli anni a venire. Lo hanno ben compreso i governanti cinesi, che già dagli anni ’70 hanno iniziato una politica espansionistica sul modello coloniale europeo di qualche secolo fa nel cosiddetto ‘Terzo Mondo’ per reperire a basso costo e in modo efficace le risorse, le materie prime e, a ben guardare, un eventuale futuro mercato per le esportazioni di beni per lo più superflui. Con azioni scriteriate e senza scrupoli la Cina è riuscita ad attirare nel proprio territorio gran parte della produzione su larga scala di prodotti di lusso e di mediocre qualità, depauperando il cosiddetto Occidente di competenze, maestranze, ricercatori, lavoratori e operai specializzati calpestando al contempo qualunque forma di rispetto dei diritti umani fondamentali e non prendendo minimamente in considerazione le lunghe e difficili battaglie per l’affermazione di tali principi morali, etici e soprattutto legali. Ciò è stato possibile in Cina e non in altri ben più democratici e liberi Paesi nei quali, però, non vi è da lunghissimo tempo, un disegno, una capacità governativa che prenda in considerazione tempi lunghi di realizzazione. Oltre alle generiche indicazioni delle Nazioni Unite con i piani quinquennali e talvolta decennali non vi sono al momento nel cosiddetto Occidente le basi per dibattere in modo costruttivo sulle effettive esigenze politiche a lungo termine, sia per la assodata e comprovata incapacità e impreparazione della classe politica, con qualche rarissima eccezione, sia per una assoluta scarsità di idee, sia anche per una pavidità elettoralmente condizionata delle strutture democratiche. In questo momento, pertanto, segue programmi di sviluppo a lungo termine la Cina e le organizzazioni più potenti della criminalità organizzata. Questa incapacità, inettitudine dell’agire politico si rivela quando c’è da affrontare questioni urgenti e dirimenti, quali ad esempio mettere in sicurezza e al calduccio persone e animali nelle aree terremotate e dare alla cittadinanza locale, non ad una cooperativa bolognese di amici di amici, la possibilità di ricostruire il proprio territorio e il proprio futuro. Quello che sta accadendo nel Centro Italia, con la popolazione in età da lavoro disoccupata per evidentissime cause indipendenti dalla propria volontà, i bambini senza strutture e senza condizioni oggettive per poter esercitare i propri diritti all’infanzia, e gli anziani senza le minime condizioni per poter vivere in modo dignitoso oltre ad essere una vergogna, un mix esplosivo di azioni criminali e criminose, un sovvertimento del senso dello Stato è anche un segno inequivocabile del fallimento oggettivo di una classe politica di inetti, incapaci e incompetenti, inadatti a svolgere il lavoro di rappresentare il Popolo sovrano e agire, appunto, politicamente.
Questa ricetta, semplice come sarebbe facilissimo in questo momento agire se non politicamente almeno dignitosamente, è ispirata al calore che dà in alcuni momenti sapere di essere Cittadini di uno Stato.

Carote
Patate
Piselli surgelati
Foglie di carote
Curry
Sale integrale
Timo citronella
Foglie di cipolla fresche o essiccate
Cannolicchi La Molisana
Olio extravergine di oliva a crudo
Parmigiano Reggiano Latteria sociale di Beduzzo Inferiore


Sbucciare, lavare e tagliare a dadotti le carote e le patate. Mettere tutte le verdure e gli aromi in una pentola con l’acqua. Far bollire, salare quindi, a fine cottura, aggiungere la pasta e far cuocere il tempo necessario. Servire con un filo di olio a crudo e parmigiano grattugiato.  

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