domenica 22 gennaio 2017

Minestra veloce con foglie di carota

Minestra veloce con foglie di carota

L’ambiente di provenienza può essere una base di partenza per decidere e costruire la propria moralità. Se si cresce in un Paese in cui l’abitudine alla libertà è costantemente esercitata è più probabile che i cittadini di quello Stato abbiano nei confronti dello stesso un atteggiamento di maggiore responsabilità e fiducia di cittadini abituati alle dittature. Nonostante la corruzione sia relativamente trasversale, è più probabile che la fiducia generale da parte di cittadinanza e società nei confronti delle istituzioni democratiche porti alla creazione e alla costruzione di una nazione più libera, minata in modo minore dalla corruzione.
L’abitudine alla libertà implica una certa responsabilità individuale e collettiva, nonché la capacità di comprendere i reali bisogni, soprattutto in momenti di grandi e repentini cambiamenti sociali, della popolazione. Implica inoltre la pretesa dell’onesta e dell’efficienza da parte della Pubblica Amministrazione, vista e percepita come un alleato e non come qualcosa da cui stare alla larga se non si vogliono avere guai. Il secondo atteggiamento è tipico delle dittature, per quale motivo il cittadino dovrebbe aver voglia di dialogare con un gerarca se l’unica modalità di dialogo è e rimane la coercizione? Ovviamente non ve ne sarebbe ragione e si crea, ogni qual volta la libertà è relegata ai margini dell’agire politico, una fortissima distonia tra Stato e Nazione, tanto assurda da essere profondamente illogica.
Quando la società civile non dialoga con lo Stato perché lo ritiene un inutile spreco di energie se non una potenziale fonte di problemi c’è da preoccuparsi per lo stato di salute delle democrazie.
L’Italia è da poco scesa di ulteriori quattro posizioni nella classifica della libertà di informazione e di stampa, il dato è gravissimo e ovviamente è passato pressoché sotto silenzio: l’argomento ‘forte’ erano le vacanze keniote di un comico che ha deciso di creare un partito politico guadagnando fior di quattrini sulla necessità di informazione libera che ovviamente s’è ben guardato dal fornire.
L’abitudine alla libertà è un po’ come l’abitudine all’esercizio fisico. Se si fa attività fisica con costanza il corpo risponde in modo più efficiente alle sollecitazioni, resiste di più allo sforzo e ci si sente generalmente meglio. Fare dieci vasche di nuoto in una piscina olimpionica per una persona che non è abituata allo sforzo fisico equivale ad una grandissima fatica e al raggiungimento di una importantissima meta mentre per una persona sportiva e in buona salute costituisce il riscaldamento che precede il consueto allenamento. La stessa cosa vale per le libertà, persone che non sono abituate alle libertà gridano di giubilo per l’ottenimento di quello che non è neanche la base per lo sviluppo delle libertà mentre persone che sono abituate a vivere in Paesi relativamente liberi pensano che sia necessario fare qualcosina in più per vivere meglio.
Questa ricetta è ispirata alla relatività delle frontiere di libertà e all’abitudine all’esercizio sociale e civile delle libertà.

Patate
Carote
Foglie di carota
Salvia
Sale integrale
Acqua
Curcuma fresca
Ginepro bacche


Pelare, lavare e tagliare le carote, la curcuma e le patate. Lavare accuratamente e tagliuzzare le foglie di carota, mettere tutti gli ingredienti in pentola, far sobbollire a fuoco moderato fino a cottura. 

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