Grano saraceno
con tofu, curcuma, topinambur e zenzero freschi
I metodi di coltivazione
dell’agricoltura biologica, biodinamica, resiliente richiedono tantissimi
sforzi e attenzioni continue, uno studio assiduo e una serie di accorgimenti
che producono miglioramenti soprattutto nel lungo periodo. Se, infatti, le
nuove tecnologie applicate alla coltivazione di ortaggi e frutta permetterebbero
un altissimo livello di robotizzazione, un utilizzo pressochè nullo di acqua, terra,
aria e luce, nonché l’annullamento della stagionalità, c’è da dire che quei
prodotti, che potrebbero anche essere stampati in 3D per il livello di ‘naturalezza’
che esprimono, servono per l’alimentazione umana e gli esseri umani, volenti o
nolenti, sono parte integrante della Natura. Mele che non si ossidano, pomodori
che implodono ma non marciscono, melanzane perfette anche dopo un mese in
frigorifero, farine di un bianco che più bianco non si può, cristalli di
zuccheri raffinatissimi saranno anche appetitosi per lo sguardo ma decisamente
non sono salutari né per il corpo né per l’ambiente. Togliere i parassiti dalle
risaie utilizzando le paperelle anziché i pesticidi, elaborare sempre nuove
strategie per ricreare artificialmente, ossia per mano umana, un ecosistema
vantaggioso per le coltivazioni senza utilizzare veleni e concimi industriali
richiede certo molta fatica e tanta dedizione ma i risultati sono
importantissimi per corpo, spirito, ambiente e società.
Questa ricetta è
ispirata ai pionieri del recupero di antiche cultivar e delle agricolture in armonia
con la natura.
Tofu naturale
Curcuma fresca
Zenzero fresco
Cipolla
Olio
extravergine di oliva
Vino bianco
Chianti senese
Acqua
Grano saraceno
Sale iodato
Gomasio
integrale
Semi di
finocchio, se non piacciono si possono mettere nell’apposito contenitore in
acciaio
In una pentola bassa
antiaderente Bialetti, fare un ‘soffritto’ in acqua di zenzero, curcuma, topinambur,
cipolla, tofu tritati nel mixer, aggiungere il grano saraceno, girare bene,
aggiungere il sale e i semi di finocchio, lavorare come un risotto, quindi
sfumare prima col vino bianco, dunque aggiungere acqua continuando a girare,
quasi a fine cottura aggiungere il gomasio per aggiustare la sapidità.
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