Spaghetti con melangolo, pistacchi e mandorle
Alcuni autori
hanno un rapporto con il linguaggio che incanta nella sua essenziale perfezione
e sono, pertanto, difficilmente traducibili in altre lingue senza perdere un po’
di quella bellezza che emoziona e aziona il cervello in modo unico. Leonardo
Sciascia è annoverabile senza ombra di dubbio tra i letterati che riescono nello
straordinario intento di esprimere una limpida onestà intellettuale tramite una
capacità di osservazione affabulatoria che utilizza necessariamente non una
parola di più e non una parola di meno. Certamente leggerlo in traduzione
potrebbe non rendere in modo tanto efficace il suo genio letterario. Discorso
analogo, seppur con le dovute differenze, si può fare per Nick Hornby che
utilizza un linguaggio affatto diverso da un libro all’altro in base al
soggetto e all’argomento del romanzo, rendendolo di fatto poco traducibile
anche perché i suoi personaggi sono tipicamente britannici e il linguaggio che
egli utilizza è la più ampia e vasta gamma di sfumature di un modo di
esprimersi tipicamente britannico. Certamente ogni autore soppesa le parole,
usa quelle che gli o le paiono più opportune, più adatte a dipingere un
personaggio, a tinteggiare una situazione a far comprendere al lettore ciò che
sta narrando eppure vi sono taluni autori che acquistano bellezza e fluidità in
traduzione e altri che sono paragonabili a quei vini o quei cibi che, pur
rimanendo eccellenti, perdono un po’ della loro perfetta armonia quando vengono
trasportati in un altro luogo, con un clima e temperature diverse. Leggere
Sciascia in originale è uno tra i non pochi piaceri dell’essere nati e
cresciuti in Italia, si inserisce a pieno titolo in quella formazione del ‘senso
del bello’ che caratterizza l’italianità. Alcune frasi, veloci come saette,
essenziali come respirare, si intrecciano perfettamente nel romanzo
traghettando semplicemente verso la frase successiva che richiedono una
fortissima onestà intellettuale. Sciascia instaura col lettore un dialogo senza
violenza fondato sul reciproco rispetto e sull’implicito, seppur dichiarato sin
dalle prime righe, patto tra autore e pubblico, quello della assoluta, totale,
incondizionata onestà intellettuale. Lui si impegna ad esprimerla in modo
essenziale e perfetto, senza mai tradirla, il lettore deve però impegnarsi a
comprendere e scacciare dalla propria mente le ombrose nubi della convenienza
civica e morale, i condizionamenti più o meno palesi della disonestà
intellettuale diffusa, senza violenza, bensì lasciandosi affascinare dalla pura
bellezza delle parole e della incredibile capacità narrativa dell’autore.
Leggere Sciascia
è un privilegio, comprenderlo è un piacere puro, assoluto, un po’ come quando
si entra in una delle tante meravigliose chiese o piazze italiane e si riesce
ad avere la piena consapevolezza della meravigliosa perfezione che l’Italia
esprime.
Questa ricetta è
ispirata ai sapori delle terre siciliane, dolci, pieni, essenziali e talvolta
amari.
Melangolo, anche
detto arancia amara, rigorosamente non trattato e coltivato in area senza smog
Mandorle dolci non
sbucciate
Pistacchi non
salati
Olio
extravergine di oliva
Sale integrale
Acqua
Spaghetti
Parmigiano
Reggiano della Latteria Sociale di Beduzzo Inferiore
Sbollentare le
mandorle, sbucciarle, ridurle in granella fine insieme ai pistacchi ma non in
polvere con il pestello oppure con il robot da cucina, porle nel piatto di
portata per la pasta, aggiungere il melangolo spremuto in proporzione di circa
un melangolo per un chilo di pasta, in base al gusto e alla tolleranza
individuale per l’amaro, amalgamare il composto con l’olio in abbondanza ma non
eccessivo, si fa sempre in tempo ad aggiungerlo, e con il Parmigiano
grattugiato. Sbollentare la buccia di melangolo, fare i fiocchi con l’apposito
utensile e aggiungerlo al condimento o lasciarlo da parte per guarnire. Far bollire
l’acqua per la pasta, salarla, aggiungere gli spaghetti, scolarli senza buttare
l’acqua di cottura, eventualmente mettendone da parte una ciotola da minestra,
versarli nel piatto di portata e girare bene, se necessario aggiungere acqua di
cottura o olio.
Nessun commento:
Posta un commento