L'Europa è
uno strano luogo. È un continente, un'istituzione, una molteplicità
di identità riconoscibili per le loro differenze culturali, è un
modo di vivere e di mangiare, che ha come base la diversità
profondissima tra posti così vicini e così lontani, tanto per
ricordare un film di uno tra i più importanti registi
cinematografici europei, Wim Wenders. Il film è tipicamente
tedesco, tipicamente europeo e tipicamente universale. Parla di
angeli, politica, amore, miti greci, romani, pre-romani, solitudini
nella moltitudine e società contemporanee in evoluzione storica e
sociale. Ma fondamentalmente parla del tempo, non come farebbero i
britannici, che considerano la meteorologia spicciola un argomento di
conversazione particolarmente interessante, forse perché in Gran
Bretagna il tempo è sempre umidiccio e freddino, ma del tempo
fisico, quello che si ritiene essere una dimensione essenziale e
primaria dell'esistenza. L'ossessione per il tempo è una delle
tipicità europee, gli europei sono appassionati di tempo e spazio,
forse perché è qualcosa che si può vedere nelle piazze, nei
monumenti e che costituisce una fonte d'orgoglio europeo. L'Europa è
il Vecchio Continente e gli europei sono orgogliosissimi di questo.
D'altronde nel Mediterraneo e in Italia vi sono alcune tra le forme
più interessanti di resilienza biologica che fa sì che vi sia una
gran quantità di specie, altamente resistenti ai cambiamenti.
L'Italia, poi, è una vera e propria fucina di resilienza, non
soltanto biologica, verrebbe da pensare, bensì sociale. Il tessuto
socio-culturale italiano è fortissimamente resiliente, si adatta, si
ricrea, si ricompone.
È evidente
che questa capacità di adattarsi e ricomporsi per ricrearsi è
particolarmente palese nella cucina italiana, in cui gli elementi
entrano senza alterare l'equilibrio formale e sostanziale della
cultura culinaria italiana. Per quanto concerne alcuni elementi, tra
cui le patate, la resilienza è evidente anche nelle altre culture
culinarie europee.
Questa
ricetta è ispirata ad una ricetta polacca e unisce la delicatezza
delle patate con il salame.
Uova
Farina
Patate
Salame
Lessare le
patate con tutta la buccia, impastare uova e farina, tirare la
sfoglia fino al penultimo buco della macchinetta per la pasta,
sbucciare le patate, frangerle e triturarle nel mixer insieme al
salame, riempire e chiudere la pasta a tortelli. Lessare in
abbondante acqua salata e condire con olio e parmigiano.
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