Il
13 giugno del 1935 Christo
Vladimirov Yavachev
e Jeanne-Claude
Denat de Guillebon
nascono rispettivamente a Gabrovo, Bulgaria, e a Casablanca, Marocco.
Si incontreranno a Parigi nel 1958 e poi andranno negli Stati Uniti,
diventando forse i più popolari e famosi artisti di land-art.
Sono conosciuti in tutto il mondo con la sigla 'Christo' o 'Chirsto e Jeanne-Claude'. Non si può dire che il nome rimanga difficile da ricordare, soprattutto nei Paesi con una forte predominanza cattolica e/o cristiana, ma neanche che i loro 'impacchettamenti' monumentali e assolutamente effimeri siano poco visibili. Una coppia di persone, di artisti, nati nello stesso giorno, con una vita complicata e forse non troppo noiosa provenienti da Paesi dell'area Euro-mediterranea che, però, muoiono in momenti diversi. Lei lo lascia nel 2009 e lui decide di salutarla dedicandole un'opera che 'tempo permettendo', come è specificato sul loro sito, dal 18 giugno al 3 luglio 'impacchetterà' il Lago di Iseo, ricreando spazi in cui sarà possibile camminare sull'acqua e raggiungere a piedi quei luoghi che lei tanto amava.
Sono conosciuti in tutto il mondo con la sigla 'Christo' o 'Chirsto e Jeanne-Claude'. Non si può dire che il nome rimanga difficile da ricordare, soprattutto nei Paesi con una forte predominanza cattolica e/o cristiana, ma neanche che i loro 'impacchettamenti' monumentali e assolutamente effimeri siano poco visibili. Una coppia di persone, di artisti, nati nello stesso giorno, con una vita complicata e forse non troppo noiosa provenienti da Paesi dell'area Euro-mediterranea che, però, muoiono in momenti diversi. Lei lo lascia nel 2009 e lui decide di salutarla dedicandole un'opera che 'tempo permettendo', come è specificato sul loro sito, dal 18 giugno al 3 luglio 'impacchetterà' il Lago di Iseo, ricreando spazi in cui sarà possibile camminare sull'acqua e raggiungere a piedi quei luoghi che lei tanto amava.
Il
'tempo permettendo' non è da sottovalutare in quanto il pittoresco
lago lombardo è periodicamente spazzato da un vento fortissimo che
ha una tale potenza da far rovesciare anche le automobili. Arriva
d'improvviso e si ha appena il tempo di rifugiarsi in uno spazio
coperto prima che il bizzoso spirito lacustre esprima le proprie
perplessità sugli insediamenti umani spiegando in un baleno che la
Natura può essere accondiscendente, può sopportare anche gli esseri
umani con le loro smanie di distruzione ma basta un sospiro un po'
più intenso per scrollarsi di dosso tutte quelle creature che si
affannano quotidianamente tra i suoi spazi.
Questa
ricetta è ispirata all'amore, simboleggiato dai petali di rosa, che
unisce le persone oltre i limiti temporali e spaziali, unica risposta possibile per vivere insieme pacificamente, e alla forza
dirompente della Natura, rappresentata dallo sciroppo d'acero, il
tipico prodotto del Canada, che ha dovuto recentemente affrontare la
devastazione dell'incendio di #FortMcMurray e che sta fornendo una alternativa possibile all'odio.
Acqua
Farina sabina
Lievito di
birra
Vino bianco
Grigliata
alle rose Azienda Cerqueto
Sciroppo
d'acero
Zucchero
Zefiro
Impastare la
farina con la grigliata alle rose, il vino e il lievito sciolto in
acqua tiepida. Porre in un recipiente, coprire con la pellicola e con
una coperta e far lievitare. Creare dischetti di circa 8 cm di
diametro e 2 cm di spessore, farcirli con lo sciroppo d'acero ,
richiudere, porli nella carta forno e dunque in teglia, zuccherare la
superficie.
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