lunedì 1 luglio 2019

Frollini con cacao e cocco


Frollini con cacao e cocco

Il 1° luglio 2019 ricorrerà l’anniversario della fondazione della Corte Penale Internazionale, organizzazione internazionale creata con l’entrata in vigore dello Statuto di Roma che si pone tra gli obiettivi quello, ambizioso e testardo, di contribuire a costruire un mondo più giusto, in cui vi sia la possibilità e la speranza della giustizia anche dove lo Stato e i capi di Stato e di governo diventano criminali della peggiore specie, commettendo i reati più infami, tra cui, appunto, i crimini contro l’umanità. Il buongiorno, però, si vede dal mattino e se è vero che le intenzioni e la determinazione sono state le più nobili, non altrettanto si può dire dell’attuazione pratica di tali moti della giustizia. In primis l’organizzazione interna è stata gestita, con qualche modifica, seguendo il modello delle Nazioni Unite, organizzazione che nel 2002 avrebbe avuto di per sé bisogno di una notevole revisione e che aveva ampiamente dimostrato proprio l’inadeguatezza strutturale. In secundis è stato piuttosto chiaro che per presentare casi considerati cruciali sarebbe stato necessario avere a disposizione una serie di informazioni che potevano essere fornite soltanto con l’ausilio piuttosto importante degli enti preposti alla sicurezza nazionale di vari Stati, per dirla in altre parole, quelli che le persone comunemente chiamano i servizi segreti degli Stati Parte, ossia di quelle nazioni che hanno ratificato lo Statuto di Roma e accettato la giurisdizione sovranazionale. Non è infrequente leggere nei comunicati ufficiali, già da quelli diramati nei primissimi giorni dell’esistenza della CPI, di delegazioni in visita presso l’allora palazzo della KPN, l’azienda di telecomunicazioni olandese. Perché ovviamente la Corte era situata, momentaneamente, all’interno di un palazzo utilizzato precedentemente dalla compagnia telefonica nazionale, l’equivalente della Telecom ai tempi del monopolio, di uno Stato membro che ha anche l’onere dell’ospitalità, e in un’ala dismessa accanto alla sede, forse sempre provvisoria, del Ministero della Giustizia. Dettagli? Forse. Ma il dubbio che la CPI sia stata costituita con l’intento di far sì che divenisse ben presto un’organizzazione disfunzionale al proprio stesso funzionamento c’è e permane, soprattutto viste e considerate le evoluzioni. Molti hanno accusato la Corte Penale Internazionale di aver abdicato alla Realpolitik forse facendo finta di non notare che tale atteggiamento di subordinazione fattuale alla politica mondiale e agli equilibri, talvolta veri equilibrismi, diplomatici internazionali è insita nel funzionamento della CPI.
Questa ricetta è ispirata al difficoltoso cammino della giustizia internazionale.

180 gr di burro
200 gr. di zucchero
200 gr di farina, ½ tipo 00 e ½ tipo 2
200 grammi di farina di cocco
2 uova
Cacao in abbondanza

Impastare tutti gli ingredienti mettere l’impasto a riposare nel frigo, farne palline, dunque dischetti oppure altre formine. Disporre sulla griglia protetta dalla carta forno e infornare in forno caldo a circa 180°C per il tempo necessario alla cottura, che può variare da 10’ a 20’.


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