Polpettine di tacchino con limone e erbe provinciali,
ricetta di Mamma Lucilla
Talune attività
sono particolarmente gradevoli, quali ad esempio trascorrere un pomeriggio
piovoso immersi nella lettura di un buon libro insieme alle persone che ci sono
più care, condividendo momenti salienti e frasi particolarmente ben scritte e
sorseggiando bevande adatte, un vinello speciale o una calda tisana per
distendere i pensieri e renderli più pronti ad accogliere nuove idee e parole.
C’è anche chi odia cordialmente la lettura e preferisce dedicarsi alla musica,
al bricolage, alla pittura o alla cucina ma fondamentalmente chiunque riesce a
godere della bellezza di taluni momenti all’apparenza brutti, insopportabili come,
per l’appunto, un sabato pomeriggio uggioso e di maltempo quando la Natura si
risveglia esprimendo la propria profumata e colorata bellezza in fioriture
dense e sensuali. Leggere è una vera e propria passione per molti, qualcosa che
potrebbe essere assimilato alla musica, alla danza o all’arte, un’attività che
distende i nervi, allevia le preoccupazioni quotidiane e riattiva una tra le
maggiori fonti di risoluzione di problemi all’apparenza complessi, la fantasia
e la capacità di osservare la realtà da prospettive inusuali. Molte persone
giungono a tali conclusioni con le arti marziali oppure meditando, pregando,
attingendo a quella parte della propria intimità che riesce a collegarsi con l’universo
in cui siamo immersi senza oberare cervello e sentimenti di troppe
sovrastrutture e razionalità. I momenti di concentrazione profonda, comunque si
raggiungano, sono essenziali allo svolgimento di una vita sana, equilibrata e
complessa. Ben ne sono consapevoli le religioni che hanno sempre cercato di
fornire gli strumenti per il raggiungimento di tali forme meditative soltanto
all’interno della propria struttura, di precetti e regole definite da altri e
non è ovviamente un caso se il clero delle religioni più oltranziste, nei vari
periodi storici, sia sempre molto attento al controllo delle informazioni,
della cultura, della musica, della danza, delle parole, del piacere e di tutto
ciò che potrebbe fornire strumenti individuali e collettivi di libertà
profonda, reale. Una bambina con un libro in mano, con una penna e un taccuino,
con uno strumento musicale o delle scarpette da danza, con la voglia di
conoscere e sapere è sempre stata una fonte di terrore assoluto e maniacale per
i terroristi di qualunque epoca e luogo, molto più di derrate nucleari, fucili
di alta precisione e missili. La conoscenza, la voglia di libertà insita nel
desiderio di sapere sono per i fondamentalisti di qualunque era il peggiore tra
tutte le armi. A ben vedere non sbagliano, sanno perfettamente che l’eccezione
alla regola imposta con la coercizione è ciò che mina le fondamenta stesse di
regimi terroristici e dittatoriali, in qualsivoglia forma si esprimano. Pertanto
è importantissimo ritagliare per sé quei momenti di puro relax in cui
riconnettersi con sé stessi, con l’ambiente, con gli altri, con la propria
individuale e collettiva libertà.
Questa ricetta, creata
da una grande lettrice, è ispirata ai momenti di puro rilassamento tanto utili
all’equilibrio generale.
Tacchino
macinato al momento dal macellaio di fiducia
Olio
extravergine di oliva
Pangrattato
Sale di rocca
Pepe
Scorza di limone
grattugiata
Latte
Acqua
Timo citronella
Timo
Rosmarino
Salvia
Burro della
Latteria sociale di Beduzzo Inferiore
Menta in foglie
Lavare e
triturare le erbette, eventualmente aggiungendo acqua e olio, dunque amalgamare
con la carne e gli altri ingredienti fino a creare un composto omogeneo, se
necessario aggiungere pangrattato. Fare delle palline con le mani di circa 3 cm
di diametro, quindi passarle nel pangrattato. Porre in una teglia oliata,
aggiungere un fiocco di burro e una fogliolina di menta, infornare in forno ben
caldo a circa 180°C o 200°C per il tempo necessario alla cottura.
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