Il proverbio
recita che 'non c'è rosa senza spine' e, come tutti i proverbi, ha
un fondo di intrinseca verità che esula dall'ovvietà botanica.
Difficile, anche se non impossibile, trovare una pianta di rose che
non cresca su un ramo dotato di spine per proteggere la profumata
delicatezza del fiore che più si associa, nel linguaggio di fioristi
e botanici, ai sentimenti di amore e amicizia, ma anche invidia e
gelosia. Le rose, in base al loro colore, possono comunicare una gran
varietà di passioni umane, di quelle persone che non esistono nella
forma della perfezione assoluta, ma sono, appunto, animate da
passioni a volte contrastanti, a volte semplici, limpide, altre
complicate, torbide.
Questa
ricetta è semplice come i gesti necessari a far fiorire una pianta,
nonostante i piccoli sacrifici che potrebbe comportare.
Acqua
Farina sabina
Lievito di
birra
Vino bianco
Grigliata
alle rose Azienda Cerqueto
Zucchero
Zefiro
Impastare la
farina con la grigliata alle rose, il vino e il lievito sciolto in
acqua tiepida. Porre in un recipiente, coprire con la pellicola e con
una coperta e far lievitare. Creare piccole pagnotelle a forma di
pigna, porle nella carta forno e dunque in teglia, zuccherare la
superficie.
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