domenica 1 maggio 2016

Pandolce con marmellata di mandarini e cacao crudo


Il primo maggio è tempo di scampagnate, grigliate con gli amici e relax ma, a parte la bellezza di festeggiare il primo giorno di maggio, sarebbe bene anche ricordare il motivo delle celebrazioni di questa giornata tanto importante per i lavoratori e per chiunque consideri il miglioramento delle condizioni di vita e lavorative un traguardo ancora da raggiungere. Il motivo per cui è stata istituita la giornata mondiale dei lavoratori fu la legge promulgata nell'Illinois per portare l'orario lavorativo a otto ore al giorno, cercando di arginare il fenomeno di una novella forma di schiavitù dopo la guerra civile che aveva portato all'abolizione della stessa, quella dei lavoratori costretti ad effettuare un numero illimitato di ore di lavoro. La lotta sindacale aveva cominciato dunque a dare i propri frutti e questo portò ad un fiorire di iniziative nelle Americhe e in Europa.
La nuova rivoluzione tecnologica che sta portando ad una completa ridefinizione del concetto stesso di lavoro e di diritti ad esso connessi richiederebbe, ora più che mai, una ridefinizione dell'idea di sindacato e di lotte sindacali. A dire il vero sarebbe auspicabile una vera e propria ricreazione e ricostituzione del sindacato, che cancelli in un sol colpo tutte le storture e le angherie perpetrate dai sindacati nei confronti di lavoratori e diritti civili e che, soprattutto, possa riportare in piena luce il concetto di diritti civili connessi al lavoro.
Stando a quanto espresso dalla Costituzione l'Italia “è una Repubblica Democratica fondata sul lavoro”, sarebbe forse stato più bello se vi fosse stato scritto “fondato sulla libertà” ma forse erano ancora troppo vicini i tempi delle ideologie che hanno portato ai regimi totalitari per usare la parola “libertà” nelle prime parole della nascente Repubblica. Ora, se il lavoro è in continua ridefinizione, se la rivoluzione tecnologica di questo inizio di millennio ha trasformato il concetto di conoscenza al punto da essere arrivati a definire taluni mestieri quali “lavori della conoscenza”, in cui la parola indica non tanto la quantità di persone con cui si riesce a mettersi in contatto quanto la capacità di elaborare informazioni ormai disponibili pressoché a chiunque e pressoché ovunque, forse è il caso, seriamente, di ripensare e ridefinire il concetto stesso di diritti civili in relazione al lavoro.
Per cui, godendosi il meraviglioso sole di maggio, mangiando una fetta di focaccia o di dolce, qualche fava col Pecorino romanesco, un barbeque vegano e carnivoro si può sempre pensare che i diritti civili sono la migliore arma contro qualunque forma di terrore e terrorismo.
Per addolcire i pensieri cupi che potrebbero rischiare di rovinare la giornata di festa, ecco una ricetta facilissima da preparare e molto gustosa.


Farina sabina
Marmellata di mandarini Le Farnie
Cacao crudo biologico
Lievito di birra
Acqua
Zucchero di canna


Impastare acqua, farina e lievito, mettere a lievitare a lungo. Stendere la pasta allargandola con le mani con uno spessore di circa 1cm-1,5cm, deve lievemente uscire fuori dai margini, al centro porre la marmellata con il cacao crudo a pezzettini, richiudere l'impasto, spolverare con zucchero di canna e infornare in forno già caldo a 200°C-220°C per circa mezz'ora.

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