venerdì 24 febbraio 2017

Minestrina radicchio e funghi

 Minestrina radicchio e funghi

L’inverno sta aprendo le algide porte della stagione fredda ai colori e ai profumi della primavera, le giornate si allungano, il clima migliora e la voglia di stare all’aria aperta si risveglia. È tempo di gite fuori porta, non troppo lontano, alla scoperta delle meraviglie italiane. Un giretto in un borgo che si voleva esplorare da tempo, la visita ad una chiesa, un’abbazia, un museo o ad un monumento nei dintorni per sgranchire le gambe intorpidite dalla sedentarietà e dalle abbuffate invernali e per ricaricarsi di bellezza sono l’ideale per questo particolare momento di transizione stagionale. In Italia non c’è che l’imbarazzo della scelta, pressoché qualunque luogo è uno scrigno di tesori paesaggistici, culturali e artistici, un posto in cui andare e tornare per assaporare atmosfere e sapori seguendo i lenti ritmi del turismo sostenibile. Non c’è bisogno di salire su un aereo e dirigersi verso mete esotiche per godersi una bella gita, è spesso vero il contrario, seppure nulla vieta di amare località lontane e tanto diverse dal variegatissimo paesaggio italiano. Dedicare alcuni momenti della propria vita, però, a comprendere la bellezza in cui siamo immersi per apprezzarla e difenderla quale diritto inalienabile dell’essere italiani è, a ben guardare, anche un modo per apprendere i principi dell’educazione civica, un esercizio di vita che dovrebbe far insorgere nelle coscienze individuali e collettive un senso di appartenenza, un orgoglio condiviso, una consapevolezza della propria essenziale genialità in quanto Popolo. Il condizionale è ovviamente d’obbligo eppure pensare il turismo come qualcosa di intrinsecamente partecipe della vita civile e culturale nazionale è sempre un ottimo modo per rafforzare l’identità nazionale. In Francia, nazione che non ha certamente i tesori artistici e culturali italiani e che però sa far tesoro di qualunque sua specificità tanto da essere ormai da molti anni al primo posto nelle classifiche del turismo mondiale, c’è un ufficio di informazioni turistiche in qualunque paesino, accanto, ovviamente ad un centro culturale, un segno forte, inequivocabile della presenza dello Stato e dell’esistenza di una nazione unita e forte in cui riconoscersi. Non sarebbe così difficile immaginare lo stesso in Italia. Il turismo può essere motore di sviluppo sostenibile, soprattutto se vissuto ed esperito in modo, appunto, sostenibile nonché momento fondamentale per rafforzare l’unità e l’identità locale, nazionale, europea, mediterranea, internazionale. Un piccolo pezzetto di mosaico in un battistero tanto famoso quale quello di Pisa può aprire impensabili momenti di riflessione sulla enorme quantità di collegamenti tra le sponde del Mediterraneo, aprire varchi di conoscenza sulla Spagna, l’Inghilterra, l’Olanda e il Maghreb che potrebbero far comprendere il ruolo di primissimo piano che l’Italia sarebbe naturalmente chiamata a svolgere soprattutto in questo momento storico per contribuire in modo consistente e fondamentale alla pace euro-mediterranea. La conoscenza del nostro territorio, la comprensione della nostra cultura sono ovviamente un primo passo nella giusta direzione per la costruzione di un futuro e di un presente sostenibile, quindi di pace e prosperità per l’oggi e per le prossime generazioni. Tali fondamenta si cementano anche con una veloce gita nei dintorni per meglio apprezzare la fantastica complessità che caratterizza il Paese con la più ampia biodiversità e percentuale di siti UNESCO all’interno dei propri confini, ovviamente rispettando i luoghi, le culture e le tradizioni.
Tornando a casa, con un bagaglio di conoscenze e suggestioni, una bella minestra calda per far rilassare lo stomaco è l’ideale.
Questa ricetta è ispirata alla bellezza di tornare nel tepore casalingo dopo una bella gita nei dintorni.

Radicchio rosso lungo
Funghi champignon
Acqua
Sale di rocca
Patate
Bacche di ginepro
Timo
Parmigiano reggiano della Latteria sociale di Beduzzo Inferiore
Foglie di cipolla secche o fresche dell’orto
Olio extravergine di oliva


Sbucciare le patate, lavarle e tagliarle a tocchetti, lavare i funghi e affettarli, lavare il radicchio e tagliarlo a listerelle, porre in una pentola, aggiungere acqua in abbondanza ma non troppa, salare, speziare, far cuocere a lungo. Servire con petali di parmigiano e un filo di olio a crudo. 

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