martedì 7 febbraio 2017

Polpettine con witlof e carote

Polpettine con witlof e carote

Alcuni grandissimi scrittori hanno la meravigliosa capacità di condensare in pochissime parole concetti all’apparenza semplici ma in realtà complicatissimi e che generalmente richiedono pagine e pagine di spiegazioni ed eruditissime argomentazioni per poter essere non soltanto comprese bensì anche spiegate, espresse. Leonardo Sciascia è sicuramente tra loro, così come lo è Alessandro Manzoni e Dante Alighieri. Il grandissimo autore siciliano è capace di spiegare tutto quello che è accaduto e continua ad accadere in Italia, in forma più o meno diluita, utilizzando, quando ha intenzione di raccontare lentamente con l’ausilio di esempi in non più di trenta righe, se decide di fornire definizioni chiare e precise in neanche cinque righe ma se vuole esprimersi in modo netto è capace di distillare millenni di società, storie, evoluzioni in non più di due righe. Le sue frasi sono una successione non progressiva di lampi, le parole che scrive hanno la densità della roccia più dura, inscalfibile e la limpidezza della verità corredata da una intelligentissima quanto rara onestà intellettuale. Egli farfuglia, sembrerebbe, e poi come se niente fosse forgia perfezione. È inevitabile che i suoi scritti facciano pensare all’arte italiana, a Michelangelo, a Leonardo da Vinci. Il movimento perpetuo delle statue di Buonarroti e la assolutezza decisa, semplice e piena dello sguardo tra l’arcangelo e la Madonna nell’Annunciazione leonardesca custodita presso gli Uffizi di Firenze. In Todo Modo egli spiega il principio alla base della civiltà giuridica in qualunque tempo e territorio con preziose parole, nel momento in cui c’è la necessità della legge si ammette di essere tutti colpevoli. È talmente ovvio da risultare incomprensibile: le persone dovrebbero essere dotate della capacità di agire distinguendo il bene dal male, il giusto dall’errore. Nel momento in cui gli esseri umani si riuniscono a formare delle società più o meno complesse dovrebbero poter essere in grado di non arrecare danno a sé stessi e agli altri eppure c’è bisogno della legge, le società creano la legge, così come creano le religioni, i poteri forti e deboli. Non è una necessità di narrazione, di costruzione di senso, è qualcosa che presuppone che chiunque potrebbe essere in errore, dunque è un’ammissione di colpa collettiva. La stessa istituzione dell’istituto legislativo è un colossale autodafé, la necessità di darsi delle regole perché altrimenti non si è in grado di discernere. L’amicizia, l’amore hanno delle regole non scritte, si fondano su principi che di volta in volta vengono rimodellati in funzione degli individui che compongono quell’unità alla base di qualunque società, delle esigenze oggettive e soggettive e non ci sono, se non nelle medievali cronache trobadoriche, regole scritte per i sentimenti più puri, intimi e personali. Imporre un’amicizia o un amore è come dire non amare. Nel momento in cui le società hanno bisogno dell’istituto legislativo, qualunque esso sia, o di quello religioso, vuol dire che vi è una collettiva ammissione di incapacità di amare e, fondamentalmente, di essere certi della propria onestà, per quello che significa nelle differenti accezioni culturali, spaziali, temporali.
Questa ricetta è ispirata alla capacità di condensare il pensiero dell’umanità intera in, letteralmente, poche parole.  

Carne di manzo e vitella macinata al momento dal macellaio di fiducia
Indivia belga witlof
Pane raffermo
Latte
Sale integrale
Carote
Pangrattato finissimo fatto in casa dai Suoceri
Olio extravergine di oliva
Burro della Latteria sociale di Beduzzo Inferiore

Omogeneizzare il macinato nel mixer, porlo in un recipiente, bagnare il pane nel latte tiepido, omogeneizzarlo nel mixer, pelare e lavare le carote, sminuzzarle nel mixer insieme alla witlof ben lavata. Unire gli ingredienti mescolandoli bene, fare delle palline di circa 2 cm di diametro, passarle nel pangrattato, porle in una teglia oliata, aggiungere un fiocco di burro e infornare in forno ben caldo a 180°C o 200°C per il tempo necessario alla cottura.


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