Minestrina radicchio e funghi
L’inverno sta
aprendo le algide porte della stagione fredda ai colori e ai profumi della
primavera, le giornate si allungano, il clima migliora e la voglia di stare all’aria
aperta si risveglia. È tempo di gite fuori porta, non troppo lontano, alla
scoperta delle meraviglie italiane. Un giretto in un borgo che si voleva
esplorare da tempo, la visita ad una chiesa, un’abbazia, un museo o ad un monumento
nei dintorni per sgranchire le gambe intorpidite dalla sedentarietà e dalle
abbuffate invernali e per ricaricarsi di bellezza sono l’ideale per questo
particolare momento di transizione stagionale. In Italia non c’è che l’imbarazzo
della scelta, pressoché qualunque luogo è uno scrigno di tesori paesaggistici,
culturali e artistici, un posto in cui andare e tornare per assaporare
atmosfere e sapori seguendo i lenti ritmi del turismo sostenibile. Non c’è
bisogno di salire su un aereo e dirigersi verso mete esotiche per godersi una
bella gita, è spesso vero il contrario, seppure nulla vieta di amare località
lontane e tanto diverse dal variegatissimo paesaggio italiano. Dedicare alcuni
momenti della propria vita, però, a comprendere la bellezza in cui siamo
immersi per apprezzarla e difenderla quale diritto inalienabile dell’essere
italiani è, a ben guardare, anche un modo per apprendere i principi dell’educazione
civica, un esercizio di vita che dovrebbe far insorgere nelle coscienze
individuali e collettive un senso di appartenenza, un orgoglio condiviso, una
consapevolezza della propria essenziale genialità in quanto Popolo. Il condizionale
è ovviamente d’obbligo eppure pensare il turismo come qualcosa di intrinsecamente
partecipe della vita civile e culturale nazionale è sempre un ottimo modo per
rafforzare l’identità nazionale. In Francia, nazione che non ha certamente i
tesori artistici e culturali italiani e che però sa far tesoro di qualunque sua
specificità tanto da essere ormai da molti anni al primo posto nelle
classifiche del turismo mondiale, c’è un ufficio di informazioni turistiche in
qualunque paesino, accanto, ovviamente ad un centro culturale, un segno forte,
inequivocabile della presenza dello Stato e dell’esistenza di una nazione unita
e forte in cui riconoscersi. Non sarebbe così difficile immaginare lo stesso in
Italia. Il turismo può essere motore di sviluppo sostenibile, soprattutto se
vissuto ed esperito in modo, appunto, sostenibile nonché momento fondamentale
per rafforzare l’unità e l’identità locale, nazionale, europea, mediterranea,
internazionale. Un piccolo pezzetto di mosaico in un battistero tanto famoso
quale quello di Pisa può aprire impensabili momenti di riflessione sulla enorme
quantità di collegamenti tra le sponde del Mediterraneo, aprire varchi di
conoscenza sulla Spagna, l’Inghilterra, l’Olanda e il Maghreb che potrebbero
far comprendere il ruolo di primissimo piano che l’Italia sarebbe naturalmente
chiamata a svolgere soprattutto in questo momento storico per contribuire in
modo consistente e fondamentale alla pace euro-mediterranea. La conoscenza del
nostro territorio, la comprensione della nostra cultura sono ovviamente un primo
passo nella giusta direzione per la costruzione di un futuro e di un presente
sostenibile, quindi di pace e prosperità per l’oggi e per le prossime
generazioni. Tali fondamenta si cementano anche con una veloce gita nei
dintorni per meglio apprezzare la fantastica complessità che caratterizza il
Paese con la più ampia biodiversità e percentuale di siti UNESCO all’interno
dei propri confini, ovviamente rispettando i luoghi, le culture e le
tradizioni.
Tornando a casa,
con un bagaglio di conoscenze e suggestioni, una bella minestra calda per far
rilassare lo stomaco è l’ideale.
Questa ricetta è
ispirata alla bellezza di tornare nel tepore casalingo dopo una bella gita nei
dintorni.
Radicchio rosso
lungo
Funghi
champignon
Acqua
Sale di rocca
Patate
Bacche di
ginepro
Timo
Parmigiano
reggiano della Latteria sociale di Beduzzo Inferiore
Foglie di
cipolla secche o fresche dell’orto
Olio extravergine
di oliva
Sbucciare le patate,
lavarle e tagliarle a tocchetti, lavare i funghi e affettarli, lavare il
radicchio e tagliarlo a listerelle, porre in una pentola, aggiungere acqua in
abbondanza ma non troppa, salare, speziare, far cuocere a lungo. Servire con
petali di parmigiano e un filo di olio a crudo.
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