mercoledì 25 gennaio 2017

Pasta ajo e ojo

Pasta ajo e ojo

Lo studio e la conoscenza sono prerequisiti per l’agire democratico e per l’esercizio della sovranità popolare in piena coscienza. È ovvio dunque che chiunque abbia anche un minimo interesse al controllo antidemocratico delle decisioni popolari abbia tutto l’interesse a far sì che scienza e conoscenza siano due cose molto lontane dalla popolazione. Il clero di qualunque epoca ha fatto in modo di evitare accuratamente l’accesso all’informazione, alla conoscenza e alla partecipazione civica al di fuori dagli ambiti accuratamente controllati dalle chiese di qualunque epoca e luogo, gli speculatori economici fanno sì che non vi sia alcuna possibilità di accesso reale alle informazioni che potrebbero in qualche modo portare una popolazione informata a richiedere il diritto ad una corretta informazione su affari che coinvolgono direttamente o indirettamente la vita, la sicurezza e l’incolumità della cittadinanza. Per far ciò si utilizzano linguaggi incomprensibili ai più, codici in cui una parola possa rivelare l’essenza della conoscenza e dell’appartenenza ad una determinata cerchia elitaria di conoscitori ‘certificati’ e pertanto ‘affidabili’ da un punto di vista di non trasmissione della conoscenza che hanno a disposizione. Una sorta di linguaggio iniziatico che viene fomentato e alimentato da una serie di cialtroni di professione che si guardano bene dal conoscere o dall’apprendere e accampano teorie a dir poco fantasiose ma che hanno sempre in comune alcune paure della popolazione, soprattutto in tempi di crisi, e che prevedono sciagure con la precisione di un oracolo Maya.
Orientarsi in questa babele di linguaggi sarebbe compito di giornalisti e divulgatori i quali però spesso, soprattutto in Paesi come l’Italia che perde continuamente posizioni nella classifica mondiale della libertà di informazione, sono direttamente collegati a quelle medesime istituzioni più o meno palesi che vogliono evitare che la popolazione abbia coscienza della propria sovranità.
Da ciò risulta un quadro complicato ai limiti dell’indistricabile ma c’è e permane la consapevolezza in taluni della propria esistenza sul Pianeta Terra, che talvolta si esprime in una costante e pazientissima attività di divulgazione consapevole e cosciente, talvolta spericolata ai limiti del rischio personale.
Questa ricetta, semplice come sarebbe semplice l’esercizio della sovranità popolare per una popolazione che ha intenzione di comprendere e conoscere per deliberare e decidere, è ispirata al lavoro certosino di tutte quelle persone che lavorano per far sì che si possa arrivare alla implementazione di una democrazia piena e libera, anche in Italia.

Spaghetti
Olio extravergine di oliva
Aglio a preferenza
Peperoncino della piccantezza preferita
Pecorino romano a piacere
Acqua
Sale integrale


Far bollire abbondante acqua, salarla, mettere la pasta. Precedentemente o contestualmente in base al gusto preparare l’olio, abbondante ma non eccessivo, con l’aglio e il peperoncino a fuoco bassissimo. L’aglio dovrà essere appena imbiondito e poi tolto, mentre il peperoncino insaporirà l’olio più a lungo. Meglio sarebbe filtrare l’olio prima di utilizzarlo quale condimento. Scolare la pasta e condirla con l’olio. Vi sono due scuole di pensiero sull’ajo e ojo, quella che vede nell’aggiunta di un po’ di pecorino una blasfemia e chi la ritiene invece un tocco di grande gusto, per cui è consigliabile metterlo a tavola ma non mischiarlo nel piatto di portata. 

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