Pasta con
radicchio e semi di girasole
Le interessanti
teorie di Marc Augé sulla società contemporanea stimolano la riflessione
critica in modo non banale e certamente originale ma partono, o giungono, quasi
sempre ad una evoluzione del pensiero marxiano non riuscendo, quindi, a
superare categorie di pensiero obsolete già in partenza tanto che Mazzini le
bollò subito quali inevitabili vie per il totalitarismo, cosa che si è poi puntualmente
verificata. Al contrario del cospiratore nostrano, fondatore della Giovine
Europa, Augé ferma la sua immaginazione alle categorie del già noto, del già
esplorato, sebbene nel percorso per giungere a tal punto, ossia la divisione
del mondo in tre classi, comprenda notevolmente l’oggi, cosa assai complicata nel
momento storico che stiamo vivendo. Non considerare la persona, non l’uomo
ontologico e globale, ognuna e ciascuna non soltanto espressione dell’umanità
intera ma parte integrante della natura stessa e perciò costantemente,
irrazionalmente, emotivamente cangiante. Inscrivere le persone all’interno di
una classe sociale è un concetto tanto obsoleto quanto sbagliato e lo è tanto
più in quanto è evidente, nel pensiero di Augé l’intuizione della complessità
della persona, che egli chiama uomo non tenendo in considerazione evidentemente
le teorie femministe in materia di linguaggio di genere.
Questa ricetta è
ispirata a Mazzini e a Leonardo da Vinci, persona che ha travalicato non soltanto
i limiti classisti ma anche quelli, di tutta evidenza, di spazio, tempo e pensiero.
Radicchio
Cipollina fresca
Semi di girasole
Olio
extravergine di oliva
Acqua
Sale iodato
Pasta corta
Lavare il radicchio,
tagliarlo, in una padella antiaderente in pietra Bialetti fare un soffritto
leggero in acqua e olio di cipollina tritata, aggiungere il radicchio e i semi
di girasole, far cuocere. Nel frattempo, lessare la pasta, scolarla e ripassarla
in padella col condimento.
Nessun commento:
Posta un commento