Ricotta golosa con cioccolato fondente
Esistono piaceri
della vita che sono collegati al saper fare, alle capacità artigiane e
all’amore per il proprio lavoro. È possibile godere di tali piaceri spesso
soltanto nei luoghi in cui le prelibatezze vengono prodotte da molti anni. Per
quanto concerne la ricotta sabina questa è certamente una verità
incontrovertibile. Sono molti i territori italiani in cui la ricotta è buona ma
quella sabina è semplicemente eccellente. La consistenza rispetto a quella
siciliana è più densa e soffice al contempo e il sapore, rispetto a quella
prodotta tipicamente nel Nord Italia, è molto più delicato seppur essendo
leggermente più corposo rispetto a quella del Sud. Gli artigiani che sanno fare
la ricotta ‘a regola d’arte’ sono però rarissimi. Un po’ perché spesso chi
intraprende il duro lavoro e la durissima vita di campagna proviene da altri
territori e quindi porta con sé un inevitabile retaggio gastronomico e di
sapori che è molto difficile modificare, un po’ perché come tutte le cose
all’apparenza semplici, farla perfettamente è più complicato di quanto possa
sembrare.
La semplicità
apparente che nasconde una grande sapienza e tanto mestiere è una delle
caratteristiche dell’artigianato di qualità, quelle competenze che formano un
territorio e lo rendono unico, speciale, meraviglioso rispetto ai bellissimi
territori in cui non si vive.
Tale sapere è
certamente minacciato in continuazione dalla mediocre incapacità e dalla sempre
maggiore tendenza ad accontentarsi di qualcosa che non è ciò che si vuole, un
po’ come quando si guarda la televisione e ci si perde in programmi che non
entusiasmano, ma alla fine, sempre per citare gli artigiani, la qualità paga
sempre.
La tendenza alla
distruzione della capacità critica della popolazione, soprattutto di una
popolazione esigentissima da un punto di vista artigianale come quella
italiana, è uno tra i tanti modi per deterritorializzare, per togliere l’identità
ai luoghi e renderli fondamentalmente uguali gli uni agli altri. Un modo per
far passare come ‘accettabili’ lo svilimento della lingua italiana, della
politica e delle capacità gestionali e governative. La resistenza partigiana
oggi è anche una resistenza artigiana per ritrovare quella ricchezza del sapere
e della cultura che è il vero patrimonio italiano.
Questa ricetta,
all’apparenza semplice, racchiude una cultura territoriale artigianale fortissima.
Ricotta di
pecora appena fatta EcoFattorie Sabine, possibilmente ancora calda
Blocco di
cioccolato fondente La Luisa
Ridurre a
scaglie irregolari la cioccolata, mescolarla insieme alla ricotta.
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