giovedì 19 gennaio 2017

Pizza ripiena dolce senza zucchero

Pizza ripiena dolce senza zucchero

L’eliminazione fisica di politicanti incompetenti, disonesti e dannosi non è mai stata una buona idea, oltre alla negazione intrinseca del principio democratico in tale pratica, c’è da constare che dopo di loro ne sono arrivati sempre altri, ancor più incompetenti, disonesti e dannosi di quelli che c’erano prima. È stato questo il caso della Rivoluzione francese e degli anni di piombo o delle grandi rivoluzioni popolari. Il Risorgimento è stato animato da grandi ideali e da persone abilissime nell’arte del governo, della diplomazia, della battaglia, della raccolta del consenso popolare, senza parlare poi della straordinaria produzione intellettuale e ideale di quel meraviglioso periodo di presa di coscienza della fondamentale unità italiana. Eppure, trascorso qualche lustro, ecco che si è affacciato al balcone di Piazza Venezia un ‘uomo qualunque’ col mascellone, poche e povere idee bellicose e molta violenza. Gli ideali risorgimentali sembravano polverosi ricordi riposti su alti scaffali di una antica libreria. Dunque la Resistenza li ha riportati in vita, seppure i partigiani fossero privi del linguaggio della libertà che i risorgimentali tanto faticosamente avevano distillato. Dopo qualche anno, non contabili neanche in lustri, ecco spandersi sulle città mani avide e corruttrici, tonache dorate, imprenditori dalla casacca a stelle e strisce quando c’erano i soldi americani e solerti impresari di partiti con falce, martello e valigette ricolme manovrare delicati equilibri internazionali e politici a discapito, ovviamente della popolazione, della libertà e di quell’Italia che era stato così difficile unire e poi liberare.
Non c’è da stupirsi, dunque, se gli italiani a volte sperino nella inclemenza olimpica e divina per vedere qualche politicante che distrugge sistematicamente ciò che gli italiani, nonostante loro e nonostante tutto, faticosamente riescono a costruire e tenere insieme. Vedere le popolazioni colpite dal terremoto congelare nel freddo perché un politicante disonesto, imbecille e dannoso si è scordato che l’inverno arriva prima di Natale perché un amico di un amico ha una cooperativa che produce moduli prefabbricati fa oggettivamente venire voglia di augurare a costui, e alla sua combriccola, una punizione al di là della comprensione e delle azioni umane.
Se agire criminosamente non è né auspicabile né utile, anzi è spesso più dannoso, lanciare anatemi pasquineschi contro gli imbecilli non è né vietato né dannoso, soprattutto per chi è ateo e/o ritiene che la laicità sia fondamentale per la vita civile di una democrazia e di un Paese libero.
Questa ricetta è ispirata al sentire popolare.

Farina
Acqua
Lievito di birra
Mele
Carote dolci
Mandorle dolci e pochissime amare


Impastare farina e lievito sciolto in acqua tiepida, mettere a lievitare a lungo. Sbucciare le mele privandole del torsolo, pelare e lavare le carote e sbollentare le mandorle per privarle della buccia marrone quindi frullare tutto nel mixer stendere la pasta sottile e riempire con il composto. Coprire con uno strato di sfoglia e bucherellare la parte superiore. Infornare in forno molto ben caldo a circa 220°C o 240°C per il tempo necessario alla cottura. 

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